Monthly Archives: agosto 2017

Oggi martedì 8 agosto 2017

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eddyburgCITTÀ E TERRITORIO » TEMI E PROBLEMI » ABUSIVISMO
Mafia, affari e cemento: l’Odissea delle spiagge italiane
di ELENA KANIADAKIS
«Lo studio presentato dai Verdi:sotto attacco seimila chilometri di costa sequestrati 110 stabilimenti alle organizzazioni criminali». la Repubblica, ripreso da eddyburg e da aladinews, 2 agosto 2017 (c.m.c.)
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L’Italia sta tagliando sulla cultura e il Sud : lo dicono i dati pubblicati da Palazzo Chigi
di Salvatore Settis
Da il Fatto quotidiano, ripreso da sardegnasoprattutto / 3 agosto 2017 / Culture/ e da Aladinews.
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1958. Convegno degli intellettuali sardi: un insegnamento attuale
8 Agosto 2017
Convegno degli intellettuali sardi.
Francesco Cocco su Democraziaoggi
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Oggi lunedì 7 agosto 2017

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LA ZONA FRANCA DOGANALE DI CAGLIARI: una presa per il sedere dei nostri amministratori politici regionali. Vittima il popolo sardo.
Pinocchio visto da Enrico Mazzanti di Firenze anno 1883IL CIABATTINO PIGLIARU (della zona franca). Durante la prima guerra mondiale un soldato sardo portò ad aggiustare i propri stivali ad un ciabattino di Asiago, il quale, dopo averne valutato lo stato e l’entità delle riparazioni da fare, disse: “Va bene, torna tra quindici giorni”. E li ripose in uno scaffale alle sue spalle. Il soldato se ne andò soddisfatto, ma non tornò dopo quindici giorni, avendo dimenticato i suoi stivali, forse perché impegnato a salvare la pelle, come per fortuna gli riuscì. Se ne ricordò d’un tratto ben tre anni dopo, quando, a guerra finita, tornato ad Asiago, questa volta in visita turistica, mentre passeggiava nella città riconobbe la bottega del calzolaio. Entrò, si presentò e chiese dei suoi stivali. “Mi ricordo benissimo”, disse il calzolaio, tirando fuori dallo scaffale gli stivali impolverati, esattamente nello stato in cui il soldato glieli aveva consegnati tre anni prima. “Ma non ricordo cosa le avevo promesso”. “Beh – disse l’ex soldato – mi aveva detto di ripassare dopo quindici giorni che me li avrebbe consegnati tornati a nuovo”. “Ah! Ora mi ricordo” – disse il calzolaio. “E allora?” – chiese l’ex soldato. “Esattamente come le avevo promesso – rispose il ciabattino – Torni tra quindici giorni”.
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eddyburgCITTÀ E TERRITORIO » TEMI E PROBLEMI » ABUSIVISMO
Mafia, affari e cemento: l’Odissea delle spiagge italiane
di ELENA KANIADAKIS
«Lo studio presentato dai Verdi:sotto attacco seimila chilometri di costa sequestrati 110 stabilimenti alle organizzazioni criminali». la Repubblica, ripreso da eddyburg e da aladinews, 2 agosto 2017 (c.m.c.)
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Ricordando Sandro

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È morto Sandro Cardia, militante appassionato del movimento ambientalista e della sinistra

luttoAddio Sandro.

