Gli OCCHIALI di PIERO

LEGGEVAMO MARCUSE
E allora ci accorgemmo che NATO (OTAN) significa Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord. Ci chiedemmo come mai l’Italia stava nell’Atlantico del Nord e come mai ci stava la Turchia. Poi cominciammo a capire che cosa significa stare nell’Atlantico del Nord. Vuol dire democrazia occidentale: massacrare neri, rossi, messicani, portoricani, polacchi, meridionali, curdi, comunisti, socialisti, anarchici, emigranti, dissidenti, omosessuali, ambientalisti, studenti. Ci dissero che la Nato serviva a proteggerci dalla minaccia sovietica. Ora la minaccia sovietica non c’è più, ma la minaccia dell’Atlantico del Nord è sempre attiva. Alla faccia della democrazia.

IL VOLTO TURCO DELLA DEMOCRAZIA
Ah! poter fare come Erdogan con i nostri dissidenti…
E noi ancora fermi alle Larghe Intese.
Entri in Europa la Turchia, entri Israele!
Zitti zitti, piano piano, senza fare confusione,
ora cambiamo la Costituzione,
avanti Repubblica Presidenziale!
e allora botte, spari, muri, e persone scomparse.
Altro che Mamma, li turchi!

LARGHE INTESE
Hanno mai messo ai voti che il PD governasse col PDL?
Ah, non era all’ordine del giorno.
Giusto, certe cose si fanno di notte.

SERVI SCIOCCHI E IL TRIONFO DELLA P2
Dice: avanti con la sinistra. PD-PDL è bello.
Fa un figurone con questi che fanno peggio di Lui.
Meglio: che fanno quello che nemmeno Lui ha avuto il coraggio di fare.

ANTONIO SIDDI

Sassarese, nato il 16 giugno 1923, velocista, vinse una medaglia di bronzo nella staffetta 4×100 alle Olimpiadi di Londra del 1948. Correva i 100 metri in 10,5 secondi.
Vinse 3 medaglie ai Giochi del Mediterraneo e 4 medaglie d’oro a Instanbul nel 1949, in 4 specialità diverse: 100 metri, 200 metri, 400 metri e salto in lungo.
E’ morto a Sassari il 21 gennaio 1983.

RENATA VIGANO’
Scrittrice e partigiana, nata il 16 giugno 1900, cominciò a pubblicare a 13 anni. ma l’opera che l’ha fatta conoscere è L’Agnese va a morire. Il romanzo riflette la sua esperienza reale, di partecipazione alla lotta partigiana, come staffetta e infermiera. Il romanzo, tradotto in 14 lingue, vinse il Premio Viareggio 1949. Da esso il regista Giuliano Montaldo ha tratto il film omonimo. Altre opere: Donne della Resistenza e Matrimonio in Brigata, entrambe riferite alla vita partigiana. E inoltre: Mondine, Arriva la cicogna, Ho conosciuto Ciro, Una storia di ragazze. Morì a Bologna il 23 aprile 1976.

TITA SECCHI
Nasce a Bologna il 16 giugno 1915, cresce a Brescia, appassionato d’alpinismo, dopo l’8 settembre crea il gruppo partigiano S2, Brigata Perlasca. Catturato il 26 agosto ’44 dai nazi-fascisti, dopo un pesante interrogatorio, gli viene proposto il rilascio dietro una forte somma che i famigliari avrebbero versato. Pone il problema del rilascio degli altri 5 compagni catturati con lui, ma gli viene negato. A questo punto rifiuta l’offerta e viene fucilato a Brescia nella caserma Ottaviani il 16 settembre 1944.

