Che fare dopo il referendum? Il dibattito cresce e ci coinvolge. Priorità alla nuova legge elettorale. Bene, avanti così!

e43fb80d-f132-4ab1-b889-687b2ecfb21c
Che succede?
c3dem_banner_04
QUALE RIFORMA ELETTORALE?
25 Settembre 2020 by Giampiero Forcesi | su C3dem.
Federica Fantozzi, “Il Pd vuole rivedere il bicameralismo perfetto” (Huffpost). Enzo Cheli, “Basta coi partiti che si aggrappano ai listini bloccati” (intervista a Il Fatto); e Appello di dieci costituzionalisti (tra cui E. Cheli, U. De Siervo, L. Carlassare), “Basta con le liste bloccate, gli eletti scelti dai cittadini” (Il Fatto). Enrico Letta, “Torniamo al Mattarellum e voto ai sedicenni” (intervista a La Stampa). Giancarlo Giorgetti, “Attenti, il proporzionale sarà un disastro per l’Italia” (intervista a Repubblica). Emanuele Lauria, “Pd diviso sul proporzionale. Il No di Prodi e Veltroni” (Repubblica). Infine un articolo di qualche tempo fa: Stefano Passigli, “E’ tempo di ripensare al proporzionale” (Corriere della sera).
——————————————
costat-logo-stef-p-c_2-2
Il dibattito in ambito CoStat e dintorni
——————————————
schermata-2020-09-26-alle-10-42-05
AL PARLAMENTO e AI PARTITI diciamo: Basta con le liste bloccate
Dopo l’esito referendario, con la vittoria del Sì, Il Fatto quotidiano ha lanciato una nuova campagna, aderendo all’appello di 10 autorevoli costituzionalisti del Sì e del No. Lo facciamo con convinzione anche noi di Aladinpensiero.
Chiediamo alle forze politiche una nuova legge elettorale che cancelli la vergogna delle liste bloccate che dura da 15 anni. Ora serve restituire ai cittadini il diritto-potere di scegliersi i propri rappresentanti.
ECCO L’APPELLO DEI 10 COSTITUZIONALISTI CHE FACCIAMO NOSTRO
Lorenza Carlassare, Enzo Cheli, Ugo De Siervo, Roberto Zaccaria, Paolo Caretti, Roberto Romboli, Stefano Merlini, Emanuele Rossi, Giovanni Tarli, Andrea Pertici
Visto il risultato del referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari, come professori di Diritto costituzionale, riteniamo che sia indispensabile procedere rapidamente verso la definizione di una nuova legge elettorale.
Tra di noi, alcuni hanno votato Sì e altri No, ma ora riteniamo che debba essere comune il nostro impegno per sollecitare una legge che favorisca la rappresentanza e il pluralismo politico e territoriale, da anni sacrificati.
Essenziale è un sistema elettorale che consenta alle persone di individuare e scegliere chi mandare in Parlamento, instaurandovi un effettivo rapporto rappresentativo e potendo far valere la loro responsabilità politica. In questo modo si potrà dare una migliore qualità alla rappresentanza e favorire anche una maggiore efficienza delle Camere.
Da troppo tempo le nostre leggi elettorali (“Porcellum”, “Italicum” e “Rosatellum”) hanno imposto sistemi di liste bloccate e la proposta oggi in discussione in Commissione Affari costituzionali della Camera non può rischiare di cadere nello stesso errore, né in quello di privare molti elettori di rappresentanza con soglie troppo elevate. La Corte costituzionale (sentenze n.1 del 2014 e n.35 del 2017) è stata chiara: niente lunghe liste bloccate. Partendo da questo punto, riteniamo essenziale favorire un’effettiva scelta da parte degli elettori, valorizzando i principi costituzionali, superando liste bloccate e candidature multiple.
Con questo appello intendiamo rivolgerci a tutte le forze politiche presenti in Parlamento perché si impegnino nell’approvazione di una legge elettorale che restituisca una maggiore rappresentanza, invitando coloro che condividono queste posizioni a unirsi alle nostre richieste.
FIRMA ANCHE TU
——————————
giornalia-logo
- Anche su Giornalia.
———————————
schermata-2020-09-26-alle-12-25-49
—————————————-
—————————————-

