Per una Costituzione della Terra

costituente-terra-logouna Terra
un popolo
una Costituzione
una scuola

————–
————–
Newsletter n. 39 del 22 maggio 2021

Le forze frenanti

Care Amiche ed Amici,

Vi abbiamo scritto nell’ultima newsletter che la tragedia palestinese non ha una soluzione politica ma religiosa. Infatti il rifiuto israeliano ad ammettere i diritti dei palestinesi e la guerra reiterata che ne deriva hanno la loro origine in una statualità fondata di fatto su una presunzione religiosa: e cioè che tutta la terra di Palestina sia stata assegnata da Dio al popolo ebreo con esclusione di ogni altro. Ne consegue che la soluzione del conflitto israelo-palestinese sta nel fatto che da questo assoluto religioso ci si converta. Ciò non vale del resto solo per il Medio Oriente: oggi è più che mai necessario che tutti gli Stati e le relative ragion di Stato non si arroghino una sovranità assoluta, e che la Terra unita e la sua Costituzione siano fondate sulla pluralità dei popoli, delle religioni e delle lingue. Questo è il nostro progetto e la nostra speranza civile e politica.

Per Israele questo non significa solo che venga meno la violenza di Netanyahu, ma che venga meno quella dello Stato stesso a partire dal superamento della errata identificazione tra lo Stato fondato nel 1948 e l’ebraismo. Ciò comporta un processo di conversione che per il cristianesimo è durato 1500 anni e che con papa Francesco si è ormai compiuto.

Per un superamento della natura assoluta dello Stato di Israele (che con la legge sullo Stato-nazione che riserva l’autodeterminazione ai soli Ebrei ha abbandonato il modello democratico) non si dispone però di un tempo tanto lungo. Non ne dispone la Terra, non ne dispongono i palestinesi, ma non ne dispone nemmeno lo stesso Stato di Israele, il cui diritto alla sicurezza è fuori discussione, ma che non può continuare a fondare la garanzia del proprio futuro sull’onnipotenza militare e l’acquiescenza incondizionata ad ogni sua scelta da parte dell’intera comunità internazionale, che già si sta incrinando perfino negli Stati Uniti. Per lo Stato di Israele sarebbe un suicidio, ma lo sarebbe per la stessa fede del popolo d’Israele, incompatibile con questa gestione del potere. Fin dall’inizio del resto esso era stato ammonito a non legarsi mani e piedi ad uno Stato, ad un re: gli aveva detto infatti il Signore attraverso il profeta Samuele: “Questo sarà il diritto del re che regnerà su di voi: prenderà i vostri figli per destinarli ai suoi carri e ai suoi cavalli, li farà correre davanti al suo cocchio, li farà capi di migliaia e capi di cinquantine, li costringerà ad arare i suoi campi, mietere le sue messi e apprestargli armi per le sue battaglie e attrezzature per i suoi carri. Prenderà anche le vostre figlie per farle sue profumiere e cuoche e fornaie. Prenderà pure i vostri campi, le vostre vigne, i vostri oliveti più belli e li darà ai suoi ministri. Sulle vostre sementi e sulle vostre vigne prenderà le decime e le darà ai suoi cortigiani e ai suoi ministri. Vi prenderà i servi e le serve, i vostri armenti migliori e i vostri asini e li adopererà nei suoi lavori. Metterà la decima sulle vostre greggi e voi stessi diventerete suoi servi” (1Sam 8).

Il popolo messianico non ascoltò allora il suo profeta e ancor meno lo fa oggi, se non in sue piccole minoranze, come vediamo anche in Italia in tanti esempi illustri o nella lettera di un gruppo di giovani ebree ed ebrei italiani intitolata “Notinournames”, non in nostro nome. Il pericolo è troppo grande, e non solo per Israele, ma per il mondo tutto che rischia la distruzione, se pace e Costituzione non vengono instaurate. E il rischio del suicidio non è solo dello Stato di Israele, ma anche del Dio di Israele, di cui è in tal modo fraintesa la promessa; un Dio causa di tanta violenza non potrebbe infatti che uscire dal senso comune e ciò lo toglierebbe non solo agli Ebrei, ma anche ai musulmani e ai cristiani, poiché è lo stesso Dio. Per questo abbiamo detto che il nodo politico sta in una conversione religiosa, raggiunge l’ambito del pensiero sul divino.

