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Oggi sabato 24 pomeriggio e serata impegnativa

ore 17,30 al Buon Pastore di Cagliari
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Stasera alle 21 al TSE a Is Mirrionis
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Oggi sabato 24 maggio 2025

img_4119img_4150La vita dei palestinesi conta meno di quella degli altri?
23 Maggio 2025
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
Per chi come noi è per la sacralità della vita, per l’intangibilità della persona umana la uccisione dei due giovani ebrei americani è da condannare senza alcuna attenuante. Nulla, tantomeno l’etnia, può giustificare l’aggressione. Quindi bene fanno tutti, cittadini del mondo e governanti, ad esprimere il loro cordoglio e la loro protesta, a dire […]
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L’avventato disordine del governo su nucleare e energia. Se ne parla ovunque, tranne che in Parlamento
23 Maggio 2025 su Democraziaoggi.
Mario Agostinelli Alfiero Grandi

Nel disprezzo istituzionale del governo si intrecciano due aspetti diversi: sistematicamente vengono ignorati i vincoli istituzionali e i condizionamenti dei poteri costituzionali che bilanciano e debbono controllare il governo, vengono disattese le leggi in vigore, una parentela evidente con Trump.
Nel primo caso è la magistratura ad essere […]
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“Un sudario per Gaza”

sudario-per-gaza-2025-05-24“Un sudario per Gaza” sono teli bianchi con cui riempire piazze, strade, finestre. Almeno 50.000, come i civili che hanno perso la vita in Palestina. È questo l’appello di Tomaso Montanari e Paola Caridi per il 24 maggio
Tempo di genocidio
Così Paola Caridi e Tomaso Montanari definiscono questi due anni interminabili e lanciano una mobilitazione

Oggi venerdì 23 maggio 2025

img_4115img_4113Il governo di Israele è fuori dal diritto internazionale e dalle regole di umanità e così i governi e le istituzioni (come l’Italia e la UE) che non lo sanzionano
22 Maggio 2025 su Democraziaoggi
Andrea Pubusa
Basta leggere la nostra Costituzione e le Carte internazionali per sapere che al centro degli ordinamenti e dell’azione dei paesi civili c’è il rispetto della persona e la promozione dei suoi diritti inalienabili. Non occorre lunga discussione per mostrare che il governo di Israele ha superato da molto e abbondantemente queste prescrizioni normative e […]
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Gaza

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8 e 9 giugno Votiamo per i Referendum!

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Oggi giovedì 22 maggio 2025

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ANPI: congelare accordo UE/Israele
21 Maggio 2025 su Democraziaoggi
«Fin dal 2024 l’ANPI e tante altre associazioni avevano chiesto all’Unione Europea e al governo italiano di sospendere l’accordo di cooperazione commerciale con Israele sottoscritto nel 2000, perché esso è vincolato al rispetto dei diritti umani. Finalmente, sia pur con gravissimo ritardo, la maggioranza dei Paesi europei ha manifestato l’intenzione di congelare tale accordo, anche […]
Tre mandati, meglio no
21 Maggio 2025. Andrea Pubusa su Democraziaoggi
Si discute molto dell’opportunità di consentire i tre mandati a livello regionale. La questione investe anche i comuni. C’è una forte spinta degli interessati che incidono anche sulle posizioni dei partiti. I favorevoli invocano la sovranità popolare, affermando che, in fondo, è il corpo elettorale che deve decidere se eleggere o meno un candidato […]

E’ online il manifesto sardo trecentonovantotto

pintor il manifesto sardo
Il numero 398
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Defensores Kalares: urge restaurare e riaprire l’Ipogeo di Sant’Agostino

Siamo d’accordo con Michele Pintus e sollecitiamo interventi dagli Enti competenti, Comune di Cagliari in primis.
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- La chiesa è l’ipogeo di Sant’Agostino su Aladinpensiero (articolo di Carla Deplano).

Oggi mercoledì 21 maggio 2025

img_4088img_4095Referendum di giugno – l’importanza di votare
20 Maggio 2025
MASSIMO VILLONE su Democraziaoggi
Parte finalmente la campagna referendarta per l′8 e 9
giugno. Che ci fosse l’invito ad andare al mare da parte
della destra era prevedibile. Lo stesso può dirsi della
torpida disattenzione fin qui del servizio pubblico
dell’info1mazione. Un po’ meno – ma nemmeno tanto – era
prevedibile il sorgere di dubbi e distinguo nel campo delle
opposizioni. Un quadro che segnala […]
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Referendum, non ci lasciamo imbrogliare: si deve votare per difendere la democrazia
19 Maggio 2025
Carlo Di Marco su Democraziaoggi
La posta in gioco è molto alta, direi altissima: il non raggiungimento del quorum renderebbe inutilizzato l’unico strumento ancora integro rimasto a sorregge la democrazia costituzionale nata dalla Resistenza. Essa, infatti, non è semplicemente a rischio: è già stata dimezzata anche se, in apparenza, con gli strumenti della democrazia stessa e in suo […]
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Francesco e Leone

