Monthly Archives: ottobre 2014

con gli occhiali di Piero…

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413ANNIVERSARI. Si parlava di questione morale, Giommaria Angioy, Melchiorre Murenu, Francesco Straullu… Un anno fa il 21 ottobre 2013 su Aladinpensiero.
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francois-truffaut 1FRANCOIS TRUFFAUT
Il 21 ottobre 1984, trent’anni fa, muore a 52 anni per un tumore al cervello tardivamente operato, il regista, attore, critico, produttore, François Truffaut.
Ancor oggi dopo trent’anni la sua opera rimane valida e il suo nome significa molto nella cultura francese e mondiale.
Film memorabili: Jules e Jim, Fahrenheit 451, La sposa in nero, Effetto notte (uno dei 100 migliori film di tutti i tempi), Adele H, L’uomo che amava le donne, La donna della porta accanto.
Prezioso il suo lavoro di critico del cinema: ha dato una svolta al cinema francese e lui stesso, come regista, si fece protagonista della nouvelle vague.
Fondamentale il suo libro sul cinema di Alfred Hitchcock: “Il cinema secondo Hitchcock”.
Nella prefazione egli scrisse: “Se siamo disposti ad accettare, nell’epoca di un Ingmar Bergman, l’idea che il cinema non sia inferiore alla letteratura, credo che sia necessario classificare Hitchcock – ma tutto sommato perchè classificarlo? – nella categoria degli artisti inquieti come Kafka, Dostoevskij, Poe. Questi artisti della angoscia non possono evidentemente aiutarci a vivere, perchè vivere per loro è già difficile, ma la loro missione è di dividere con noi le loro ossessioni. Con questo, anche ed eventualmente senza volerlo, ci aiutano a conoscerci meglio, il che costituisce un obiettivo fondamentale di ogni opera d’arte”.
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FUEDDA SARDU
TRALLALLERA 2
A su piccioccu miu
di nanta Generosu
e candu no ddu biu
mi pigat su nervosu.

Oggi martedì 21 ottobre 2014

ape-innovativaLogo_Aladin_Pensieroaladin-lampada-di-aladinews312sardegnaeuropa-bomeluzo3-300x211Sardegna-bomeluzo22sedia-van-goghGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413

Scommesse: perse, vinte e da vincere

Domenico Induno scommessa vinta2
Dedicato alla città europea della Cutura 2019
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Domenico Induno, Scommessa vinta,
1840 – 1860, olio su tela, cm 78 x 60,
Verona, Galleria d’Arte Moderna Achille Forti
Scommessa vinta sceglie un soggetto metaforico del Risorgimento: provata da un difficile cammino, una donna dal volto lieto sventola un fazzoletto in segno di vittoria, mentre un cielo luminoso accende la sua elegante figura. Allievo di Hayez, Induno sottolinea quel raggio di luce che corona il successo, trasportando questo semplice aneddoto in un clima emotivo più complesso ed esteso (dal sito della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, Verona).

Agli albori della Scuola Popolare dei Lavoratori di Is Mirrionis

GulpDic71 5 Statu nascenti…
Nell’opera di ricostruzione di quell’esperienza – che auspicabilmente porterà alla scrittura di un libro – cominciamo con la pubblicazione di tre documenti:
- il primo si riferisce alla mozione approvata dall’assemblea dei lavoratori-alunni e degli insegnanti, riunita il 13 ottobre 1971, con la quale si respingeva la decisione del parroco di Sant’Eusebio di revocare la concessione di alcuni locali parrocchiali per la tenuta dei corsi della scuola;
- il secondo, datato 16 ottobre 1971, è un documento sintetico che espone le ragioni dell’iniziativa della Scuola Popolare, probabilmente redatto per lasciare un documento scritto all’arcivescovo di Cagliari, al quale l’assemblea aveva deciso di rivolgersi perché revocasse la decisione del parroco, nonché agli altri eventuali interlocutori istituzionali (come lo fu l’assessore regionale all’Istruzione);
-il terzo si tratta di un comunicato che riporta in sintesi l’esito di due incontri; quello tenutosi il 20 ottobre 1971 con l’Arcivescovo cardinale Baggio, in Episcopio, al quale partecipò una delegazione di “una trentina di operai e insegnanti” e lo stesso parroco don Antonio Porcu; quello tenutosi il 28 ottobre 1971 con l’Assessore alla Pubblica Istruzione della Regione Sarda, Paolo Dettori; all’incontro partecipò una ristretta delegazione formata dai docenti De Murtas, Meloni e Manca.
- Ecco i testi dei documenti.

