Monthly Archives: settembre 2022

Ricordati: Sabato 17 settembre a Iglesias

Contro la guerra, per la pace bisogna scendere in piazza, come sabato 17 ad Iglesias
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Il Comitato Riconversione Rwm organizza una manifestazione in appoggio a quella che si svolgerà a Ghedi (BS), nella stessa data, a sostegno dell’ispezione parlamentare nella base della stessa cittadina, dove risulta che siano stoccate un certo numero di bombe nucleari. [segue]

Non asteniamoci. Votiamo per salvaguardare la nostra Repubblica, costituzionale e antifascista!

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Oggi giovedì 15 settembre 2022

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——————Opinioni, Commenti e Riflessioni—————
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12 Settembre 2022 by c3dem_admin | su C3dem

Non propriamente un appello. Ma, come dice il titolo, una serie di annotazioni sui temi in gioco, o trascurati, in questa assai delicata campagna elettorale. Gli autori sono una cinquantina di cattolici, tra cui alcuni sacerdoti, espressione del cattolicesimo democratico e sociale del nostro Paese. Alcuni di loro sono membri di associazioni della rete c3dem

Oggi mercoledì 14 settembre 2022

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——————Opinioni, Commenti e Riflessioni———
La guerra in Europa. L’Italia è pacifista. No all’invio di armi
14 Settembre 2022
Fabrizio Battistelli su Democraziaoggi
Merita diffusione perché favorisce la riflessione sul tema cruciale della guerra e della pace questo articolo apparso su L’Avvenire di mercoledì 13 luglio 2022
Spesso i sondaggi vengono travisati, ma se letti con attenzione dimostrano […]
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Comitato NO ARMI-TRATTATIVA SUBITO CONFERENZA STAMPA

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Appello di Cattolici per le Elezioni: appuntamento politico-elettorale che non possiamo disertare e che non ci è concesso di affrontare con leggerezza.

ad6dabfa-8360-4a98-bba6-5c4de400d9fcCattolici, in cinquanta chiamano al voto per pace e giustizia
Gianluca Carini su Avvenire martedì 13 settembre 2022
Tra i firmatari don Ciotti, don Colmegna, ma anche nomi storici del centrosinistra come Rosy Bindi, Piero Grasso e Livia Turco

Alla ricerca del bene comune

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Il bene comune e la politica
Perché chi vuole guidare il Paese deve pensare all’interesse collettivo

La Repubblica – 12 Settembre 2022

di Enzo Bianchi (dal suo blog).
Siamo in piena campagna elettorale e proprio in quanto monaco non posso esimermi dall’osservare e dall’ascoltare le voci – soprattutto urla – che si levano numerose da tutte le parti in causa. Non entro nell’agone politico, ma dopo aver ascoltato o letto i protagonisti costantemente mi pongo una domanda: “Dov’è finito, che fine ha fatto il concetto di bene comune? Come mai è così assente?”. La stessa domanda è stata posta da François Flahault, direttore del Centro di ricerca sulle arti e il linguaggio di Parigi, in un libro che significativamente è intitolato: Où est passé le bien commun?

Quello di “bene comune” è un concetto essenziale per la convivenza, per la qualità della vita nella pólis. L’espressione è composta da due parole: “bene” e “comune”. “Bene” è ciò che noi vorremmo per noi stessi e che auguriamo alle persone alle quali siamo legati, ciò che permette di vivere in pienezza. “Comune” deriva dal latino communis che indica un compito da svolgersi insieme e nello stesso tempo un dono condiviso. “Bene comune” non è dunque semplicemente un patrimonio che si ha in comune, qualcosa di materiale o immateriale posseduto e condiviso, ma l’insieme delle condizioni di vita che favoriscono il benessere, l’umanizzazione di tutti: anche la democrazia, la cultura, la bellezza sono bene comune. Come ha affermato Stefano Rodotà, “ci sono beni che esprimono i diritti inalienabili dei cittadini. Questi sono i ‘beni comuni’: dal diritto alla vita, al bene primario dell’acqua, fino alla conoscenza in rete”.

