Fiera Internazionale della Sardegna: chiuderla significa creare nuovi e proibitivi costi e favorire la speculazione edilizia

fieracagliari_francobollocq-alle-origini-1976-1977-5-nr-e-uno-di-docCi associamo come Aladinews all’iniziativa del consigliere comunale di Sardegna Sovrana Enrico Lobina, candidato sindaco della Coalizione Cagliari Città Capitale, che ha rivolto un’interrogazione al Sindaco di Cagliari, nonché della città metropolitana, al fine di conoscere la posizione e le iniziative dell’Amministrazione comunale in merito alla situazione della Fiera Internazionale della Sardegna e nel contempo avanzando concrete proposte in positivo, che innanzitutto scongiurino i paventati licenziamenti.
In particolare s’intende sapere se l’Amministrazione comunale abbia svolto e svolga il ruolo che le compete, in concorso con altri Enti e organizzazioni, di salvaguardia della Fiera come bene identitario della città e della Sardegna e, per la sua parte, promuoverne lo sviluppo, al servizio dell’economia della città e dell’Isola.
E’ evidente che la Fiera va ripensata, riqualificata, ridefinita nella sua missione e dotata di un nuovo management, come Aladinews e Cagliari Città Capitale hanno da sempre sostenuto, ma tale investimento passa per la permanenza della Fiera, di cui va impedito lo smantellamento, e per la difesa dei posti di lavoro del personale. L’occupazione deve essere pertanto non solo garantita nell’attuale consistenza (17 dipendenti che in caso di chiusura della Fiera verrebbero messi sul lastrico con le rispettive famiglie, aumentando drammaticamente le fila dei disoccupati), ma, in direzione diametralmente opposta, nella prospettiva di breve e medio termine ulteriormente incrementata sulla base di un adeguato piano industriale. Titolare di tale nuova auspicata gestione è la Camera di Commercio di Cagliari, la quale va con immediatezza dotata della propria dirigenza politica, attraverso le rappresentanze democraticamente espresse dal mondo dell’economia della città e della sua area vasta, in accordo con le Istituzioni competenti, prima tra tutte la Regione Sarda. Al riguardo il Sindaco viene invitato ad assumere le necessarie iniziative politiche per richiedere al presidente della Regione l’immediata costituzione del Consiglio camerale, con la successiva elezione del presidente e della giunta camerale e la contestuale cessazione dell’incarico commissariale. Non si può né si deve caricare il Commissario straordinario di compiti che esulano dalla gestione provvisoria dell’ente camerale, con il suo traghettamento verso la normalità del suo funzionamento così come previsto dall’ordinamento.
E, allora, caro signor Sindaco:
- smetta ogni prudenza istituzionale,
- infranga la logica deleteria dei “compartimenti stagni”,
- faccia sentire la sua voce a tutela degli interessi della città che rappresenta.
In caso contrario sarà complice della distruzione della Fiera e della mortificazione della sua prospettiva di rinascita. Pertanto ribadiamo che la manifestazione fieristica di aprile/maggio debba essere mantenuta come edizione di transizione. La Camera di commercio è sicuramente in grado di sostenerne i costi, sempre che vengano affrontati come investimenti produttivi per il prossimo possibile futuro. E, infine, non si avvalli in alcun modo la malcelata volontà di quanti speculatori e loro agenti vorrebbero mettere la mani sull’area pregiata nella quale insiste il quartiere fieristico.
Attendiamo con ansia, insieme con Enrico Lobina, una risposta rassicurante, nell’interesse generale dei cittadini cagliaritani e sardi e avendo uno speciale occhio di riguardo verso i lavoratori della Fiera e le loro famiglie.
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FIERA: la transizione non deve prevedere licenziamenti, verso un piano industriale portatore di nuova occupazione
