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Migranti: argomento scomodo, soprattutto in campagna elettorale…

Mugranti CCC 27 4 2016 posterlampadadialadmicromicro Ettore Cannavera nell’incontro promosso da “Cagliari Città Capitale” il 27 aprile, particolarmente curato da Roberto Mirasola, aveva avvertito: “Sono contento che abbiate organizzato questo evento sui migranti, ma, badate che non vi procurerà voti… Anzi sicuramente fa perdere voti in certa fascia dell’elettorato” . Paura di perdere voti: forse è proprio questa la ragione per la quale il sindaco Zedda non ha risposto alle sollecitazioni di Sulaiman Hjiazi perché prendesse posizione rispetto alle problematiche dell’immigrazione, particolarmente per quanto coinvolgono la competenza comunale. In compagnia di pochi altri media, ci sembra giusto occuparcene noi. Lo facciamo innanzitutto dando spazio alle argomentazioni di Sulaiman e poi alla risposta di Roberto Mirasola a nome suo e della propria parte politica.
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Sulaiman Hijazi ft2 micro Sulaiman Hjiazi. Avevo pubblicato questo mio pensiero sulla pagina del sindaco Massimo Zedda, purtroppo il post è stato rimosso nel giro di 3 minuti.
Ho appena finito di leggere il suo programma per Cagliari e mi sembra assurdo che, dopo i 5 anni passati e il tema caldo dell’immigrazione che scuote tutta l’Italia al momento, Lei non cita l’argomento nemmeno per sbaglio, nonostante in questi 5 anni ci siano stati tanti episodi che coinvolgevano gli immigrati nei quali il comune ha dimostrato di non essere all’altezza.
Caro sindaco la città di Cagliari dovrebbe essere un esempio di integrazione vista la sua posizione geografica, ma nonostante tutto Lei continua a ignorare il bisogno di regolarizzare la posizione dei musulmani a Cagliari.
Il fatto di non aver neanche citato la questione vuol dire che l’idea non Le passa neanche per la testa nonostante tutte le promesse fatte in passato.
I musulmani sono una parte integrata della popolazione cagliaritana e stanno ancora pregando in mezzo alla strada sotto la pioggia e sotto il sole, sono persone che pagano le tasse e danno il contributo alla città da anni, possibile che il comune non riesca a trovare una sala nemmeno per il venerdì per dare anche un messaggio importante alla città ed essere un esempio di integrazione per tutta l’Italia?
Molti musulmani non vanno a pregare e nemmeno si avvicinano alla moschea per la questione della mancanza dello spazio soprattutto il venerdì.
Possibile che in questi 5 anni non si sia reso conto dell’esigenza di questi cagliaritani?
Spero che queste mie parole la facciano riflettere e soprattutto agire su questi temi.

- Da Casteddu online: http://www.castedduonline.it/cagliari/centro-storico/35900/zedda-non-vuole-critiche-ma-ora-ignora-gli-immigrati-a-cagliari.html#sthash.X1vVoqqm.dpuf
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Roberto Mirasola fto micro Roberto Mirasola. Caro Sulaiman, la lettera da te scritta e indirizzata al Sindaco di Cagliari pone delle questioni importanti che dovrebbero essere al centro della campagna elettorale e che invece, purtroppo vengono rimossi, addirittura censurati come in questo caso. Giustamente, fai notare la posizione geografica della città al centro del Mediterraneo. La Sardegna si colloca al sud dell’Europa e al Nord dell’Africa, è evidente che il ruolo che Cagliari può e deve giocare nello scacchiere del Mediterraneo è importante ed è altrettanto evidente che non può che essere un ruolo di pace. Cagliari deve diventare luogo di pace nel Mediterraneo introducendo un metodo che è quello del confronto e del dialogo tra popoli. Ciò implica costruirsi una credibilità che oggi manca. Purtroppo riscontriamo un mancanza di coraggio dell’attuale classe politica, incapace di comprendere l’importanza dei processi in atto . Il fenomeno migratorio , frutto il più delle volte di guerre da noi stessi innescate, non sarà passeggero. Cosa vogliamo dunque fare? Vogliamo farci carico delle difficoltà e cercare di dare delle risposte oppure vogliamo far finta di niente? Ormai la storia è conosciuta e tristemente si ripete. All’arrivo della bella stagione iniziano gli sbarchi dei migranti e parte di essi viene dirottata a Cagliari. Il ritornello di questa amministrazione è sempre lo stesso: la competenza è della prefettura. Questo è vero, ma perché il comune di Cagliari ad oggi non ha partecipato neppure ad un progetto Sprar? Perché non vengono coinvolti i mediatori culturali capaci di poter instaurare un dialogo con i rifugiati e magari evitare la possibilità delle solite proteste che non fanno altro che creare tensioni sociali? – segue –