Naturale destinatario del bene comune non è più l’individuo ma la persona. “Bene comune”, va ricordato, è un concetto formulato nel xiii secolo, nell’ora dell’emergenza dell’occidente, quando sulla scia dell’eredità greca si è arrivati a comprendere che come la rete delle relazioni è antecedente all’individuo-persona così l’unità del corpo è antecedente alle membra che lo compongono. Sicché il bene di ciascuno implica una nozione di bene comune che lo preceda e nel quale possa definirsi.

Questo concetto di bene comune purtroppo è stato accantonato a favore di una concezione individualistica e utilitaristica della società e si è progressivamente imposta l’idea secondo la quale l’organizzazione politica si giustifica per il fatto che garantisce ai membri di una collettività i diritti individuali di cui sarebbero dotati anteriormente alla loro esistenza sociale.

Così il bene comune ha ceduto il posto all’interesse generale, concepito come la somma degli interessi individuali. Ha scritto Marcel Gauchet: “Nell’attuale società si afferma che all’inizio della storia c’erano solo individui, e per questo non si può immaginare una loro coesistenza solidale. È dunque urgente pensare invece a ciò che li unisce e a ciò che devono fare insieme!”.

La prima forma di bene comune che gli esseri umani hanno conosciuto è la relazione, lo stare insieme, il pensare insieme a ciò che è bene comune e non solo bene individuale. Senza ecosistema relazionale non c’è cammino di umanizzazione, e senza passare per il bene comune non c’è politica che sia un bene per tutta la pólis.
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UNIONE EUROPEA: LA TRAPPOLA CONFEDERALE. PRODI: RIPENSARE IL LAVORO

11 Settembre 2022 su C3dem
Gianfranco Ravasi, “La zattera” (Sole 24 ore). MONDO: Maurizio Molinari, “Xi disegna una Cina globale per isolare l’Occidente” (Repubblica). EUROPA: Sergio Fabbrini, “Le decisioni europee nella trappola confederale” (Sole 24 ore). Francesco Saraceno, “L’incomprensibile svolta rigorista della BCE di fronte all’inflazione” (Domani). UCRAINA: Lorenzo Cremonesi, “Quegli errori del Cremlino che credeva di vincere facile” (Corriere della sera). Gianluca De Feo, “Così Kiev ha ripreso la porta del Donbass” (Repubblica). Cliff Kupchan, “Putin ha pochi margini. Se penetrano in Donbass può succedere di tutto” (intervista al Corriere). Luca Kocci, “Papa Francesco: ‘guerra totale’, a rischio escalation atomica” (Manifesto). Mauro Magatti, “Se nemmeno si dice pace” (Avvenire). Mikhail Lobanov, oppositore russo: “Al Cremlino hanno paura di queste elezioni amministrative. Rischio brogli elettronici” (intervista a Repubblica). SANITA’: Silvio Garattini, “Tre domande a tutti i partiti” (Avvenire). LAVORO: Romano Prodi, “Ripensare il lavoro. Se la vita privata viene prima viene prima della carriera” (Messaggero). Rosaria Amato, “Lavoro, Vicenza. Le dimissioni in cerca di un lavoro migliore” (Repubblica). ELEZIONI 25 SETTEMBRE: Enzo Risso, “Perché in Italia cresce la disillusione verso le elezioni” (Domani). Ferruccio De Bortoli, “Politica e futuro. Chi spinge (davvero) il Paese” (Corriere della sera). Emanuele Felice, “Meglio parlare soltanto di diritti e disuguaglianze” (Domani). Anna Maria Furlan, “Questa destra mi fa tremare i polsi. Il Pd in campo contro la precarietà” (intervista ad Avvenire). Massimo Giannini, “Il draghismo in purezza della sorella d’Italia” (La Stampa). Giorgia Meloni, “Non faremo governi arcobaleno. La priorità del Paese è la denatalità” (intervista ad Avvenire). Giovanna Casadio, “Letta: ‘No a larghe intese con il Centrodestra, ma sulla crisi energetica non ci tireremo indietro” (Repubblica). Adolfo Urso, “Racconto agli Usa il programma di FdI. In politica estera continuità con Draghi” (intervista al Corriere della sera). Federico Capurso, “La vendetta di Conte” (La Stampa). Stefano De Martis, “Presidenzialismo? Niente fumo, prego” (Avvenire).
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L’IRONIA DEL VESCOVO. LA RIMONTA UCRAINA. LA POVERTA’ DEI GIOVANI IN ITALIA. IL RE PROGRESSISTA

