Monthly Archives: aprile 2023
Guerra e Pace
Proviamo a ragionare di pace
25 Aprile 2023 by Fabio | su C3dem
di Sandro Antoniazzi
La guerra in Ucraina continua da tempo, senza che si veda alcuna prospettiva di soluzione. Giustamente, dice Kissinger, se non si trova una soluzione con le armi allora bisogna ricorrere alla via diplomatica, politica.
Ma il problema sta proprio qui; al momento nessuno sembra avere un’idea di come sia possibile fare la pace. Qualcuno, compreso il nostro Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parla di pace giusta.
Ora la pace giusta, per chi sta dalla parte dell’Ucraina e ne ascolta la voce, consiste nella riconquista di tutti i territori perduti, Crimea compresa; in altre parole, guerra sino alla vittoria.
Ma che questa vittoria non sia a portata di mano ormai lo pensano in molti, particolarmente nelle alte sfere USA (che, non dimentichiamo, sono i veri protagonisti della guerra, perché se l’Ucraina mette gli uomini, la maggior parte delle armi, dei finanziamenti e delle comunicazioni vengono dall’America).
L’alternativa è alzare il tiro, elevare il livello dello scontro: è ciò a cui chiaramente tende Zelensky, che chiede più armi (ne occorrono dieci volte di più di quelle che arrivano oggi) e che vorrebbe un più diretto coinvolgimento di altri Stati, perché oggi la guerra interessa l’Ucraina, ma domani potrebbe riguardare altri, perché è una battaglia comune per la democrazia, ecc…
E così il rischio dell’escalation procede: l’Inghilterra propone munizioni con uranio impoverito, un ministro tedesco parla della possibilità di colpire centri russi, Stoltenberg esprime la possibilità di inviare aerei e da ultimo Borrell pensa a un intervento delle marine dei Paesi europei nientemeno che a Taiwan per proteggerne il canale.
Quest’ultima affermazione, che sembra solo un’esagerazione fuori luogo, in quanto è molto probabile che non sia raccolta da nessuno, offre però plasticamente l’idea della situazione.
L’Ucraina è l’epicentro, ma in fondo è una realtà limitata; sempre di più il vero teatro dello scontro è il mondo intero (e la battuta di Borrell è illuminante in proposito).
La guerra in Ucraina è direttamente o indirettamente la causa maggiore dell’inflazione che pesa su tutti i popoli e tutte le famiglie, ci siamo procurati l’energia necessaria ma i costi sono cresciuti, tanti paesi poveri sono diventati poverissimi, le migrazioni aumentano per soddisfare necessità elementari, ogni Stato ha deciso di spendere di più in armamenti, le catene produttive e distributive sono entrate in crisi producendo fenomeni di protezionismo (vedi USA).
Sono scoppiate nel frattempo altre tensioni mondiali, non solo a Taiwan, ma anche in Sudan, dove si fronteggiano due gruppi armati, ma dove hanno interessi sia gli USA che la Russia (che è presente con la Wagner).
La Cina, che non partecipa alla guerra in Ucraina, intanto estende la sua influenza in Africa, ma ora sempre di più anche nei paesi arabi; e un’alleanza Cina-paesi arabi non è certo una prospettiva rassicurante.
Le relazioni internazionali stanno decisamente peggiorando per l’Occidente, l’area di cui facciamo parte stabilmente e organicamente (basterebbe pensare a cosa sarebbe un’ipotetica difesa dell’Italia senza la NATO).
Qui sbaglia Conte che parla di pace, ma separandosi dagli alleati; al contrario occorre parlare di pace, rimanendo saldamente uniti agli alleati e all’Ucraina.
Detto questo, sembra ragionevole cercare immediatamente la pace.
Certamente significa rinunciare almeno a una parte dei territori in questione, ma la soluzione alternativa è solo una guerra ben più pesante che non sappiamo dove possa arrivare, con pericoli enormi fuori da ogni controllo.
La rinuncia di qualche parte del territorio sembra presentarsi come un male minore rispetto ai danni già provocati dalla guerra e a quelli incorso a livello mondiale.
L’Ucraina, che è dalla parte della ragione e che merita tutta la nostra stima e l’incondizionato appoggio, avrà come contropartita un’accoglienza fra gli stati europei democratici e un accordo europeo e internazionale che le garantisca la sicurezza per il futuro.
Ora però è necessario che qualcuno si muova; un piccolo passo l’ha fatto la Cina, qualcosa dovrebbe fare l’America (su cui pesa purtroppo il prossimo inizio della lunga lotta presidenziale); dopo di che potrebbe essere l’ONU, coi suoi limiti ma con un necessario atto di coraggio, ad aprire la strada per i colloqui di pace.
