Monthly Archives: giugno 2021
Che succede?
EUROPA, I DIRITTI TRADITI. EUROPA, BIDEN E LA CINA
29 Giugno 2021 su C3dem.
———————————–
I PARTITI E LA SPACCATURA GRILLINA. L’APPELLO DELLA POVERTA’
29 Giugno 2021 su C3dem.
[segue]
Oggi mercoledì 30 giugno 2021
——————-Opinioni, Commenti e Riflessioni—————————
Il M5S al bivio fra irriverenza e omologazione
30 Giugno 2021
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
La vicenda del M5S ha assunto caratteri dirompenti perché riguarda una questione sempre complessa: il ruolo e il destino, nei movimenti sorti per iniziativa di una personalità forte, del loro fondatore. Trattandosi di movimenti informali le regole sono all’inizio altrettanto magmatiche. Dirigono il fondatore e i seguaci della prima ora. Nessuno li mette in […]
————————————————————–
Ripensare la sanità. Per un umanesimo della cura
24 Giugno 2021 su C3dem,
di Gruppo di lavoro di “Agire Politicamente”.
…………………………………………..
L’Hangar di Is Mirrionis come Sa fabrica de Sant’Anna: una storia infinita.
Evento segnalato dalla Casa del quartiere Is Mirrionis, sulla pagina fb di ITI Is Mirrionis. La STORIA INFINITA dell’Hangar di Is Mirrionis come registrata nelle pagine di Aladinpensiero online.
————————-
- Va a finire che ristrutturano l’hangar e non hanno il regolamento per gestirlo.
- Che facciamo? Interveniamo subito o ci riserviamo il piacere di dire che l’avevamo previsto?
————————–
- Detti cagliaritani: Sa fabbrica de Sant’Anna.
Oggi martedì 29 giugno 2021
Buon onomastico ai Pietro e ai Paolo
- El Greco, Gli Apostoli Pietro e Paolo – 1587-92 – olio su tela – Hermitage, San Pietroburgo.
- San Pietro in carcere visitato da san Paolo è un affresco di Filippino Lippi che decora la Cappella Brancacci nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze. L’opera (230×88 cm) è databile al 1482-1485 circa.
——————————————————
——————-Opinioni, Commenti e Riflessioni—————————
Grillo/Conte: un confronto complicato, ma tutto è nato da Grillo
29 Giugno 2021
Andrea Pubusa su Democaziaoggi.
Il confronto fra Grillo e Conte non è solo frutto di temperamenti diversi. Anche di questo. Ma la questione è più complessa, riguarda nel profondo la storia del M5S e la vicenda politica dei due protagonisti.
Grillo ha compiuto un’opera straordinaria, per molti versi unica, nella storia della politica in regime parlamentare. Ha in pochi […]
——————————oggi———–
Evento segnalato dalla Casa del quartiere Is Mirrionis, sulla pagina fb di ITI Is Mirrionis. La STORIA INFINITA dell’Hangar di Is Mirrionis come registrata nelle pagine di Aladinpensiero online.
————————————
Mario Sulis, mostra antologica a TheNetValue
PRESA D’ATTO
Mario Sulis e le sue congetture in una mostra antologica
di Gianni Loy
È frequente sentir dire, per comune vulgata, che i rifiuti gettati via, lo scarto della nostra irrequieta società dei consumi, se sapientemente utilizzati, possono tornare a nuova vita. Una sorta di contro-didattica che ambisce ad invertire la rotta che conduce all’estinzione, per soffocamento, dell’attuale livello di civiltà. Una strada suggerita con lo strumento della persuasione – comporta una non facile conversione delle coscienze – che dissimula, in realtà, la cattiva coscienza di chi razzola male, di chi, manovrando le leve dei poteri, tollera, quando non incoraggia, lo scempio dell’usa e getta.
Mario Sulis potrebbe essere ascritto alla lista degli adepti della nuova, ma mica tanto, religione. Un artista che i rifiuti li va a cercare, per terra e per mare. Un artista che guarda con occhio curioso e sensibile ad oggetti altrimenti destinati a venir presi a calci, o spazzati via, o nascosti; oggetti che col passare del tempo perdono le proprie sembianze. [segue]
Oggi lunedì 28 giugno 2021
——————-Opinioni, Commenti e Riflessioni—————————
Sardegna, stop del governo al giochino delle Province. Solinas, fuori di testa, vaneggia!
28 Giugno 2021
Amsicora su Democraziaoggi.
