Monthly Archives: dicembre 2013
(9 giorni a Natale)
CITAZIONE DELLA SERA
O vespro di Natale! Dentro il core
ai banditi piangea la nostalgia
di te, pur senza udirne le campane:
e mesti eran, pensando al buon odore
del porchetto e del vino, e all’allegria
del ceppo, nelle lor case lontane.
(Sebastiano Satta, I banditi)
Verdi batte Mourihno. L’opera lirica in Italia può vendere più del calcio?
Domani Luna Scarlatta propone una mattina dedicata all’introduzione all’opera lirica con esecuzioni dal vivo, e un taglio pensato per sfatare il mito della lirica genere da “arsenico e vecchi merletti”. Il pomeriggio, in anteprima sarda la proiezione del film di Davide Livermore, che a Cagliari ha firmato da poco la regia di Shardana di Porrino, sul perché la lirica più il teatro di prosa in Italia vendono più del calcio.
Questo è il progetto “Verdi Batte Muourinho”, accetti la provocazione di veder accostati lirica/teatro e calcio e vieni?
Martedì 17, dalle 10, Aula Magna del Conservatorio di Cagliari.
I dettagli nel comunicato di Luna Scarlatta (segue)
con gli occhiali di Piero…
VESUVIO 1631
Il 16 dicembre 1631, all’alba, dopo 130 anni di silenzio, terribile eruzione del Vesuvio. Quasi distrutte: Portici, Torre del Greco, Torre Annunziata, Resina (antica Ercolano) e Pietra Bianca, che si chiamò poi Pietrarsa.
Morirono 4mila persone, 6mila animali. 44mila persero la casa.
Dicono che al secondo giorno l’eruzione si fermò, o scemò, per effetto dell’esposizione delle reliquie di San Gennaro di fronte al vulcano, però continuò per altri 15 giorni.
Una lapide in latino, voluta dal vicerè, ammonisce i posteri:
“… tu si sapis audi clamantem lapidem, sperne larem, sperne sarcinulas, mora nulla fuge”.
“Se sei saggio ascolta quel che consiglia questa lapide, lascia la casa, lascia i bagagli, fuggi senza perdere tempo”.
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(Nota di AGENZIA) C’è anche il leader dell’Udc sardo, Giorgio Oppi, già parlamentare e più volte assessore regionale, tra i nuovi indagati dalla Procura di Cagliari nell’inchiesta sull’utilizzo dei fondi destinati ai gruppi politici del Consiglio regionale della Sardegna. Questa mattina le forze dell’ordine, su richiesta del pm Marco Cocco, hanno perquisito la sua abitazione. Tutte le perquisizioni di questa mattina non hanno riguardato il Consiglio regionale, ma case e uffici in vari centri dell’isola.
Il motto del suo partito (Unione di Centro) era “Io c’entro”.
A volte è meglio se uno non c’entra.
NINO BIXIO
Gerolamo Bixio, detto Nino, morì in Indonesia, il 16 dicembre 1873.
Non era là per gloriose imprese patriottiche, ma per affari commerciali, morì combattendo contro un attacco di febbre gialla.
Di lui sentivo parlare fin dalla scuola elementare, eroe, patriota, braccio destro di Garibaldi, e dicevamo Bicsio nel pronunciarlo.
Alle medie sentii un insegnante, vecchio sardo, che lo chiamava Bisgio, alla sarda (pensavo, e mi sbagliavo), come quando diciamo Masgia per dire Maxia, o come i francesi pronunciano bijou (magari qualche antenato si chiamava Bijou, e poi Bixiu e poi Bixio). Di fatto quel cognome si pronuncia proprio Bisgio, pronuncia che abbiamo in comune coi liguri.
Bixio nacque a Genova il 2 ottobre 1821. Ebbe una triste infanzia, la madre gli morì quand’era piccolo e non ebbe un buon rapporto con la matrigna.
