Monthly Archives: febbraio 2017

La congiura di Palabanda su l’Almanacco di Cagliari 2017

Francesco Cocco ha scritto un articolo sugli avvenimenti (la congiura) di Palabanda del 1812 sull’Almanacco di Cagliari 2017. Per ora riproduciamo fotograficamente l’articolo in attesa di pubblicarlo in altro formato per una più agevole lettura sulla nostra news.
alamanacco cagliari 2017
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Rocca online. Enzo Bianchi su ecumenismo e riforma della Chiesa cattolica

Oggi l’ecumenismo è la riforma della Chiesa

Enzo Bianchi e Luciano Manicardi
nella foto: Enzo Bianchi e Luciano Manicardi
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A colloquio con Enzo Bianchi a cura di Mariano Borgognoni su Rocca.
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Oggi martedì 28 febbraio 2017

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eddyburg SOCIETÀ E POLITICA
Autodeterminazione e responsabilità
di STEFANO RODOTÀ su eddyburg

Pubblica amministrazione: al di là del bene e del codice penale

cattivo governo Lorenzetti_ambrogio_bad_govern._detsedia di VannitolaLa sedia
di Vanni Tola

Una settimana particolare, le notizie scorrono veloci, si fa fatica a rincorrerle tutte. Ma è importante non dimenticare.

