Ricordando Salvatore Loi

img_4704In mortem di Salvatore Loi, l’intelligenza al servizio di una Chiesa (sarda) che poco lo ha capito ed amato,
di Gianfranco Murtas
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Blog, Chiesa sarda, Cultura e Scuola.
Sul sito della Fondazione Sardinia.

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lampadadialadmicromicro133Gli editoriali di Aladinews.Ricordando Salvatore Loi, con una sua riflessione, datata 1971, ma sempre attuale. img_4707La fatica e il coraggio di essere uomini.
di Salvatore Loi, Guamaggiore agosto 1971.
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La fatica e il coraggio di essere uomini.
di Salvatore Loi, Guamaggiore agosto 1971.

Mi hanno sempre colpito due frasi del Vangelo: una è di San Luca “ma il Figlio dell’uomo, alla sua venuta, troverà forse la Fede sulla terra?” (Lc. 18,8) e l’altra è di San Matteo “per il moltiplicarsi dell’iniquità si raffredderà la carità di molti” (Mt. 24,12).
A pensar bene sono due frasi drammatiche: sembra che Gesù veda con amarezza tempi in cui fede e amore entreranno in agonia. E l’agonia della fede e dell’amore coincide con l’agonia di Dio nel mondo, ma anche con l’agonia dell’uomo.
Forse oggi essere uomini significa vivere accettando la terrificante condizione umana senza lasciarsene vincere.
Se abituassimo i nostri occhi a superare le barriere dell’apparenza e il nostro cuore ad avere il coraggio di guardare fino in fondo anche ciò che non vorremmo vedere, ci accorgeremmo che siamo povera gente presa dalla paura di tutto.
Il peggio è che questo tutto te lo senti di fronte e di spalle e di fianco e non riesci ad afferrarlo, te lo senti in fondo al cuore e non sai che sia.
Siamo spesso come il povero ebreo errante che sente su di sè il peso di una vita che non riesce a portare, come il pellegrino in viaggio verso una terra che desidera e teme. Gente seduta alla porta di casa a sognare e mentre sogna si accorge che arriva la fine e che il sogno finisce.
La nostra esperienza non è stata voluta per uscire dalla condizione di ogni uomo: guai a coloro che per essere cristiani dimenticano di essere uomini.
È stata voluta come un momento in cui insieme potessimo ricuperare dal fondo del nostro essere quella nostalgia di fede e di amore che ci facessero sperare che è ancora possibile essere uomini veri, con Dio e in Dio.
Il mistero dell’uomo, ha scritto il Concilio Vaticano II, trova spiegazione alla luce del mistero di Cristo. Perciò abbiamo cercato di porre Cristo al centro della nostra esperienza: la sua Parola, il suo Sacrificio e la sua Carità.
Non è che la sua presenza abbia reso la nostra vita più superficialmente tranquilla.
Io non mi so dire perché Dio preferisca piangere con l’uomo piuttosto che dargli una gioia che l’uomo non ha la felicità di costruirsi, ma so, voglio sapere che Dio non è tanto occupato da non ascoltare il pianto di chi non sa ricevere, come di chi non sa dare.
La presenza di Dio: ora consolante e ora sconvolgente, però tale che non ci toglierà la fatica di essere uomini.
Ci darà solo il coraggio di esserlo fino in fondo, se noi vorremo.

3 Responses to Ricordando Salvatore Loi

  1. […] La fatica e il coraggio di essere uomini. di Salvatore Loi, Guamaggiore 1971. […]

  2. admin scrive:

    Un commento di Roberto Porrà su Fondazione Sardinia.

    By Roberto Porrà, 3 febbraio 2018 @ 11:49

    Davvero un periodo triste per la storiografia sarda! Prima la morte di un anziano ma sempre grande storico come Raimondo Turtas, un uomo di una cultura straordinaria. Poi, poco tempo dopo quella di Salvatore Loi, un intellettuale di altissimo livello e dalla grande e raffinata produzione saggistica.
    Mi auguro di cuore che vengano organizzate iniziative degne di queste personalità così importanti per ricordarli e farli conoscere anche ai giovani che forse, ma spero di sbagliarmi, non apprezzano appieno il valore della loro perdita

  3. […] La fatica e il coraggio di essere uomini. di Salvatore Loi, Guamaggiore 1971. Mi hanno sempre colpito due frasi del Vangelo: una è di San Luca “ma il Figlio dell’uomo, […]

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