Gli OCCHIALI di PIERO

AL FESTIVAL DEL RINVIO
Un tempo, quando c’era la DC, si facevano i governi balneari.
Non si decideva niente e si rinviava tutto a dopo l’estate.
Mutatis mutandis, siamo alle larghe intese, con identico risultato.
Non si trova l’accordo su niente, quindi si rinvia all’autunno.
Si rinvia sull’Imu, si rinvia sull’Iva, si rinvia sugli F35.
Si fanno decreti e decretini (capitemi, cari) del “fare” i soliti aumenti.
Come studenti che non si sono applicati sui libri (qualcuno diresti che non legga nemmeno i giornali) tutti questi ministri, ministrelli, ministrine, presidenti, capigruppo, capicorrente, non sono preparati su niente.
Rimandati tutti a settembre. (Attenti alle sorprese a Ferragosto)

UN SARDO
Giovanni Antonio Porcheddu e François Hennebique, 1900 ca
Fotografia di gruppo in un cantiere. Il secondo e terzo personaggio da sinistra sono François Hennebique e Giovanni Antonio Porcheddu, 1900 ca (Politecnico di Torino, Dipartimento di ingegneria strutturale, edile e geotecnica, Societa’ Porcheddu Ing. G.A.) – Soggetto conservatore Politecnico di Torino. Dipartimento di ingegneria strutturale, edile e geotecnica Complesso archivistico Società Porcheddu Ing. G. A.
Giovanni Antonio Porcheddu, nato a Ittiri il 26 giugno 1860, orfano in tenera età di entrambi i genitori, allevato da parenti, si paga gli studi lavorando come muratore e arriva a laurearsi al Politecnico di Torino in ingegneria nel 1890, in ingegneria elettronica nel 1891!, in ingegneria mineraria nel 1892.
Introduce in Italia la tecnica del cemento armato, ottenendo la concessione dal costruttore francese Hennebique. Realizza i silos del porto di Genova, ricostruisce il campanile di S.Marco a Venezia crollato nel 1902, progetta lo stabilimento della Fiat Lingotto, costruisce il ponte Risorgimento sul fiume Tevere: una sola arcata di 100 metri. Per confutare coloro che sostenevano che il ponte sarebbe crollato il giorno stesso dell’inaugurazione (17 aprile 1911), quel giorno si collocò coi 2 figli in una barca proprio sotto il ponte. Vittorio Emanuele III lo definì allora Re del cemento armato.
Il figlio Giuseppe, pittore e ceramista, fu un insigne maestro della grafica; nato il 1 maggio 1898, scomparve misteriosamente il 27 dicembre 1947.
Giovanni Antonio Porcheddu era morto a Torino il 17 ottobre 1937.

  • L’ASSUNZIONE 
  • A detta del Governo, cioè a detta Letta, 200mila giovani in 18 mesi avranno l’Assunzione. Dove? Al Governo? Nella Pubblica Amministrazione? Nelle imprese che chiudono? Dovrebbero assumere e stipendiare uno per 650 euro che gli dà il Governo? E chi si deve assumere? Un giovane disoccupato, ovvio, ma con quali caratteristiche? si tratta di un incosciente che, senza lavoro, senza titolo, tra 20 e 29 anni (a 30 è fuori) si è inguaiato malamente mettendo su famiglia e magari figli, pagando (ma con che soldi?) un affitto di casa (se sta coi genitori niente da fare). Questo “piano giovani” (che, più che un programma, è un’esortazione: piano giovani!) è persino peggio della vecchia legge (1977) ideata dal governo Andreotti, che tanto disse e quasi niente fece per l’occupazione giovanile, tranne un po’ di posti nell’amministrazione e qualche eroica cooperativa (pochi esemplari ne sopravvivono). L’Assunzione quindi, da dogma della Chiesa cattolica, diventa ora dogma dello Stato per i credenti: Assunzione in Cielo. Credo quia absurdum.
  • PROPOSTA INDECENTE
Il PD non riesce a “fare sintesi” sugli F35, cioè non hanno una posizione.
Sono quindi alla “proposta” che si comprano se il Parlamento decide di sì.
Siamo al ridicolo, al punto più basso cui può giungere un partito, non dico democratico, che sarebbe pretendere troppo, ma semplicemente serio.
Vogliono almeno dire al loro Presidente della Commissione Bilancio, l’on. Boccia, che gli F35 non sono elicotteri antincendio (di quelli ci sarebbe bisogno, ma “non ci sono soldi”), ma costosissimi cacciabombardieri (dei quali non abbiamo nessun bisogno). Dite al vostro segretario Guglielmo Epifani che non si tratta di “ammodernare il nostro sistema di aerei”, perchè gli F35 sono peggiori degli aerei già in dotazione, ma di fare un atto di vassallaggio agli Stati Uniti che vendono questi bidoni. Dite all’on Scanu, vostro capogruppo in Commissione Difesa, che non ha senso dire che “deciderà il Parlamento” quando si è gruppo di maggioranza dentro il Parlamento. E dite infine all’ammiraglio Giampaolo di Paola, che propone di acquistare “solo” 90 e non 131 di questi cacciabombardieri d’attacco, che l’Italia non ha in programma di attaccare nessuno e che non servono F35 per proseguire le nostre belle “missioni di pace” dietro agli Stati Uniti.
  • ALLA FRUTTA

