Monthly Archives: maggio 2019
Che succede?
IL PD DOPO IL VOTO EUROPEO
30 Maggio 2019 by Forcesi | su C3dem.
Romano Prodi, “Italia impaurita, per vincere al Pd serve un passo in più” (intervista al Corriere). Paolo Mieli, “Ma il Pd ha bisogno di alleati” (Corriere della sera). Carlo Calenda, “Lavorerò con il Pd, ma bisogna rinforzare il centro moderato” (intervista a La Stampa) e “Pronto a fondare un partito alleato del Pd” (intervista a Repubblica). Giorgio Gori, “Al Pd serve un alleato, ma no a operazioni costruite a tavolino” (intervista al Corriere). Antonio Decaro, “Io sono di sinistra ma ho vinto coi voti dei moderati” (intervista al Corriere). Pier Ferdinando Casini, “Ora un nuovo centro alleato col Pd” (intervista a Qn). Carlo Bertini, “Renzi chiama a raccolta i suoi comitati e frena Zingaretti” (La Stampa). Fabrizio Barca, “Le periferie? Votano per chi le ascolta. La classe dirigente torni sul territorio” (intervista al Messaggero). Gianni Cuperlo, “Altro che popolo, subalterna è la sinistra” (intervista a Libero). Massimo D’Alema, “Il Pd non sa come si parla agli operai” (intervista a Repubblica). Nicola Fratoianni, “Dialogo col Pd per fermare l’onda nera” (intervista al Manifesto). Domenico De Masi, “Ora un’alleanza di tutti quelli contro Salvini” (Il Fatto). Luca Bergamo, “Ora la mossa del cavallo” (colloquio sul Foglio). Leonardo Becchetti, “Due rischi e una cura di senso” (Avvenire).
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L’efficacia presunta del reddito di cittadinanza [di Remo Siza]
By sardegnasoprattutto/ 31 maggio 2019/ Economia & Lavoro/
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Oggi venerdì 31 maggio 2019
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Cagliari: la “politica dei giardinetti” non basta per avere un voto di sinistra
31 Maggio 2019
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
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Fabrizio Barca, “Le periferie? Votano per chi le ascolta. La classe dirigente torni sul territorio” (intervista al Messaggero)
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Luoghi e spazi di vita di una città: le periferie tra sogni e identità. Is Mirrionis, a chi appartiene il suo futuro? In occasione delle elezioni comunali il comitato Casa del Quartiere, Is Mirrionis.
Lunedì 10 giugno, alle ore 18,30 a Is Mirrionis (TSE via Quintino Sella) con i tre candidati Sindaci. Organizza il comitato Casa del Quartiere di Is Mirrionis.
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Domani a Cagliari
- L’evento sulla pagina fb di Claudia Zuncheddu.
Ai Signori Sindaci e candidati Sindaci dei Comuni della Sardegna
1 giugno a Cagliari, ore 9.30 presso sala conferenze Hostel Marina (Scalette S. Sepolcro).
CONFERENZA: Sperimentazione della tecnologia 5G nei centri urbani sardi ed invito al Convegno organizzato da ISDE Medici per l’Ambiente e dal Comitato NO 5G Sardegna – [segue]
Per salvare la nostra Casa, la Terra! Un’alleanza per il clima, la Terra e la giustizia sociale
Pubblichiamo il documento Laudato Si’, risultato di un lavoro a molte voci, su iniziativa della Casa della carità di Milano. Un lavoro aperto perché è possibile tuttora avanzare suggerimenti, proposte e perché le varie posizioni non sono giustapposte, ma convivono l’una a fianco dell’altra e come ricorda Maria Agostina Cabiddu non c’è un prendere o lasciare di tutto il documento.
- Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, che ce lo ha inviato, sottolinea di essere interessato a questo lavoro, in cui tanti si sono impegnati come singoli e come associazioni.
- Questo documento è presentato da brevi scritti di Raniero La Valle e di Maria Agostina Cabiddu, entrambi componenti del direttivo nazionale del Cdc, che hanno partecipato al lavoro di costruzione del documento.