con gli occhiali di Piero…

FUEDDA SARDU
TRALLALLERA
Arriu, bell’arriu,
lassaminci passai,
de biri a coru miu
no m’indi pozzu stai
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GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501414ANNIVERSARI. Un anno fa il 20 ottobre 2013 su Aladinpensiero.
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MORTE DI GHEDDAFI
Il 20 ottobre 2011, giusto tre anni fa, viene catturato, pestato e ucciso con un colpo di pistola alla testa, Mu’ammar Gheddafi. Si disse che a sparare fosse stato uno dei ribelli del CNT (Consiglio nazionale di Transizione), in seguito che fosse invece un agente dei Servizi Segreti francesi, infiltrato tra i ribelli, perchè non si sapesse dei legami tra Gheddafi e Sarkozi: qualche milione di dollari per finanziare la campagna elettorale del Presidente francese.
La morte di Gheddafi fu un affare per tutti.L’Italia ha sequestrato beni di Gheddafi, investiti qua, per un miliardo di euro. Certo, era un dittatore, ma in LIbia (come in Iraq), per caso, non si stava meglio quando si stava peggio?
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VITTORIO FOA
Oggi lo ricordiamo come lo ricordavamo un anno fa su Aladinpensiero.
VITTORIOFOAIl 20 ottobre 2008 a Formia muore Vittorio Foa.
Nato a Torino il 18 settembre 1910, aveva 98 anni.
E’ sommario riassumere in poche righe una così lunga vita di impegno (…)

Oggi lunedì 20 ottobre 2014

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Cataratas de Iguazù

catarata ubicacion-geografica
- Descrizione visiva d’una bella giornata, di Gianni Loy.
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Le cascate dell’Iguazú sono cascate generate dal fiume Iguazú al confine tra la provincia argentina di Misiones e lo stato brasiliano del Paraná. Il sistema consiste di 275 cascate, con altezze fino a 70 metri, lungo 2,7 chilometri del fiume Iguazú.
Ecco il sito del parco.

in giro con la lampada di aladin…

sardegna territorio1lampada aladin micromicro- L’assessore regionale agli Enti Locali e all’Urbanistica chiede pareri ai cittadini sul disegno di legge sulla casa, precisamente: “Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia”. On line sul sito della RAS il ddl. Ecco il testo.
- Come puoi partecipare. Ecco il format.

con gli occhiali di Piero…

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413ANNIVERSARI. I Vandali in Sardegna. Un anno fa, il 19 ottobre 2013, su Aladinpensiero.
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FUEDDA SARDU CUSTU EST SU PORCU bomeluzo
CUSTU EST SU PORCU
(Tocchendi is didus de una manu,
de su prus grussu a su prus piticu).
Custu est su porcu
Custu dd’at mortu
Custu dd’at coxinau
Custu ci dd’at pappau…
e a su piticheddu no ndi dd’anti lassau!
(o puru
e a pistirrincheddu chi at iscoviau…
no ndi dd’est toccau
o puru
e custu fait… pio pio pio).
————————————————-(Illustrazione di Bomeluzo)

RICORDARE O DIMENTICARE ?
O poeta Simonides, falando
co capitao Temistocles, um dia,
em cousas de ciencia praticando,
uma arte singular lhe prometia (…)
que nunca lhe passassem da memoria
em nenhum tempo as cousas che passasse. (…)
Mas o capitao claro, cujo intento 
ben diferente estava (…)
- O ilustre Simonides! – dizia (…)
se me desses uma arte que em meus dias
me nao lembrasse nada do passado
oh! quanto melhor obra me farias!

