Monthly Archives: luglio 2015

Il CRENoS presenta il volume DESTINAZIONE SARDEGNA – Analisi della domanda turistica

crenos logoIl CRENoS è lieto di invitarci alla presentazione del volume
DESTINAZIONE SARDEGNA – Analisi della domanda turistica

venerdì 24 luglio 2015 ore 10.00
Aula Magna Ex Clinica Medica
via San Giorgio 12, Cagliari – segue –

Bosa

Non Cri2 Uno scatto e un altro ancora” di Macrì Sanna.

Est una vera gemma diamantina
In d’un aneddu ‘e oro incastonada,
BOSA, ch’a tottu incantat che reina
De riccu diadema incoronada.
Li lughet a ponente sa marina
Che bucca a risu amabile iscanzada.
E i s’antiga rocca ‘e Malaspina
Ancora vivet in sognos de Fada
.

(Tratto da Poesia dedicata a Bosa da Mastru Gavinu Ruggiu)

Bosa di MAcri

occhio!

Occhio

con gli occhiali di Piero…

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413CASO MAI
Caso mai a qualcuno fossi mancato
avviso che già da ieri sono tornato,
l’intenzione era che fossi riposato,
al contrario mi sono affaticato.
E’ stato il caldo che non ha giovato,
per quanti stratagemmi abbia tentato.
Adesso rimane soltanto un pensiero:
dovrò migrare nell’altro emisfero…

CatariHIROSHIMA DEL MEDIO EVO
Il 22 luglio 1209 a Béziers, cittadina della Linguadoca nel sud della Francia, 20mila persone, uomini, donne, bambini, vecchi, di fede diversa: cattolici, ebrei, catari, furono massacrate. Fu nel corso della “crociata” contro i catari che le truppe al comando di Simon de Monfort compirono il più feroce massacro dell’epoca.
Non potendosi distinguere tra fedeli di fede diversa si racconta che l’arcivescovo, inviato papale, Arnaldo Amaury abbia ordinato: “uccideteli tutti, Dio riconoscerà I suoi”. I catari, cioè i puri, si proponevano come autentica chiesa di Cristo, senza riconoscere l’autorità della gerarchia ecclesiastica, ognuno doveva essere libero di vivere la propria fede.
Del tragico episodio scrive, nella sua prima raccolta di poesie “Il disonore dei canti”, il mio fraterno amico Raffaele Ibba, uomo di fede. Ecco il finale:

Oggi, mercoledì, merculis, 22 luglio Mes’e Argiolas (Orgiolas, Mes’e Trìulas, Mes’e su Cramu) 2015

aladinewsGli eventi di oggi segnalati da Aladinpensiero sul blog Aladinews agorà. PUNT ‘E BILLETTU: La Scuola Popolare dei lavoratori di Is Mirrionis. ITI (Investimenti Territoriali Integrati) a Is Mirrionis.
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Ci vuole equilibrio!

equilibrio Ci vuole equilibrio!

Sla, cure personalizzate a casa grazie al “modello Sardegna”: ci sono voluti 30 anni per metterlo in piedi, teniamocelo caro

AIMOS logoASSISTENZA. Paolo Castaldi, Presidente AIMOS
Sla, cure personalizzate a casa grazie al “modello Sardegna”

PAOLO CASTALDI FT  ASERVICENon riuscire più a muoversi, a parlare, a deglutire. Il corpo si consuma, quasi fino a fermarsi, ma la mente è sempre in grado di pensare. Chi soffre di sclerosi laterale amiotrofica (Sla), nella fase avanzata della malattia, è costretto a letto o su una carrozzina, attaccato a un tubo per respirare e a un altro per nutrirsi. Essere malati di Sla significa anche essere costretti a vivere in un’asettica stanza di Rianimazione dove ogni giorno di ricovero costa circa 2.500 euro e dove ricevono esclusivamente l’assistenza sanitaria. Esattamente quel che accade nella maggior parte delle regioni italiane. Eppure è possibile garantire a ciascun malato una qualità della vita più dignitosa nella propria casa. Per fare questo occorre un impegno particolare: un’assistenza integrata che coinvolge medici qualificati, infermieri e assistenti 24 ore su 24.
La Sardegna l’ha capito già 30 anni fa e, affinando il sistema con l’esperienza e con un impianto legislativo di primo piano, oggi ha costruito un sistema di assistenza domiciliare integrata per i malati più gravi che rappresenta il fiore all’occhiello della sanità in Italia. Al punto che tutte le altre regioni chiedono da anni di riproporre il “modello Sardegna” su scala nazionale. - segue -