- La Valle in particolare pone un problema politico fondamentale: trovare le modalità per attuare politiche che non sono realizzabili senza un salto di qualità di strumenti e di iniziative.
- Può sembrare un’utopia. In realtà le utopie sono necessarie per individuare percorsi nuovi, per avere una nuova stella polare istituzionale e politica. Basta ricordare che per regolare I rapporti tra i mercati nazionali è stata costruita una struttura sovranazionale come il WTO, come del resto ne sono state costruite altre.
- Oppure sono stati ipotizzati trattati tra grandi aree del mondo per regolare i commerci, come quello tra Europa e Canada.
- Perché mai i mercati debbono potere proporre e attuare discutibili proposte di regolazione, che arrivano a mettere sullo stesso piano gli Stati e le multinazionali, mentre se si tratta di cambiare in profondità il sistema economico, le sue relazioni, i suoi obiettivi tutto questo viene liquidato come una utopia ?
- In fondo il milione di giovani e ragazze che ha manifestato per il clima e l’ambiente in tutto il mondo, proseguendo l’impegno e il protagonismo proposto da Greta Thumberg pone esattamente il problema della svolta politica ed istituzionale di cui c’è bisogno.
- La Valle con la consueta lucidità pone il problema, ipotizza delle soluzioni. La soluzione concreta dipenderà da tutti noi e quindi è bene che se ne discuta.
Per La Presidenza di CdC
Alfiero Grandi
28/5/2019
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DOCUMENTI UTILI
- La Valle – presentazione.pdf
- Un’alleanza per il clima, la Terra e la giustizia sociale 13 maggio 2019.pdf
Che succede?
PERCHÉ NON SI DEVE PRECIPITARE INDIETRO
26 Maggio 2019 by Forcesi | su C3dem.
EUROPA: Romano Prodi, “Cosa insegna all’Europa la parabola della Brexit” (Messaggero). J.A Robinson e D. Acemoglu, “La vera colpa delle elites” (Repubblica). Sergio Fabbrini, “Ue, nemici esteri, avversari interni” (Sole 24 ore). Fulvio Lanchester, “Attenti alla notte della democrazia” (intervista a Repubblica). Antonio Polito, “Due rischi seri per l’Italia” (Corriere della sera). ELEZIONI COMUNALI: Istituto Cattaneo, “Guida alle elezioni amministrative”. Francesco Grignetti, “Assalto ai feudi rossi” (La Stampa). Franco Monaco, “Pd-M5s, Un dialogo per disarmare Salvini” (Il Fatto). Daniela Preziosi, “Pd, la scommessa è sul flop dei 5stelle” (Manifesto). Paolo Favilli, “Revisionismi elettorali. Piombino” (Manifesto). RADIO RADICALE: Marco Tarquinio, “A proposito di Radio Radicale e libertà: perché non si deve precipitare indietro” (Avvenire).
“San Francesco e Francesco (Papa), comunicatori diversi della stessa Parola”
Sabato 1° giugno 2019, presso il Seminario di Villacidro, si terrà la Giornata Interdiocesana delle Comunicazioni Sociali, che coinvolgerà l’Arcidiocesi di Oristano e le Diocesi di Ales-Terralba e Iglesias.
- Il tema della giornata sarà “San Francesco e Francesco (Papa), comunicatori diversi della stessa Parola”.
- Il relatore sarà padre Enzo Fortunato, OFM Conv., Direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi.
- Il programma
Oggi giovedì 30 maggio 2019
———————Commenti e Riflessioni———————————
Il mistero di Riace: la Lega stravince, perche’?
30 Maggio 2019
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Non mi dò pace. Di Riace voglio capirne di più. Com’è possibile che tal Antonio Trifoli, autista di pullman, sconosciuto ai più, abbia strabattuto […]
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Il potere di Salvini [di Lucia Annunziata]
By sardegnasoprattutto / 29 maggio 2019/ Società & Politica/
L’Huffington Post 27 maggio 2019. Quello della destra non è un successo transitorio. Riace, Lampedusa, Val di Susa, Torre Maura… Il leghista vince in tutti i luoghi simbolo dello scontro politico recente. Capire la Lega per batterla.