La Sardegna, politicamente parlando, è l’isola dei giochini. Si alternano al governo, ma siccome sono tutti diventati uguali fanno le stesse cose e dicono le stesse parole a parti invertite. Chissà perché il gioco più praticato è quello delle province: gli uni le riducono, gli altri le aumentano. E sempre annunciano la riforma come epocale, […]
———————————————
Che succede di buono?
“SALVARE LA FRATERNITA’. INSIEME”, UN APPELLO
27 Giugno 2021 by Giampiero Forcesi |su C3dem.
[segue]
Che succede?
CONSIGLIO EUROPEO: LA SEVERITA’ CON ORBAN, MA L’IPOCRISIA SUI MIGRANTI
27 Giugno 2021 su C3dem.
——————————
GLI ESAMI DA SUPERARE. FINEVITA. DDL ZAN. DUELLO CONTE-GRILLO. VOTO A MILANO
27 Giugno 2021 su C3dem.
——————————
Il Vaticano e il disegno di legge Zan: una nota stonata.
25-06-2021 – di: Domenico Gallo
[segue]
Oggi domenica 27 giugno 2021
——————-Opinioni, Commenti e Riflessioni—————————
Carbonia. Autorità provinciali e amministrazione comunale sugli scioperi di gennaio. Le testimonianze dei sindacalisti.
27 Giugno 2021
Gianna Lai su Democraziaoggi.
Oggi domenica nuova puntata della storia di Carbonia su questo blog dal 1° settembre 2019.
Laconico sullo sciopero di gennaio il Prefetto, che aveva già garantito il suo appoggio alle richieste operaie, prima degli incidenti, ed era intervenuto ad assicurare la mediazione sulla vertenza sindacale: nella sua Relazione mensile, “Operai di Carbonia in sciopero si […]
——————————————————
La povertà in Italia in forte aumento
La povertà in Italia nel 2020
22-06-2021 – di: ISTAT
Nel mese di giugno di ogni anno l’Istat diffonde il report La povertà in Italia nel quale sono contenute le stime riferite all’anno precedente. Il report diffuso nei giorni scorsi, e relativo alla situazione del 2020, contiene dati interessanti e fonte di estrema preoccupazione. In sintesi: la povertà assoluta e quella relativa continuano a crescere. (Volerelaluna: la redazione).
L’Italia dispone di un quadro articolato di indicatori di povertà la cui varietà consente di cogliere le molte dimensioni del fenomeno, specie in un anno come il 2020, segnato da una congiuntura economica particolarmente difficile e anomalo da molti punti di vista. Le diverse linee di povertà e i relativi indicatori mostrano la situazione secondo prospettive differenti.
La soglia di povertà assoluta fa riferimento a un paniere di beni e servizi che vengono considerati essenziali per una determinata famiglia per conseguire uno standard di vita minimamente accettabile. Non si tratta quindi di una unica soglia, ma di molte soglie che variano, per costruzione, in base alla dimensione della famiglia, alla sua composizione per età, alla ripartizione geografica e alla dimensione del comune di residenza (vedi il Prospetto in Nota Metodologica che mostra le soglie mensili di povertà assoluta per le principali tipologie familiari, ripartizione geografica e tipo di comune). La soglia di povertà relativa, invece,varia di anno in anno a causa della variazione della spesa per consumi delle famiglie o, in altri termini, dei loro comportamenti di consumo. Tale soglia, infatti, deriva da un calcolo interno alla distribuzione delle spese (è pari infatti alla spesa per consumi media pro-capite per una famiglia composta da due persone). La misura di povertà relativa fornisce,quindi,una valutazione della disuguaglianza nella distribuzione della spesa per consumi e individua le famiglie povere tra quelle che presentano una condizione di svantaggio rispetto alle altre. Nel 2020, per una famiglia di due componenti, la soglia è risultata pari a 1.001,86 euro, cioè oltre 93 euro meno della linea del 2019.
Per tenere conto dei cambiamenti nei comportamenti di spesa, ogni anno si calcola anche una linea di povertà dell’anno corrente rivalutando quella dell’anno precedente con la variazione dei prezzi. La soglia 2019, rivalutata al 2020 in base all’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (pari a -0,2%), è risultata pari a 1.092,76 euro (90,90 euro in più della soglia standard). L’incidenza di povertà relativa 2020, calcolata rispetto alla soglia 2019 rivalutata, è, di conseguenza, molto più elevata ed è pari al 13,4% (3.484mila famiglie povere, ossia circa 847mila in più). Le due diverse stime permettono di individuare le famiglie che nel 2020, pur avendo conseguito dei livelli di spesa inferiori a quelli del 2019, non risultano povere per effetto della considerevole riduzione dei consumi e delle condizioni medie di vita nell’anno segnato dalle misure restrittive per il contenimento della pandemia.