CANELLES55 FIERA CA
di Franco Meloni
“Il poeta Arrigo Heine, passeggiando una notte, non ricordo per quale città del Reno, immaginava di essere continuamente seguito da una specie di genio che si incaricava di tradurre in atti le idee e i propositi germogliati nel suo cervello, e quando egli pensava che bene sarebbe stato l’abbattere dalla facciata di una cattedrale non so più quali immagini regali, ciò subito veniva eseguito, e così via. Anche noi abbiamo a nostra disposizione un genio di questa natura. Esso è la nostra organizzazione. Tracciata la linea politica, indicati gli obiettivi da raggiungere, l’organizzazione interviene per darci la capacità di attuare la prima e raggiungere i secondi. Essa dispone gli uomini nel modo più adeguato al lavoro che debbono compiere e in questo modo raddoppia le loro capacità di lavoro, il loro rendimento”.
* tratto dalla prefazione al volume “Il Partito – Togliatti” di Romano Ledda, Ed Riuniti Roma, 1972
lampada aladin micromicroLa citazione di Palmiro Togliatti sul passaggio dal pensiero all’azione per il tramite dell’organizzazione, che altre volte abbiamo ripreso, mi è tornata in mente con riferimento alla vicenda della Fiera e, specificamente, sulla volontà di mantenere la celebrazione della 68a edizione della Campionaria, ribadita con la determinazione commissariale del 24 marzo. Con i seguenti adattamenti: Paola Piras, commissaria della Camera di Commercio al posto del poeta Arrigo Heine e l’organizzazione della Fiera come genio realizzatore del suo pensiero, perlomeno per quanto precisamente scritto nel richiamato atto: “mantenere le manifestazioni fieristiche per le quali sono stati ad oggi assunti gli impegni dell’Azienda Speciale, di avviare contestualmente un piano di rilancio delle attività in un contesto di riorganizzazione delle Aziende Speciali della Camera a garanzia dell’interesse pubblico già sottostante all’istituzione della Fiera Internazionale della Sardegna”. In verità questa seconda trasposizione stante la formulazione della determinazione risulterebbe una “stonatura”, almeno rispetto all’attuale composizione dell’assetto organizzativo dell’Azienda speciale Fiera, che la Commissaria sembra non avvertire, considerato che assume su di sé, come rappresentante pro tempore della Camera, “tutti i rapporti attivi e passivi (…) fatta eccezione per quelli relativi al personale.
Ma proprio qui sta la palese contraddizione nella determinazione e la sua illegittimità per quanto riguarda il personale dipendente, laddove ne esclude la presa in carico alla Camera. E no! signora Commissaria, se vuoi essere credibile nell’affermare che mantieni tutti gli impegni attuali delle manifestazioni fieristiche (tra cui la 68a edizione di aprile/maggio) e che intendi “avviare contestualmente un piano di rilancio delle attività”, non puoi che farti carico del personale in servizio presso l’Azienda speciale Fiera, che, stante la sua soppressione, non può che passare alle dipendenze della Camera di Commercio, sia pur mantenendo il rapporto contrattuale privatistico, come consente la legge. A detto personale dovrai continuare a fare affidamento per la continuità di una Fiera che vogliamo tutti ripensata, riqualificata, ridefinita nella sua missione e dotata di un nuovo competente management.
Occorre pertanto rapidamente sanare tale situazione sia per un fatto di legittimità sia per garantire l’operatività delle attività fieristiche.
Infine un’osservazione, anzi una pressante richiesta: da questo punto in poi sarebbe giusto e opportuno che ogni ulteriore iniziativa fosse svolta dalla nuova dirigenza politica camerale – della quale auspichiamo l’immediato insediamento – che alla legittimità formale aggiungerà quella politica propria delle rappresentanze democratiche.