Oggi domenica 19 ottobre 2014

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Capitali della cultura: dalla sfida perduta un grande stimolo per ripensare Cagliari e il suo ruolo nella Sardegna e in Europa

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Cagliari Sardegna EuropaCagliari cap cult2019

APPUNTI. Dalla sfida perduta un grande stimolo per ripensare Cagliari e il suo ruolo nella Sardegna e in Europa

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A cura di Aladin

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Hanno ragione quanti, pur dispiaciuti per la mancata nomina di Cagliari a “Capitale europea della cultura per il 2019″, apprezzano il lavoro che ha condotto l’amministrazione comunale, sindaco Zedda e assessore Puggioni in testa, insieme con molti altri, a ottenere comunque un ottimo risultato (essere tra le sei finaliste) e ritengono che occorra ripartire da qui, intanto per cercare di fare quanto ci si era proposti in caso di vittoria, certo con minori mezzi a disposizione; poi si tratta di migliorare il programma da attuare, correggendo gli errori, modificando impostazioni sbagliate o ricercando altre iniziative. A questo punto occorre avviare (anzi riprendere con più vigore) un grande dibattito che, a nostro parere, non può che muoversi per rispondere a questo interrogativo: “Quale è il ruolo di Cagliari rispetto alla Sardegna e, insieme ad essa, all’Europa?” Questo dibattito non può che svilupparsi nella logica del cambiamento. Cioè: “Come deve cambiare Cagliari per giocare un ruolo in e per una Sardegna che deve cambiare per rispondere agli interessi dei sardi. Noi diciamo che questa Sardegna nuova e possibile non possa che realizzarsi come regione d’Europa, di un’Europa che noi vogliamo evidentemente diversa e che pertanto ci impegniamo a cambiare.
Ecco allora una serie di (pochi) appunti per continuare a riflettere e, speriamo, che le idee, le buone idee, si trasformino almeno in buona parte in opere.