La settimana appena trascorsa è stata caratterizzata da due vicende particolari, la scissione del Pd e la vicenda del M5S alle prese col progetto del nuovo stadio di Roma. Inevitabilmente altre notizie, pure importanti, sono passate in secondo piano, vicende da cronaca locale lette frettolosamente e poco commentate. Una di queste merita di essere ripresa e approfondita, ha per protagonista la Corte dei Conti e la Sardegna. Come ogni anno, l’inaugurazione dell’anno giudiziario è stata accompagnata dalla relazione della Corte. Che cosa è emerso? In Sardegna si sono verificati sprechi di ogni genere e natura, assunzioni senza concorso, posti assegnati e carriere regalate per vicinanza politica, nascita di società miste pubbliche-private costituite appositamente per operare al di fuori dei controlli, appropriazione di denaro e incarichi. Insomma, riassume la Corte “una sostanziale inadeguatezza dell’amministrazione a prevenire e reprimere tempestivamente condotte antigiuridiche che producono pregiudizi anche ingenti, dei quali gli organi amministrativi vengono a conoscenza soltanto al momento dell’avvio delle indagini”. Basterebbero queste poche frasi contenute nella relazione della Corte dei Conti per autorizzare chiunque a invocare provvedimenti urgenti e incisivi per mandare a casa l’intera classe politica e dirigenziale dell’isola. A parere della Corte dei Conti i casi di cattiva amministrazione hanno quasi sempre carattere diffuso e sistemico che si traducono in ingenti danni erariali. Scendendo nel dettaglio la Corte precisa e definisce meglio alcuni aspetti parlando di inaudita gravità dei fenomeni rilevati, di raffinate tecniche elusive utilizzate da politici e amministratori pubblici e ne elenca alcuni. Opere pubbliche incompiute, costose apparecchiature diagnostiche acquistate e mai utilizzate nel comparto sanitario, acquisti e affitti di immobili a prezzi superiori al valore reale e spesso inutilizzati. Ci sono poi le assunzioni clientelari e senza concorso pubblico realizzate su criteri di spartizione partitica dei posti disponibili con ciò ne consegue in termini progressiva dequalificazione delle prestazioni erogate ai cittadini. Ma ciò su cui sarebbe fondamentale riflettere è il fatto che “si registra ormai tra la gente una certa tendenza a considerare mere leggerezze e a tollerare le deviazioni del sistema fatte di legami, di reti di connivenze, di commistioni tra pubblico e privato, di fedeltà in cambio di favori, che costituiscono il substrato sul quale si regge la manifestazione del potere”. A scanso di equivoci e sottovalutazioni i giudici della Corte precisano ulteriormente: “Siamo in presenza di condotte indirettamente elusive del fine pubblico, attuate con comportamenti apparentemente legittimi ma sostanzialmente indirizzati a realizzare interessi illeciti o ingiusti, se non anche di natura personale e comunque divergenti da quelli individuati dalla norma”. Fin qui il quadro, non certo rassicurante, tracciato dalla relazione magistrati della Corte dei Conti. I politici, a caldo, si limitano a prendere atto. Non potendo smentire i fatti denunciati si trincerano dietro una dichiarazione del vice presidente della Regione Paci, il trionfo dell’ovvio. “Il ruolo di controllo della Corte dei Conti è importante per il costante controllo del rigore dell’utilizzo delle risorse pubbliche, i soldi che arrivano dalle tasse dei cittadini devono essere spesi con correttezza”. Purtroppo cosi non avviene. I servizi di cronaca giornalistica che accompagna il racconto della relazione della Corte, lo documentano ampiamente e con dovizia di particolari. Il cattivo impiego delle risorse pubbliche è sotto gli occhi di tutti. La Corte dei Conti la sua parte l’ha fatta ma occorrerebbe ben altro, una presa di coscienza collettiva. Nel 2016 sono stati recuperati 20 milioni per danni erariali arrecati alla collettività, sono state emesse 50 sentenze di responsabilità (delle quali 42 di condanna) e 41 giudizi ancora pendenti. Ricordiamole alcune delle vicende che hanno caratterizzato la devastazione della pubblica amministrazione, non sono episodi da archiviare facilmente. Utilizzo non corretto dei fondi destinati ai gruppi politici regionali. Venti condanne penali eseguite e più di ottanta consiglieri ed ex consiglieri regionali tra imputati e indagati, alcuni già condannati a risarcire la pubblica amministrazione. Casi di assenteismo, illecita fruizione di permessi sindacali, alterazione dei cartellini di presenza, dirigenti medici che hanno esercitato abusivamente attività professionali private. Ed ancora indennizzi a finti pescatori nelle zone gravate da servitù militari, le sovvenzioni agricole ottenute con la fraudolenta attestazione di possesso di terreni per ottenere sovvenzioni. E l’elenco potrebbe continuare. Richiamerei però l’affermazione emersa nell’analisi dei giudici. Il cittadino si indigna quando apprende l’esistenza di comportamenti a dir poco illegali ma tutto finisce sepolto da quella: “certa tendenza a considerare mere leggerezze e a tollerare le deviazioni” come fatto ineluttabile. Le considerazioni più ricorrenti vanno dal “lo fanno dappertutto” al rassegnato: ”è sempre stato cosi”, fino al consolatorio: “si sa, siamo in Italia”. Ci sono poi le difese d’ufficio dei diretti interessati, degli appartenenti ai diversi gruppi di potere che gestiscono o hanno gestito in un passato recente la cosa pubblica che, come è naturale, tendono a minimizzare l’entità dei fenomeni denunciati dalla Corte. Originale una dichiarazione del Presidente del Consiglio regionale Ganau. Secondo l’esponente politico, nonostante le tredici condanne inflitte ad altrettanti politici regionali per la gestione “disinvolta” dei fondi destinati ai gruppi politici, “ la fiducia dei cittadini nelle istituzioni è salda”. Se lo dice lui! Magari se ci dicesse pure da quali elementi concreti trae tale convinzione gliene saremmo grati. Il dato di fatto è che, dopo una indagine che va avanti da oltre sette anni, i consiglieri regionali indagati potrebbero raggiungere il centinaio con rappresentanti di tutte le forze politiche presenti in Consiglio. L’accusa è di peculato. Gli atti giudiziari documentano una serie di spese pazze realizzate con i fondi per i gruppi consiliari al limite della decenza. Si documentano pranzi e cene in ristoranti di lusso, permanenze in albergo, gite, spese di lavanderia, acquisti di oggetti vari, acquisto di 4795 francobolli, presenze contemporanee del politico in due alberghi diversi e distanti nella medesima giornata e tanto altro ancora. Recentemente sono stati condannati per peculato, con pene dai due anni ai cinque anni e mezzo 13 consiglieri regionali di diverse formazioni politiche. Tre di loro dovranno lasciare il Consiglio regionale. Un primo risultato, attendiamo gli altri atti. Come non ricordare, per concludere, la “giustificazione“ dell’operato di molti politici fornita al procuratore capo Mauro Mura da Giacomo Spissu (presidente del Consiglio negli anni dell’inizio dell’inchiesta). Spissu ha affermato che la specialità dello statuto sarda avrebbe dato agli onorevoli regionali l’autonomia più totale nell’uso di quei fondi, al di là del codice penale. Quale conclusione trarre? E’ evidente che è in crisi il principio della legalità nella gestione della pubblica amministrazione. E’ urgente e necessario richiamare le condotte individuali e collettive e i valori etici essenziali per ricostruire un nuovo rapporto di fiducia tra i corpi sociali e i rappresentanti nelle istituzioni.
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Nelle illustrazioni: Allegoria degli effetti del buono e del cattivo governo di Ambrogio Lorenzetti (particolare degli affreschi, Palazzo pubblico di Siena)