SEGUE DOCUMENTAZIONE PERTINENTE

(Da Casteddu on line di martedì 29 marzo 2016) Cagliari, Comandini: “Si trovi una soluzione per salvare l’Ente Fiera”
Un’interrogazione dell’esponente del PD in Consiglio Regionale, Piero Comandini, sulla difficile situazione che grava attorno alla Fiera di Viale Diaz a Cagliari

Autore: Redazione Casteddu Online il 29/03/2016 16:25
Cagliari, Comandini: “Si trovi una soluzione per salvare l’Ente Fiera”
«Si trovi presto una soluzione per salvare l’Ente Fiera di Cagliari. Il commissario della Camera di Commercio di Cagliari mette in liquidazione l’Ente Fiera, e lo fa adottando un atto che non si addice a chi deve attenersi solo alle funzioni ordinarie per arrivare all’elezione degli organi del sistema camerale, invece la dott.ssa Piras, con propria delibera, ha assunto una decisione politica ed economica rilevante che mette fine, senza un confronto con le parti sociali ed economiche del territorio, ad un Ente che negli anni ha promosso le imprese sarde attraverso l’organizzazione di manifestazioni fieristiche, campionarie e che si è specializzato anche con fiere di settore, con un ventaglio di proposte che interessano tutte le categorie produttive più rilevanti del tessuto economico isolano».
Lo dichiara Piero Comandini esponente del Gruppo PD in Consiglio Regionale e promotore di un’interrogazione, rivolta al Presidente Pigliaru, dove si precisa che, evidentemente, la situazione che grava sull’Ente e che persiste ormai da tempo è stata sottovalutata anche a causa dell’altrettanto grave situazione che ha investito la Camera di Commercio di Cagliari ormai commissariata.
Come si è arrivati alla soppressione dell’Ente? Ree la cattiva gestione economica e manageriale ch non hanno permesso di mettere in essere un valido ed efficace Piano Industriale di rilancio, e il bilancio 2015, che nonostante le proroghe, non è mai arrivato negli uffici del Largo Carlo Felice. A rischio non solo l’attività fieristica ma anche i posti di lavoro dei 17 dipendenti con contratto a tempo pieno, che proprio oggi, alla vigilia di Pasqua, hanno ricevuto le lettere di licenziamento. L’esponente del PD ribadisce, con fermezza e decisione, che la plusvalenza dei costi dovuta appunto ad una gestione capestro dell’ente non può e non deve ricadere sui dipendenti, è necessario trovare una soluzione per ridare all’Ente Fiera quello che è il suo ruolo naturale, promuovere e le imprese della Sardegna. In questi anni, prosegue Comandini, le manifestazioni fieristiche hanno interessato tutti i rami della produzione, mettendo in particolare evidenza e promuovendo le iniziative imprenditoriali dell’economia isolana. Il Centro Congressi, ha ospitato i più importanti eventi dell’isola e per ultimo ma non per questo di minor importanza, la “Fiera di Maggio”, che costituisce, per operatori e aziende, un irrinunciabile appuntamento. Al Presidente dell’esecutivo si chiede, per quanto di propria competenza, di intervenire al fine di fare chiarezza assicurando la legittimità degli atti assunti e di impugnare la delibera con la quale il commissario ha messo in liquidazione l’Ente, in attesa che si ricostituiscano gli organi camerali, a tutela dell’Ente, dei posti di lavoro e delle imprese della Sardegna.
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(Da Casteddu online 29 marzo 2016) “Call center e Fiera,i cagliaritani perdono il lavoro con Zedda zitto”
L’attacco di Massidda: “L’emorragia di posti di lavoro in città continua nel silenzio della politica, col sindaco che prosegue nelle sue inaugurazioni elettorali
Autore: Jacopo Norfo il 29/03/2016 16:04
“Call center e Fiera,i cagliaritani perdono il lavoro con Zedda zitto”
“Gli ultimi due casi sono quelli della società Nuova Karel S.p.A. e dell’Ente Fiera: in città non si ferma l’emorragia di posti di lavoro nel silenzio della politica che si nasconde e continua le inaugurazioni elettorali” così Piergiorgio Massidda, (…) Probabilmente il lavoro non è tra le priorità della Giunta Zedda, che negli anni di mandato ha visto aumentare i disoccupati a Cagliari a dispetto delle promesse elettorali. Ancora più assurda la situazione della Fiera Campionaria, precipitosamente commissariata dalla Camera di Commercio. Ad oggi nessuno sa cosa capiterà ai dipendenti né quale sarà il futuro della Fiera. A rischio anche l’appuntamento di quest’anno con tanti operatori pronti a mollare. Il sindaco Zedda a dispetto dei proclami continua a essere il commissario liquidatore del lavoro in città. Ma nessuno ne parla, è un tabù parlare di famiglie monoreddito che perdono il proprio sostentamento, di giovani che non trovano lavoro, di nuove povertà”.
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(Da Casteddu on line) Fiera in crisi, a rischio 17 posti di lavoro. L’attacco dei sindacati
Sulla vertenza Fiera a rischio chiusura, annunciato dalla commissaria Paola Piras, attaccano i sindacati: “Siamo pronti a ricorrere al TAR”