10 Settembre 2022 su C3dem
Mario Delpini (arcivescovo di Milano), “Criticato per la mia ironia. Vogliono una chiesa noiosa” (intervista al Corriere). Francesco Piccolo, “Noi, il Paese e l’eterno ritorno dell’affaire Moro” (Repubblica). EUROPA/ENERGIA: Marco Bresolin, “Gas, Roma rilancia il tetto, ma la Commissione frena: ‘Un rischio per le forniture’” (La Stampa). Andrea Bonanni, “L’occasione mancata” (Repubblica). Ugo Magri, “L’affondo di Mattarella” (La Stampa). Raffaele Romanelli, “Il ricatto del gas di Putin e il complicato nesso fra energia e democrazia” (Domani). UCRAINA: Daniele Raineri, “Il doppio contrattacco ucraino. Russi in fuga nell’Est del paese” (Repubblica). Giampiero Massolo, “Le sanzioni mordono eccome. Il tempo non gioca a favore dello Zar” (intervista a Il Riformista). Giuseppe Spadafora, “A che punto è la guerra in Ucraina” (rivista il Mulino). Dmitrij Muratov, “Chiudendo ‘Notaya’ Putin ha ucciso anche la nostra libertà” (La Stampa). Raniero La Valle, “Per un’alternativa reale” (chiesa dei poveri). ELEZIONI: Roberto D’Alimonte, “La gente vuole votare per il cambiamento” (intervista a Qn). Valentina Conte, “Mai così tanti giovani a rischio povertà” (Repubblica). Linda Laura Sabbadini, “Diminuire la diseguaglianza per chiudere la porta alla rabbia sociale” (Repubblica). Goffredo Bettini, “Per rimontare il Pd deve stare vicino alla gente in difficoltà” (intervista al Manifesto). Ettore Maria Colombo, “Acque agitate nel Pd. Il congresso è iniziato. Bonaccini e Provenzano scaldano i motori” (Qn). Maurizio Tropeano, “La sfida a sinistra” (La Stampa). Giuliano Santoro, “Conte lancia l’allarme larghe intese. E alle urne tallona il Pd” (Manifesto). Massimo D’Antoni, “La svolta del Pd centrista sul Jobs Act non è credibile” (intervista a Il Fatto). Damiano Tommasi, “Il centrosinistra alla fine dovrà riunirsi” (intervista a Domani). Francesco Verderami, “L’assenza del campo largo preoccupa anche FdI. Così niente bipolarismo” (Corriere). CARLO III: Bill Emmott, “L’agenda politica di un re insolitamente progressista” (La Stampa). Carlo Petrini, “Carlo sarà un grande alleato dei giovani. Il suo impegno per il clima è sincero” (La Stampa).
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EQUITÀ UOMO-DONNA, L’ITALIA NON CE LA STA FACENDO. LA DISPUTA SUL PRESIDENZIALISMO
9 Settembre 2022 su C3dem.
Maurizio Ferrera e Barbara Stefanelli, “Il lavoro, le relazioni, perché l’equità uomo-donna conviene e perché l’Italia non ce la sta facendo” (Corriere della sera). Juan Luis Cebrian, “Venti di destra europei” (Repubblica). CAMPAGNA ELETTORALE: Ugo Magri, “Le spine di Mattarella” (La Stampa). Stefano Folli, “La disputa sul presidenzialismo” (Repubblica). Claudia Mancina, “Un errore respingere l’offerta della Bicamerale. Meloni apre al confronto” (intervista a Qn). Carlo Bastasin, “Perché il presidenzialismo in Italia sarebbe un problema” (Repubblica). Giovanni Guzzetta, “Presidenzialismo o parlamentarismo, interpelliamo i cittadini” (Il Riformista). Claudio Cerasa, “Perché passa dall’America il futuro di Meloni” (Foglio). Maurizio Molinari, “Tasse e presidenzialismo, così Meloni lancia la spallata finale” (Repubblica). Ilvo Diamanti, “FdI cresce ancora, il Pd insegue, M5S risale e stacca la Lega” (Repubblica). Federico Geremicca, “I Dem e la ricerca di un’identità a sinistra” (La Stampa). Valerio Valentini, “Letta nella morsa di Conte e Calenda. Il voto utile non basta” (Foglio). Stefano Cappellini, “Pd contro Pd, la campagna dei ripensamenti” (Repubblica). Andrea Fabozzi, “La paura di Letta, Terze forze in salita. I sondaggi non premiano il frontismo” (Manifesto). REGNO UNITO: Bill Emmott, “Il secolo lungo di Elisabetta II” (La Stampa). Giuseppe Lupo, “Con Elisabetta II si chiude il Novecento” (Sole 24 ore). IDEE: Salvatore Natoli intervistato da Ilario Bartoletti, “Oltre l’antropocene. Un nuovo modo di abitare la Terra” (sito della Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura CCdC).
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LETTA CREDE ALLA RIMONTA, MA TROPPI ITALIANI SONO INDIFFERENTI ALLA POLITICA
8 Settembre 2022 su C3dem.
Francesco Peloso, “Cl interviene sul voto. Altri segnali di vita nel mondo cattolico” (Domani). Noi Siamo Chiesa, “Elezioni difficili. I cattolici esprimano il meglio della loro cultura democratica” .Agnese Palmucci, “Lo spartito della società civile per tornare alla buona politica” (Avvenire). Vanesse Pallucchi, “Ecco le priorità per un paese che soffre” (Avvenire). Renato Mannheimer, “Cari politici, sapete che solo a 2 persone su 10 interessano le elezioni?” (Il Riformista). Luca Diotallevi, “La logica di comunità che divide il Paese” (Messaggero). PARTITO DEMOCRATICO: Gianfranco Pasquino, “Soltanto il Pd si oppone davvero alle destre” (Domani). Daniela Preziosi, “Il disperato appello di letta per salvare il Pd e la democrazia” (Domani). Carlo Bertini, “La strategia della rimonta” (La Stampa). Antonio Polito, “Il voto utile e la coperta corta del Pd” (Corriere). Paolo Pombeni, “La sfida al centrodestra come una lotta tra angeli e demoni. La rappresentazione di Letta fa male alla democrazia” (Il Quotidiano). Stefano Folli, “La posta in gioco tra Pd e 5 Stelle” (Repubblica). Arturo Parisi, “Il Pd deve correggere il tiro” (lettera al Foglio). Marcello Sorgi, “L’errore fatale sui collegi” (La Stampa). Mario Ricciardi (il Mulino), “Letta è di centro. Difficile che aprisse a sinistra e 5Stelle” (intervista a Il Fatto). Andrea Fabozzi, “Letta, il Rosatellum e il Pd. Storia di un suicidio perfetto” (Manifesto). GIORGIA MELONI: Virginia Piccolillo, “Meloni spinge per il presidenzialismo. ‘La Bicamerale è una soluzione’” (Corriere). Giovanni Orsina, “Giorgia e quel conservatorismo che fa presa sugli elettori disperati” (La Stampa). Frans Timmermans, “L’agenda sociale di questa destra mette paura” (interista a Repubblica). Claudio Cerasa, “Perché Meloni non fa così paura ai suoi nemici” (Foglio). GLI ALTRI: Elisa Calessi, “Salvini: ‘la nostra prima legge è l’autonomia per il Nord’” (Libero). Giuseppe Conte, “Il reddito, scelta epocale. Caccia ai poveri vergognosa” (intervista al Corriere). Maurizio Tropeano, “L’avvocato dei poveri” (La Stampa). Giampiero Calapà, “La scelta di Melénchon: ‘De Magistris unica speranza” (Il Fatto).
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GIORGIA MELONI E IL FRENO ALL’UNIONE EUROPEA
13 Settembre 2022 by Giampiero Forcesi | su C3dem