Tristemente ci giunge la notizia della scomparsa di Sandro Cardia, caro compagno di Sinnai. Tanto ha contribuito all’impegno e al dibattito nella sinistra, con la sua compagna Fanny Cocco, che troppo giovane ci lasciò anch’essa.
Li ricorderemo entrambi, come già da tempo pensavamo di fare per Fanny. Ai figli, agli amici e compagni di Sinnai, e non solo, ci sentiamo mestamente vicini. (p.m.)
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Ciao Sandro,
te ne sei andato in un giorno di sole rovente mentre alcuni delinquenti davano fuoco ai boschi della terra che hai tanto amato, mentre uomini poveri cercavano ospitalità dopo essere fuggiti da quei padroni contro cui hai combattuto per tutta la vita, mentre poveri uomini alzavano il ghigno per difendere la loro miserabile tracotanza, Quanti sogni insieme! Di piccole scialuppe costruite con le nostre mani sempre troppo deboli e incerte, distrutte dalle mani forti del potere. Cosa resta di tante discussioni per un comune lavoro? te ne sei andato , presto me ne andrò; dovranno i nostri nipoti ricominciare tutto da capo ? riusciranno a non farsi male da soli, ripetendo i nostri errori? Ciao. (Vincenzo Pillai su fb).
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Spazio a nuove teorie economiche

ESISTE UN PENSIERO ESTREMO IN ECONOMIA?
IL-PENSATORE-PALeonardo Becchetti – 28/04/2017
Il pensiero estremo in economia è facilmente identificabile in tre proposizioni riduzioniste che riguardano persona, impresa e valore. Purtroppo queste tre proposizioni hanno avuto un’influenza molto forte sulla cultura economica mainstream…
Il pensiero estremo in economia è facilmente identificabile in tre proposizioni riduzioniste che riguardano persona, impresa e valore. Purtroppo queste tre proposizioni riduzioniste hanno avuto un’influenza molto forte sulla cultura economica mainstream. Anche se oggi cominciamo a prenderne le distanze siamo ancora in mezzo al guado tra il vecchio paradigma “tolemaico” che si fondava su di esse e il nuovo paradigma “copernicano” che ne propone il superamento.

La prima proposizione riduzionista riguarda la persona e la identifica con l’homo economicus. Ovvero nella stragrande maggioranza dei casi in cui si costruisce un modello economico o si fa un’ipotesi sul comportamento umano si assume che l’utilità/felicità della persona sia unicamente determinata dalla crescita delle proprie dotazioni monetarie le quali a sua volta aprono la possibilità di consumare una maggiore quantità e varietà di beni e servizi. La letteratura teorica ed empirica ha dimostrato ormai ampiamente che l’homo economicus è in realtà minoranza nei comportamenti umani, infelice (chi segue quel modello comportamentale è condannato all’infelicità e alla povertà di senso della vita) e socialmente dannoso (un’idiota sociale secondo l’espressione di Amarthya Sen). Il significato di quest’espressione è molto chiaro ed illustrato intuitivamente nel famoso aforisma di Hume del 1740 «Il tuo grano è maturo, oggi, il mio lo sarà domani. Sarebbe utile per entrambi se oggi io… lavorassi per te e tu domani dessi una mano a me. Ma io non provo nessun particolare sentimento di benevolenza nei tuoi confronti e so che neppure tu lo provi per me. Perciò io oggi non lavorerò per te perché non ho alcuna garanzia che domani tu mostrerai gratitudine nei miei confronti. Così ti lascio lavorare da solo oggi e tu ti comporterai allo stesso modo domani. Ma il maltempo sopravviene e così entrambi finiamo per perdere i nostri raccolti per mancanza di fiducia reciproca e di una garanzia» (Hume, Trattato sulla natura umana, 1740, libro III).

Ciò che l’aforisma illustra è il tipico dilemma sociale che è l’ingrediente base di tutte le relazioni sociali ed economiche. La vita è fatta di “dilemmi del prigioniero”, “trust investment games” o giochi simili nei quali il segreto sta nel saper dare e ricevere fiducia per far scattare meccanismi cooperativi che producono superadditività. Di fronte a questi dilemmi sociali l’homo economicus è come paralizzato e il suo comportamento finisce per condurre a risultati subottimali per lui e per la società.