La “percezione”
Bravo Pavo! di Gianni Pisanu.
Nella lettura dei giornali non trascuro la pagina sportiva, e il lunedì l’approfondimento che comporta l’attenta analisi delle varie classifiche, in primo luogo il calcio di serie A compresa la classifica dei cannonieri che vede il nostro Pavoletti con 16 reti all’attivo in compagnia di Caputo e Petagna anch’essi con 16, seguito da Immobile e Belotti con 15. Il capocannoniere comunque è il grande Quagliarella con ben 26 centri.
Attualmente sono uno sportivo da divano, ma posso vantare un passato da praticante, incluso il mio periodo di calciatore tendente al brocco che giustifica la mia attenzione che può andare talvolta alla ricerca del dettaglio non percepito, talvolta per disattenzione, ma spesso perché non fornito dai mezzi d’informazione.
Soffermandomi sui numeri dei goleador, e frugando su internet ho scoperto i famosi dettagli che danno completezza all’informazione e soddisfano la mia curiosità. Riassumo in sintesi.
Alessandro Pavoletti è fra gli Italiani della serie A il calciatore che nel campionato 2018/19 ha realizzato la migliore media Gol/minuti di gioco effettivo.
Oggi mercoledì 29 maggio 2019
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Riace sceglie il partito di Salvini e mette fuori dal consiglio comunale Mimmo Lucano
29 Maggio 2019
A.P. su Democraziaoggi.
—————————————————————————————————–Altre/i
Un Sinodo indetto dal Papa?
TORNA IL TEMA “FEDE E POLITICA”
Enrico Peretti su chiesadeipoverichiesaditutti.
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Per la salvaguardia della Terra
Pubblichiamo il documento Laudato Si’, risultato di un lavoro a molte voci, su iniziativa della Casa della carità di Milano. Un lavoro aperto perché è possibile tuttora avanzare suggerimenti, proposte e perché le varie posizioni non sono giustapposte, ma convivono l’una a fianco dell’altra e come ricorda Maria Agostina Cabiddu non c’è un prendere o lasciare di tutto il documento.
- Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, che ce lo ha inviato, sottolinea di essere interessato a questo lavoro, in cui tanti si sono impegnati come singoli e come associazioni.
Oggi martedì 28 maggio 2019
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Zinga & C., quante cavolate! Ecco l’esito
28 Maggio 2019
Amsicora su Democraziaoggi.
Volevo tacere, ma il risultato delle europee è così eclatante da indurmi a qualche considerazione. Anche perchè mostra quale è lo spessore logico dei politici che dicono di opporsi a Salvini. Compagni ed amici, non so se state seguendo Zinga, ma delle due l’una: o io sono fuori dal mondo o […]
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[L’analisi] La Lega convince gli astenuti e soffia i voti al M5S, ma vale solo il 19%. E anche il Pd ha poco da festeggiare. L’astensionismo fortissimo droga il risultato: il Pd sale nella percentuale ma perde voti e alla fine sarà determinante il Sud. Che sta voltando le spalle ai grillini. Di Antonella Loi su Tiscalinews.
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Elezioni
TANTO PER VOTARE
La riflessione sui risultati elettorali delle europee può attendere. Nell’apprendere i dati delle elezioni comunali celebrate nella stessa data mi sono sorpreso delle stranezze verificatesi in moltissimi casi. Ne riporto alcune a titolo esemplificativo. I dati relativi alle comunali mentre scrivo sono ancora quelli provvisori.
La divaricazione dei due risultati è enorme in tutti i casi presi in esame. Gli esiti di Bari e di Pesaro lasciano il campo a dubbi e ipotesi da sottoporre più che a studiosi della politica a un’equipe di psichiatri.
Mi chiedo se gli elettori fossero lucidi al momento del voto, o forse sono io quello che non capisce un tubo. Oppure, furbi, hanno votato a valanga Lega perché gli eletti vadano pure a fare un po’ di casino magari in Europa. Lontano da casa così magari forse chissà boh non si capisce bene.