I dati sono univoci. Sono in povertà assoluta 5,6 milioni di persone, record dal 2005. Per quanto riguarda la povertà relativa, le famiglie sotto la soglia sono poco più di 2,6 milioni.
Nel 2020, sono in condizione di povertà assoluta poco più di due milioni di famiglie (7,7% del totale da 6,4% del 2019) e oltre 5,6 milioni di individui (9,4% da 7,7%). Dopo il miglioramento del 2019, nell’anno della pandemia la povertà assoluta aumenta raggiungendo il livello più elevato dal 2005 (inizio delle serie storiche). Per quanto riguarda la povertà relativa, le famiglie sotto la soglia sono poco più di 2,6 milioni (10,1%, da 11,4% del 2019).
Per scaricare il rapporto integrale: https://www.istat.it/it/files/2021/06/REPORT_POVERTA_2020.pdf el 2020
22-06-2021 – di: ISTAT
———————————————————————-
Newsletter ASviS – Sulle migrazioni serve una strategia europea che guardi al medio termine
[segue]
Don Lorenzo Milani
54 ANNI DA QUEL GIORNO:
26 GIUGNO 1967 DON LORENZO CI LASCIO’
di Arcangelo Riccardi, su fb.
Il suo testamento: “Cari ragazzi, ho voluto più bene a voi che a Dio, ma ho speranza che lui non stia attento a queste sottigliezze e abbia scritto tutto al suo conto. Un abbraccio, vostro Lorenzo”.
Lorenzo Milani nasce a Firenze il 27 maggio 1923 da Albano e Alice Weiss in una famiglia benestante e colta. Intellettuali e scienziati gli ascendenti Milani, veronesi d’origine ma trapiantati in Toscana. Di cultura mitteleuropea gli ascendenti materni, boemi d’origine, emigrati nella Trieste asburgica, ebrei di etnia, ma quasi tutti lontani da osservanze religiose e agnostici. Nel 1930 la famiglia Milani, coi figli Adriano, Lorenzo ed Elena, si trasferisce da Firenze a Milano, dove il padre, laureato in chimica, ha trovato un lavoro.
Lorenzo compie gli studi fino alla maturità classica, conseguita il 21 maggio 1941. Con sorpresa e rammarico dei genitori, che però non lo contrastano, rifiuta di iscriversi all’università: vuol fare il pittore. Il padre allora lo manda alla scuola di un bravo artista tedesco che vive a Firenze: Hans Joachim Staude. Ci resta pochi mesi, ma ne subisce una forte influenza culturale ed etica. In autunno, tornato a Milano, si iscrive all’Accademia di Brera e lavora con foga nello studio che il padre gli ha preso in una elegante zona della città. Nella primavera del 1943, dopo i primi pesanti bombardamenti aerei, la famiglia si trasferisce ancora a Firenze. Qui, nel giro di pochi mesi, Lorenzo matura una radicale svolta esistenziale: si converte al cattolicesimo e decide di farsi prete, entrando in seminario l’8 novembre di quello stesso anno.
Ordinato sacerdote il 13 luglio del 1947, don Lorenzo Milani viene nominato cappellano a San Donato di Calenzano, dove ci resta per oltre sette anni. Appena arrivato, impianta in canonica una scuola serale aperta a tutti i giovani, senza discriminazioni politiche, purché di estrazione popolare e operaia. Un prete giovane che invece dei tornei di calcio, di ping-pong e bigliardino offre ai giovani una scuola, usando come libri di testo la Costituzione, i codici, i contratti collettivi di lavoro, i giornali. Che esorta gli operai a iscriversi al sindacato e a difendere i propri diritti con le due armi irrinunciabili dello sciopero e del voto.
