Oggi domenica 8 dicembre 2019

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————————————————–Opinioni,Commenti e Riflessioni—————————————————-
Carbonia. Quale sicurezza? Le condizioni di lavoro in miniera
8 Dicembre 2019
Gianna Lai su Democraziaoggi. Sedicesimo post sulla città di Carbonia delle origini. Il primo domenica 1 settembre. Oggi parliamo di un argomento tragico delle miniere: la sicurezza e la salute.
E’ l’inosservanza delle norme più elementari di prevenzione e sicurezza, da parte dell’Azienda, a mettere in pericolo il lavoro degli operai, se si tien conto innanzitutto della loro stessa grave inesperienza, svolgendosi […]
———————Sardine e dintorni————————
lampadadialadmicromicro1La piazza ci dice che c’è un enorme potenziale di energie che la politica non riesce (in massima parte non vuole) a mettere in circolo. Moltissima di questa energia è costituita da giovani, ma ci sono anche riserve di “anziani” inutilizzate. Probabilmente (anzi, sicuramente, visti i dati elettorali) molti di questi giovani e non giovani (e tanti altri) non hanno votato. Giusto insistere (come fa il CoStat) sulla necessità di modificare le leggi elettorali vigenti, che scoraggiano la partecipazione (scandalosa la legge regionale sarda, voluta da quasi tutte le forze politiche in un esercizio diabolico, perché perseverante, di autoreferenzialità). E’ certo necessaria una profonda riforma dei partiti. Qualche riflessione, datata, ma credo sempre valida su Aladinpensiero online (29 luglio 2013).
Ripetere giova? La qualità delle istituzioni è la qualità delle persone che le costituiscono. Sono pertanto da costruire nuovi adeguati meccanismi di selezione del personale pubblico a livello politico e amministrativo.
Franco Meloni su Aladinpensiero online del 29 luglio 2013.
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Lo sbotto della domenica (di sardine sarde e dintorni).
di Tonino Dessì su fb.
[segue]
A me, presente ieri in piazza proprio per osservare bene chi c’era, ha colpito il fatto che della coalizione regionale e cagliaritana del csx, compresi i noti “progressisti sardi”, non si vedeva alcun esponente (sarebbero stati, credo, degli autentici “pesci fuor d’acqua”, disavvezzi come sono a manifestazioni, magari più ristrette, che non li vedano al centro dell’attenzione).
Oggi, scorrendo profili fuori e dentro l’area dei miei contatti, noto status che ignorano ostentatamente il fatto, leggo post di militanti “d’area” quasi risentiti (“ma dov’erano queste sardine alle elezioni comunali e regionali?”), oppure qualche stucchevole tentativo d’ufficio di assorbire la manifestazione in un piatto sostegno alle fantasmatiche opposizioni politico-istituzionali cagliaritana e regionale.
A parte la mia convinzione che la gran parte dei partecipanti maggiorenni invece abbiano proprio votato csx nelle trascorse scadenze elettorali -il che non ha impedito una rovinosa sconfitta di quelle coalizioni – mi è venuto in mente il referendum costituzionale del 2016.
In quell’occasione son scese in campo tutte le componenti della riserva democratica, per votare NO in difesa della Costituzione che il csx ufficiale si era bell’e che svenduta, fra SI, SO e NI.
Son scese in campo in massa allora anche quelle componenti che magari alle elezioni a votare per quei partiti ci vanno malvolentieri o proprio non ci vanno.
Ieri mi è parsa una cosa del genere.
Mi preoccuperei, se fossi un dirigente o un attivista del csx, nel constatare che nelle piazze delle sardine scende più gente che alle manifestazioni elettorali in corso nelle due regioni interessate dalle prossime consultazioni.
Bonaccini ieri a Bologna ha raccolto diecimila persone. Non so se siano poche o molte nella Bologna un tempo “rossa” (ma nel 1999 alle comunali vinse il cdx berlusconiano con Guazzaloca): però sono duemila in meno delle sardine di due settimane fa.
E ciò nonostante le sardine tutto sommato stiano facendo direttamente o indirettamente un gran favore proprio al csx in vista delle elezioni regionali.
Raro caso al mondo, di questi tempi, in cui i rappresentati coprono spontaneamente un terreno lungamente e largamente lasciato vuoto dai rappresentanti politici e dagli aspiranti tali, ma non lo fanno contro di loro.
Questo ceto politico e i suoi fidelizzati continuano a restare appesi alla propria autoreferenzialità, senza riuscire a tirar fuori la testa da sotto la sabbia.
Eppure, a ben leggere persino i sondaggi, fra ombre e luci, i presupposti ci sarebbero, in maturazione, perché “the times they are a-changin’”.

Il 10 dicembre 2019, presso l’Aula Magna della Corte d’Appello di Cagliari, si terrà la conferenza nazionale “Il diritto di avere diritti”.
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