La Sardegna fuori dall’economia del profitto. Sabato 21 novembre a Cagliari la manifestazione sarda della Società della Cura

societacura-sardegna-logoSabato 21 novembre 2020 a Cagliari, in via Roma, sotto la sede del Consiglio Regionale, alle ore 15.00 e nel pieno rispetto delle norme anti-Covid si svolgerà l’appuntamento sardo della manifestazione nazionale che si terrà in tutte le piazze italiane organizzato da “La società della cura, fuori dall’economia del profitto”. Un sit-in e assemblea lanciati da una rete di persone, comitati, associazioni, movimenti, esperienze autogestite, realtà studentesche, sociali e sindacali per avviare un piano di radicale conversione ecologica, sociale, economica e culturale della società. La manifestazione si svolgerà anche in diretta dalla pagina Facebook de La società della cura – Sardegna. [segue]

Per la rete sarda della Società della Cura questa pandemia ha messo a nudo quello che era sotto gli occhi di tutti e molti fingevano di non vedere: “La fragilità di un sistema basato sul profitto a discapito dell’ambiente e degli esseri viventi. Se questo vale per paesi economicamente robusti vale a maggior ragione per le aree periferiche come la Sardegna. La scellerata politica del “numero chiuso” ha fatto sì che, nel momento del bisogno non vi fossero medici a sufficienza, la politica del risparmio che ha comportato la chiusura di tanti presidi ospedalieri e la conseguente erogazione di fondi verso la sanità privata ha fatto sì che ci si trovasse impreparati di fronte a questa pandemia”.

Per la rete sarda della Società della cura l’abbandono del sistema di prevenzione ha fatto sì che interi reparti di ospedali venissero chiusi. A pazienti con patologie gravi vengono negate rimandate le visite “a data destinarsi”. I “risparmi” nel sistema scolastico, e le conseguenti classi pollaio nonché la mancanza di una seria politica dei trasporti hanno avuto ed avranno la conseguenza della chiusura di plessi scolastici e il palliativo della DAD. La Sardegna che era stata risparmiata, in un primo momento dalla pandemia, sarebbe potuta uscirne se non indenne, meno malconcia con una visione politica che avesse anteposto la salute al profitto.

La società della Cura in Sardegna chiede l’attuazione di alcuni provvedimenti immediati: Reddito per tutte e tutti con aiuti adeguati fino alla fine dell’emergenza sanitaria; una politica di integrazione e di pieno sostegno per i cittadini che vivono in Italia e non hanno la cittadinanza italiana; vigilanza costante sul rispetto delle misure di prevenzione, salute e sicurezza in tutti i luoghi di lavoro; investimenti e assunzioni a tempo indeterminato per garantire sanità e istruzione pubbliche, infrastrutture sociali, accoglienza, casa, trasporti; un piano di prevenzione primaria a tutela di salute, vita, beni comuni e territorio. Per la rete sarda della Società della Cura le risorse ci sono e vanno recuperate attraverso: Una tassa patrimoniale su tutte le rendite che superano il milione di euro; taglio drastico alle spese militari ed affini; abrogazione dei sussidi ambientalmente dannosi, tasse sulle emissioni di gas climalteranti e sulla plastica monouso; blocco delle opere -grandi e piccole- dannose per l’ambiente, il clima e la salute e l’utilizzo fondi di Cassa Depositi e Prestiti per gli investimenti pubblici sui servizi.
[Comunicato stampa]

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