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Cari amici,

dopo le prime esternazioni e l’inizio solenne del nuovo “ministero petrino”, si può azzardare un’ipotesi o forse un’intuizione sul futuro pontificato, ed è questa: che il confronto tra papa Francesco e papa Leone non vada fatto tra le due persone, in ciò che abbiano di simile o di diverso: in realtà sono simili in tutto, ambedue sono “grandi persone”, ambedue amati dalle folle, ambedue sono migranti d’origine. come del resto lo siamo tutti tra l’Europa e l’America e sempre più lo saremo, ambedue sono uomini non di potere ma di servizio, entrambi sono modelli di santità, sono “due cristiani sul trono di Pietro”, come si disse, rapiti, di papa Giovanni per esprimerne la novità.

Le differenze però ci sono, e sono profonde, e non riguardano le persone, ma sono differenze di mondi, di identità sociali, di orizzonti filosofici e teologici, differenze che segnalano un passaggio di fasi storiche e addirittura di epoche (non siamo in un’epoca di cambiamento, diceva papa Francesco, ma a un cambiamento d’epoca).

Si può alludere ad alcune di queste differenze che si sono potute cogliere in queste prime descrizioni di sé e del suo pontificato che ha fatto Leone. E anzitutto “Leone”, due nomi, Leone e Francesco, che per un pontificato del XXI secolo non potevano essere più distanti. E in secondo luogo un maggiore distacco, una più netta distinzione (disambiguazione) tra Chiesa e mondo, tra fede e storia, tra umanità e popolo di Dio: per Francesco si trattava di abbracciare “todos, todos”, per Leone si tratta di “guardare lontano”, per andare incontro alle inquietudini e alle sfide del mondo d’oggi; per Francesco era farsi servo a musulmani, a indù, a non credenti, lavando piedi siriani, nigeriani, pakistani; per Leone è farsi “servo della fede e della gioia” dei credenti della sua Chiesa; da Francesco l’Europa era accettata nella sua identità, non più confessionale, ma memore dei suoi ideali e delle sue “radici cristiane”, che il cristianesimo “aveva il dovere di annaffiare, ma in uno spirito di servizio come per la lavanda dei piedi, ossia il servizio e il dono della vita” (intervista a “La Croix”); per Leone si tratta di “pescare l’umanità per salvarla dalle acque del male e della morte”; per papa Francesco la Chiesa viveva nel turbine della storia, ospedale da campo, proiettata a Lampedusa e a Gaza; per Leone è una Chiesa che apre le braccia al mondo e si lascia “inquietare” dalla storia, invocando come è d’obbligo la pace disarmata e disarmante a cominciare da Gaza e dall’Ucraina: una cura ma anche una diversa percezione del dramma del tempo; per Francesco Dio arriva per primo, “primerea”, noi siamo anticipati da Dio, prima ancora del nostro peccato, della nostra preghiera, per questo egli immaginava che l’inferno fosse vuoto, anche se diceva: “chi sono io, per giudicare?”; per Leone noi siamo “chiamati col nostro Battesimo a costruire l’edificio di Dio”.

Accenti carismi e doni diversi, ma una sola cosa in Cristo, per dirla con sant’Agostino e col motto episcopale di papa Leone, “in illo uno, unum”.

Allora è bene trovare le fonti di queste identità e differenze. Non è affatto da ignorare quanto siano diversi i due mondi che dei due papi sono la vera origine: l’America del Sud, ribollente nella sua miseria e nelle sue culture native, nel suo cristianesimo sfidato dalle ruvide teologie della Liberazione, e gli Stati Uniti, cresciuti in una relativa ricchezza, costruiti ex novo da coloni portatori di sperimentate culture e di un cristianesimo messianico traboccante di divino, tesoro in uscita grazie ai buoni uffici del presidenti americani pro tempore, piangenti “sulla spalla di Dio” (come Bush) o salvati da lui (come Trump).

E non è da ignorare la diversità tra Gesuiti e Agostiniani, e le due età che essi idealmente rappresentano. Agostino sta all’inizio di un cristianesimo legittimato dall’Impero, ha 31 anni quando Teodosio emana i decreti per l’interdizione del paganesimo e quando con il Concilio di Costantinopoli si perfeziona la struttura teologica della fede cristica e trinitaria; è al tempo di Agostino l’incipit del regime costantiniano o di cristianità, che finirà solo col Concilio Vaticano II; è al tempo di Agostino che la rovina del vecchio mondo umano mostra in tutta la sua luce le meraviglie dell’agognata agostiniana città di Dio. Dunque siamo a un inizio.