cagliari acq
Appunti
Il ruolo di Cagliari per una possibile nuova Europa*
Cagliari ha in Sardegna un ruolo decisivo, una funzione fondamentale di guida dell’intera regione, di peso paragonabile a quello dell’Istituzione Regione. Come capita a tutte le capitali di questo mondo, per esercitare questa funzione dispone di risorse specifiche, che al di là delle critiche universalmente rivolte a tutte le capitali del mondo, deve congruamente restituire in benefici non solo ai suoi abitanti ma a tutti i cittadini che gliele hanno affidate. Nel caso di Cagliari a tutti i sardi. La Sardegna e i sardi abbiamo bisogno di praticare nuove politiche di sviluppo attraverso la realizzazione di nuovi modelli sociali ed economici. Siamo proprio in questa fase. Al riguardo è richiesto sopratutto a Cagliari – ovviamente insieme alla Regione e agli altri Enti locali, in modo speciale insieme alle altre città della Sardegna e, pertanto, in primo luogo ai Sindaci di queste città – di cimentarsi in una sfida epocale. Ci sono tanti modi per farlo concretamente. Io credo che la stella polare della ricerca di nuove strade sia l’Europa. Certo non si tratta di accontentarsi dell’attuale Europa, peraltro in crisi perchè troppo chiusa nella cura dei mercati e degli interessi dei mercanti, quanto invece di una nuova Europa che dobbiamo costruire: l’Europa dei popoli. In questo ritornando al passato, alle origini, quando, all’indomani della seconda guerra mondiale, i padri fondatori dell’Europa comunitaria misero le basi della cooperazione economica pensando e preconfigurando come un sogno l’integrazione politica europea. Purtroppo tuttora, dopo tanti decenni, l’integrazione dell’Europa attraverso una vera e propria Confederazione di Stati è solo un sogno, e l’integrazione politica è attuata solo in piccola parte, carenza che costituisce la principale causa dei guai attuali dell’Unione Europea.
Allora Cagliari deve essere città sarda e insieme europea, in grado di tracciare nuove strade per se stessa, per la Sardegna e per l’Europa. Un’impostazione di questo tipo, appena qui tratteggiata, ha moltissimi risvolti pratici, concretizzandosi pertanto anche nelle scelte del quotidiano amministrare. In questo quadro, appena delineato, la stesse “opzione indipendentista” (comunque la vogliamo nominare) per la Sardegna può essere praticata con condivisione maggioritaria, non quindi come concezione separatista minoritaria o scelta estremista, proprio in quanto si può sviluppare con piena cittadinanza e dignità nell’ambito europeo, nella costruzione della possibile nuova Europa che abbiamo prospettato.
* Tratto da un editoriale di Aladinews del 12 marzo 2012
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Matera 2019
Tonino Dessì su fb
Diciamoci la verità. Era, quella di Cagliari, un’impresa improvvisata, nella quale pochi cagliaritani sono stati coinvolti e della quale alla più parte dei sardi poco importava. Ora non cominciamo col vittimismo. In un largo immaginario mediatico (e non solo) certi riconoscimenti si conquistano se si è, per storia passata o almeno per vicende recenti, assunti come un simbolo, come qualcosa di emblematico. Piaccia o meno, Matera e i suoi Sassi sono uno degli emblemi del passato dolente del Sud Italia intero e ogni suo progresso un simbolo di un possibile futuro per l’Italia suo insieme. Non possiamo coltivare differenza e alterità senza sapere che si paga un prezzo.
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Nicolò Migheli su fb
Matera ha vinto perché è da anni che lavora per questo risultato. Ha avuto come sponsor Radio 3 con una trasmissione dedicata come Materadio. Ha vinto perché evidentemente aveva il miglior progetto. Cerchiamo di essere un po’ sportivi, non guasta.
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Ferdinando Secchi su fb
A mente fredda, abbiamo partecipato ad una competizione di straordinaria importanza e siamo arrivati ad un passo dalla vittoria. Abbiamo iniziato per ultimi questo percorso mentre Matera ha programmato la sfida nel 2007. Nella prima fase la nostra idea ha battuto cittá di cultura come Aosta, Bergamo, Caserta, Valle di Diano e Cilento con la Campania e il Mezzogiorno, Erice, Grosseto-Maremma, L’Aquila, Mantova, Palermo, Pisa, Reggio Calabria, Siracusa, Taranto-Sudest, Urbino e Venezia-Nordest. “La cosa più importante della sfida vinta da Matera è la straordinaria capacità progettuale d’insieme che hanno messo in campo le 6 città della short list. Il presidente della Commissione Green ieri ha affermato che nessun’altra competizione è mai stata di questo livello qualitativo”. Il ministro dei beni e delle attività culturale e del turismo, Dario Franceschini. Ha dichiarato “Per questo sono importantissime le due norme approvate dal parlamento con decreto Art Bonus. La prima è il programma Europa 2019 che prevede di sostenere la realizzazione del lavoro progettuale anche delle città che non hanno vinto. La seconda è l’introduzione dal 2015 della Capitale Italiana della cultura e sará una opportunità di competizione virtuosa a tutte le città italiane grandi e piccole, in grado di far scattare gli stessi meccanismi positivi e straordinari in termine di progettazione unitaria e creatività che abbiamo visto ora tra le sei città finaliste”. Mi dispiace per le cugurre e i detrattori ad ogni costo, ma Cagliari ha fatto un lavoro stupendo e otterrà lo stesso grandi risultati e poi come dice Francesco Frisco Abate siamo sempre, ogni anno, la Capitale del Piricocco!
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Cagliari2019 continua
Francesca Ghirra su fb
È stata una sfida bella ed emozionante che ci ha restituito la fiducia e la possibilità di sognare. Sappiamo che uniti siamo capaci di grandi cose. Continuiamo a costruire insieme un futuro migliore per noi e la nostra città. Ce lo meritiamo! ‪#‎cicreu‬ ‪#‎Cagliari2019‬
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L'UnioneSarda testata
- Rimane da vincere la sfida di sempre. Leader vera della Sardegna.. Gianni Filippini su L’Unione Sarda.