Oggi lunedì 27 febbraio 2017

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Punta de billete per sabato 4 marzo 2017
Evento Castello 4 marzo 17

Oristano. E Sartiglia sia!

aldo Lino Sartiglia 26 2 17
Visto che si centrano tante stelle, si potrebbe ricominciare a volere la luna… (a.lino)

SINISTRA (?) … Chi siamo? Dove andiamo? Da dove veniamo? … Ci avete proprio rotto i…

disperazione Aladindi Antonio Dessì su fb.

Uffa. Avevo intenzione di non tediare nessuno, poi l’abitudinarietà del comprare e leggere i giornali ha prodotto il solito effetto.
Oggi intervista di Scalfari a Veltroni, su Repubblica.
Un minestrone dall’una e dall’altra parte, con evocazioni sbilenche e contraddittorie: Prodi, Berlinguer, Marx, Natalia Ginsburg, Draghi e Papa Francesco (questi due appaiati sullo stesso piano quali fari dell’Europa progressista contemporanea), Vittorio Foa come modello per Veltroni e per l’unità della sinistra (quasi che il bravo compagno Foa non avesse preso parte ad almeno tre scissioni).
Campeggia il concetto, nel titolo: “la divisione della sinistra porta al populismo; a rischio democrazia e UE”.
Ma dove? In Francia partito ufficiale della sinistra ce n’è uno; in Germania anche; in UK pure. Si chiamano ancora socialisti, socialdemocratici, laburisti. - segue -

Cagliari domenica di Carnevale

Discuss cagliari SPIGOLATURE DOMENICALI
“Fortitudo totius insulae”(Coraggio di tutta l’isola)
“Cagliari insulae decor” (Cagliari bellezza dell’isola)
“Insulae clavis et portus” (Chiave e porto dell’isola)*.

Fonte: Ufficio Stampa del Comune di Cagliari http://www.ufficiostampacagliari.it/reportage.php?pagina=36&sottopagina=160
Queste scritte celebrative sui frontoni del palazzo civico di Cagliari sono molto belle, a prescindere dai momenti nella storia dell’isola che vogliono rievocare. Sono motti che ben esprimono la nostra Cagliari Città Capitale per il suo ruolo in Sardegna e per la Sardegna.

Clavis et Robur Cagliari*Per la precisione: l’ultimo motto è CLAVIS et ROBUR (chiave e fortezza). Abbiamo segnalato da tempo l’errore nelle pubblicazioni del Comune, per una opportuna correzione, ma fino ad ora senza esito.
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Ca 26 feb 17

Segnaliamo un antico libro dove sono riportate tutte le felici definizione di Cagliari:
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https://books.google.it/books?id=0qBXAAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false

SardegnaCheFare?