Umberto De Giovannangeli, “Strage di migranti: morti di sete altri tre bambini” (Il Riformista). PAPA E CONFINDUSTRIA: Domenico Agasso, “Il papa chiede lavoro per giovani e donne. Bonomi: è la politica che non ha fatto nulla” (La Stampa). Carlo Marroni, “Il papa: create lavoro, priorità ai giovani, fare figli è patriottico” (Sole 24 ore). SFIDA MELONI-LETTA: Stefano Folli, “FdI-Pd, finti duelli e veri obiettivi” (Repubblica). Marcello Sorgi, “Il vero scontro è dentro le coalizioni” (La Stampa). Lina Palmerini, “Letta-Meloni, il tabù del dialogo, ma non su gas e guerra” (Sole 24 ore). Stefano Feltri, “Perché il segretario Pd ha perso il confronto” (Domani). ELEZIONI: Filippo Andreatta, “Per fermare la Russia non basta essere atlantisti come Meloni. Oggi ci serve anche più Europa” (intervista a Domani). Francesco Olivo, “Giorgia a due facce sulla Ue” (La Stampa). Giovanna Casadio, “Letta serra i ranghi e dà la sveglia su Zoom” (Repubblica). Gianni Cuperlo, “La storia ci ha insegnato che i sondaggi all’ultimo possono essere smentiti” (Domani). Graziano Delrio, “Nessun destino è già scritto. Italia isolata se vince la destra” (intervista al Riformista). Piero Ignazi, “L’abitudine a governare ha reso impopolare il Pd” (Domani). Matteo Renzi, “Se vince Meloni saremo all’opposizione. Letta ha sbagliato tutto” (intervista a Repubblica). Ezio Mauro, “Il silenzio di Salvini” (Repubblica). QUESTIONI APERTE: Michele Ainis, “I problemi del presidenzialismo” (Repubblica). Matteo Calise, “Il silenzio sul voto giovanile” (Mattino). Marco Ruffolo, “Le promesse elettorali non sacrifichino la Sanità” (Repubblica). Luca Zaia, “I nostri alleati chiariscano la linea dell’autonomia prima del voto” (intervista al Corriere). Massimo Villone, “Amnesia del Pd. La Carta di Taranto tace sull’autonomia” (Manifesto). Paolo Ferratini, “Sull’obbligo scolastico” (rivista il Mulino).
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Oggi martedì 13 settembre 2022