Il capo del governo parla con un condannato (in appello) per frode fiscale su quando e come applicare l’Iva. Il capo della Commissione Bilancio non distingue un aereo da guerra da un carrello per la spesa. Però nel governo ci sono “tensioni” su Iva e su F35. 35 saggi sono occupati a pensare come si può cambiare la Costituzione che è la causa di tutti i nostri mali.
Il capo dello Stato è impegnato nella lettura della Pacem in terris.
Gli ultimi comunisti inneggiano al Papa: andiamo controcorrente!

  • SALVADOR ALLENDE
  • Nato a Valparaiso il 26 giugno 1908, Salvador Allende fu eletto Presidente del Cile il 5 settembre 1970, leader della coalizione Unidad Popular, primo presidente marxista democraticamente eletto in America. Unidad Popular avviò immediatamente le riforme: nazionalizzazione di banche e industrie, delle miniere di rame fino ad allora sotto il controllo di aziende statunitensi, riforma agraria, tassa sulle plusvalenze. Fu introdotto il divorzio, sospeso il finanziamento alle scuole private, aumentati i salari e la previdenza sociale. Tutto ciò non piacque agli Stati Uniti, alla DC cilena, alle gerarchie ecclesiastiche. Servendosi del generale Augusto Pinochet, e costui giovandosi del loro appoggio, Nixon e Frei (DC cilena) realizzarono il golpe dell’11 settembre 1973. Il palazzo della Moneda fu bombardato. Allende parlò ai cileni attraverso la radio: “Viva il Cile, viva il popolo, viva i lavoratori! Queste sono le mie ultime parole e ho la certezza che ci sarà almeno una lezione morale che castigherà la vigliaccheria, la codardia e il tradimento”. Morì poche ore dopo: tecnicamente un suicidio, politicamente un assassinio. L’indignazione popolare che si levò ovunque fu immensa, giorni incancellabili nella memoria: era stato strappato il sipario sulla vera realtà del mondo che si diceva libero.
  • Gesuino Muledda.  Il giorno dell’assassinio di Allende per me è stato un evento indelebile. Ero a Lanusei. Venne un compagno a dirmelo. Andammo subito alla sezione del partito comunista italiano. Mezzora dopo eravamo in piazza in tanti. E poi ,negli anni,l’ospitalità agli inti illimani. E mi porto dietro l’odio per un tale che si chiama Henri Kissinger. Il segretario di stato americano che decise che la democrazia era pericolosa per gli interessi americani. E mise al potere  Pinochet, generale golpista E fece strage di democratici , combattenti per la libertà.

3 Responses to Gli OCCHIALI di PIERO

  1. [...] Della sua ricostruzione, affidata alla ditta di Giovanni Antonio Porqueddu, abbiamo già parlato (vedi Gli occhiali di Piero, 26 giugno, nel blog di Aladin pensiero). Interessante è la storia di come si giugnse al crollo. Una tipica storia italiana. Nel 1885 un [...]

  2. […] ANNIVERSARI. Su Aladinpensiero un anno fa. […]

  3. […] Della sua ricostruzione, affidata alla ditta di Giovanni Antonio Porqueddu, abbiamo già parlato (vedi Gli occhiali di Piero, 26 giugno, nel blog di Aladin pensiero). Interessante è la storia di come si giugnse al crollo. Una tipica storia italiana. Nel 1885 un […]

Rispondi a Les LUNETTES de PIERO | Aladin Pensiero Annulla risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>