Il pensiero economico contemporaneo dimostra dunque, in teoria e nei fatti, che solo superando il comportamento “autistico” dell’homo economicus è possibile passare da un mondo Hobbesiano dove la torta del valore è fissa e la logica è quella dell’1-1=0 ad un mondo dell’1+1=3 dove la cooperazione produce superadditività aumentando valore economico e ricchezza di senso. La storia di organizzazioni, regioni e gruppi di stati insegna che la radice del successo o dell’insuccesso sta proprio in questa dimensione che oggi gli economisti chiamano capitale sociale e nella capacità degli individui di superare quella forma inferiore di razionalità rappresentata dal modus agendi dell’homo economicus.

Il secondo riduzionismo, la seconda espressione di pensiero estremo, riguarda la concezione d’impresa che nella stragrande maggioranza dei libri di testo viene modellata come massimizzatrice di profitto. Ciò significa di fatto che l’impresa deve subordinare gerarchicamente le istanze dei diversi portatori d’interesse (lavoratori in primis ma anche consumatori, fornitori, comunità locali) a quelle degli azionisti. La creazione di valore per l’azionista (importante e giustificata per premiare il rischio corso da chi apporta capitale e per accumulare risorse che potranno poi essere usate per gli investimenti) diventa pensiero estremo quando si trasforma in massimizzazione del profitto generando evidenti paradossi. E’ infatti del tutto evidente, per fare solo un esempio, che una banca che massimizza il profitto non ha alcun interesse a fare prestiti a piccole imprese cosa che sarebbe una delle ragioni principali della sua esistenza.

E’ interessante rilevare che proprio nel suo ultimo numero la prestigiosa Harvard Business Review dedica un approfondimento monografico al problema della massimizzazione del profitto denunciando come essa metta seriamente a rischio la salute e la possibilità di sopravvivenza dell’impresa. Inutile dire che la realtà dell’organizzazione economica e produttiva è molto più ricca della dittatura della massimizzazione del profitto. Esiste oggi una grande biodiversità e fioritura di forme organizzative che va nei fatti oltre il riduzionismo. A partire dalle forme d’impresa etiche e solidali, alle nuove e vecchie forme cooperative e alle tante modalità di responsabilità sociale d’impresa.

Il terzo riduzionismo riguarda la concezione del valore e lo identifica nel Pil, ovvero nel flusso di beni e servizi venduti e contabilizzati in un certo territorio. In realtà come è ben noto ci sono molte cose che contribuiscono negativamente al nostro benessere e ben-vivere (ad esempio droga, contrabbando, prostituzione, azzardo) e fanno crescere il PIL e molte cose fondamentali per la nostra felicità che nel Pil non compaiono. Questi paradossi portano Kennedy nel suo famoso discorso agli studenti del Kansas ad affermare che “il PIL misura tuto eccetto ciò che rende la vita degna di essere vissuta…può dirci tutto sull’America ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani”. Molta strada è stata fatta recentemente per superare questa terza proposizione del pensiero estremo proprio in Italia. Dove è nato il BES, ovvero il sistema di indicatori costruito dal basso che misura il benessere del paese su più dimensioni (benessere economico ma anche salute, istruzione, paesaggio, qualità relazioni, sicurezza). Il BES diventa da quest’anno riferimento per la valutazione delle politiche economiche del governo il cui impatto andrà anche misurato su di un numero ristretto di suoi indicatori.

In conclusione il pensiero estremo in economia (espresso nei tre riduzionismi di persona, impresa e valore) ha influenzato gran parte dei comportamenti e dei pensieri ma col passare del tempo i suoi limiti e lacune sono apparsi sempre più evidenti e la sua dittatura è stata superata nei fatti. Ciò ci induce ad affermare che la sponda del modello tolemaico riduzionista è stata abbandonata e si naviga in mare aperto verso l’orizzonte di un nuovo approccio copernicano con l’uomo persona e relazione, capace di fiducia e cooperazione, l’impresa multistakeholder e il valore BES come nuove bussole per orientare la navigazione. E il paradigma dell’economia civile, più volte raccontato ed illustrato in Bene Comune si propone come approccio integrato per condurci utilmente verso la nuova sponda.
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In argomento: https://agensir.it/italia/2017/07/31/perche-il-pil-cresce-ma-loccupazione-e-al-palo-luigino-bruni-e-necessaria-una-stagione-nuova-di-intervento-pubblico-delleconomia/