lampada aladin micromicroCon l’articolo che segue proseguono le analisi e le proposte che Fernando Codonesu consegna al DIBATTITO sulla grande e impegnativa tematica del SardegnaCheFare?. Il primo contributo è pubblicato su Aladinews del 24 u.s. Gli articoli per un accordo tra Editori e Autore vengono pubblicati in contemporanea anche su Democraziaoggi.
allegoria agricolturaComparto agroalimentare
di Fernando Codonesu.
Quando si parla del lavoro nel settore dei prodotti della terra e dell’agroalimentare nel suo complesso, si deve essere in grado di indicare gli obiettivi di aumento della produzione specificandone i settori, le modalità, gli strumenti con cui tali incrementi vanno perseguiti, la tempistica e gli strumenti di monitoraggio e verifica che si vogliono mettere in campo.
Considerato l’altissimo volume di importazioni che caratterizzano il settore agroalimentare della nostra regione che interessano i formaggi, la carne, le farine, la verdure, il pesce ecc. al punto che le importazioni vengono quantificate all’incirca nell’80% dei consumi, è doveroso programmare un aumento della nostra capacità produttiva che consenta, con una tempistica a tre-cinque anni, di far crescere la bilancia commerciale regionale a nostro vantaggio almeno del 20%, riportando almeno intorno al 40% la nostra capacità di autoproduzione dei prodotti destinati ai nostri consumi alimentari.
Ciò significa aumentare la produzione in generale, ma la produzione può crescere soprattutto con l’innovazione, migliorando la qualità dei prodotti e riuscendo a rendere permanenti e convenienti le filiere corte sul mercato locale, sia dal lato della domanda che da quello dell’offerta.
Oggi si è consapevoli che non c’è una innovazione significativa nel lavoro della terra e, sul punto, si ritiene che ci sia tanto da innovare in termini di prodotti, tecnologie, nuovi macchinari, nuove coltivazioni, filiere certificate del cibo prodotto: Per fare un esempio, dal seme, alla semina, al metodo di coltivazione, al raccolto, al mercato fino alla tavola del consumatore: è questo che si deve imparare a fare perché il cibo non va considerato come una merce qualsiasi, ma come l’espressione più autentica della nostra cultura e della nostra identità.
Capacità di produzione e innovazione significa anche recupero delle numerose, troppe, grandi superfici del territorio regionale oramai abbandonate, considerate marginali rispetto alla produzione agricola. L’aumento della produzione e della qualità di prodotto potranno utilmente consentire di esportare una parte della produzione nel mercato nazionale ed internazionale contribuendo quindi a dare nuovo slancio e capacità di attrazione alla terra e alla produzione di cibo di qualità.
Non solo, bisogna anche razionalmente affrontare il tema delle vocazioni locali declinandole con le qualità delle coltivazioni, dell’allevamento e/o delle produzioni da attivare in un territorio piuttosto che in un altro. Ciò perché dobbiamo imparare a fare meglio ciò che facciamo già bene e incominciare a far bene, il che significa in modo da creare ricchezza e occupazione, ciò che invece non sappiamo fare ancora in modo profittevole o abbiamo disimparato a fare anche a causa del sistema assistenziale che ha caratterizzato per troppo tempo le attività delle campagne.
Solo dal settore agroalimentare, dalla ripresa razionale delle coltivazioni più specializzate e redditizie, con il recupero delle terre marginalizzate da riportare a nuova coltivazione, a nostro parere può essere possibile la creazione di alcune migliaia di micro e piccole aziende non solo a carattere familiare con la possibilità di un fattore moltiplicativo da tre a cinque, per un’ipotesi di occupazione complessiva a cinque anni di almeno 10.000 lavoratori. Purché ci sia un’azione di supporto, accompagnamento delle neo aziende almeno per un triennio, con verifica costante dei risultati a fronte delle risorse economiche messe a disposizione.
A patto che si incominci subito, anche utilizzando come volano un investimento che parta dalla Regione, ma sempre accompagnato da un impegno diretto dell’imprenditore privato che intenda cimentarsi nella nuova agricoltura.
E qui c’è una nota dolente da sottolineare sia per quanto riguarda la Regione (ma questo è fin troppo facile da evidenziare) che, più in generale per quanto riguarda l’assenza di imprenditori locali seri che sappiano rilanciare il territorio rispettano la vocazione e ci mettano risorse proprie perché senza un impegno di capitali propri non si può parlare di imprenditoria.