Oggi martedì, martis, 21 luglio Mes’e Argiolas (Orgiolas, Mes’e Trìulas, Mes’e su Cramu) 2015

ialadinewsGli eventi di oggi segnalati da Aladinpensiero sul blog Aladinews agorà. PUNT ‘E BILLETTU: La Scuola Popolare dei lavoratori di Is Mirrionis. ITI (Investimenti Territoriali Integrati) a Is Mirrionis.
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summer school chiesa ca- Summer School su la dottrina sociale della Chiesa, promossa dalla Diocesi di Cagliari, Solanas 19, 20 e 21 luglio 215.
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Bach under the tree
Oggi a Cagliari, ai giardini pubblici: Bach under the tree
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ciSiamo loghettoAltra iniziativa che si segnala. Trame, orizzonti, esperienze, frammenti di saperi e confronti verso la nuova Sinistra.

Oggi, lunedì, lunis, 20 luglio Mes’e Argiolas (Orgiolas, Mes’e Trìulas, Mes’e su Cramu) 2015

aladinewsGli eventi di oggi segnalati da Aladinpensiero sul blog Aladinews agorà. PUNT ‘E BILLETTU: La Scuola Popolare dei lavoratori di Is Mirrionis. ITI (Investimenti Territoriali Integrati) a Is Mirrionis.
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——- Altra iniziativa che si segnala. Trame, orizzonti, esperienze, frammenti di saperi e confronti verso la nuova Sinistra.

Dora Maar Dora al mar

imageimage Estate con Dora Maar https://it.m.wikipedia.org/wiki/Dora_Maar

La Carta di Santa Cruz

AFICHE-OFICIAL-b
Carta di Santa Cruz.
Documento finale dell’incontro mondiale dei movimenti sociali con Papa Francesco in Bolivia(Santa cruz de la sierra,7/8/9 luglio 2015)

Dopo tre giorni di discussioni, l’incontro Mondiale del Movimenti Popolari ha elaborato il suo documento finale. Hanno partecipato all’evento circa 1500 persone di organizzazioni di 40 paesi. Gli assi dei dibattiti avvenuti tra 7 e 9 luglio sono stati: Terra, Casa e Lavoro. Sintesi di papa Francesco dei diritti fondamentali per i quali i movimenti sociali devono lottare.
Francesco ha partecipato all’incontro giovedi 9 luglio. Nel suo discorso ai partecipanti ha chiesto perseveranza nell’impegno di lotta per cambiamenti strutturali e ha affermato che sono urgenti trasformazioni profonde. E’ stata la seconda volta che il Papa ha incontrato i movimenti popolari (la prima è stata nell’ottobre 2014, in Vaticano).
Le risoluzioni finali dell’Incontro, definite Carta di Santa Cruz, sostengono nella stessa linea di Francesco il superamento di un “modello sociale, politico, economico e culturale in cui mercato e denaro si sono convertiti nei regolatori delle relazioni umane a tutti i livelli”. Oltre a questo, la Carta affronta la preoccupazione per il degrado ambientale.

Carta de Santa Cruz
Le organizzazioni sociali riunite nel Secondo Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari, a Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia, nei giorni 7-8-9 luglio 2015, concordano con il Papa Francesco sul fatto che le problematiche sociale e ambientale emergono come due facce della medesima moneta. Un sistema incapace di garantire terra, casa e lavoro per tutti, che mina la pace tra le persone e mette a rischio la stessa sopravvivenza della Madre Terra, non può continuare a gestire il destino del pianeta.
Dobbiamo superare un modello sociale, politico, economico e culturale in cui il mercato e il denaro si sono convertiti nei regolatori delle relazioni umane a tutti i livelli. Il nostro grido, il grido dei più esclusi e marginalizzati, obbliga i potenti a comprendere che non si può continuare così. I poveri del mondo si sono sollevati contro l’esclusione sociale che soffrono quotidianamente. Non vogliamo sfruttare, né essere sfruttati. Non vogliamo escludere né essere esclusi. Vogliamo costruire un modo di vita nel quale la dignità innalzi sopra tutte le cose.

Per questo ci impegniamo a:

1. Stimolare e approfondire il processo del cambiamento. Riaffermiamo il nostro impegno nei processi di trasformazione e liberazione come risultato dell’azione dei popoli organizzati che, a partire dalle loro memorie collettive prendono la storia nelle loro mani e decidono di trasformarla per dar vita alle speranze e alle utopie che ci chiamano a rivoluzionare le strutture più profonde di oppressione, dominazione, colonizzazione e sfruttamento.