Pausa

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…e non perdiamoci di vista!
Aservice Editore********* Aladinpensiero News

Oggi domenica 6 agosto 2017

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xxxEDDYBURG » SOS » SARDEGNA
«Le coste sono a rischio salviamo le regole del piano paesaggistico»
di LUCA ROJCH
La giunta Pigliaru segue le orme del berlusconiano Cappellacci e svuota il piano di Renato Soru. Intervista di Luca Rojch alla presidente del FAI Giulia Maria Crespi. la Nuova Sardegna, ripreso da eddyburg e da aladinews, 2 agosto 2017, con postilla.
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democraziaoggiAttuare la Costituzione nella parte economica
6 Agosto 2017
Attuare la Costituzione nella parte economica contro le privatizzazioni dei beni e dei servizi pubblici.

Paolo Maddalena, già vicepresidente della Corte costituzionale, su Democraziaoggi.
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Domusnovas. Una scelta che non può essere scaricata sulle spalle dei lavoratori.

Domusnovas 10 mag 16 unosedia di VannitolaLavorare in una fabbrica di bombe che significa? Con un comunicato ufficiale i 270 lavoratori della fabbrica di bombe Rwm di Domusnovas insieme ad altri 104 colleghi di Brescia si schierano esplicitamente contro qualunque ipotesi di riconversione dello stabilimento verso altre produzioni. Al di là di considerazioni stereotipate o basate su moralismo spicciolo occorre interrogarsi sul dramma di chi è costretto a scegliere tra la perdita della propria fonte di reddito e l’avventura di una riconversione industriale dal futuro incerto. E’ il solito ricatto che tante volte ha visto i nostri lavoratori posti con le spalle al muro di fronte alla necessità di rinunciare alla tutela della propria salute per portare a casa qualche soldo. L’industria sarda contiene numerosi esempi. E non pensiamo di cavarcela immaginando che i 270 operai della Rwm siano tout court dei sostenitori della guerra e dei bombardamenti sulle popolazioni destinatarie delle bombe. Sicuramente anche loro disprezzano la guerra ma quello di produrre bombe è, a tutt’oggi, l’unico lavoro possibile nella loro area. Occorre costruire quindi nuove proposte realistiche ed eque. La Costituzione parla di ripudio della guerra come strumento di offesa. Va da se che ciò comporta, o dovrebbe comportare, anche il rifiuto di produrre armi che alla guerra sono destinati. E’ quindi una scelta politica quella che la realtà di Domusnovas richiede. Lo Stato italiano che trova il coraggio e la dignità di non produrre più armi in forma diretta o per conto terzi che operano nel proprio ambito territoriale. Soltanto così il mancato reddito dei lavoratori derivante dalla chiusura della fabbrica potrebbe legittimamente diventare un costo sociale del quale il Governo dovrà farsi carico nelle forme che riterrà più opportune (riconversione, sussidio ecc.). Penso che in un contesto simili anche i lavoratori di Domusnovas sarebbero ben felici di smettere di produrre bombe (v.t.)

Oggi sabato 5 agosto 2017

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rocca-16-17-2017lampada aladin micromicroGli Editoriali di Aladinews- Dove andiamo? L’Italia in scalata, di Roberta Carlini su Rocca.
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CITTÀ E TERRITORIO » SOS » SARDEGNA
Lo stile sardo è un abbaglio che ha manomesso i nostri paesi
di SANDRO ROGGIO
«Cosa non si fa per piacere ai turisti, e agevolare la vendita della mercanzia». la Nuova Sardegna, ripreso da eddyburg e da aladinews, 2 agosto 2017 (m.p.r.)
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La biblioteca di Renzo Laconi
5 Agosto 2017

Gianna Lai su Democraziaoggi.