Emblematici, al riguardo, sono i casi del bando internazionale volto alla individuazione di manifestazioni di interesse per l’acquisto dell’azienda di Surigheddu e Mamuntanas e la recente vendita di SBS (società Bonifiche Sarde). Nel primo caso si tratta di un compendio agricolo di circa 1200 ettari, di grande valore paesaggistico e produttivo, in gran parte pianeggiante e poco coltivata, con l’eccezione di una porzione di circa 50 ettari utilizzata dall’Università di Sassari e con 20.000 metri cubi di edificato.
Che dire? Cercasi imprenditori sardi disperatamente!
Il caso di SBS appena concluso è noto: Bonifiche Ferraresi, la maggiore società agricola europea per superficie utilizzata quotata nella borsa italiana, 6.500 ettari con i mille appena acquistati per 9 milioni di euro comprensivi di tutti i fabbricati presenti, è la nuova proprietaria. Intanto è bene sapere che non appena è stato ufficializzato l’acquisto di SBS, Cassa Depositi e Prestiti (Ministero del Tesoro al 100%) è appena entrata nella compagine sociale con una quota del 20% pari a 50 milioni di euro.. Nel 2014, lo storico titolo di Piazza Affari ha avuto un cambio nell’assetto societario con l’entrata in scena di BF Holding, costituita da investitori italiani come Sergio Dompé (Farmaceutica), Fondazione Cariplo, Carlo De Benedetti (editoria, finanza, altro), il gruppo Gavio (autostrade), il gruppo Cremonini (carni e supermercati).
In buona sostanza, mettendo insieme le superfici di SBS con Surigheddu e Mamuntanas si poteva avere una delle aziende agricole integrate e produttivamente migliori d’Europa. I soldi che vengono trovati dagli imprenditori su menzionati tramite CDP non potevano/potrebbero essere trovati anche da una cordata id imprenditori sardi, purché seri, autorevoli e disposti a mettere propri capitali nell’impresa?
Un’agricoltura di qualità può essere fatta con una certificazione ambientale a monte garantita su tutto il territorio regionale e questo può essere un obiettivo di politica agricola e ambientale della Regione, al netto dei problemi già detti in precedenza derivanti dalle ampie zone inquinate da bonificare. A valle di tale certificazione, andrebbe fatta nel corso di un triennio dalle aziende private la certificazione di qualità di tutte le filiere produttive legate alla terra, ivi compreso ogni tipo di allevamento. E quindi una produzione biologica garantita e certificata in ogni area dell’isola sarebbe un eccellente strumento di commercializzazione in ogni tipo di mercato locale, nazionale e internazionale.
Ci sono risorse pubbliche e risorse private. Tra quelle pubbliche assumono grande rilevanza le risorse comunitarie che vanno perseguite creando gruppi di lavoro finalizzati a non perdere neanche uno dei bandi disponibili, ma soprattutto, a differenza del passato e del presente, non può più essere tollerato che non si riesca a spendere bene le risorse ottenute.
Le risorse private vanno assolutamente messe in campo con la convinzione che solo se c’è l’apporto delle risorse proprie le imprese vanno avanti e in tal modo si può confidare su una nuova imprenditoria della terra che intende crescere contando in maniera determinante sulle proprio forze. Il quadro politico regionale, quindi, è chiamato ad un grande lavoro di selezione da una lato, indicazione prospettica e delineazione di un programma di sviluppo sui diversi fronti dall’altro che siano in grado di creare occupazione.
Sappiamo tutti che nelle banche, a partire dal Banco di Sardegna (ancorché non più sardo) i risparmi ci sono e ben custoditi, ma con rendimenti e produttività pari a zero, almeno per le famiglie e imprese sarde, ma il problema del credito è un discorso che sarà affrontato successivamente.

Sicuramente lo sviluppo di questo comparto trova opportunità nel mercato locale come riequilibrio della forte dipendenza dei consumi sardi dall’esterno, nei mercati nazionali e in notevole parte nei mercati internazionali, in quanto il livello di qualità che la nostra terra può garantire sono certamente tra i più alti, tenendo conto dell’ambiente e del clima che caratterizza l’isola.
E’ sempre più necessario dare spazio e risorse ai giovani imprenditori con investimenti nell’innovazione di produzione, di prodotti e processi, di organizzazione e logistica distributiva.