GIOVANNI BOCCACCIO
Nasce a Certaldo, o a Firenze, il 16 giugno 1313. Fin da piccolo s’appassiona alla letteratura, da autodidatta, ma il padre vuol farne un mercante come lui. A 14 anni è a Napoli per studiare, prima mercatura, poi diritto canonico, ma continua a preferire la letteratura e scrive le prime opere. Torna a Firenze nel 1340, forse per il fallimento del padre, che morrà di peste nel 1348. Scrive di madonna Fiammetta, mito d’amore, forse la figlia di Roberto D’Angiò. Studia Dante e comincia il suo capolavoro, il Decamerone, che terminerà nel 1351. Un fortunato commercio con Alghero gli assicura tranquillità economica. Fa amicizia col Petrarca, impara il greco.
Negli ultimi anni cura un’edizione critica delle opere di Dante e legge e commenta in pubblico la Divina Commedia, impegno che si ferma al XVI canto dell’Inferno perchè la sua salute va peggiorando. Muore a Certaldo il 21 dicembre 1375.
La sua opera ha influenzato scrittori e artisti di tutto il mondo, cominciando da Chaucer e da Shakespeare, che ne ha usato per alcuni suo drammi, pe finire a centinaia di film e di fumetti, tutti derivati da racconti del Decamerone.
Spicca fra tutti il Decameron di Pier Paolo Pasolini del 1971. “Dicono adunque alquanti dei miei riprensori che io fo male, o giovani donne, troppo ingegnandomi di piacervi, e che voi troppo piacete a me. Le quali cose io apertissimamente confesso, cioè che voi mi piacete e che io m’ingegno di piacere a voi” (Introduzione alla IV giornata).

Filippo Trippanera Se i Certaldesi leggono il tuo dubbio sul luogo di nascita, ti assaliscono. E’ certo che Boccaccio é uno dei Padri della nostra cultura e della nostra lingua; uno dei Padri di quello spirito italico scansonato, brillante e geniale. E’ lui che ha chiamato la ” Comedia ” di Dante, la ” Divina Commedia “. Grazie per il ricordo bello. Quando un popolo perde la sua memoria e la memoria dei suoi Padri, muore.

Piero Marcialis Il dubbio non è mio, figura nella mia edizione del Decamerone, del febbraio 1966, Ed. Gherardo Casini, i certaldesi se la prendano con lui (tempo ce n’è stato…).

BLOOMSDAY
Oggi, come ogni 16 giugno dal 1950, a Dublino e in varie città del mondo, si celebra il Bloomsday, la giornata di Bloom. Leopold Bloom è il nome del protagonista di Ulisse, il romanzo di James Joyce, la cui storia si svolge nella giornata del 16 giugno 1904.
Bloom è Ulisse, divenuto eroe borghese, che percorre non il mare ma Dublino, peregrinando fino al ritorno alla sua casa dove lo attende una Penelope non proprio tale, Molly, sposa infedele, dal celebre monologo senza punteggiatura.
Nel suo vagare Bloom ha incontrato, al bordello, Stephen Dedalus (giovane Telemaco in cerca di un padre, ovvero lo stesso Joyce, che così ha voluto chiamarsi nella sua autobiografia giovanile). Il 16 giugno è anche il giorno in cui Joyce incontra Nora Barnacle, una cameriera di Galway, poi sua moglie per la vita.
Oggi a Dublino letture pubbliche, drammatizzazioni, gente vestita come nel 1904, musica irlandese, cibo tradizionale o ripreso dal romanzo. Anche in Italia a Genova, come negli Stati Uniti, osterie, bar, vicoli, musei e cimiteri. si fingono la Dublino di allora e fanno rivivere le “avventure” di Leopold, Stephen e Molly.

GERONIMO
Apache Chiricahua, nome Goyaalè, nacque in territorio apache occupato dal Messico, oggi Nuovo Messico (Stati Uniti) il 16 giugno 1829. Sciamano della tribù quando era capo Kociss, era chiamato il Sognatore, perchè “vedeva” il futuro. Abile guerriero combattè contro i messicani (che gli diedero nome Geronimo) e l’esercito degli Stati Uniti, per ben 25 anni, sfuggendo sempre alla cattura. Ultimo grande capo pellerossa che col suo gruppo di guerrieri rifiutava di riconoscere il governo degli Stati Uniti.
Si arrese infine il 4 settembre 1886 a Skeleton Valley in Arizona. Imprigionato prima in un forte della Florida, fu poi trasferito a Fort Sill in Oklahoma, dove morì di polmonite, a quasi 90 anni, il 17 febbraio 1909. La sua figura e la sua storia, più o meno (anche molto meno) fedelmente è stata celebrata in numerosi film e fumetti western, il suo nome è un grido di battaglia, persino per i paracadutisti americani.

One Response to Gli OCCHIALI di PIERO

  1. […] JOYCE Nasce a Dublino il 2 febbraio 1882. Memorabile il suo Ulisse (vedi Aladin Pensiero del 16 giugno, Bloomsday) da ricordare i racconti di Gente di Dublino, e anche Stefano eroe, Ritratto dell’artista da […]

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