All’indomani del referendum sardo sull’abolizione delle province. Proposte in campo per riformare le pubbliche amministrazioni: Gianfranco Rebora

Rebora 1

di Aladin

L’intervento di Gianfranco Rebora apre un discorso che s’ intende avviare e proseguire attraverso una pluralità di luoghi di confronto culturale e politico: l’idea di fondo è che il nostro Paese abbia bisogno di pubbliche amministrazioni diverse da quelle che conosciamo e che ci sia un problema di sistema e di strutture non solo di comportamenti di gruppi e singoli. Cambiare strutture e sistema diviene necessario anche per valorizzare e diffondere quei comportamenti positivi che oggi vengono in tanti modi scoraggiati. Commenti e suggerimenti sono graditi e possono essere inviati direttamente al prof. Rebora  (grebora @liuc.it – www.gianfrancorebora.org) o tramite la nostra redazione.

Aladinpensiero si impegna a dare e sollecitare contributi per far crescere un grande dibattito che porti a effettivi cambiamenti delle p.a., che, in certa parte, potrebbero essere immediatamente praticati, mentre in altra parte richiedono importanti modifiche delle normative. A tal fine, a partire dalla proposizione dell’intervento di Gianfranco Rebora, Aladinpensiero promuoverà una serie di iniziative diversificate, ricercando la collaborazione di altre organizzazioni e di singoli che vogliano impegnarsi sulle richiamate tematiche.

Approfondimenti

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One Response to All’indomani del referendum sardo sull’abolizione delle province. Proposte in campo per riformare le pubbliche amministrazioni: Gianfranco Rebora

  1. admin scrive:

    Da L’Unione Sarda on line del 9 maggio 2012

    L’opposizione protesta per l’assenza del presidente, ma il Pdl lo difende. Dopo Cherchi (Sulcis) potrebbe dimettersi anche il presidente del Medio Campidano Fulvio Tocco. Resta comunque l’incertezza su quel che accadrà alle Province cancellate: sembra assodata la volontà della Giunta di nominare quattro commissari liquidatori, forse gli stessi presidenti in carica, ma sembra anche pacifico che per farlo serva un’apposita legge regionale.

    «Non sarà una leggina da fare in cinque giorni», avverte il capogruppo Udc Giulio Steri, recuperando per un attimo la divisa di giurista (è avvocato dello Stato): «Ci sono nodi complicati da sciogliere anche per le Province rimanenti, il referendum ha eliminato la normativa che ne definiva le circoscrizioni territoriali. Ed è difficile che rivivano automaticamente le Province vecchie».

    Mercoledì 09 maggio 2012 06:59

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