In breve tempo si tira addosso prima la diffidenza, poi l’aperta ostilità dei benpensanti e di molti preti della zona. Si arriva così al dicembre del 1954, quando don Lorenzo viene “esiliato” a Barbiana, una parrocchia sperduta sull’Appennino, formata da nemmeno un centinaio di anime sparse sui monti. Pier Paolo Pasolini scriverà più tardi che questa punizione “in realtà è stato il più bel dono che gli si potesse fare”. E don Milani lo riconosce per primo e subito. Ad un suo allievo di San Donato risponde: ”Non mi commiserate troppo, perché io devo aver avuto qualche antenato montanino. Mi par d’esser qui da sempre. Ormai sono completamente rincivilito e se per disgrazia mi portassero la luce elettrica, avrei paura di prendere la scossa. Ma il più bello è che anche qui m’hanno accolto come un vecchio amico che torna”.
E lì don Lorenzo organizza una nuova scuola a misura dei bisogni dei suoi montanari. Lucio, uno dei suoi alunni, che doveva accudire le mucche nella stalla, scriverà più tardi nella famosa Lettera ad una professoressa: “La scuola sarà sempre meglio della merda”. A Barbiana tutti i ragazzi vanno a scuola dal priore. Dalla mattina presto fino a sera, estate e inverno. Nessuno “è negato per gli studi”. Non c’è ricreazione e non è vacanza nemmeno la domenica. Nella lettera ai giudici don Lorenzo racconta che “Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande ”I care”. E’ il motto intraducibile dei giovani americani migliori. “Me ne importa, mi sta a cuore”. E’ il contrario esatto del motto fascista “Me ne frego”.
L’obiettivo di don Milani è quello di educare i suoi ragazzi ad essere responsabili delle loro azioni, cittadini sovrani, capaci di usare la parola: “Perché è solo la lingua che fa uguali. Eguale è chi sa esprimersi e intende l’espressione altrui. Che sia ricco o povero importa meno. Basta che parli”.
In una lettera inviata ai ragazzi di Piadena e al loro maestro Mario Lodi, i ragazzi di Barbiana descrivono la loro esperienza educativa: “Questa scuola, senza paure, più profonda e ricca, dopo pochi giorni ha appassionato ognuno di noi a venirci. Non solo: dopo pochi mesi ognuno di noi si è affezionato anche al sapere in sé. Il priore ci propone un ideale più alto: cercare il sapere solo per usarlo al servizio del prossimo, per esempio dedicarsi da grandi all’insegnamento, alla politica, al sindacato, all’apostolato o simili. Per questo qui si rammentano spesso e ci si schiera sempre dalla parte dei più deboli: africani, asiatici, meridionali italiani, operai, contadini, montanari. Ma il priore dice che non potremo far nulla per il prossimo, finché non sapremo comunicare. Perciò qui le lingue sono la materia principale. Prima l’italiano perché sennò non si riesce a imparare nemmeno le lingue straniere. Poi più lingue possibile, perché al mondo non ci siamo soltanto noi. Vorremmo che tutti i poveri del mondo studiassero lingue per potersi intendere e organizzare tra loro. Così non ci sarebbero più oppressori, né patrie, né guerre”.
Alla sorella Elena che gli annuncia il proprio matrimonio civile don Lorenzo risponde:”Sono contentissimo che tu ti sposi e non ho nessun motivo di dolermi che tu lo faccia in Comune. Esser cristiani è una fortuna, non un obbligo. Mi può dispiacere che tu non abbia questa fortuna, non che tu compia un atto in armonia con quello che pensi”.
A Barbiana, in una canonica senza acqua corrente e luce elettrica, la scelta di povertà austera di don Milani si radicalizza, fino al rifiuto di gestire il podere della parrocchia. Campa della sola “congrua”, il magro stipendio statale per i parroci. Dalla famiglia e dagli amici accetta solo aiuti per la scuola e la salute dei suoi ragazzi, spesso minata dalla miseria della montagna. Gli servono libri, enciclopedie, atlanti, dischi, calcolatrici, cancelleria, utensili… Ha bisogno di medicine, analisi ed esami medici, vitamine, cure dentarie. Denari, ne chiede per i viaggi all’estero, quando d’estate manda i ragazzi ad imparare le lingue e la vita degli altri popoli. Ma devono provvedere da soli, lavorando.
Nel 1958 esce “Esperienze pastorali”, il suo primo e unico libro, del quale pochi mesi dopo il Sant’Uffizio, giudicandolo inopportuno, ordina il ritiro dal commercio e vieta ristampe e traduzioni.
