Monthly Archives: marzo 2015

Sa die si farà

Sardegnaindustre filippo figariGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413SA DIE si farà. “Un disdicevole disguido tecnico”.
Si sa, in Regione c’è chi guida e chi disguida.

Fine vita: il diritto di decidere. Convegno a Cagliari

finevita 28 3 15“Fine vita: il diritto di decidere”. Liberi fino alla fine. Oggi alle 17 all’Hostel Marina a Cagliari, nelle scalette di San Sepolcro, confronto organizzato dalle associazioni aderenti al comitato del Mese dei Diritti Umani, una rete di persone e associazioni sensibili al rispetto dei diritti che condividono l’appello sul tema del fine vita contenuto nella lettera inviata da Walter Piludu ai partiti presenti in Parlamento e agli organi di informazione.
Il confronto sarà moderato dal giornalista Matteo Mascia e introdotto dal portavoce del comitato per il Mese dei Diritti Umani Antonello Murgia. Interverranno il costituzionalista Daniele Piccione, la senatrice e componente della commissione Sanità del Senato Nerina Dirindin, il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni Marco Cappato, il fondatore della comunità La Collina Don Ettore Cannavera e il docente di diritto amministrativo dell’Università di Cagliari Andrea Pubusa.
Per Cittadinanzattiva Cagliari saranno presenti il Coordinatore dell’A.T. Giorgio Vidili e la Coordinatrice della Rete del Tribunale dei diritti del malato, Maria Laura Maxia.

Oggi sabato, sabudu, 28 marzo 2015

aladinewsGli eventi di oggi segnalati da Aladinpensiero sul blog Aladinews agorà. PUNT ‘E BILLETTU: Il diritto del lavoro raccontato con il cinema. – I riti della Settimana Santa a Cagliari.
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Bonas noas

logo sa die F Figari26 Marzo 2015 ore 12:06 su CagliariPad
Sa Die de sa Sardigna, partito dei Sardi: “Festa si farà”
“I fondi per Sa Die saranno ripristinati nella prossima Giunta attraverso una apposita delibera”, è l’impegno espresso dall’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci, ai consiglieri del Partito dei Sardi, Augusto Cherchi e Pier Mario Manca
Ansa News
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Oggi venerdì, cenabara, 27 marzo 2015

aladinewsGli eventi di oggi segnalati da Aladinpensiero sul blog Aladinews agorà. PUNT ‘E BILLETTU: Il diritto del lavoro raccontato con il cinema.
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Sa die de sa Sardigna 28 aprile

SardegnaIndustre pro Aladin

Sa die de sa Sardigna 2015
Dipinto di Filippo Figari, Sardegna Industre, 1925, olio su tela, aula magna dell’Università di Cagliari (Università della Sardegna).
Sardegna Industre simboleggia “il benessere che reca lo studio delle scienze in pro dell’agricoltura e dell’industria della Sardegna. In primo piano, a sinistra un gruppo di donne in costume che significano la prosperità della terra e proteggono la nuova generazione; a destra, lavoratori della terra, del mare, delle officine; al centro la Sardegna Universitaria che regge la bandiera sarda dei quattro mori, ed ha a sinistra l’abbondanza e a destra l’Industria che frena i cavalli” (R. Carta Raspi, 1929).
Filippo-Figari-Sardegna-industrelogo sa die F Figari
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Sa die de sa Sardigna martedì 28 aprile 2015
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sadie4

Augurios mannos a sa CSS in sas fainas de su settimu Cungressu: de credere galu prus forte in s’identidade sarda comente cussentzia de istoria, de limba e de cultura, in manera de affortire un’identidade economica, ambientale e turistica

css 7 congressoIl messaggio (in lingua sarda) dello scrittore Bachisio Bandinu al 7° Congresso nazionale della Confederazione sindacale sarda

Bachis BandinuBachisio Bandinu ha scritto questo messaggio al 7° Congresso della Confederazione sindacale sarda (CSS) tenutosi domenica 22 marzo a Cagliari.