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Nell’illustrazione in alto Andrea Valli, “Allegoria dell’Agricoltura”,
Municipio di Cagliari

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Formella Agricoltura Pisano Campanile Giotto
Agricoltura. Formella di Andrea Pisano, campanile di Giotto, Firenze.

Oggi domenica 26 febbraio 2017 Carnevale

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<<formiche Paracchini 10 12 16Guardando le formiche dal basso
(presentazione del libro di racconti di Roberto Paracchini)
Domenica alle ore 19 nel locale “Le Streghe”, via Piccioni 12
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Ieri è morto, domani non è ancora arrivato. Oggi ho un solo giorno e ho intenzione di essere felice!
Groucho Marx

Pensare ci rende sensibili alle sfumature dei sentimenti e alle possibilità dell’immaginazione.
Immanuel Kant

“Narrare e raccontare oggi. Immaginazione, fantasie e scienza nelle narrazioni”. Questo il filo conduttore dell’incontro-presentazione che si terrà domenica 26 febbraio alle ore 19 nel locale “Le Streghe” (via Piccioni 12), prendendo spunto dal libro “Guardando le formiche dal basso” di Roberto Paracchini (presente all’incontro).
Interpretano il volume, raccontando il senso della loro lettura:
Elio Arthemalle (attore, regista)
Cristina Lavinio (linguista, già direttrice del dipartimento di Filologia dell’Università di Cagliari)
Sandra Sallemi (giornalista) che coordina l’incontro.
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NULLA_COME_APPARE_fronte_low-624x909CULTURA RECENSIONI RICERCHE
Nulla è come appare. Dialoghi sulle verità sommerse della crisi economica
Elena Taverna – 25 febbraio 2017 su LabSus
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CI HANNO RUBATO IL LAVORO!

TRIBALLU CHERIMUS!
1—Su triballu, lu cherimus,
su triballu a l’irventare(1),
su triballu ja l’ischimus,
nos servidi pro campare.

2—Su triballu lu partimus,
pro totu traballare.
Su triballu est libertade,
pro s’omìne est dignidade.

3—Nessunu est su mere de su triballu,
su triballu rispetta sa natura.
Chentza triballu sa vida, ite tristura!
In sa comunidade b’ada irballu.

4—In sa globalidade, a su triballu,
su mercadu li faghede pagura.

5—Si s’omine che mertze lu endhimus,
moridi sa tziviltade jà l’ischimus.

Gavinu Dettori dic. 2010
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CI HANNO RUBATO IL LAVORO!
Il più antico furto perpetrato nei secoli e ancora impunito. - segue -

OGGI sabato 25 febbraio 2017

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Carnevale Stampace Sardegna Digital LibraryRatantira casteddaiaCarnevale cagliaritano e anfiteatro romano: piccoli successi da festeggiare.
vitobiolchini occhiali microdi Vito Biolchini, su vitobiolchini.it.
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Tuzzolino 25 2 17
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Birmania-MyanmarINTERNAZIONALE
Birmania. I silenzi della Signora.
di Raffaele Deidda su Aladinews.

Beni comuni urbani: perché non si utilizza il palazzo sorcesco?

Palazzo sorcesco 2Inutile recuperare stabili di proprietà comunale se poi non li si mette a disposizione dei cittadini: il caso del palazzo sorcesco del corso Vittorio Emanuele.
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Ecco il progetto, poi effettivamente realizzato: http://www.archilovers.com/projects/146279/palazzo-sorcesco-consolidamento-e-restauro-conservativo.html
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Della questione si occuperà presto l’Osservatorio dei beni comuni della Sardegna, recentemente costituito. La pagina fb dell’Osservatorio.