Autore: Alice Deidda il 27/03/2016 15:43
Fiera in crisi, a rischio 17 posti di lavoro. L’attacco dei sindacati
La Fiera è in crisi, i sindacati attaccano: “a rischio 17 posti di lavoro”. Come anticipato ieri dal nostro giornale, nelle ultime ore ha fatto discutere la decisione di Paola Piras, commissaria della CCIAA (camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Cagliari), di sopprimere la Fiera. La Professoressa era stata incaricata di risolvere i gravi problemi che attanagliavano la struttura: “invece, oltre a non esser riuscita ancora a rinnovare gli organi in Camera di Commercio fa pasticci all’Ente Fiera chiudendola”, affermano Cristiano Ardau, UILTucs e Giuseppe Atzori Fisascat-Cisl.
Dal 1951 la Fiera Campionaria rappresenta un appuntamento fisso dove convergono economia, territorio, sviluppo e promozione: “la Piras così ha sconfessato una tradizione con un atto che presenta lati poco chiari. Si parla di rilancio ma poi se ne determina la chiusura. Richiama a sé tutta la gestione ma esclude i rapporti di lavoro dei dipendenti della Fiera”, continuano.
In caso contrario, se la situazione non dovesse risolversi i sindacalisti hanno intenzione di usare le maniere forti: é già pronto un ricorso al Tar. “L’atto della Commissaria Piras va ritirato. Siamo ancora in tempo per rilanciare la Fiera. Sindacato e lavoratori non aspettano altro. In ballo 17 posti di lavoro ma un giro di affari di oltre 50 milioni di euro. Va messo a pareggio il bilancio con un contratto di solidarietà e cambiato radicalmente l’indirizzo dell’Ente.
Va bene l’azzeramento dei vertici ma serve un nuovo management con idee chiare e moderne per un Ente che si sostenga economicamente da solo, senza aiuti dall’esterno. Va considerato che il ruolo della Fiera nel tempo è mutuato e deve riportare un profilo fatto di efficenza ed efficacia che attiri gli operatori locali e stranieri. Una stagione di incoming, attrattività e appeal che rendano meno scontati e decadenti gli appuntamenti della Fiera come vero volano di sviluppo e di promozione del territorio per il territorio”, concludono.
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IL DISPOSITIVO DELLA DETERMINAZIONE DEL COMMISSARIO DELLA FIERA
24.03.2016 Atto N. 17 – Azienda Speciale Fiera Internazionale della Sardegna. Pubblicato nell’Albo camerale dal 24.03.2016 al 31.03.2016
(…)
Determina
1) di sopprimere l’Azienda Speciale Fiera Internazionale della Sardegna, per le motivazioni indicate in premessa, ai sensi dell’art.25, comma 3, dello Statuto della Fiera, con contestuale assunzione di tutti i rapporti attivi e passivi in capo alla Camera di Commercio di Cagliari, fatta eccezione per quelli relativi al personale;
2) di prendere atto, quale effetto giuridico conseguente, della cessazione del Consiglio di Amministrazione e del Presidente;
3) di mantenere le manifestazioni fieristiche per le quali sono stati ad oggi assunti gli impegni dell’Azienda Speciale, di avviare contestualmente un piano di rilancio delle attività in un contesto di riorganizzazione delle Aziende Speciali della Camera a garanzia dell’interesse pubblico già sottostante all’istituzione della Fiera Internazionale della Sardegna;
4) di dare mandato al Segretario Generale della Camera di porre in essere tutti gli atti di sua competenza conseguenziali a quanto sopra determinato;
5) di rendere la presente determinazione immediatamente esecutiva;
La presente determinazione sarà pubblicata all’Albo camerale informatico di questa Camera di Commercio, istituito ai sensi dell’art. 32, Legge n. 69/2009, conformemente a quanto previsto dall’art. 34 dello Statuto camerale
Cagliari, 24 marzo 2016

One Response to Fiera Internazionale della Sardegna: chiuderla significa creare nuovi e proibitivi costi e favorire la speculazione edilizia

  1. […] ————— Fummo (facili) profeti: Fiera Internazionale della Sardegna: chiuderla significa creare nuovi e proibitivi costi e favorire la speculazione edilizia, su Aladinews 1° aprile 2016. […]

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