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logo76 Newsletter n. 203 del 20 luglio 2020

UNA LETTERA AGLI EVASORI

Care Amiche ed Amici,
[segue]
In questo periodo di rallentamento della comunicazione non dobbiamo lasciar cadere la lettera che mons. Luigi Bettazzii, ex vescovo di Ivrea, ha scritto agli evasori fiscali per indurli a un comportamento onesto e solidale con tutti i cittadini della Nazione nell’uso, invece che nell’occultamento, delle loro ricchezze e dei loro redditi. C’è pure un monito severo e un rinvio a un giudizio di Dio, ma la sostanza è il richiamo alla solidarietà e alla giustizia.
Il vescovo Bettazzi, Ausiliare del cardinale Lercaro a Bologna e poi vescovo di Ivrea, è quel vescovo che in piena contrapposizione ideologica tra cattolici e comunisti osò scrivere al segretario del PCI Enrico Berlinguer intessendo un dialogo basato sulla fiducia e inducendo il Partito Comunista a modificare il suo Statuto che comportava per i comunisti una scelta ateistica.. Ciò peraltro non corrispondeva affatto al sentire di molti iscritti, militanti o elettori comunisti, e lo stesso Berlinguer riconobbe che la professione di fede cristiana, non che essere un impedimento oggettivo a un atteggiamento rivoluzionario rispetto agli assetti politici e sociali della comunità pubblica, poteva essere un potente fattore di cambiamento come molte volte era avvenuto, e in quel tempo ad esempio si manifestava perfino tra le Suore impegnate nelle lotte di liberazione.in America Latina.
Questo per dire che la lettera-appello di mons. Bettazzi agli evasori fiscali (singolari interlocutori per la Chiesa!) non è una pia esortazione di maniera ma ha tutta la forza culturale e politica che le viene da questa storia recente.
Vi diamo due link assai importanti a scritti pubblicati sul sito Costituenteterra.it. : il primo è a una drammatica lettera del domenicano brasiliano Frei Betto che denuncia come nel suo Paese vi sia un assassino al potere [anche su Aladinpensiero online] .
Il secondo è a un articolo di Domenico Gallo che dà conto di una sentenza della Corte europea dei diritti umani che afferma come l’ azione di boicottaggio a Israele per le sue violazioni dei diritti umani è legittima.

Con i più cordiali saluti

www.chiesadituttichiesadeipoveri.it

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Un vescovo scrive
AGLI EVASORI FISCALI

19 LUGLIO 2020 /chiesadituttidìchiesadeipoveri/ DICONO I FATTI /
Egregi evasori fiscali, (e-gregio vuol dire infatti “fuori, al di sopra del gregge”, della gente comune) da vescovo più giovane e da presidente di Pax Christi, Movimento internazionale per la pace, m’era venuto di scrivere ai politici del tempo – ad esempio al democristiano Benigno Zaccagnini e al comunista Enrico Berlinguer – invitandoli a essere coerenti con le loro scelte politiche e convergenti al bene della nazione, ora, al termine della mia vita (ho ormai più di 96 anni), mi viene di scrivere una lettera a voi. La pandemia che stiamo vivendo ci ha obbligati a vivere più ritirati, quindi più pensosi per la nostra vita personale e per il bene della collettività. Ed è così, ad esempio, che ci siamo resi conto del lavoro delle varie mafie che, attente a evitare situazioni più clamorose, come quelle che finiscono in uccisioni e stragi, sfruttano la situazione per aumentare le loro ricchezze, ad esempio con prestiti a usura a chi non riesce a trovare mezzi legali per sovvenire alla mancanza di danaro causata dalla limitazione del lavoro o dalla sua perdita. Al contrario, v’è chi arriva a frodare per avere sovvenzioni a cui non ha diritto. Questo ci ha fatto pensare come le limitazioni, sia del sistema sanitario antecedente come dei provvedimenti per arginare l’espandersi della pandemia e frenare le crisi dell’industria e delle aziende, derivi anche dalle minori disponibilità economiche dovute anche a quanto viene evaso da chi non paga le tasse, soprattutto di chi, con la ricchezza, riesce a trovare i mezzi per portare i suoi beni nei cosiddetti paradisi fiscali. Questa è una grossa ingiustizia perché quanto viene portato fuori dalla nazione è stato raggranellato con il lavoro dei concittadini e utilizzando le leggi (e le sottigliezze) dello Stato. È triste pensare che la nazione vi abbia fatti crescere e sviluppare fino al punto di poterla tradire. Non voglio pensare che tra voi ci siano quelli che formalmente figurano come rispettosi – o addirittura partecipi attivi – del cristianesimo che ha accompagnato la storia della nostra nazione, ma poi trasgrediscono il suo messaggio fondamentale, che è quello di non chiudersi nel proprio egoismo, ma di aprirsi agli altri, proprio cominciando dai più piccoli, dai più poveri, dai più emarginati. Così fanno i boss delle varie mafie, che poi a copertura delle loro violenze proteggono le devozioni popolari e se ne fanno riverire, o quei politici che nel mondo ostentano oggetti e proteggono frange di strutture religiose per coprire le loro minori attenzioni umane. Non vorrei che anche voi, magari sovvenendo pubblicamente alcune opere di solidarietà, vogliate così “scontare” la vostra ingiustizia di fondo.

È vero che alle volte, nel mondo, le tassazioni possono sembrare eccessive o ingiuste. Ma, in democrazia, si devono trovare i mezzi, soprattutto da parte dei più abbienti come siete voi, per correggerle, non per avere un pretesto per evaderle, portando il proprio danaro negli… inferni fiscali. Perché purtroppo il danaro diventa quasi una divinità, anzi la vera alternativa a Dio: aveva già detto chiaramente Gesù (usando un termine locale) che non si possono servire due padroni: o Dio o mammona (il danaro).
Non so se anche qualche parroco vi ha mai detto che l’evasione fiscale è peccato mortale: l’ha detto qualche tempo fa laicamente Romano Prodi, ve lo ripete oggi un vescovo, anche se emerito. Mi verrebbe da ripetere la frase forte che san Giovanni Paolo II proclamò, nella valle di Agrigento, contro le mafie: “Convertitevi! Un giorno dovrete risponderne di fronte a Dio“. E allora non ci saranno pretesti e coperture. Vi chiedo scusa se vi ho attaccati pubblicamente. Spero comunque di avervi fatto pensare. Da vescovo, pregherò per voi, per le vostre famiglie e per le vostre attività, ovviamente purché siano oneste.

Vescovo emerito di Ivrea

Luigi Bettazzi

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