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La natura dei beni comuni

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a cura di Gianfranco Sabattini
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1. Posizione del problema

Un inquadramento dei problemi concernenti il governo dei beni comuni non è possibile realizzarlo sulla base dei soli assiomi analitici della teoria economica tradizionale; occorre un approccio che integri gli assiomi della teoria economica tradizionale dei cosiddetti beni pubblici con quelli propri di altri approcci all’analisi di specifici aspetti della realtà sociale, quali quelli della teoria giuridica dei diritti, della teoria sociologica, della teoria istituzionale.
Punto centrale dell’inquadramento unitario dei problemi riguardanti i beni comuni e la loro definizione; a tal fine, conviene partire da una loro considerazione come beni sociali, nel senso di beni il cui consumo arreca un beneficio indistintamente a tutti i membri del sistema sociale (A.Nicita, 2003; S.Civitarese Matteucci, 2008). Il maggiore problema concernente tali beni riguarda il fatto d’essere stati sinora governati attraverso procedure che la teoria economica tradizionale ha elaborato con riferimento alla classe onnicomprensiva dei cosiddetti beni pubblici. Conviene, perciò, partire preliminarmente dalla sistematizzazione teorica di questi ultimi, fornita dai contributi di P.A.Samuelson (1993), J.M.Buchanan (1969), R.A.Musgrave (1995) e J.Head (1974).
Secondo questa sistematizzazione, i beni pubblici sono quei beni il cui consumo a livello individuale si riferisce al totale consumato da un’intera comunità di individui secondo una condizione di parità e non di somma, come avverrebbe nel caso di beni di consumo privati.
Un noto teorema di economia del benessere, recita che quando in un sistema economico a decisioni decentrate coesistono beni di consumo privati e beni di consumo pubblici, è possibile una configurazione di equilibrio ottimale del mercato in senso paretiano solo se tutti i soggetti economici, dal lato del consumo, rivelano le loro preferenze (le loro funzioni di domanda individuali e quindi le disponibilità a pagare per le diverse quantità possibili dei beni stessi) e quando, dal lato dell’offerta, i produttori, in funzione delle preferenze rivelate, producono ed offrono i beni pubblici domandati.
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