Birmania. I silenzi della Signora

microlamapadaaladinIl nostro redattore Raffaele Deidda è rientrato pochi giorni fa da un viaggio in Birmania. Per lui una meta turistica non può che essere anche un’occasione di approfondimento culturale e politico, con la discrezione imposta dalla situazione del paese visitato. Ecco il suo articolo che sinteticamente ci da conto della situazione politica di quel paese specificamente per il ruolo esercitato da Aung San Suu Kyi… insomma leggetelo.
per art Raff Deidda
di Raffaele Deidda
Aung San Suu Kyi è Consigliere di Stato del Myanmar (ufficialmente Repubblica dell’Unione del Myanmar [ပြည်ထောင်စု သမ္မတ မြန်မာနိုင်ငံတော်], già Burma), Ministro degli Affari Esteri e Ministro dell’Ufficio del Presidente. Per i birmani, che l’adorano, è semplicemente “La Signora”. Figlia del generale Aung San, capo della fazione nazionalista del Partito Comunista della Birmania ucciso da alcuni avversari politici nel 1947 poco dopo aver negoziato l’indipendenza del Paese dal Regno Unito, San Suu Kyi è stata eletta nel parlamento birmano nel 2012 a seguito del successo elettorale schiacciante riportato dalla Lega Nazionale per la Democrazia, il partito da lei fondato che si basa sui principi della non violenza predicati dal Mahatma Gandhi.
Risultato arrivato dopo complessivi 22 anni di arresti domiciliari inflittigli dal regime militare birmano, durante i quali le è stato assegnato il premio Nobel per la pace, riconosciuta la Medaglia d’Onore da parte dal Congresso degli Stati Uniti, assegnate numerose lauree honoris causa da parte di Università americane ed europee.
Dopo 54 anni di governo militare, Aung San Suu Kyi è finalmente al potere, anche se con una modalità che agli occhi occidentali appare molto anomala. Il presidente non è lei, ma il suo amico d’infanzia Htin Kyaw. I generali avevano infatti incluso nella costituzione una clausola che impedisce di diventare presidente del Myanmar a chiunque abbia dei parenti stretti di nazionalità straniera e i figli di Aung San Suu Kyi, nati dal matrimonio con l’inglese Michael Aris, hanno il passaporto britannico. La costituzione del Paese garantisce inoltre all’esercito un quarto dei seggi e i ministeri chiave della Difesa, dell’Interno e delle Frontiere. Poteri politici che, unitamente a quello economico maturato in cinquant’anni di dittatura soprattutto col monopolio delle imprese estrattive e commerciali, (la Birmania è ricchissima di risorse idriche, di minerali e di pietre preziose, oltre che di bellezze naturali ed architettoniche legate al culto buddista) rafforzano i condizionamenti e i veti dei militari nelle azioni prioritarie del governo di Htin Kyaw e Aung San Suu Kyi in direzione della riconciliazione nazionale e della riforma costituzionale.
Con una popolazione di oltre 51 milioni di abitanti, la Birmania è un paese multietnico e multiculturale, con la presenza di 135 gruppi etnici diversi raggruppabili in nove razze principali. Il 90% della popolazione è di religione buddista e convive pacificamente con le minoranze islamiche, cristiane ed ebree. “Non abbiamo alcun problema di convivenza religiosa fra di noi”, hanno confermato Martin Tee, cristiano e San Win, buddista, conosciuti durante il mio recente viaggio in Birmania. Non sono guerre di religione, quindi, i conflitti armati tuttora in corso fra l’esercito birmano e i gruppi armati etnici. Soprattutto nelle regioni di Kachin, Shan, Arakan e Karen. Sono, a detta del capo dell’esercito birmano, delle guerre “giuste”, a beneficio della stabilità della Birmania. Dietro l’obiettivo dichiarato si cela però la volontà dei militari, chiara ai ribelli, di far scomparire le etnie, di impadronirsi delle loro risorse naturali e occupare militarmente i territori di confine occupati dai guerriglieri.