Peccato, peccato davvero! Sarebbe stata una gran bella occasione per tirar su la testa e mostrare quell’orgoglio di appartenenza che troppo spesso affoga nel grigiore della quotidianità. Avere il titolo di “Capitale europea della cultura”, poterlo vantare davanti al mondo, sarebbe stata infatti una carta con buone probabilità di essere vincente. E anche un irresistibile e vantaggioso richiamo per milioni di turisti. Di certo avrebbe funzionato da frustino per confermati impegni, rinnovate energie e coinvolgimenti convinti. E più nitida e stimolante sarebbe stata l’apertura di prospettive esaltanti per una crescita socioeconomica promossa e trainata dalla cultura, il potente motore così spesso maltrattato, in generale, da guidatori miopi e da meccanici impreparati. Anche senza il riconoscimento ufficiale, Cagliari può però proporsi – a buon diritto – come città dalle molte, singolari bellezze. Tutte caratteristiche, fra l’altro, che un clima di invidiata mitezza sa esaltare e tradurre in forte attrazione.
I progetti ci sono, bisogna comunque attuarli. Per tentare di vincere la difficile sfida, le cose, bisogna dire, erano state fatte con appassionata determinazione. Le carte presentate dal Comune restano di ottimo livello. Pur con qualche colpevole esclusione, una pattuglia politica e amministrativa ( sindaco Zedda e assessore Puggioni in testa) – con il contributo di qualificati esperti – aveva sottoposto all’esame della giuria un robusto e articolato dossier di idee creative, di buoni programmi, persino di qualche sogno. Insomma, poco o nulla era stato tralasciato per ottenere il prestigioso titolo. Quindi, il verdetto che nega a Cagliari la particolarissima chance non è il frutto di un impegno inadeguato. Perciò, un condivisibile filo di delusione non può prevalere sulla consapevolezza di aver fatto – persino con risorse limitate – il possibile.
Grave e imperdonabile errore sarebbe adesso il progressivo affievolirsi dell’apprezzato entusiasmo. Senza prospettive Cagliari ripiomberebbe nella fastidiosa routine di città che volta le spalle alla propria straordinaria ricchezza per vivere la soffocante normalità di tante piccole e grandi emergenze. La tensione deve invece restare alta, ogni energia va trasferita sulla sfida di sempre: saper essere veramente la capitale della Sardegna.
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Chiasteddu Onlài
17/10/14
chiasteddu onlai logo nuovo
La Chiapitale della Cultura è Mattera: ma noi tanto ci riproviamo l’anno prossimo

Alla fine no ce l’abbiamo fatta, nonostante ghe no c’è più Ciellino ma Giuliano alla fine il Chiagliari non è la capitale Europea della cultura. Stitzia si coddidi.
Alla fine su youtub hanno deciso ched’è Mattera, sempre ched’esiste e molti già urlano al gomblotto.

Cosa c’è a Mattera alla fine? I sassi, ma là ghe forse non hanno capito che di perdigoni ce n’abbiamo talmente tanti anche noi ghe Calamosca e Calafighera Massi li aveva chiusi a marolla appunto ghe erano fisso arrumbullonando perdigoni sopra la gente.

Dispiaciutissimo Massi ghe però assicura ghe anche se il Cagliari non è diventato Capitale Europea della Cultura gli aperitivini tattici promessi già si faranno l’ostesso, tanto l’ordinanza anticasini della Marina è finita e quindi Mattera ghe la marina manco cel’ha può tranquillamente cagarsi in mano e prendersi a schchiaffi.

Alla fine l’occhialino tattico di Massi non è bastato ad arrettare i livelli di cultura a Chiagliari, ghe comunque rimane sempre la Chiapittale del Mediterranio e quindi tutte le altre possono tranquille tirare in casino.

Ma poi, la verità? La-verità-la-verità? A sfreggio noi ci ritentiamo l’anno prossimo!
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- Per correlazione. Intervento di Franco Meloni su Cagliari e nuove strategie di sviluppo

con gli occhiali di Piero…

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413ANNIVERSARI. Si palesa l’uso allegro e disonesto del denaro pubblico da parte della stragrande maggioranza dei consiglieri regionali. E’ finita? Un anno fa, il 18 ottobre 2013, su Aladinpensiero.
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FUEDDA SARDU
SANA SANA
Sana sana
merd”e arrana
merd”e brebei
sanau su pei,
merd”e cani merd”e pudda
non c’est prus nudda.

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Bergson HHENRY BERGSON
Il 18 ottobre 1859 nasce a Parigi Henry Bergson.
A lui dobbiamo l’idea della misura interiore del tempo, quella della relazione tra percezione sensoriale e memoria, quella dello slancio vitale nella visione creatrice della evoluzione. Sposò una cugina di Marcel Proust, il quale ebbe modo di sentire le sue lezioni di filosofia, e certo non è un caso che la più significativa documentazione dell’idea del tempo come durata e non come successione aritmetica di istanti e quella del rapporto tra sensazione e memoria si trovi proprio nell’opera di Proust (la ricerca del tempo perduto, la madeleine…).
Bergson ebbe il Nobel per la letteratura nel 1927 (Proust era morto nel ’22), cosa rara per un filosofo, dato che i suoi scritti hanno grande valore letterario.
Morì a Parigi il 4 gennaio del 1941. Le preghiere al suo funerale furono recitate, per sua volontà, da un prete cattolico, anche se lui era rimasto di religione ebraica: non aveva voluto convertirsi proprio quando gli ebrei venivano perseguitati

Oggi sabato 18 ottobre 2014

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