Non così con Ignazio e la Compagnia di Gesù, che arrivano mille anni dopo già come testimoni di una fine, fine dell’unità cristiana, per le guerre tra i principi cristiani, fine dell’unità della Chiesa per l’irrompere della riforma protestante, fine della libertà dalla legge, per l’imperversare dell’Inquisizione, e un Dio già consumato che il Concilio di Trento tende a restaurare: ciò a cui i Gesuiti rispondono senza rete con la missione a convertire i popoli più lontani, con l’investirsi della responsabilità del mondo, con l’obbedienza al papa fino all’estremo; e questo arriva fino a noi, a questa nostra epoca che si potrebbe dire della cultura e forse dell’antropologia della fine: le lancette dell’orologio spostate dai fisici fino a pochi secondi prima dell’ecatombe nucleare, la fine annunciata per la crisi del clima e il dissesto ecologico, la fine dell’unità umana dilacerata dalla cultura dello scarto, e la guerra mondiale a pezzi, l’antisemitismo suicida di Israele, il genocidio in corso. Tutto ciò è stato preso in mano dal papa gesuita, annunciando un Dio che è solo misericordia, denunciando la guerra come perenne sconfitta, intonando la lode francescana del creato, promulgando il “Fratelli tutti” che rimette alla sapienza divina anche l’irenismo della pluralità delle religioni. Una teologia escatologica che si contrappone alla cultura di un mondo che getta ormai alle sue spalle anche l’ipotesi Dio, che pur la modernità non aveva escluso, fino a che anche credenti si dicono post-teisti, Dio come figura del passato, il mondo del “dopo Dio”.

Ed è qui che si profila il rovesciamento. Un papato che apre a un nuovo inizio, che invita a non restare nella sindrome della fine. Non un dopo Dio, ma un prima di Dio, un Dio che di nuovo è atteso, Non è questo il cristianesimo? Un argine alla fine, un “katekon”, preludio a un nuovo avvento, a una seconda venuta di Cristo che torna, comunque lo si possa pensare, e si chiede se troverà ancora la fede sulla terra. Ebbene essa c’è ancora, quale si è vista nello straordinario evento di partecipazione popolare di massa al dolore per la morte di Francesco e alla gioia per l’elezione di Leone; essa fa risuonare quella oscura predizione che “solo un Dio ci può salvare” che ci hanno lasciato interpreti della modernità come da ultimo Claudio Napoleoni che aveva “cominciato a pensare” che con le risorse allora disponibili non ce la facessimo a fare la pace sulla terra e ad avere la meglio sulla tecnica; c’è un’epoca nuova che forse comincia, non più quella della fine, dopo Dio, ma di un tempo nuovo prima di Dio, in attesa di Lui.

E allora forse acquista ancora più significato quel “prima loro” che è di questo sito: perché se un genocida o un guerriero si sbaglia sulla volontà di Dio, comunque i poveri, le vittime, i dispersi della vita, i nemici, sono da mettere, come dice il Vangelo, prima di Lui.

Nel sito pubblichiamo un articolo di Roberta de Monticelli, “Agostiniano senza mezze verità”, e il discorso di papa Leone nella Messa d’inizio del pontificato.

Con i più cordiali saluti,

da “Prima Loro” (Raniero La Valle).
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https://www.primaloro.com/2025/05/20/la-pace-e-la-guerra-nel-segno-di-agostino/
di Roberta De Monicelli
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18 maggio 2025
Al termine della Celebrazione Eucaristica di inizio del Ministero Petrino, il Santo Padre Leone XIV, prima di recitare la preghiera del Regina Caeli, ha pronunciato le parole che pubblichiamo di seguito:

Prima del Regina Caeli

Al termine di questa celebrazione, saluto e ringrazio tutti voi, romani e fedeli di tante parti del mondo, che avete voluto partecipare!

Esprimo in particolare la mia gratitudine alle Delegazioni ufficiali di numerosi Paesi, come pure ai Rappresentanti delle Chiese e Comunità ecclesiali e di altre Religioni.

Un caloroso saluto rivolgo alle migliaia di pellegrini convenuti da tutti i Continenti in occasione del Giubileo delle Confraternite. Carissimi, vi ringrazio perché mantenete vivo il grande patrimonio della pietà popolare!

Durante la Messa ho sentito forte la presenza spirituale di Papa Francesco, che dal Cielo ci accompagna. In questa dimensione di comunione dei santi ricordo che ieri a Chambéry, in Francia, è stato beatificato il sacerdote Camille Costa de Beauregard, vissuto tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, testimone di grande carità pastorale.