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Le Chiese ortodosse e la guerra in Ucraina
di Adalberto Mainardi
Sul blog di Enzo Bianchi
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Eventi consigliati
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Venerdì 28 aprile 2023
Sa Die de sa Sardigna
TORRAMUS A CAMMINARE PO SA DIE BENIDORA, di Salvatore Cubeddu su Fondazione Sardinia.
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Sabato 29 aprile 2023
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Lunedì 1° maggio 2023
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STUDI DI INTERESSE GENERALE. “Innovazione digitale nella campagna elettorale: il caso del microcredito in Podemos
Pubblichiamo la presentazione dell’articolo intitolato “Digital innovation in electoral campaigns: the case of microcredit in Podemos” (tradotto “Innovazione digitale nella campagna elettorale: il caso del microcredito in Podemos) curato dai tre autori: Fabio G. Lupato, Ariel Jerez e Marco Meloni Lai). Ringraziamo in modo particolare Marco Meloni Lai, nostro collaboratore, per avercelo segnalato.
Di seguito l’abstract e le conclusioni, tradotti in italiano. Per quanti vorranno approfondire l’articolo è scaricabile integrale, in lingua inglese, come specificato più avanti.
ABSTRACT
Il crowdfunding ed altre forme di micro-donazione per il finanziamento delle campagne elettorali sono stati ampiamente studiati, soprattutto negli Stati Uniti. Tuttavia, il finanziamento partecipativo digitale in Europa, con un contesto normativo diverso che prevede il finanziamento pubblico, è stato meno analizzato. Questo articolo analizza gli effetti di uno strumento digitale di finanziamento della campagna elettorale innovativo: il microcredito.
I microcrediti consistono in piccoli “prestiti civili” che un partito politico richiede a membri e simpatizzanti per finanziare la sua campagna elettorale. Ad oggi sono stati capaci di creare fonti di finanziamento alternativo che hanno differenziato i partiti che li hanno utilizzati dai partiti più tradizionali, cambiando la struttura del finanziamento della loro campagna, ma hanno anche evidenziato diversi problemi legali (come il monitoraggio e la protezione dei dati), mostrando le difficoltà di regolamentare la digitalizzazione della politica.
Noi abbiamo studiato questo strumento e le sue conseguenze attraverso il caso del partito spagnolo Podemos – il primo ad implementarlo – nel periodo 2015-2021.
Articolo scaricabile (Open Access, in inglese) su: https://doi.org/10.1080/01442872.2023.2203479
“Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione”
“Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione”.
Parte conclusiva di un celebre, forse del più celebre discorso che nel 1955 Piero Calamandrei tenne a Milano, nel Salone degli affreschi della Società Umanitaria. Un discorso sulla Costituzione in cui il celebre giurista si rivolgeva agli studenti universitari e medi approfondendo il senso è la funzione della Carta. Di seguito il suo discorso per esteso, che ci piace proporre in occasione del 25 aprile:
«La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l´impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l´indifferenza alla politica. È un po´ una malattia dei giovani l´indifferentismo.
“La politica è una brutta cosa. Che me n´importa della politica?”. Quando sento fare questo discorso, mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina che qualcheduno di voi conoscerà: di quei due emigranti, due contadini che traversano l´oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l´altro stava sul ponte e si accorgeva che c´era una gran burrasca con delle onde altissime, che il piroscafo oscillava. E allora questo contadino impaurito domanda ad un marinaio: “Ma siamo in pericolo?” E questo dice: “Se continua questo mare tra mezz´ora il bastimento affonda”. Allora lui corre nella stiva a svegliare il compagno. Dice: “Beppe, Beppe, Beppe, se continua questo mare il bastimento affonda”. Quello dice: “Che me ne importa? Unn´è mica mio!”. Questo è l´indifferentismo alla politica.
È così bello, è così comodo! è vero? è così comodo! La libertà c´è, si vive in regime di libertà. C´è altre cose da fare che interessarsi alla politica! Eh, lo so anche io, ci sono… Il mondo è così bello vero? Ci sono tante belle cose da vedere, da godere, oltre che occuparsi della politica! E la politica non è una piacevole cosa. Però la libertà è come l´aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent´anni e che io auguro a voi giovani di non sentire mai. E vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perché questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita politica…
Quindi voi giovani alla Costituzione dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla come vostra; metterci dentro il vostro senso civico, la coscienza civica; rendersi conto (questa è una delle gioie della vita), rendersi conto che nessuno di noi nel mondo non è solo, non è solo che siamo in più, che siamo parte, parte di un tutto, un tutto nei limiti dell´Italia e del mondo. Ora io ho poco altro da dirvi.