Piccolo ribelle, venne espulso più volte da scuola, tanto che a 13 anni dovette imbarcarsi come mozzo. A 16 fu costretto ad arruolarsi nella marina del Regno di Sardegna. Non si può negare che fosse un uomo di fegato: fu ferito combattendo per la Repubblica Romana nel ’49, fu ferito a Calatafimi e poi a Reggio Calabria nel ’60. Non portava fortuna ai cavalli, che gli morivano sotto crivellati di pallottole.
Braccio destro di Garibaldi, non avrebbe potuto far meglio se fosse stato braccio destro di Vittorio Emanuele, curando gli interessi di Casa Savoia nell’impresa dei Mille. Ne fanno testo le dure repressioni che attuò contro le rivolte contadine dei siciliani illusi di poter finalmente dividersi le terre dei baroni che li sfruttavano: come nel triste caso di Bronte.
Di Bronte (provincia di Catania) racconta bene Florestano Vancini nel film “Bronte- Cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato”.
A Bronte Bixio fece in modo che 150 persone fossero processate in cinque ore e ottenne 5 condannati alla fucilazione, probabilmente tutti innocenti degli eccessi e delle 16 uccisioni di notabili e proprietari del luogo. Sicuramente innocente era l’avvocato Nicolò Lombardo, che anzi si era prodigato per evitare quegli eccessi, e innocente era l’anima ingenua di Nunzio Giraldo Franco, lo scemo del paese. Il plotone di esecuzione non ebbe cuore di far fuoco contro di lui, il poveretto chiese la grazia, gridando che la Madonna lo aveva salvato, ma fu ucciso dalla pistola di un ufficiale.
Bixio passò così brevemente da rivoluzionario e zelante custode dell’ordine pubblico. Divenne deputato, generale dell’esercito regio, senatore.
Non fu alla presa di Roma del 1870, dirottato a prendere Civitavecchia, nel timore che non compisse atti feroci contro il clero. Prese Civitavecchia con questo ultimatum: se non vi arrendete entro 24 ore domani mattina si chiederà dove fu Civitavecchia.
La gloria militare e politica evidentemente non gli era bastata se andò a morire cercando lucrosi affari nell’isola di Sumatra.
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Piero Marcialis. P.S. Il film di Vancini, coprodotto dalla Rai, doveva essere uno sceneggiato in tre puntate. Realizzato nel ’72 la Rai lo trasmise solo nel ’74 nella riduzione filmica per le sale. Lo ripropose solo undici anni dopo, infine nel 1987 alle ore 24,00. Dopo altri 11 anni è finito sui canali minori della Rai, una volta nel 1998, e una volta nel 2010.
Il Dvd contiene 16 minuti mai montati prima. L’edizione integrale è inedita. Florestano Vancini è morto nel 2008. Se vi interessa, il film si trova su Youtube.
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NOV NATALE regem.venturum (9 giorni a Natale)
CITAZIONE DELLA SERA
O vespro di Natale! Dentro il core
ai banditi piangea la nostalgia
di te, pur senza udirne le campane:
e mesti eran, pensando al buon odore
del porchetto e del vino, e all’allegria
del ceppo, nelle lor case lontane.
(Sebastiano Satta, I banditi)
MERAVIGLIE DI SARDEGNA!
Il nuraghe Losa, situato nelle campagne del comune di Abbasanta, è uno dei più importanti e meglio conservati monumenti nuragici.
Il mastio risale al XV – XIII secolo a.C., mentre il bastione, l’antemurale e la cinta muraria risalgono al XIII – fine XII.
Già nella prima età del Ferro i reperti evidenziano una frequentazione del sito in diminuzione che però non cadde del tutto in disuso.
Fu utilizzato anche per scopi funerari come attestano i reperti del VII-VIII secolo. (segue)
con gli occhiali di Piero…
CITAZIONE DELLA SERA
Dint’a na grotta scura
dormeno ‘e zampugnare:
dormeno, appese a ‘e mura,
e ronfano, ‘e zampogne
quase abbuffate ancora
‘a ll’urdema nuvena:
e, ghianca, accumparesce e saglie ncielo,
dint’ ‘a chiara nuttata, ‘a luna chiena.
(Salvatore di Giacomo, Nuttata ‘e Natale)
In Sardegna ci vuole un re.