De pessone e comente Presidente de sa Fondazione Sardinia, apo su piaghere de fachere augurios mannos a sa CSS in sas fainas de su settimu Cungressu. Auguriu de sichire e de affortire s’impignu de unu sindacatu chi, già in s’istatutu suo, ponet su populu e sa nazione sarda comente mere de su destinu suo. Trint’annos de testimonia a profetu de sa sotzietate sarda, in defensa de su traballu e sa dignitate de sa zente nostra: un’impignu chi mescamente oje devet parare fronte a sos bisonzos dolorosos de sa comunitate sarda. Sa fide chi amus totucantos in sa CSS nos cunfortat in sa gherra contra s’economia de sa dependentzia, contra s’isfrutamentu de su territoriu sardu chi cherent ponnere a cardu e a cannas, contra s’isfrutamentu de sole e de ventu a profetu de sos capitales istranzos, contra sas industrias e sas bases militares chi avvelenant terras e pessones. S’auguriu est de credere galu prus forte in s’identidade sarda comente cussentzia de istoria, de limba e de cultura, in manera de affortire un’identidade economica, ambientale e turistica, Bonas fainas,

Bachis Bandinu.
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- Sul sito della CSS il testo integrale della relazione del segretario nazionale della CSS Giacomo Meloni al Congresso.

Sa die de sa Sardigna. Aspettando il programma della Regione…

sadiedesasardigna1giganti-monte-prama-1La legge regionale. Le preoccupazioni di Salvatore Cubeddu per i ritardi della Regione: Si vuole cancellare sa die?.

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501419La festa dei sardi è legge regionale dal 1993.
Qualcuno in Regione vuole trasgredire alla legge?
La Giunta attuale è in carica da più di un anno,
è accettabile che a un mese dalla data della festa
ci siano incertezze e dubbi su finanziamento e programmi?
Che vergogna!
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Se il rifiuto nucleare diventa un affare