Il superamento dell’ibridismo politico-religioso deve avvenire ovviamente anche per l’Islam, nel quale, come ci ha mostrato il terrorismo islamista, il pericolo è massimo, Qui del processo per uscirne sono state poste le premesse con il patto firmato ad Abu Dhabi nel febbraio 2019 sulla fraternità umana, con la lettera ad Al-Baghdadi del 2014 di 126 tra i maggiori sapienti ed accademici sunniti e con gli incontri dei due ayatollah Ahmad-al-Tayyib e Al-Sistani con papa Francesco.

L’assemblea del 5 giugno prossimo v. avrà per oggetto anche le altre due maggiori contraddizioni che oggi impediscono l’unità del mondo e fanno da forza frenante perché si possa dar luogo a una Costituzione della Terra: l’esclusiva privatistica sui vaccini che li sottrae ai Paesi poveri, e l’esclusione (lo “scarto”) dei migranti da parte di tutti gli Stati “sovrani” (o, come meglio dovrebbero dirsi, “sovranisti”). È su questi problemi che deve avanzare anche il pensiero che ne concepisca la soluzione, che è il compito specifico della nostra scuola. (…)

Con i più cordiali saluti

www.costituenteterra.it
——————————————————-
cost-terra-logo
schermata-2021-05-20-alle-09-43-22
di Luigi Ferrajoli, su CRS.

L’umanità si trova oggi di fronte ad emergenze e a sfide globali che mettono in pericolo la sua stessa sopravvivenza: le devastazioni ambientali e il rischio di una prossima inabitabilità del pianeta, la minaccia nucleare generata da migliaia di testate atomiche, la crescita della povertà e la morte per fame o per malattie non curate di milioni di esseri umani, le ondate migratorie di masse crescenti di persone che fuggono dalla miseria, dagli sconvolgimenti climatici, dalle guerre civili e dalle persecuzioni politiche. Tutto questo è ormai da molti anni sotto gli occhi di tutti. Anche di quanti ne sono responsabili, dai governanti ai grandi attori dell’economia mondiale. Eppure continuiamo tutti a comportarci come se fossimo le ultime generazioni che vivono sulla Terra.

Non basta quindi denunciare. Al pessimismo paralizzante delle diagnosi è necessario opporre una risposta politica e istituzionale all’altezza delle sfide globali. Questa risposta non può che consistere nell’imposizione di limiti e vincoli ai poteri dei mercati globali e degli Stati sovrani. Per porre fine all’azione devastatrice della natura e garantire la pace, la dignità, i beni vitali e i diritti fondamentali di tutti gli esseri umani.

Da qui la proposta avanzata nell’appello del 27 dicembre 2019, poi ripresa dalla Scuola “Costituente Terra” che inaugurammo a Roma il 21 febbraio 2020 di un patto costituzionale tra tutti i popoli del mondo, in grado di garantire la loro convivenza pacifica e, prima ancora, le condizioni della vita sul nostro pianeta. Non si tratta di un progetto irrealistico. Al contrario è la sola risposta razionale e realistica alle terribili emergenze che ci minacciano. Come la pandemia del Covid-19 ha mostrato i diritti fondamentali e i principi della pace e tutela dell’ambiente sono assicurati, in un mondo interdipendente, solo dall’introduzione di garanzie di carattere pubblico e globale.

Il progetto di costituzionalismo sovranazionale offre un concreto obiettivo strategico alle lotte sociali contro le tante emergenze in atto. Tanto più necessario, quanto più siamo consapevoli delle difficoltà di realizzare risultati adeguati. Una Costituzione della Terra è il programma politico in grado di unificare le lotte di migliaia di associazioni in tutto il mondo: dalle battaglie civili in difesa dell’ambiente a quelle a sostegno della garanzia universale dell’acqua potabile, dai movimenti pacifisti per il disarmo nucleare alle mobilitazioni per l’uguale garanzia del diritto alla salute di tutti gli esseri umani, da quelle contro la povertà e la fame nel mondo fino alle lotte a sostegno dei diritti alla sopravvivenza oggi negati ai migranti.

