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Sardegna a sovranità limitata… perfino nella toponomastica! Ma la storia è cambiata (anche c’è chi non se ne avvede)!

sardegnaIl prefetto di Nuoro abroga la sovranità popolare
di Francesco Casula.

Il Prefetto è la figura più odiosa e insieme l’espressione esemplare e paradigmatica dello stato ottocentesco e napoleonico: centralista, accentrato e burocratico. Di nomina governativa – e dunque calato dall’alto – nasce, nelle singole provincie dello stato unitario italiano, come strumento di controllo e di repressione delle popolazioni. E deve rispondere solo al Governo centrale, direttamente.
Godranno di particolare prestigio durante il ventennio fascista ma sopraviveranno anche nell’era repubblicana e “democratica”. Durante la Resistenza, con i CLN regionali, verranno sostituiti con Prefetti politici. Ma con il processo di Restaurazione moderata che si attuerà con l’avallo, per non dire con la complicità e la diretta iniziativa della Sinistra, si ritornerà ai vecchi Prefetti, emanazione diretta dello Stato centrale. E ciò avverra con un Ministro degli Interni socialista!
Emilio Lussu fin dal 1933, in un saggio sul Federalismo ne sosteneva e ne auspicava l’eliminazione, insieme alle Province, “equivoche strutture politiche, fatte per mascherare una armatura governativa e poliziesca che non dava alla rappresentanza popolare locale altro diritto che quello di occuparsi dei manicomi e di strade di secondo ordine”. Ciò proprio in virtù della presenza e il ruolo del Prefetto.
E’ successo che le Province sono state di fatto abolite, almeno come Enti locali intermedi ed elettive, ma è rimasto, vivo e vegeto come non mai, il Prefetto come espressione del potere centrale. Così abbiamo buttato via il bambino e ci siamo tenuti solamente l’acqua sporca: il prefetto appunto, strumento di conservazione, di controllo poliziesco e di repressione. Che entra direttamente in collisione non solo con la democrazia ma con la stessa sovranità popolare. E’ successo proprio nei giorni scorsi. Ecco il fatto.
L’Amministrazione comunale di Lanusei, con la sua Giunta, con la delibera n.81 del 19-9-2016, decide di sostituire l’intitolazione di strade e piazze dedicate ai savoia, a generali felloni e ai cosiddetti eroi del Risorgimento, con illustri cittadini di Lanusei.
In tal modo, i tiranni Vittorio Emanuele II e Umberto I, come l’imbelle Raffaele Cadorna, Cavour e Mazzini, liberano strade e piazze che hanno abusivamente e indegnamente occupato e vengono sostituiti da omines de gabale ogliastrini.
Interviene il Prefetto di Nuoro con la persona del vice prefetto vicario, certo D’Angelo, che dà parere negativo alla intitolazione delle vie e delle piazze di Lanusei, così come previsto dalla delibera della Giunta. Al fine di giustificare e rafforzare il diniego riporta il parere negativo di tal Deputazione di storia patria della Sardegna, secondo la quale l’attuazione della delibera comunale “cancellerebbe parte rilevante della memoria del Risorgimento italiano, consacrata dai precedenti abitanti di quel comune… La storia in qualunque modo la considerino i posteri, rimane ciò che è stata”. Ritenendo che la storia sia fatta solo dai tiranni sabaudi e dai loro sostenitori e non dai valenti uomini sardi! - segue -