In questa Costituzione c´è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre gioie. Sono tutti sfociati qui in questi articoli; e, a sapere intendere, dietro questi articoli ci si sentono delle voci lontane…
E quando io leggo nell´art. 2: “l´adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica, sociale”; o quando leggo nell´art. 11: “L´Italia ripudia le guerre come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli”, la patria italiana in mezzo alle altre patrie… ma questo è Mazzini! questa è la voce di Mazzini!
O quando io leggo nell´art. 8: “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge”, ma questo è Cavour!
O quando io leggo nell´art. 5: “La Repubblica una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali”, ma questo è Cattaneo!
O quando nell´art. 52 io leggo a proposito delle forze armate: ” l´ordinamento delle forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica”, esercito di popoli, ma questo è Garibaldi!
E quando leggo nell´art. 27: “Non è ammessa la pena di morte”, ma questo è Beccaria! Grandi voci lontane, grandi nomi lontani…
Ma ci sono anche umili nomi, voci recenti! Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa costituzione! Dietro ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, che hanno dato la vita perché libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta. Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, è un testamento, è un testamento di centomila morti.
Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione».
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Ciò che i ragazzi non sanno
“I ragazzi delle scuole imparano chi fu Muzio Scevola o Orazio Coclite, ma non sanno chi furono i fratelli Cervi. Non sanno chi fu quel giovanetto della Lunigiana che, crocifisso ad una pianta perché non voleva rivelare i nomi dei compagni, rispose: «Li conoscerete quando verranno a vendicarmi», e altro non disse. Non sanno chi fu quel vecchio contadino che, vedendo dal suo campo i tedeschi che si preparavano a fucilare un gruppo di giovani partigiani trovati nascosti in un fienile, lasciò la sua vanga tra le zolle e si fece avanti dicendo: «Sono io che li ho nascosti (e non era vero), fucilate me che sono vecchio e lasciate la vita a questi ragazzi». Non sanno come si chiama colui che, imprigionato, temendo di non resistere alle torture, si tagliò con una lametta da rasoio le corde vocali per non parlare. E non parlò. Non sanno come si chiama quell’adolescente che, condannato alla fucilazione, si rivolse all’improvviso verso uno dei soldati tedeschi che stavano per fucilarlo, lo baciò sorridente dicendogli: «Muoio anche per te… viva la Germania libera!». Tutto questo i ragazzi non lo sanno: o forse imparano, su ignobili testi di storia messi in giro da vecchi arnesi tornati in cattedra, esaltazione del fascismo ed oltraggi alla Resistenza”.
Piero Calamandrei
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Buon 25 aprile! A Cagliari 9,30 Piazza Garibaldi – Piazza del Carmine
25 Aprile 2023. A Cagliari alle ore 9,30 appuntamento in Piazza Garibaldi – Corteo e conclusione in Piazza del Carmine, con interventi e canti del Coro dell’ANPI 2023
W IL 25 APRILE: “IL FASCISMO NON E’ UN’OPINIONE, E’ UN CRIMINE”!
di Smips editor 25 Aprile 2023
“Avevamo vent’anni e oltre il ponte
oltre il ponte che è in mano nemica
vedevam l’altra riva, la vita,
tutto il bene del mondo, oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte,
tutto il bene avevamo nel cuore,
a vent’anni la vita è oltre il ponte,
oltre il fuoco comincia l’amore” (Oltre il ponte, Italo Calvino 1959)
25 aprile
Domani tutti al Corteo della Liberazione!
25 Aprile 2023
A Cagliari alle ore 9,30 appuntamento in Piazza Garibaldi – Corteo e conclusione in Piazza del Carmine, con interventi e canti del Coro dell’ANPI. Partecipate Partecipiamo!
Verso Sa Die de sa Sardigna
Marco Meloni Lai, Ph.D presso il Centro di Studi Sociali dell’Università di Coimbra, attualmente a Madrid per un lavoro di ricerca, professore a contratto presso l’Università di Londra, ci parla della sua idea di Sardegna in occasione di 28 aprile: Sa die de su benidore (futuro). https://www.facebook.com/retesardacooperazione/videos/2077415735872291/
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Lunedì 24 aprile 2023 commenti opinioni riflessioni eventi
Bitti ha un sindaco eletto “fuori legge”: parola della Corte Costituzionale
24 Aprile 2023 su Democraziaoggi.
Pubblichiamo questo post proveniente da Bitti perché la questione non ha rilievo solo locale. Ci sono molti sindaci eletti in violazione della legge, che tuttavia non sentono il dovere, giuridico, civile e morale di dimettersi. Quale esempio di rispetto della legalità e della Costituzione può venire da costoro?