Gianni Pisanu.
Elezione europee. The day after
Il blocco di destra
di Mario Pianta
Sbilanciamoci, 27 Maggio 2019 | Sezione: Apertura, Politica
Il voto europeo mostra la forza della destra nazionalista e populista, ma si è ben lontani dal consolidarsi di un blocco capace di cambiare le politiche europee. Emerge soprattutto la debolezza dell’offerta a sinistra, con l’unica eccezione dei Verdi in Germania e altrove.
Flat tax, Tav, privilegi alle regioni ricche, stretta sull’immigrazione e sulla ‘sicurezza’. Questa l’agenda di governo di Matteo Salvini all’indomani delle elezioni europee, vinte il 26 maggio con il 34,3% ; cinque anni fa la Lega aveva avuto il 6,2%, alle politiche dell’anno scorso il 17%. Con Forza Italia all’8,8% e Fratelli d’Italia al 6,5%, il blocco di destra in Italia arriva alla metà dei consensi.
Il Movimento Cinque Stelle crolla al 17,1%, perdendo metà dei voti rispetto alle politiche del 2018 ed è in calo anche rispetto al 21,2% delle europee del 2014. Il Pd ha il 22,7%, contro il 18,7% del 2018 e il 40,8% delle europee di cinque anni fa, all’inizio dell’era di Matteo Renzi.
In termini assoluti, con il calo dei votanti dal 73% delle politiche 2018 al 56% di domenica scorsa, gli spostamenti risultano molto più contenuti. Il blocco di destra ottiene 13 milioni di voti contro i 12 milioni delle politiche 2018, con la Lega che passa da 5,7 a 9,1 milioni di voti, risucchiando consensi da Forza Italia, mentre Fratelli d’Italia aumenta i voti assoluti.
Il Pd mantiene i suoi 6 milioni di voti. Sono i Cinque Stelle invece a perdere metà dei voti ottenuti l’anno scorso, sia verso l’astensione, sia verso la Lega.
Due fatti sembrano dominare ora la politica italiana, vista nel quadro europeo. Il primo è il consolidamento di un blocco di destra con la leadership di Matteo Salvini. Si tratta di un vero blocco sociale fondato sulla combinazione di ‘paura e povertà’, già visibile nel voto alle politiche del 2018: la paura di perdere terreno, identità e futuro, e l’impoverimento che ha colpito il 90% degli italiani (http://sbilanciamoci.info/paura-poverta-litalia-del-voto/).
Il blocco di destra ha trovato in Salvini il leader capace di dominare il discorso politico, occupare i media, alimentare il razzismo, costruire una vera egemonia politica nei confronti sia della coalizione di centro-destra che ha saputo mantenere intatta, sia dei Cinque Stelle – gli alleati di governo – che pur di restare in sella qualche mese in più saranno incapaci di rompere l’alleanza con Salvini e scegliere un’altra strada.
Dal punto di vista dei contenuti il blocco di destra mantiene l’agenda lib-pop del governo giallo-verde, un miscuglio di liberismo – flat tax, deregolamentazione, condoni – e populismo nelle politiche sociali – quota 100 per le pensioni e reddito di cittadinanza, un’agenda che sa ottenere i consensi delle imprese e dei ‘perdenti’ delle periferie del paese (http://sbilanciamoci.info/lib-pop-un-governo-piu-neoliberale-populista/).
E in Europa? Il voto europeo ha mostrato la forza del voto a destra, nazionalista e populista, ma si è ben lontani dal consolidarsi di un blocco di destra a scala europea, capace di cambiarne le politiche. Il blocco di destra governa in Italia, Polonia e Ungheria; è al primo posto nei consensi elettorali in Francia e Regno Unito, con il successo del Brexit Party, ma senza avere un impatto concreto sugli equilibri di governo di quei paesi. Ha un peso rilevante in Austria (dove l’estrema destra è stata messa fuori dal governo) e Belgio, e sembra essersi stabilizzato in una nicchia politica in Germania, Grecia, Spagna e nel nord Europa; in nessun paese esprime la capacità egemonica sul sistema politico e sulla società che troviamo in Italia, Polonia e Ungheria. All’interno del Consiglio europeo – dove siedono i governi – questi tre paesi non hanno peso nelle decisioni; Polonia e Ungheria sono stati messi sotto accusa più volte e l’Italia continuerà a restare ai margini.