scorie2di Nicolò Migheli
Smentendo gli annunci, il governo non rivelerà il 2 di aprile i siti possibili per il Deposito Unico delle scorie nucleari. Questa volta non si vuole correre il rischio del 2003 quando la scelta di Scanzano Jonico fatta dal governo Berlusconi, venne bloccata dalla rivolta degli abitanti e dal sindaco di quel comune. La Sogin vuole il coinvolgimento della comunità della località prescelta, in modo da evitare qualsiasi sindrome Nimby. Se le indiscrezioni riferite dall’ex presidente Cappellacci hanno un fondamento, la Sardegna e il Lazio sarebbero le regioni candidate. Il movimento antinucleare, forte del referendum con l’90% di no avutosi in Sardegna, già si organizza. Immagina una resistenza classica, con manifestazioni e blocchi ai porti dei container che trasportano i rifiuti. In realtà la mobilitazione potrebbe essere l’ultimo atto e con nessuna possibilità di successo. L’amministratore delegato della Sogin Riccardo Casale, in una intervista a Panorama del 29 settembre 2014, aveva raccontato come intendano muoversi. La dismissione delle centrali nucleari è l’affare del secolo. Lo smantellamento ha un costo previsto di 6,7 miliardi di euro che vengono già reperiti con le bollette elettriche. Intorno al deposito verrà costruito un parco tecnologico. Ipotizzati mille posti di lavoro tra diretti ed indiretti. Impieghi molto specializzati con una forte presenza di ricercatori. Secondo l’IEA, l’agenzia internazionale sull’energia, nel mondo ci sono 147 reattori in fase di fermata. Dei 434 reattori attivi a fine 2013, 200 dovranno essere smantellati entro il 2040. Un affare da 100 miliardi di dollari. Di sicuro molti di più perché nell’industria atomica come in quella militare, l’aumento dei costi è una costante. L’Italia primo paese ad aver rinunciato al nucleare, si trova in posizione di vantaggio. Il mercato che si apre potrebbe vedere l’industria italiana protagonista. Il deposito unico dovrà essere realizzato entro il 2025, vi è un obbligo europeo a cui a non ci si può sottrarre. La Sogin questa volta intende muoversi con molta cautela utilizzando tutte le strategie possibili di convincimento. Mutuando l’esperienza francese verrà utilizzato il débat public, un metodo di partecipazione e coinvolgimento delle popolazioni. In Francia lo si usa quando gli investimenti per le Grandi Opere superano i 300 milioni di Euro. Il débat è aperto a tutti e le sue conclusioni sono vincolanti. Qualsiasi risultato impegna il maître d’ouvrage, l’istituzione o l’azienda che propone l’opera; se sarà negativo non verrà realizzata. Però non è chiaro cosa la Sogin intenda per dibattito pubblico. Casale imputa il fallimento della scelta di Scanzano ad una cattiva comunicazione. È pensabile che questa volta i metodi partecipativi saranno utilizzati come strumenti per costruire il consenso. Ne sono così sicuri che si attendono candidature di località per ospitare il deposito. L’amministratore delegato della Sogin riferiva il caso di due città svedesi – senza farne il nome – che si sarebbero disputate la collocazione del deposito nucleare di quel paese. Per il momento non sono previste agevolazioni compensative per le popolazioni, come taglio delle bollette o altro. Decisione che spetta al governo e non è stata ancora presa; faranno di tutto per rendere l’opzione più che appetibile. Per la Sardegna si pongono non pochi problemi. In questi anni vi è stata una continua riduzione della partecipazione dello Stato al bilancio regionale. I tagli si sono fatti talmente pesanti da mettere in dubbio le prestazioni minime come quelle della sanità, per citare la più drammatica. Il tasso di disoccupazione è in continua crescita. Metti che il governo decida di oltrepassare la Regione che ha espresso pubblicamente la sua contrarietà, e dialoghi con un comune in cui vi sia una amministrazione compiacente. Che si evochi l’interesse nazionale, quello italiano naturalmente. Che si convincano gli abitanti che quella scelta sarà la soluzione di lavoro e occupazione che cercano invano. A quel punto come ci si potrà opporre? Anche per la petrolchimica erano stati usati argomenti simili: posti di lavoro e ricchezza. Stesse argomentazioni per il furto-voltaico, -termine non mio ma efficace-. Le vicende dei cardi e delle canne non fanno ben sperare. Bisognerà inventarsi efficaci contromisure, essere consapevoli che ci si sta impegnando con una ipoteca pesantissima per i prossimi secoli. Supponendo che il Deposito Unico sia sicuro come affermano i nuclearisti, è comunque una scelta che spazzerà ogni speranza di autodeterminazione, con una ulteriore militarizzazione dell’isola. È impensabile, che materiali così pericolosi vengano lasciati incustoditi in un Mediterraneo turbolento. Tutto può succedere però. In tal caso prepariamoci ad adottare per la nostra isola il significato di Sardigna che ancora compare nel dizionario Treccani. «Sardigna s. f. [da Sardigna, variante ant. di Sardegna, prob. per il clima insalubre e l’aria malsana attribuiti, sin dall’età classica, alla Sardegna] 1. a. In passato, luogo nelle vicinanze di una città dove si depositavano le carogne e i rifiuti della macellazione. b. Attualmente, la zona del reparto sanitario del macello o macello contumaciale destinato alla distribuzione o alla trasformazione delle carni infette che non possono essere usate per l’alimentazione.» Così è.
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Sardegna-bomeluzo22
* L’articolo ddi Nicolò Migheli viene pubblicato anche sui siti di FondazioneSardinia, Vitobiolchini, Tramasdeamistade, Madrigopolis, Sportello Formaparis, Tottusinpari e sui blog EnricoLobina e RobertoSerra, SardegnaSoprattutto.

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scorie In argomento. Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Comunicato della Delegazione regionale dei direttori degli Uffici diocesani di pastorale sociale e del lavoro in vista della pubblicazione dell’elenco dei siti in cui si intenderebbe realizzare il deposito unico nazionale per i rifiuti nucleari.
CONFERENZA EPISCOPALE SARDA UFFICIO REGIONALE PER LA PASTORALE SOCIALE E DEL LAVORO
c/o Curia arcivescovile – Via mons. G. Cogoni, 9, 09121 Cagliari

