Asarp: no allo sfratto! Salvaguardiamo l’Asarp per l’essenziale funzione pubblica che svolge e chiediamo alla Regione comportamenti conseguenti

Pubblichiamo la nota informativa che ci è pervenuta dall’ASARP, esauriente per quanto succede, manifestando all’associazione la nostra totale solidarietà nell’auspicio che la Regione non metta in atto la richiesta di sfratto, che comporterebbe gravissime lesioni ai cittadini appartenenti a categorie deboli e in stato di gravi disagio, di cui la stessa tutela interessi e dignità.
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asarpL`ASARP INVITATA DALL’ ATS SARDEGNA A LASCIARE I LOCALI DELLA SUA SEDE DI VIA ROMAGNA CHE UTILIZZA DAL 2007
Oggi 10 dicembre, ci è pervenuta dall’Ats Sardegna (Servizio logistica e valorizzazione del Patrimonio), una nota con la quale veniamo invitati all’immediato rilascio dei locali in cui svolgiamo la nostra attività. Le ragioni di tale richiesta riguardano “sopravvenuti e prevalenti interessi pubblici da parte di Ats Sardegna, determinati anche dalla necessità di disporre di luoghi di lavoro aggiuntivi al fine di ridurre forme aggregative per il contenimento del contagio da Sars-Cov-2 e gestione della emergenza epidemiologica. I locali in questione si trovano all’interno dell’ex manicomio Villa Clara, oggi Cittadella della Salute, nel padiglione E, dove si trovano anche il Dipartimento di Salute Mentale e il CSM.
In tali locali (separati dagli altri servizi) si svolge l’attività istituzionale regionale dell’Asarp: i laboratori culturali, i gruppi di incontro, la formazione, la biblioteca, l’attività della radio web, gli incontri e le assemblee, la consulenza (giuridica, amministrativa e previdenziale), il sostegno individuale ai familiari e alle persone che vivono la condizione della sofferenza mentale, e più in generale a tutte le persone in difficoltà che chiedono consulenza sostegno e aiuto. Oltre, ovviamente, a tutta l’attività amministrativa e progettuale e la gestione dei contatti e rapporti istituzionali e non. L’Asarp svolge quotidianamente, come si può comprendere, attività di sussidiarietà complessa e importante, che porta avanti da trentacinque anni. [segue]
È evidente che comprendiamo le ragioni dell’ATS Sardegna, ma non possiamo non domandarci se quelle stesse esigenze possono essere soddisfate in altri spazi senza costringere una Organizzazione del terzo settore, importante come la nostra, a chiudere i battenti essendo impossibile trovare una alternativa adeguata alla sua funzione in tempi brevi. Abbiamo chiesto all’Ats Sardegna un incontro urgente al fine di trovare una soluzione. Speriamo vivamente che l’allontanamento da quegli spazi (come qualche familiare sospetta) non sia determinato dal non gradimento, da parte di qualcuno o qualcuna, di qualche nostra doverosa azione di tutela.
La presidente
Gisella Trincas
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- La nota anche su il manifesto sardo.

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