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Appello per la liberazione di Leonard Peltier e gli altri
13 Settembre 2022
Red su Democraziaoggi
Dagli USA vengono spesso appelli per la liberazione di Navalni, e certo la posizione di questo oppositore al regime russo merita attenzione e mobilitazione, ma si dimenticano le repressioni in casa propria. Anzitutto la richiesta di estradizione di Assange, con intenti punitivi e vendicativi, contro la quale c’è una generale mobilitazione democratica. Ma perfino […]
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Elettorando

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Su Sbilanciamoci!
- I programmi. Promesse e omissioni nei programmi elettorali/1
di Paolo Andruccioli
Qui una prima comparazione sintetica sui temi più caldi nei programmi elettorali che saranno presumibilmente sul tavolo del prossimo governo. Concentriamo l’attenzione sul lavoro, la scuola e ovviamente sulle scelte energetiche legate al clima.
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Analisi comparata dei programmi elettorali /2
di Paolo Andruccioli
Seconda parte della nostra carrellata tra le proposte dei partiti: ambiente, diritti civili, riforma della Costituzione, rapporto tra sanità privata e pubblica, elezione diretta del Presidente della Repubblica, sovranismo ed Europa, immigrazione, pace o riarmo.
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Oggi lunedì 12 settembre 2022

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——————Opinioni, Commenti e Riflessioni———
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12 Settembre 2022
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
E’ deciso e sicuro Melenchon quando dice che Unione popolare ce la farà. E cita se stesso: mi hanno dato per spacciato tante volte, era la propaganda avversa, il portato del voto utile, ma il malessere sociale creato dalle politiche neoliberiste è tale che la gente comune sente l’esigenza di un cambio di passo […]
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Che succede?