E’ con questi problemi che deve misurarsi l’azione del Governo di Aung San Suu Kyi, con i condizionamenti posti dalla vecchia dittatura militare, tuttora potentissima. Deve inoltre mantenere delicati equilibri che le consentano di non perdere la fiducia del popolo birmano a discapito delle minoranze non “burma”. Deve cercare di gestire, soprattutto, l’emergenza dei Rohingya, la popolazione poverissima proveniente dal Bangladesh ma che vive in Birmania da generazioni. I Rohingya sono considerati una delle minoranze più perseguitate al mondo, musulmani in un paese a maggioranza buddista che non li vuole. Difficile quantificare il loro numero non esistendo alcun registro anagrafico, ma le stime parlano di oltre un milione di persone che vive nello stato di Rakhine. Sono privi della cittadinanza birmana, non hanno accesso all’istruzione né ai servizi sanitari, non hanno diritto di voto e manifestano comportamenti religiosi fondamentalisti. Nel mese di ottobre 2016 ci sono stati attacchi armati contro stazioni di polizia sul confine tra il Bangladesh e la Birmania e sono stati uccisi nove poliziotti birmani. La repressione è stata durissima, dalle notizie confuse e frammentarie sembra che centinaia di persone, tra cui molti bambini, siano state uccise dai militari. Dietro i Rohingya, hanno commentato i miei due interlocutori di fede religiosa diversa, ci sarebbero gruppi armati jihadisti sostenuti dall’Arabia Saudita, potrebbe esserci l’Isis. Ci sarebbe il disegno di islamizzare consistenti territori birmani sottraendoli ai non islamici. I Rohingya praticano la poligamia, hanno riferito, e un uomo può avere fino a 4 mogli. Potenzialmente può generare fino a 40 figli, determinando carichi antropici in un territorio poverissimo di risorse, e favorendo la penetrazione sempre più massiccia dell’Islam fondamentalista. Per i birmani buddisti e anche cristiani la convivenza con gli islamici è da sempre accettata senza problemi ma nel caso dei Rohingya, dicono, il problema è solo apparentemente religioso. In realtà, sostengono, si tratta di una invasione di musulmani dal Bangladesh che intendono appropriarsi di ampie quote di territorio birmano.
Intanto alcuni importanti politici internazionali, fra i quali l’ex presidente del Consiglio italiano Romano Prodi, hanno segnalato il rischio che la repressione nei confronti dei rohingya possa diventare un genocidio. L’ex ministra degli Esteri Emma ha scritto una lettera aperta al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per chiedere la fine della crisi umanitaria. Molti osservatori internazionali rimproverano a San Suu Kyi di non essersi mai espressa in favore dei Rohingya per non perdere il consenso dei birmani ostili alla minoranza musulmana. Fatto grave, sostengono, per un Premio Nobel per la Pace che ha tanto lottato per il riconoscimento dei diritti civili del popolo birmano e che ora non prende le parti dell’etnia oppressa, non cercando neppure di limitare l’autonomia dell’esercito nella repressione dei Rohingya.
I birmani difendono invece “la Signora”. Si dicono certi che stia lavorando in silenzio, dialogando con le istituzioni internazionali e chiedendo sostegno per una soluzione che sia soprattutto umanitaria e che ponga definitivamente fine ad una vicenda travagliata che risale al 1982, quando il governo militare privò gli appartenenti all’etnia islamica della cittadinanza birmana, con la motivazione di essere immigrati dal Bangladesh dopo il 1823, anno in cui la Birmania perse l’indipendenza e divenne una colonia britannica.
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Birmania Myanmar

SardegnaCheFare?

Territorio, ambiente, paesaggio: assi dello sviluppo. Sontuosa fioriturademocraziaoggi
di Fernando Codonesu su Democraziaoggi.
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Una bella serata per una legge regionale democratica
Roberto Mirasola su “il manifesto sardo”.
- L’evento “Confronto sulla legge elettorale sarda tra Gianfranco Ganau e Andrea Pubusa tenutosi mercoledì 22 febbraio e trasmesso in diretta dalla WebTv YouTg, con collegamento www.youtg.net, è rivedibile sulla stessa rete in modalità on demand: https://www.facebook.com/youtg.net/videos/10155100918257320/
16Dib 22 feb 2017 GanauPubusa
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