Tradotto il libro del 1714 di Vincenzo Bacallar
“La Sardegna paraninfa della pace.”
Notizia presa da Tramas de amistade.
Di Bacallar ho scritto qualcosa il 23 novembre (vedi Aladin Pensiero).
Un piano segreto per la sovranità: 1712-1714
www.tramasdeamistade.org
con gli occhiali di Piero…
CITAZIONE DELLA SERA
La scuola è aperta a tutti.
L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.
(Costituzione italiana, art.34)
IL SILENZIO DI OBAMA, RELATIVITA’
IL SILENZIO DI OBAMA
Il 14 dicembre del 2012 alla scuola elementare di Newton, nel Connecticut, un malato mentale di 20 anni uccide 27 persone, 20 erano bambini.
All’indomani il Presidente Obama disse che queste tragedie. determinate dall’eccessiva facilità con cui negli Stati Uniti si può disporre di qualunque tipo di arma, comprese quelle da guerra, dovevano cessare.
Il problema era stato già denunciato dal regista Michael Moore nel suo film documentario “Bowling a Columbine” (2003), che vinse un Oscar: partiva dalla strage (12 studenti e 1 insegnante) nella High School di Columbine nel Colorado, per documentare numerose assurdità (in una banca ti danno in omaggio un fucile quando apri il conto) e come la paura del crimine crea la psicotica detenzione di veri e propri arsenali nelle case americane.
Un intero anno è trascorso e il problema è rimasto identico: oggi Obama, che non è riuscito a vincere la resistenza degli americani a rinunciare alle armi, ha osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime.
Il silenzio però non serve a risolvere il problema.
RELATIVITA’
E’ impressionante la velocità con cui a un sabato segue subito un sabato.
Deve essere un problema relativo all’età.
Quando eri
Oggi
Mestieri – Storie di artigiani, contadini e mercanti prima che il mondo diventasse globale. Presentato il libro nato dalla collaborazione tra il fotografo Salvatore Masala e lo storico Sandro Ruju
di Vanni Tola
Il libro Mestieri offre al lettore la possibilità di scoprire e, per i meno giovani, di ricordare alcune delle principali attività economiche della provincia di Sassari nella prima metà del secolo scorso. Nasce dalla collaborazione tra il fotografo Salvatore Masala e lo storico Sandro Ruju. La ricerca fotografica di Salvatore Masala rivela ed evidenzia una grande capacità di indagine del mondo delle antiche professioni realizzata con un impiego raffinato della fotografia analogica in bianco e nero. Immagini che raccontano caratteristiche, particolari, tecniche di lavorazione e impiego di materiali relativi ad attività professionali ormai in parte scomparse. Fotografie efficaci come articoli che solo i grandi fotografi documentaristi sanno realizzare. Basta osservare la venditrice di aglio di via pescheria (sig.ra Antonietta, nota col nomignolo di “Tirighetta”, che sostava anche nell’angolo tra via Rosello e via Muraglie N.d.R.), le splendide immagini del costruttore di botti, la bottega dello stagnino e quella dell’ultimo vecchio fabbro per far rivivere nella nostra mente un passato solo apparentemente dimenticato che, in realtà, è parte integrante della nostra identità storica. Ricompaiono cosi i nomi dello stagnino Salvatore Luzzu, del giardiniere Bruno Casu, del calzolaio Morittu di Bonorva, del pellettiere Gavino Sanna, del coltellinaio Salvatore Fogarizzu, del sellaio Franco Divona, del fabbro Italo Tedde, del cavallante e di tanti altri. (segue)
Gli OCCHIALI di PIERO e BOMELUZO
SANTA LUCIA
Oggi si ricorda santa Lucia, venerata da Dante e ricordata nel suo poema. Siracusana, muore a 21 anni nel 304, all’epoca delle persecuzioni volute da Diocleziano. Viene accusata da un pretendente deluso di essere cristiana, processata e minacciata di essere esposta tra le prostitute, ma lei afferma: “il corpo si contamina solo se l’anima acconsente”.
Inutilmente torturata, muore decapitata.