Bitzi Alternativa Libera
La sentenza della Corte Costituzionale dichiara […]
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Salviamo il nostro sapere
La Repubblica – 24 Aprile 2023
di Enzo Bianchi sul suo blog.
Rassegna stampa. Parole come pietre sulla sostituzione etnica
Parole come pietre sulla sostituzione etnica
22 Aprile 2023 by Fabio | su C3dem
Oggi domenica 23 aprile 2023 panorami commenti opinioni riflessioni eventi
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Carbonia. Le lotte per il rinnovo contrattuale si intrecciano alla mobilitazione in solidarietà dei braccianti, mentre cresce il Movimento dei partigiani della pace: il questore vieta l’affissione di manifesti sulla petizione contro il Patto Atlantico
23 Aprile 2023
Gianna Lai su Democraziaoggi.
Oggi, domenica, nuovo post sulla storia di Carbonia dal 1° settembre 2019.
Carbonia diviene prassi di ogni domenica esporre la bandiera rossa nelle abitazioni del Corso Iglesias, un quartiere fatto prevalentemente di palazzoni, inutili le minacce del commissario Pirrone. Mentre le attività delle sezioni divengono ancor più vivaci, squadre di calcio e tornei, in particolare, […]
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Sardegna: manovre di guerra. Diciamo basta!
22 Aprile 2023
Red su Democraziaoggi
Mare Aperto 2023 Marina Militare. Tornano le grandi esercitazioni militari e in Sardegna ricompaiono anche i divieti che chiudono l’accesso ai tratti di mare interessati dal passaggio delle navi da guerra impegnate nelle simulazioni. L’operazione Mare Aperto 2023 coinvolge forze e personale di 23 nazioni, 41 unità navali fra navi e sommergibili per un totale di […]
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23 aprile Giornata mondiale del libro
23 aprile Giornata mondiale del libro:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Giornata_mondiale_del_libro_e_del_diritto_d%27autore
22 aprile – Giornata della Terra
Giornata della Terra: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Giornata_della_Terra
Oggi sabato 22 aprile 2023 Commenti Opinioni Riflessioni Eventi
La guerra di Ignazio Benito
22 Aprile 2023
Carlo Dore jr. Su Democraziaoggi.
Non bastava il busto del Ducione ostentato tra i lari del focolare domestico; non bastava il tentativo di riqualificare gli oplites del battaglione Bozen alla stregua di una comitiva di festosi musicanti prossimi alla pensione; non bastava la descrizione del fascismo come “male assoluto” ma con solo riferimento alle leggi razziali.
No, non […]
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Oggi mercoledì 26 aprile 2023 commenti opinioni riflessioni eventi
25 Aprile 2023
A.P. Su Democraziaoggi
Ci ha lasciato Harry Belafonte, un grande uomo, un grande artista, che ha dedicato tutta la sua vita alla lotta dei ceti più deboli, alla causa dei neri e della democrazia. L’uguaglanza delle persone era il suo obiettivo permanente.
Harry lascia in noi un vuoto ed un grande dolore. Ci consola tuttavia sapere che molti continueranno […]
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Leggendo L’Unione vien voglia di ridere e… di ribellarsi!
26 Aprile 2023
A.P. Su Democraziaoggi
A me l’Unione sarda talvolta sembra un giornale comico. Cosa si puo’ dire di un quotidiano che l’altro giorno ha dedicato cinque articoli (si’, proprio cosi’, cinque!) ai cani. Mezza pagina con foto grande ad un forestale che tiene in braccio un bel cagnolino bianco, più avanti la notizia di uno (un cane, s’intende)che si […]
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Lo scambio tra l’autonomia differenziata e l’insularità è un imbroglio
26 Aprile 2023
Tore Cherchi su Democraziaoggi
Pubblichiamo questa opinione perché illustra in modo chiaro la indecorosa genuflessione dei sardo-leghisti dinnanzi al Calderoli in arrivo in Sardegna.
Salvatore Cherchi del Pd è perentorio, scrive su La Nuova Sardegna: “Lo scambio tra l’autonomia differenziata e l’insularità è un imbroglio politico e non solo”. Per poi argomentare la tesi: “Il ministro Calderoli, col plauso […]
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