7f4e5c2a-daa9-405f-85cf-afa66902062a
Newsletter n. 204 del 26 settembre 2020
Ricordando Rossana Rossanda
logo76di Raniero La Valle

Care Amiche ed Amici,

ci sembra giusto anche da questa sponda associarci alla commozione per la morte di Rossana Rossanda, sia per la sua alta lezione morale sulla dignità della politica, sia per la sua sensibilità ai valori evangelici alimentata dalla sua amicizia con autentici cristiani, da padre Benedetto Calati a Giuseppe Barbaglio. Nella commemorazione romana in piazza Santi Apostoli è stato ricordato il suo percorso politico, e ne è stato tratto motivo per parlare non solo del nostro passato, ma del futuro, di quanto ci rimane da fare tra il meglio da attuare e il peggio da scongiurare e sconfiggere. Ma soprattutto quella comunione di popolo stabilita nel suo nome, è apparsa a noi come un attestato del mistero della vita umana che, dalla più povera alla più ricca, non viene “tolta”, ma lavorata e trasformata dalla morte, perché ogni persona è un infinito che per l’appunto non conosce fine.

In ciò la stessa Rossana era contraddetta su quanto aveva affermato in morte del grande amico suo, il padre Benedetto Calati, sul “Manifesto” del 26 novembre 2000, quando aveva scritto che si era spento con lui “un monaco raro che amavamo e che ci amava e per noi, che non speriamo nell’eternità, per sempre perduto”. Anche Rossana Rossanda era una comunista “rara”, ma non è affatto perduta per sempre, e sarebbe un guaio che proprio le persone più rare fossero quelle più perdute, quando invece sono proprio quelle che ci aiutano a non perderci anche noi.

E la differenza non sta nel credere o non credere all’eternità, perché le categorie di credenti e non credenti sono due categorie polemiche, cattivo retaggio della modernità, che non furono in principio e che sarebbe gran tempo di superare; la Rossanda, con l’etichetta “non credente”, insieme a Pietro Ingrao e a Mario Tronti saliva ogni anno al monastero camaldolese di Montegiove per discutere con padre Benedetto ed altri monaci e laici di ogni confessione di “temi e dilemmi sapienziali”, come lei stessa scriveva, “che in ultima istanza non sono così distinguibili tra religione e religione, religione e laicità”: e infatti sono gli stessi; e sono tra quelli evocati, pur se in altre categorie e con altre parole, anche nell’ardore dell’agone politico.

E a proposito dei “non credenti” la Rossanda, citando padre Calati, scriveva che questa definizione non poteva a lui “importare di meno giacché Dio, era scritto, aveva amato il mondo, non solo i fedeli”. E se del cristiano è “in più la fede”, essa è “meno essenziale dell’amore” che invece è di tutti: e questo non lo ha scritto solo la Rossanda sul “Manifesto”, sta scritto in ambedue i Testamenti e in tutte le Scritture.

Dunque la differenza, per la quale nessuno è “per sempre perduto” non sta nel credere o non credere nell’eternità , ma nel credere o non credere, nel praticare o non praticare l’amore; per questo Rossana Rossanda non è perduta, e nemmeno i comunisti come lei: perché si può essere rivoluzionari una settimana, si può essere rivoluzionari dieci anni, e anche si può essere rivoluzionari per venti anni “per professione”, ma non si può essere rivoluzionari tutta la vita se non per amore.

Perciò lei non è perduta per sempre, e “per favore”, direbbe papa Francesco, non ci perdiamo neanche noi.

www.chiesadituttichiesadeipoveri.it
———————————————————————-——
- Anche su Democraziaoggi e su Giornalia.

ec42ddf7-4654-4be5-9bf6-27da0e32b220

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>