COMUNICATO

Cagliari, 25 marzo 2015

La Delegazione regionale dei direttori degli Uffici diocesani di pastorale sociale e del lavoro, riunitasi a Oristano il 23 marzo scorso, ha dedicato la propria attenzione ai problemi ambientali che caratterizzano la nostra Regione, con particolare riferimento alla prossima pubblicazione dell’elenco dei siti in cui si intenderebbe realizzare il deposito unico nazionale per i rifiuti nucleari.
Si ribadisce, innanzitutto, un no deciso all’ipotesi che la Sardegna sia sottoposta a quella che i Vescovi sardi, poco meno di un mese fa, hanno definito «una servitù insopportabile» che rischia di infliggere all’Isola «un colpo mortale alla sua naturale e indispensabile economia agro-pastorale e turistica». Si eleverebbe, infatti, un’ulteriore barriera alla creazione di quel futuro più dignitoso e sicuro che la società sarda attende ormai da tempi troppo lunghi.
Preoccupa, inoltre, la costatazione di alcuni inspiegabili silenzi su questo delicatissimo tema. Ci si attende che una presa di posizione chiara e decisa non sia riconducibile solo ad alcune componenti partitiche, sindacali e associative, ma goda della partecipazione consapevole e attiva di ogni compagine impegnata nell’animazione culturale, politica e sociale. I problemi relativi all’ambiente sono di tutti e non solo di alcuni.
Le stesse comunità cristiane sono sollecitate, soprattutto in questi giorni che precedono la Santa Pasqua, a favorire la riflessione, l’azione e la preghiera affinché in ciascuno si sviluppi il senso di responsabilità nella custodia del creato e nel realizzare i presupposti per un’esistenza salubre e serena da assicurare alle future generazioni.

+ mons. Giovanni Paolo Zedda
VESCOVO DELEGATO

Don Giulio Madeddu
DIRETTORE UFFICIO REGIONALE

Oggi giovedì, giobia, 26 marzo 2015

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Paul Serusier, Evening, 1884
Paul Serusier, Evening, 1884 c., oil on canvas, private collection, 103.5 x 175.2 cm (…) poi stanco si riposa in su la sera. / Altro mai non ispera. / (…)
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Sa die de sa Sardigna. Aspettiamo il programma della Regione

sadiedesasardigna1Istituzione della giornata del popolo sardo “Sa Die de sa Sardinia”.
Il Consiglio Regionale ha approvato
Il Presidente della Giunta Regionale promulga la seguente legge:
Art.1
1. Il 28 aprile è dichiarata giornata del popolo sardo “Sa Die de sa Sardinia”.
2. In occasione della ricorrenza, la Regione Autonoma della Sardegna organizza manifestazioni ed iniziative culturali.
3. A tal fine la Giunta regionale approva annualmente, sentita la competente Commissione consiliare, uno specifico programma, predisposto dall’Assessore della pubblica istruzione anche sulla base delle iniziative indicate dagli enti locali ed associazioni senza scopo di lucro.
4. Detto programma deve mirare a sviluppare la conoscenza della storia e dei valori dell’autonomia, in particolare tra le nuove generazioni.
(omissis)
La presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione.
E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione.
Data a Cagliari, addì 14 settembre 1993
Cabras

in giro con la lampada di aladin… Buoncammino

Buoncammino-fto-panolampada aladin micromicro(Dal sito web della RAS) Giornate Fai, Pigliaru: “Una piattaforma web della Regione per dibattito su Buoncammino”. “La Regione vuole favorire un dibattito che sia aperto a tutti e dia vita a una progettazione partecipata del futuro di Buoncammino: entro breve tempo metteremo on line una piattaforma web che metta al lavoro l’intelligenza collettiva per una struttura così cruciale”. Così il Presidente della Regione, Francesco Pigliaru.
- Aladinews su Buoncammino.
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OGGI mercoledì, merculis, 25 marzo 2015

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In giro con la lampada di aladin… Gestione fondi europei: la Sardegna non ne esce bene

disperazionelampada aladin micromicroFondi europei, irregolarità e sprechi. Sardegna bocciata dalla Corte dei conti
23 marzo 2015 su SardiniaPost.
- Fondi UE: all’Italia restano da spendere 7,6 miliardi di euro. Mal comune? Ma in Puglia le cose vanno meglio. Su Regioni.it.
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