2. Vivere bene, in armonia con la Madre Terra
Continueremo a lottare per difendere e proteggere la Madre Terra, promuovendo l’ “ecologia integrale” di cui parla il papa. Siamo fedeli alla filosofia ancestrale del “Ben vivere”, nuovo ordine di vita che propone armonia e equilibrio nelle relazioni tra gli esseri umani e tra questi e la natura.
La terra ci appartiene e noi apparteniamo alla terra. Dobbiamo occuparcene e lavorarla a beneficio di tutti. Vogliamo leggi ambientali in tutti i paesi, in funzione della cura de beni comuni.
Esigiamo la riparazione storica e una demarcazione giuridica che garantisca i diritti dei popoli indigeni a livello nazionale e internazionale promuovendo un dialogo sincero per superare i diversi e molteplici conflitti che attraversano i popoli indigeni, nativi, contadini e afrodiscendenti.

3. Sostenere un lavoro dignitoso
Noi ci impegniamo a lottare a difesa del lavoro come diritto umano. Per la creazione di fonti di lavoro dignitoso, per la progettazione e realizzazione di politiche che restituiscano a tutti i diritti del lavoro eliminati dal capitalismo neoliberista, come il sistema di sicurezza sociale, le pensioni e il diritto di sindacalizzazione.
Respingiamo la precarizzazione, la terziarizzazione e vogliamo che si superi il lavoro informale con l’inclusione, e che non siano mai utilizzati persecuzione e repressione.
Sosteniamo anche la causa dei migranti, delle persone costrette a spostarsi, dei rifugiati. Chiediamo con forza ai governi dei paesi ricchi che deroghino da tutte le norme che prevedono trattamenti discriminatori contro di loro e che vengano stabilite forme di regolarizzazione che eliminino il lavoro schiavo, il traffico di esseri umani e lo sfruttamento del bambini.
Spingeremo verso forme alternative di economia, tanto in aree urbane che in zone rurali. Vogliamo un’economia popolare e sociale comunitaria che protegga la vita delle comunità e che la solidarietà prevalga sul profitto. Per questo è necessario che i governi sostengano gli sforzi che provengono dalle basi sociali.

4. Migliorare i nostri quartieri e costruire abitazioni dignitose
Denunciamo la speculazione e la mercantilizzazione dei terreni e dei beni urbani. Respingiamo gli sgomberi forzati, l’esodo e la crescita degli agglomerati marginalizzati. Respingiamo qualsiasi tipo di persecuzione giudiziaria contro chi lotta per una casa per la sua famiglia, perché riteniamo che l’abitazione sia un diritto umano fondamentale che deve avere carattere universale.
Esigiamo politiche pubbliche partecipative che garantiscano il diritto alla casa, all’integrazione urbana dei quartieri marginalizzati e l’accesso integrale all’habitat per edificare case con sicurezza e dignità.

5. Difendere la Terra e la sovranità alimentare
Vogliamo la riforma agraria integrale per distribuire la terra in modo giusto e equo. Richiamiamo l’attenzione dei popoli verso la nascita di nuove forme di accumulazione e speculazione su terra e territorio, trattati come merci, legati all’agrobusiness che promuove la monocultura distruggendo la biodiversità, consumando e contaminando l’acqua, facendo spostare popolazioni contadine e utilizzando veleni agricoli che contaminano gli alimenti.
Riaffermiamo la nostra lotta per l’eliminazione definitiva della fame, per la difesa della sovranità alimentare e per la produzione di alimenti sani. Rifiutiamo con forza la proprietà privata dei semi da parte dei grandi gruppi industriali, così come l’introduzione di prodotti transgenici, che sostituisco quelli nativi, poiché distruggono la riproduzione della vita e della biodiversità, creano dipendenza alimentare e causano effetti irreversibili sulla salute degli essere umani e sull’ambiente. In questo senso riaffermiamo la difesa delle conoscenze tradizionali dei popoli indigeni in relazione all’agricoltura sostenibile.

