Palestina. Claudio Khaled Ser. LA MIA PARTE, IO SO DOV’E’

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10 luglio alle ore 23:43  ·
LA MIA PARTE, IO SO DOV’E’
Sono di parte ?
Si, lo sono.

E non perché ho vissuto a Gaza,
non perché li’ ho conosciuto Hayette che lavorava all’Ospedale Al-Shifa
non perché mio figlio Tarek é nato a Gaza City,
non solo per tutto questo.
Sono di parte perché sto dalla parte della Giustizia.
E chiunque stia da quella parte non puo’ che sentirsi “Pälestinese dentro”,
non puo’ non provare un profondo disprezzo verso i criminali israeliani, verso uno stato costruito a tavolino per risarcirli del massacro subito. [segue]
Da quel massacro hanno imparato tanto, hanno messo in pratica le stesse follie naziste, occupato territori, ucciso gli abitanti, saccheggiato e distrutto interi villaggi, imprigionato nelle carceri-lager le Persone che vi abitavano, hanno annientato la Palestina e rinchiuso i superstiti in una Striscia di pochi km quadrati, una prigione a cielo aperto, dove vivono ammassate 1,9 milioni di persone, il 56 per cento minorenni.
Isolata dal mondo, messa in ginocchio da un assedio che dura da tredici anni, con un sistema sanitario collassato, con il 97 per cento dell’acqua non potabile, con l’energia elettrica che viene tolta, a volte per molte ore, come sistema di tortura per piegare il Popolo.
Si, sono di parte.
Come non esserlo, pensando a due milioni di esseri umani che vivono nello spazio di soli trecentosessantacinque chilometri quadrati.
Uno dei luoghi più densamente popolati del pianeta terra, confinati in una gabbia da cui non possono fuggire.
Una gabbia bombardata di giorno, di notte, stuprata dai raid dei soldati sionisti, macchiata dal sangue di ragazzi, come mio nipote Ibrahim Ahmed assassinato, a soli 18 anni, da un colpo in testa sparato da un soldato che non tollerava di vederlo fermo, davanti al muro con la bandiera palestinese in mano.
Si, sono di parte
E ci resto.
Sto con le vittime di una delle più incredibili barbarie che si consuma ogni giorno sotto l’occhio assonnato e corrotto delle Nazioni Unite.
Un Palazzo di vetro fatiscente ed immondo dove non c’é spazio per nessuna Giustizia, dove prevalgono sempre e comunque gli interessi di parte.
Voi “caschi blu” che in un attimo avete occupato l’Afghanistan, uccidendo migliaia di Persone perché “erano tutti terroristi e non rispettavano i Diritti Umani”,
Voi che in un baleno avete massacrato l’Iraq perché anche in quel Paese un dittatore non rispettava Diritti,
Voi che avete distrutto la Libia e ancora lo state facendo nascondendo i vostri sporchi affari dietro un paravento umanitario,
Voi miserabili servi, non vedete quello che accade a Gaza ?
Non sapete quello che succede ?
Lo sapete eccome,ma non ve ne frega niente perché siete anche voi servi dell’imperialismo americano, pagati per non decidere, pagati per non vedere, pagati per non esistere.
Si, sono di parte.
E non perché la mia casa é, grazie alle bombe israeliane, ridotta ad un cumulo di macerie dove solo una vecchia poltrona é rimasta intatta.
Un giorno forse verrà ricostruita, si ripartirà proprio da quella poltrona.
Non da me, ma da mio figlio che appena si sarà laureato in Medicina, tornerà a Gaza.
Per continuare il lavoro di sua Madre.
Per continuare a combattere.
Per continuare a difendere la sua Patria.

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