Ondate di caldo, i consigli della Protezione civile.

frida-kalorNei prossimi giorni sono previste eccezionali ondate di caldo con temperature oltre la media stagionale. I soggetti maggiormente a rischio sono le persone anziane o non autosufficienti, chi assume regolarmente farmaci, i neonati e i bambini piccoli, chi fa esercizio fisico o svolge un lavoro intenso all’aria aperta. – segue –

Oggi venerdì 4 agosto 2017

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Dopo il caso Fluorsid, Sardegna da bonificare: la mappa dell’inquinamento
Da Porto Torres a Ottana, fino a Capo Teulada. Tante le aree ancora avvelenate: non è mai partito il risanamento. Su La Nuova Sardegna
inquinamento
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In bidda, riflettendo sulle istituzioni locali
democraziaoggi4 Agosto 2017

Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
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Odio gli indifferenti: l’attualità del pensiero di Gramsci
4 Agosto 2017

Su Democraziaoggi.
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Pastori Sardi: la Regione s’è desta?

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sedia di Vannitola
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1_53_20170802175028- Gli impegni presi dalla Regione, sul sito web della RAS
Pastorizia, su proposta del capogruppo del Consiglio regionale la Giunta e i capogruppo si impegnano a ricercare altri 30 milioni oltre ai 15 già stanziati per allevatori ovini.
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pecore-300x221LE PECORE COME “BENE COMUNE” DEI SARDI. DAL VOLANTINO DISTRIBUITO NEL CORSO DELLA MANIFESTAZIONE:
“ …Occorre inoltre che la società e la politica sarda facciano un salto di qualità nella capacità di governo e di pianificazione del settore agro-pastorale.
Le crisi ricorrenti fanno comprendere che dobbiamo avere la capacità di ripensare il modo in cui in Sardegna la vocazione agro-pastorale deve integrarsi con il turismo e la cultura.
Il pastoralismo non è un semplice comparto economico ma parte centrale del tessuto sociale e culturale della Sardegna.
La società e la politica Sarda devono fare proprio questo concetto: il pastore ha e può avere una funzione centrale nella gestione del territorio, nella conservazione del paesaggio, nel controllo delle campagne.
Il pastoralismo è dunque un patrimonio della Sardegna che va salvaguardato e protetto e non lasciato in balia delle crisi del mercato globale e locale.
Tutti noi – come sardi, come amministratori, come pastori – possiamo crescere insieme se impariamo a considerare le greggi e le mandrie non come un mero capitale economico di proprietà esclusiva del pastore. Le pecore sono un capitale di storia e di cultura affidato ai pastori, un patrimonio di tutti i sardi da proteggere e salvaguardare.
Questa idea, da oggi, dovrà guidare le politiche agricole regionali…”

Ondate di caldo, i consigli della Protezione civile

frida-kalorNei prossimi giorni sono previste eccezionali ondate di caldo con temperature oltre la media stagionale. I soggetti maggiormente a rischio sono le persone anziane o non autosufficienti, chi assume regolarmente farmaci, i neonati e i bambini piccoli, chi fa esercizio fisico o svolge un lavoro intenso all’aria aperta. Per questo, durante i prossimi giorni, il Dipartimento nazionale della Protezione civile invita, nei limiti del possibile, a non uscire nelle ore più calde, dalle 12 alle 18, soprattutto gli anziani, bambini molto piccoli, persone non autosufficienti o convalescenti; - segue -