6. Costruire la pace e la cultura dell’incontro.
Ci impegniamo, a partire dalla vocazione pacifica dei nostri popoli, a intensificare le azioni collettive che garantiscano la pace tra tutte le persone, i popoli, le religioni, le etnie e le culture.
Riaffermiamo la pluralità delle nostre identità culturali e tradizionali che devono convivere armoniosamente senza che alcune si sovrappongano sulle altre. Noi ci leviamo contro la discriminazione della nostra lotta, perché stanno criminalizzando i nostri costumi.
Condanniamo qualsiasi tipo di aggressione militare e ci mobilitiamo perché cessino immediatamente tutte le guerre e le azioni destabilizzatrici o i colpi di Stato che attentano alla democrazia e alla volontà dei popoli liberi. Rifiutiamo l’imperialismo e le nuove forme di colonialismo, militari, finanziarie o mediatiche. Ci pronunciamo contro l’impunità dei potenti e a favore della libertà dei lottatori sociali.

7. Combattere la discriminazione.
Noi ci impegniamo a lottare contro qualsiasi forma di discriminazione tra esseri umani, sia per differenze etniche, colore della pelle, genere, origine, età, religione o orientamento sessuale. Tutte e tutti, donne e uomini dobbiamo avere gli stessi diritti. Condanniamo il maschilismo, qualsiasi forma di violenza contro la donna, in particolare il femminicidio e gridiamo: Non una di meno!

8. Promuovere la libertà di espressione.
Promuoviamo lo sviluppo dei mezzi di comunicazione alternativi, popolari e comunitari, di fronte all’avanzare dei monopoli mediatici che nascondono la verità. L’accesso all’informazione e alla libertà di espressione sono diritti dei popoli e fondamento di qualsiasi società che si pretenda democratica, libera e sovrana.
La protesta è una forma legittima di espressione popolare. E’ un diritto e quelli che lo esercitano non devono essere perseguitati.

9. Mettere scienza e tecnologia e servizio dei popoli.
Ci impegniamo a lottare perché scienza e conoscenze siano utilizzate a servizio del benessere dei popoli. La scienza e la conoscenza sono conquiste di tutta l’umanità e non possono essere a servizio del profitto, dello sfruttamento, della manipolazione o dell’accumulazione di ricchezze da parte di alcuni gruppi. Vogliamo che le università si riempiano di gente e le conoscenze siano orientate a risolvere i problemi strutturali più che a generare ricchezze per le grandi corporation. Vogliamo denunciare e controllare le multinazionali farmaceutiche che, da un lato lucrano espropriando conoscenze millenarie dei popoli nativi e dall’altro speculano e generano profitti sulla salute di milioni di persone, mettendo gli affari prima della vita.

10. Respingiamo il consumismo e sosteniamo la solidarietà come progetto di vita. Sosteniamo la solidarietà come progetto di vita personale e collettiva. Ci impegniamo a lottare contro l’individualismo, l’ambizione, l’invidia e l’avidità che si annidano nella nostra società e spesso in noi stessi. Lavoreremo instancabilmente per sradicare il consumismo e la cultura dello spreco. Continueremo a lavorare per costruire ponti tra i popoli che ci permettano di abbattere i muri dell’esclusione e dello sfruttamento.
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Centro Expo Feria, Santa Cruz de la Sierra (Bolivia) Giovedì, 9 luglio 2015
bolivia e papa francesco

Oggi domenica, dominigu, 19 luglio Mes’e Argiolas (Orgiolas, Mes’e Trìulas, Mes’e su Cramu) 2015

aladinewsGli eventi di oggi segnalati da Aladinpensiero sul blog Aladinews agorà. PUNT ‘E BILLETTU: La Scuola Popolare dei lavoratori di Is Mirrionis. ITI (Investimenti Territoriali Integrati) a Is Mirrionis.
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Altra iniziativa che si segnala. Trame, orizzonti, esperienze, frammenti di saperi e confronti verso la nuova Sinistra.

Caravaggio

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con gli occhiali di Piero…

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413incendioroma 64 Nerone18 luglio del 64. Roma brucia, Nerone suona la lira e canta.
L’Italia forse brucia? Qualcuno se la suona e se la canta con l’euro?
Meno male che adesso non c’è Nerone.
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(LL) L’Incendio di Roma (18-19 luglio del 64 d.C.)
Sequitur clades forte an dolo Principis incertum” (Tacito).
E’ il famoso incendio dell’urbe attribuito a Nerone che, commosso, avrebbe cantato davanti alle fiamme accompagnandosi con la cetra.
Ma la verità storica, forse, non la sapremo mai.
Il dipinto è di Robert Hubert (1733-1808).
Hubert rogo di Roma 64

Oggi sabato, sabudu, 18 luglio Mes’e Argiolas (Orgiolas, Mes’e Trìulas, Mes’e su Cramu) 2015

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