Nel Parlamento europeo il successo della destra è molto contenuto, passa dal 20 al 23% dei seggi, con i deputati divisi in due o tre gruppi politici, con rapporti molto difficili al loro interno. L’influenza della destra sulla politica europea sarà quindi limitata, coerentemente con l’enfasi sulla politica nazionale che guida tali formazioni politiche. Senza la forza di condizionare il Parlamento, le nomine dei vertici di Commissione e Banca Centrale europea, e tantomeno di cambiare le regole europee, la destra – soprattutto in Italia – ha molto attenuato i toni anti-Bruxelles che caratterizzavano la campagna elettorale e la formazione del governo un anno fa. Il blocco di destra tenterà soltanto di ottenere qualche margine di manovra in più sul piano economico, e c’è da aspettarsi che la nuova Commissione non vorrà andare allo scontro su questo. La politica europea così potrebbe continuare con il suo immobilismo, ad avere le élite e la finanza come stelle polari, mescolando all’agenda liberista qualche concessione sociale (http://sbilanciamoci.info/agitata-e-immobile-leuropa-di-melville/).
Il secondo risultato delle elezioni europee è lo sgonfiarsi dell’equivoco populista. In Italia il collasso del voto ai Cinque Stelle riflette l’inconsistenza del loro progetto politico e l’incapacità nella gestione del governo. Lo spazio per una politica ‘populista’ che nega lo scontro ‘destra-sinistra’ si è ridotto drasticamente, confermando che un’agenda di quel tipo non è che l’anticamera dello spostamento a destra. I risultati delle elezioni europee tolgono spazio alle illusioni di costruire una declinazione di sinistra del populismo. In Spagna Unidos Podemos dimezza i seggi al Parlamento europeo, stretta tra la ripresa dei socialisti a scala nazionale e l’indipendentismo a Barcellona. A Parigi la France Insoumise di Mélenchon è ferma al 6,3%. Le altre forze di sinistra radicale in Grecia, Portogallo, Germania e nord Europa non si sono allontanate dal loro profilo di sinistra, con risultati alterni: Alexis Tsipras è sconfitto in Grecia, e ha convocato nuove elezioni; in Portogallo le formazioni di sinistra hanno sostenuto dall’esterno il governo socialista e mantengono i loro consensi; la Linke in Germania perde voti. Se consideriamo la forte caduta di quasi tutti i partiti socialdemocratici (con le eccezioni di Spagna, Olanda, Danimarca e qualche altro paese), è evidente il vuoto politico che si apre a sinistra in un contesto in cui l’asse destra-sinistra ritorna dominante.
Che cosa resta allora della contrapposizione tra ‘alto’ e ‘basso’ che ha fatto tanto discutere in questi anni? Il blocco di destra ha saputo integrare l’ ‘alto’ delle élite economiche nazionali con il ‘basso’ del voto popolare. In ‘alto’, la rappresentanza politica delle élite europeiste assume nuove forme, al Parlamento europeo alcune forze del gruppo liberale compensano in parte le perdite di popolari e socialisti, come Macron in Francia che toglie voti a gollisti e socialisti. I socialdemocratici sono – come da due decenni – paralizzati di fronte alla scelta se collocarsi ‘in alto’ come partito delle élite europeiste sul modello di Macron, oppure tornare a un radicamento di classe ‘a sinistra’, che tolga spazio ed elettori ai populismi della destra. La sinistra radicale è troppo frammentata e fragile per occupare quello spazio. Il successo dei Verdi in alcuni paesi, Germania innanzi tutto, con il voto giovanile che li contraddistingue, sfugge per ora a una collocazione precisa, ma ha la potenzialità di rinnovare l’orizzonte e i contenuti di quella che chiamiamo ancora sinistra.