Protettrice della vista, non per la falsa leggenda che si fosse strappata gli occhi, ma per il nome: Lucia da lux, luce.
Venne una donna e disse: I’ son Lucia
lasciatemi pigliar costui che dorme,
sì l’agevolerò per la sua via.
Santa Lucia, Francesco De Gregori
The Beatles, Lucy in the sky with diamonds
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LOUIS-CHARLES DE LA BOURDONNAIS
Nasce nel 1797 a l’Ile de la Réunion, dipartimento francese d’oltremare nell’Oceano Indiano, il più forte scacchista francese del primo Ottocento. (segue)
TUNISI. GEOGRAFIE DELLO SPAZIO PUBBLICO DOPO UNA RIVOLUZIONE
Venerdì 13 dicembre 2013, ore 18,00, nella chiesa di Santa Chiara, nell’ambito del Festival Marina Café Noir 2013, è in programma l’incontro “Disegnare Rivoluzioni – La nuova Tunisi”, con Raffaele Cattedra, Maurizio Memoli, Matteo Puttilli (Università della Sardegna – Università di Cagliari), Rosi Giua, Prospekt Photographers.
con gli occhiali di Piero…
CITAZIONE DELLA SERA
Io i fiori ai poliziotti li lancerei, ma con tutto il vaso e la terra.
(William Seward Burroughs)
IL TORTO DI PIAZZA FONTANA
“Fascisti, padroni, Democrazia Cristiana / han messo le bombe a Piazza Fontana”, “La strage è di Stato”: queste parole si sono gridate per anni in migliaia di manifestazioni di protesta. Nessuna inchiesta, nessun processo, dal 1969 al 2005, ne ha dato smentita, nè conferma.
La strage è impunita. Questo è il torto fatto a tutti da uno Stato che non ha saputo, nè potuto, chiarire la sua innocenza.
Il 12 dicembre 1969 alle 16,37 nella Banca nazionale dell’Agricoltura, a Milano, in Piazza Fontana, esplode un ordigno che contiene 7 chili di tritolo.
16 morti, 88 feriti. Ferita è anche la democrazia in Italia.
Mariano Rumor si affaccia agli schermi della televisione, con faccia severa e accento determinato promette giustizia rapida e inesorabile. Mente.
La Questura di Milano ha formato 84 persone, tra anarchici e militanti di sinistra, 2 sole persone di destra. E’ la loro par condicio.
Il tamburo dei media batte una sola parola: anarchia.
Giuseppe Pinelli vola dalla finestra al quarto piano della Questura di Milano.
“Quella sera a Milano era caldo”, era il 15 dicembre.
Il 16 arrestano Pietro Valpreda, anarchico, il mostro in prima pagina.
Lentamente si fa strada la pista nera, che parte da Padova.
Lentamente si indaga su responsabilità che abitano in questure e nel ministero degli Interni. (segue)
VIOLENZA SESSUALE
C’è un sindacato di polizia che cerca pubblicità a tutti i costi.
Qualche mese fa ha preso le difese dei colleghi condannati per l’omicidio di Federico Aldrovando, inscenando un’indegna manifestazione contro la madre dell’assassinato.
Oggi, col candore dei cherubini, denuncia per “violenza sessuale” una ragazza che… ha baciato il casco di un poliziotto!
Tralascio la facile battuta: caschi, elmetti, visiere, scudi, giubbotti, non hanno sesso, possono essere maschili o femminili solo in grammatica, voglio invece esprimere tutta la mia solidarietà al poliziotto, augurandogli di riprendersi il prima possibile dal terribile trauma subìto.
Forse con una vacanza, forse cambiando ambiente, cambiando sindacato, riuscirà a dimenticare…
SALVATORE DEPAU
Il 12 dicembre 1899 muore a Tortolì il vescovo Salvatore Depau.
Era nato a Ulassai il 24 giugno 1831. Laureato in teologia, fu parroco di Ilbono. Primo vescovo d’Ogliastra nato in Ogliastra, a lui si deve la costruzione dell’Istituto Salesiano di Lanusei e la cattedrale di Tortolì.
Ulassai gli ha dedicato una strada e un busto in bronzo.