Nel 1960 avverte i primi sintomi del morbo di Hodgkin, che gli procurerà sofferenza e disagi per sette lunghi anni. Nel 1965 replica pubblicamente agli insulti rivolti da un gruppo di cappellani militari agli obiettori di coscienza e viene rinviato a giudizio per apologia di reato. Impossibilitato dalla malattia a presentarsi in tribunale, scrive la propria autodifesa, resa pubblica alla prima udienza del processo. E’ la “Lettera ai giudici” con la famosa frase, oggetto di tante polemiche: “Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l’obbedienza non è ormai una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano di potersene fare scudo né davanti agli uomini né davanti a Dio, che bisogna che si sentano ognuno l’unico responsabile di tutto”.
Serenamente consapevole della sua scelta, ormai gravemente ammalato, ebbe a dire: “Non ho paura di non fare a tempo a dire tutto quello che mi rimane da dire… Non importa che io lo dica… La verità si fa strada da sola”.
Assolto con formula piena, resta imputato, per il ricorso del pubblico ministero. Ma non arriva a ricevere la condanna d’appello, che colpirà comunque il suo scritto. Il 26 giugno 1967, all’età di 44 anni, muore di leucemia a Firenze, in casa della madre. Un mese prima esce “Lettera a una professoressa”, il libro scritto dai ragazzi della scuola di Barbiana sotto la sua regia ”da povero vecchio moribondo”. Ora la scuola è chiusa. I “ragazzi” sono sparsi per l’Italia e anche all’estero, impegnati nel sindacato, nella scuola, nelle associazioni.
A 54 anni dalla morte di don Milani, la testimonianza di fede del Priore di Barbiana, l’amore indicibile per un Dio che ha il volto povero dei suoi ragazzi, la sua obbedienza disobbediente, la rettitudine morale, la coerente laicità, la sete di cultura, lo studio come cosa seria e processo educativo collettivo, il rispetto del valore primario della coscienza, la concezione nobile della politica, l’amore ai poveri, l’impegno per la Costituzione e l’antifascismo, i valori in cui don Lorenzo credeva ci interessano ancor assai. Anche se egli, oggi, è più scomodo che mai. Non ci si può rivolgere al suo pensiero con l’intenzione di annetterlo o edulcorarlo, ma solo con quello di mettersi in discussione.
Non importa di prenderlo a modello od elevarlo a mito: piuttosto importa di rifarci a lui per riproporre l’irriducibilità di alcuni temi. Anche per questo noi lo amiamo e ne onoriamo la memoria.
26 giugno 2021 Arcangelo Riccardi
P.S.: vd. Giorgio Pecorini “Don Milani! Chi era costui?” Baldini & Castoldi.
————————————-
Papa Francesco e don Milani.
Su aladinpensiero online.
Oggi sabato 26 giugno 2021
——————-Opinioni, Commenti e Riflessioni—————————
Sulle tracce del federalismo sardo da Angioy a Gramsci a Lussu
26 Giugno 2021
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
E’ ben noto che dopo la fusione perfetta calò sui domini sabaudi la più mortifera cappa di centralismo, che durò, accentuandosi durante il fascismo, fino alla Repubblica e alla Costituzione. Non che il Regnum Sardiniae fosse un modello di autogoverno, ma esistevano gli stamenti (parlamenti cetuali), la Reale udienza, massimo organo giurisdizionale sardo […]
————————————
Oggi venerdì 25 giugno 2021
——————-Opinioni, Commenti e Riflessioni—————————
PNRR. Rendere coerenti gli obiettivi
25 Giugno 2021
Osservatorio sulla transizione ecologica [su Democraziaoggi].
Pubblichiamo il Documento dell’Osservatorio sulla transizione ecologica prevista nel PNRR per le Commissioni Affari costituzionali e Ambiente della Camera dei Deputati sul Decreto Legge 77/2021 C.3146, Audizione 21/6/2021.
1.Il PNRR inviato a Bruxelles, strategico per la ripresa dell’Italia, contiene contraddizioni, ambiguità e perfino la possibilità di soluzioni opposte a quelle dichiarate. Per questo […]
——————————-
Adelante, con juicio.
Cagliari, primo giorno senza mascherina: ma gli anziani preferiscono la prudenza
Giovani e anziani, i commenti nelle vie dello shopping del capoluogo
Il dibattito si apre ai piedi della statua di Carlo Felice, dove un gruppetto di amici scambia due chiacchiere e condivide una confezione di ghiaccioli. «L’economia deve andare avanti, è giusto non usarla, se non nei momenti topici», sentenzia Paolo Fanni. «Prematuro, con tutto ciò che si sente, pur avendo fatto il vaccino, non mi sento comunque sicuro». (…)
Su L’Unione sarda online.