Ci è sembrato opportuno, nei mesi di inerzia imposta dal Covid, scrivere una bozza di costituzione per facilitare il dibattito, gli emendamenti e le integrazioni sulle questioni normative più rilevanti. Su invito del Comitato esecutivo della Scuola “Costituente Terra” ho elaborato un testo di cento articoli, divisi in due parti: la prima formata dai principi di giustizia sostanziale, ovvero i fini e la ragion d’essere della Costituzione della Terra; la seconda dedicata all’organizzazione di istituzioni globali, previste dalla Costituzione quali strumenti idonei per la realizzazione delle finalità stabilite.

Una Costituzione della Terra è assai diversa da tutte le carte vigenti, per i problemi globali a cui deve rispondere, del tutto sconosciuti ad altre epoche, e per la tutela di nuovi diritti e nuovi beni vitali contro nuove aggressioni che richiedono sistemi di garanzie, ben più incisivi e complessi di quelli tramandati dalla nostra tradizione giuridica. Non mi nascondo il carattere all’apparenza utopistico di molte proposte. Ma lo scopo di questo progetto è di disegnare un modello-limite, quanto più possibile idoneo a garantire effettivamente i principi di giustizia proclamati nelle tante carte dei diritti che affollano i nostri ordinamenti.

Dopo una premessa nella quale viene parafrasato l’incipit della Carta delle Nazioni Unite, vi sono quattro titoli su: principi supremi, diritti fondamentali, beni fondamentali e beni illeciti. I principi supremi sono la ragion d’essere della Costituzione della Terra, i diritti fondamentali sono i diritti universali scritti nelle carte costituzionali avanzate: i diritti di libertà, i diritti sociali, i diritti politici e i diritti civili. I beni fondamentali e i beni illeciti sono le due novità di questa Costituzione, riguardando le sfide e le emergenze globali – umanitarie, ecologiche e nucleari – che il linguaggio individualistico dei diritti non sempre è in grado di affrontare.

I beni fondamentali sono beni vitali sottratti al mercato: i beni personalissimi, quali l’integrità del corpo umano e l’identità delle persone; i beni sociali, che includono tutti i farmaci salva-vita e i vaccini, la cui garanzia universale prevede l’esclusione della loro brevettabilità e, comunque, la possibilità, già prevista dall’articolo 31 dell’Accordo sui diritti di proprietà intellettuale (TRIPS), del loro uso, in caso di emergenza, senza il consenso dei loro titolari; i beni comuni – l’aria, l’acqua potabile, i grandi ghiacciai e le grandi foreste – garantiti da molteplici tutele, a cominciare dalla loro qualificazione come beni appartenenti a un demanio planetario. I beni illeciti sono i beni micidiali, che minacciano la vita delle persone e di popoli interi e dei quali, perciò, viene pattuito il divieto della produzione e/o del commercio e/o della detenzione: le armi atomiche, le armi da fuoco, i rifiuti tossici o comunque pericolosi, le energie non rinnovabili con le connesse emissioni di gas serra.

Anche la seconda parte è divisa in quattro titoli. Il primo definisce ruolo e competenze della Federazione della Terra quale istituzione aperta all’adesione di tutti gli Stati. Il secondo è dedicato alle istituzioni e alle funzioni globali di governo, già previste dalla Carta delle Nazioni Unite: l’Assemblea generale, il Consiglio di sicurezza, il Consiglio economico e sociale e il Segretariato. Ne è stipulata la democratizzazione politica, con il compito di dar vita alle istituzioni globali di garanzia e le funzioni di pubblica sicurezza internazionale e di governo sovranazionale dell’economia. A parte queste funzioni di carattere globale, è bene che le funzioni di governo restino prevalentemente in capo agli Stati nazionali, poiché la loro legittimità dipende dalla loro rappresentatività politica.

Ma per la costruzione di una sfera pubblica mondiale è decisivo creare istituzioni e funzioni globali di garanzia, legittimate a livello globale, anche in forma contro-maggioritaria, al fine di garantire l’ effettiva uguaglianza nei diritti, la tutela e l’accesso ai beni fondamentali, la protezione dai beni illeciti. Sono indicate nelle due sezioni del titolo terzo, la prima dedicata alle istituzioni e funzioni di garanzia primaria dei principi sanciti dalla Costituzione – pace, salute, alimentazione di base, istruzione, ambiente lavoro; la seconda dedicata alle istituzioni e funzioni di garanzia secondaria, ovvero di accertamento e riparazione giurisdizionale delle violazioni, per commissione o per omissione e, insieme, alla soluzione delle controversie internazionali.