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UNIONE EUROPEA: LA TRAPPOLA CONFEDERALE. PRODI: RIPENSARE IL LAVORO

11 Settembre 2022 su C3dem
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Elezioni

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Carbonia. I 72 giorni negli articoli di Peppino Fiori su L’Unione Sarda. “Mentre telefoniamo la polizia assedia le imboccature dei pozzi per impedire qualunque approvvigionamento”, destinato agli operai occupanti. “Qui, da Carbonia, si ventila una gestione operaia”

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Gianna Lai su Democraziaoggi

Nuovo post domenicale sulla storia di Carbonia dal 1° settembre 2019.

Aveva più volte denunciato L’Unità, e poi i vari dirigenti del movimento, l’indifferenza della stampa locale nei confronti delle lotte di Carbonia. A dicembre i tre articoli, in prima pagina, del giornalista cagliaritano Peppino Fiori sugli ultimi giorni della protesta: molto attento nella descrizione […]

Oggi domenica 11 settembre 2022

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——————Opinioni, Commenti e Riflessioni———
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————Dibattito elettorale e oltre——
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Il rischio democratico e le lacrime di coccodrillo
L’allarme di Letta sul rischio democratico in caso di schiacciante vittoria della destra è fondato, ma…quando ha deciso di rompere l’alleanza con Conte, Letta sapeva benissimo a quale rischio esponeva la democrazia nel nostro Paese.
Domenico Gallo 9.9.2022
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Dibattito elettorale. Il primo nemico? L’astensionismo

logo-politicainsiemeASTENSIONE O VOTO A DISPETTO?
di GIUSEPPE SACCO su PoliticaInsieme
Set 11, 2022 – 07:28:39 – CEST

Pochi hanno notato – e il conduttore della trasmissione, Enrico Mentana, si è ben premurato di non farlo notare – che nella serata di venerdì 9 settembre, nell’ultimo sondaggio sulle intenzioni di voto che la legge consente di rendere pubblico prima dell’election day, la percentuale di coloro che non hanno dato nessuna risposta ha raggiunto lo stratosferico livello del 41%, con un aumento: del 2 % rispetto ad appena quattro giorni prima. Un segno, forse, di insolito riserbo; ma molto più probabilmente del fatto che la scelta è tra alternative tutte poco appassionanti. E soprattutto una conferma di precedenti sondaggi; che davano come molto alto il numero di coloro che probabilmente non si recheranno a votare.

La possibilità di un’astensione di massa si profila dunque per le elezioni del 25 settembre. Ma ciò non costituisce una novità. Già si era temuto che essa si verificasse nelle elezioni del 2018, quando i sondaggi la davano come probabile espressione di uno scontento assai diffuso, e che non trovava nei partiti tradizionali un’offerta politica appropriata.

Certo! Va tenuto presente che i sondaggi, come è stato più volte possibile constatare, non sono uno strumento in grado di fotografare in maniera molto precisa quelle che saranno le scelte degli elettori al momento del voto effettivo. Anzi, non solo non riproducono fedelmente, ma finiscono in qualche misura per influire su tali scelte, perché costituiscono un’occasione per esprimere lo scontento individuale dando ad esso senso collettivo e politico. Finiscono insomma per offrire una specie di valvola di sfogo al cittadino elettore, che, quando scopre di non essere solo nel suo sentimento di rabbia e di impotenza contro il sistema, ne deriva conforto, e in qualche misura anche la speranza di possibili cambiamenti e di tempi migliori

Il rischio del voto a dispetto
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