Oggi giovedì 3 agosto 2017

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Aservice e Aladinews in pausa. Ma non perdiamoci di vista.
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DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA
sasso e funeUmberto Allegretti 2-4-08-Buone brevi letture: Umberto Allegretti “Democrazia partecipativa e processi di democratizzazione”, 2009
- Buone impegnative letture. “Convenzione sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale, fatta ad Aarhus il 25 giugno 1998″. Ratificata dall’Italia con Legge del 16 marzo 2001, n. 108 (Suppl. alla G.U. n.85 dell’11 aprile 2001).
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democraziaoggiLaconi costituente della Repubblica e della nostra identità
3 Agosto 2017
Francesco Cocco su Democraziaoggi.
Per celebrare la Festa della Repubblica, ricordiamo un padre costituente, Renzo Laconi nel 50° dalla morte.
Proponiamo perciò una testimonianza di Francesco Cocco esposta all’incontro organizzato dall’ANPI su “Renzo Laconi costituente sardo”, nell’ambito delle iniziative per il 2 […]

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Angelo D’Orsi: sia lode all’ANPI
3 Agosto 2017
Ora e sempre Resistenza! [di Angelo d’Orsi, su Democraziaoggi]
MicroMega 25 aprile 2017. Vorrei cominciare con una pubblica lode all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. E al suo presidente, Carlo Smuraglia, una delle personalità che meglio incarnano i valori civici dell’Italia repubblicana nata dalla Resistenza.
Vorrei dire grazie a lui, e alle migliaia di aderenti all’Associazione, che, in ogni plaga d’Italia […]

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Il Movimento dei Pastori Sardi smuove il sonno della Regione

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sedia di VannitolaLa sedia
di Vanni Tola

Imponente manifestazione a Cagliari del Movimento Pastori Sardi. La Regione Sardegna si impegna a reperire entro Agosto trentacinque milioni di aiuti per la pastorizia.
Oltre quattromila pastori in piazza in una manifestazione bella, pacifica ma determinata ad ottenere risultati concreti. Saltano agli occhi alcuni aspetti caratterizzanti. Intanto la presenza di oltre 60 sindaci a rappresentare il profondo malessere delle Comunità a prevalente economia pastorale. La composizione del corteo è caratterizzata dalla presenza di una prevalente componete di giovani pastori. La stessa età media dei partecipanti appare abbastanza bassa e in contrasto con il generale “invecchiamento della forza lavoro delle campagne”. Naturalmente non si può non evidenziare il grande lavoro di analisi e organizzativo del gruppo dirigente del Movimento Pastori Sardi e del suo leader Felice Floris che, in un momento di grave crisi economica, di incendi, di temperature meteo quasi proibitive riesce a far scendere in piazza oltre quattromila persone provenienti da tutta la Sardegna. E poi, naturalmente il successo politico di aver costretto la Regione Sardegna ad assumere impegni finanziari rilevanti e tali, se concretizzati, da rappresentare un reale sostegno alla pastorizia.
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Servizio fotografico di Vanni Tola
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il-tamburino-sardo-fto-c-zunchLa Sardegna è in lotta. Oggi migliaia di pastori e agricoltori in Piazza
Claudia Zuncheddu su fb.
Imponente manifestazione del Movimento Pastori Sardi a Cagliari per ribadire che il settore agropastorale sempre più in crisi non può morire sotto il cinismo e l’indifferenza della Politica.
La Sardegna non può e non deve morire.
Sotto i portici del palazzo del Consiglio della Regione Autonoma, ad attendere il corteo dei pastori dove erano presenti numerosi bambini, donne ed anziani, c’era un servizio d’ordine pubblico con un numero spropositato di agenti.
Considerare la disperazione delle nostre campagne e quindi un problema di sopravvivenza del settore e della gran parte dell’economia sarda, come un problema di ordine pubblico è grave e dimostra, da parte delle autorità, la non comprensione o addirittura la estraneità a queste tematiche. Le forze dell’ordine in assetto antisommossa tra la Piazza e il mondo ovattato della Politica sarda, non solo non è stato un bello spettacolo, ma è stata una manifestazione di disprezzo rispetto ai sardi che osano alzare la testa, manifestare il proprio disagio e il diritto alla propria dignità. – segue –