Nella gioia della fede e della comunione non possiamo dimenticare i fratelli e le sorelle che soffrono a causa delle guerre. A Gaza i bambini, le famiglie, gli anziani sopravvissuti sono ridotti alla fame. Nel Myanmar nuove ostilità hanno spezzato giovani vite innocenti. La martoriata Ucraina attende finalmente negoziati per una pace giusta e duratura.

Perciò, mentre affidiamo a Maria il servizio del Vescovo di Roma, Pastore della Chiesa universale, dalla “barca di Pietro” guardiamo a Lei, Stella del Mare, Madre del Buon Consiglio, come segno di speranza. Imploriamo dalla sua intercessione il dono della pace, il sostegno e il conforto per chi soffre, la grazia, per tutti noi, di essere testimoni del Signore Risorto.
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Oggi martedì 20 maggio 2025

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ANPI. Gaza: cessare l’inaudito ed efferato massacro
19 Maggio 2025 su Democraziaoggi
L’inaudito massacro della gente palestinese di Gaza da parte del governo Netanyahu ha oramai assunto la dimensione di una vera e propria pulizia etnica che si realizza quotidianamente in forme estreme di cinismo, efferatezza e ferocia che suscitano sdegno, orrore e ripulsa morale.
Per questo l’Assemblea Nazionale dei Presidenti provinciali ANPI, riuniti a Chianciano il 17-18 […]
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Oggi lunedì 19 maggio 2025

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img_4052Palestina libera!
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Pensieri in libertà sulla trattativa Russia-Ucraina
18 Maggio 2025
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
Seguire i commenti sulle trattative Russia-Ucraina in TV e sui grandi media è disarmante. Quelli che palesememte non vogliono la pace, volenterosi e UE dicono che è Mosca a non volerla. Boicottano le trattative, ma imputano a Putin ciò che essi stessi vogliono, cioè la continuazione delĺe ostilità e fanno proposte non ricevibili dalla […]
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Rafforzamento dei servizi Centri di Quartiere

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Stasera [15/5/2025] in Consiglio Comunale abbiamo approvato, all’unanimità, la mozione della Commissione salute e benessere delle cittadine e dei cittadini che presiedo, sul “rafforzamento dei servizi dei Centri di Quartiere e sulle manutenzioni delle sedi”, una realtà educativa e sociale di qualità – realizzata dai nostri servizi sociali insieme agli organismi del Terzo settore che li gestiscono- importantissima, che in città esiste da dieci anni, rivolta in particolare ai bambini, ragazzi e alle famiglie.
Ho ringraziato in particolare i colleghi e colleghe della commissione perché hanno dato tutti un contributo alla discussione nel lavoro preparatorio e al documento finale.
La mozione, infatti, ritengo sia particolarmente importante, proprio in questi giorni in cui è stato causato, con un atto vandalico, un grave danno al centro di Quartiere Strakrash di via Brianza: un servizio che è diventato un fiore all’occhiello del quartiere di Is Mirrionis, della intera città, un esempio di comunità educante. Anche per questo, vogliamo continuare senza interruzione, ad investire nei Centri di Quartiere nell’educazione, come bene comune, nel prenderci cura insieme dei più piccoli e giovani della nostra comunità, coinvolgendo sempre di più il territorio, la scuola, le famiglie, tutte le realtà sociali e le persone che possono e vogliono dare un contributo.
Abbiamo indicato le priorità che sono anche quelle delle manutenzioni costanti delle sedi, per l’accessibilità e la sicurezza, e anche su questo c’è l’impegno della nostra amministrazione, in particolare dell’assessora Anna Puddu e dei servizi competenti.
Cosi come occorre proseguire l’impegno per l’apertura di nuove sedi nei vari quartieri (alcuni sono già previsti a Sant’Elia, a Pirri e a Sant’Avendrace); per aumentare le opportunità e iniziative offerte a tutti, sempre più rispondenti alle esigenze delle famiglie; per garantire l’apertura degli spazi con orari più ampi per le attività nei mesi estivi o in altri periodi in cui ci sono molte richieste; e anche per migliorare la comunicazione sui servizi e attività promosse dai Centri perché tutta la cittadinanza che ancora non li conosce o non li frequenta abbia quest’opportunità, specialmente per le nostre nuove generazioni.
Un grazie speciale alle Cooperative, a tutti gli operatori sociali, educatori, artisti e volontari coinvolti nella gestione e attività dei nostri preziosi Centri di Quartiere cittadini.

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Qui sotto il testo completo della Mozione approvata (con anche informazioni sui servizi dei Centri di Quartiere).

E’ morto Niki Grauso, uomo geniale, controverso, sicuramente una perdita per la Cultura e per la Sardegna.

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- Niki Grauso – Su L’Unione Sarda online.
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