Per un verso si prevede il rafforzamento di istituzioni esistenti, quali l’Oms, la Fao, l’Unesco e l’Organizzazione internazionale del lavoro, cosicché possa realizzarsi effettivamente la garanzia universale dei diritti sopra indicati. Vengono inoltre introdotte, o riformate, altre istituzioni di garanzia primaria in riferimento all’attuazione, ai principi e ai diritti inseriti nella Costituzione. È previsto un Consiglio internazionale per i diritti umani, che coordini l’organizzazione delle attività delle diverse istituzioni e distribuisca tra loro le risorse necessarie. Le istituzioni introdotte sono l’Agenzia dell’ambiente, con un demanio planetario dei beni naturali identificati come vitali, e il controllo dei divieti dei gas serra e dei rifiuti tossici e micidiali; l’Organizzazione delle prestazioni sociali, per la sussistenza delle persone; l’Agenzia dell’acqua, per l’accesso all’acqua potabile; e il Comitato delle comunicazioni digitali, a garanzia dei diritti umani che possano esserne lesi. È infine prevista a garanzia della pace, la stipula di patti per la messa al bando delle armi e per lo scioglimento – auspicato da Immanuel Kant – degli eserciti nazionali.

Quanto alle istituzioni di garanzia secondaria, sono estese le competenze della Corte internazionale di giustizia ad altre controversie nelle quali siano coinvolti gli Stati, ed è resa obbligatoria la sua giurisdizione; anche la giurisdizione della Corte penale internazionale è estesa alle gravi lesioni dei diritti di libertà da parte di regimi dispotici, alla produzione e al commercio illeciti di armi e alle violenze dirette a impedire l’esercizio dei diritti fondamentali, incluso il diritto di emigrare.

Le due nuove giurisdizioni sono ancora più importanti. La prima è la Corte costituzionale globale, il cui ruolo di controllo sull’invalidità di qualsiasi fonte normativa in contrasto con la Costituzione della Terra pone tali norme al vertice del sistema delle fonti, conferendole la rigidità, che è tratto distintivo del garantismo costituzionale.

La seconda è la Corte per “i crimini di sistema”, chiamata ad accertare le cause e a far cessare violazioni gravissime di diritti o di beni fondamentali, che non sono riconducibili alla responsabilità penale di persone determinate, ma dovute all’irresponsabilità, irrazionale, del sistema politico ed economico: quali le devastazioni ambientali, i rischi di conflitti nucleari, la crescita della fame e della povertà nelle periferie del mondo.

Il titolo quarto della parte seconda è dedicato alle istituzioni economiche e finanziarie. Si tratta di istituzioni già esistenti: la Banca Mondiale e il Fondo monetario internazionale, istituiti nel 1945 a seguito degli accordi di Bretton Woods, e l’Organizzazione mondiale del Commercio, istituita nel 1995. Sono riformati i criteri di formazione dei loro organi dirigenti, il cui controllo da parte dei paesi più ricchi, ha reso inefficace, o ha addirittura capovolto, la finalità, prevista dai loro statuti, di promozione dello sviluppo dei paesi poveri e di riduzione degli squilibri economici. Vengono inoltre previsti un bilancio planetario e un fisco globale, con indicazioni dettagliate, onde renderle effettivamente vincolanti, sia delle quote di bilancio che delle aliquote fiscali. Il fisco globale si compone di svariate tassazioni di attività globali, a cominciare dall’uso fino ad oggi gratuito di beni comuni, e di un’imposizione fiscale fortemente progressiva sulle grandi ricchezze e sugli altissimi redditi. Il bilancio planetario consiste nell’assegnazione alle diverse istituzioni globali, e soprattutto a quelle di garanzia primaria, di quote minime delle entrate fiscali dirette a finanziarne le attività.

Riprendo, in conclusione di questa illustrazione della Costituzione della Terra, ne riporto l’incipit che ne riassume lo spirito e l’ispirazione di fondo.

Costituzione della Terra

Noi, abitanti della Terra, che nel corso delle ultime generazioni abbiamo accumulato armi micidiali in grado di distruggere più volte l’umanità, abbiamo devastato l’ambiente naturale e messo in pericolo, con le nostre attività produttive, l’abitabilità del nostro pianeta;

consapevoli della catastrofe ecologica che incombe sulla Terra, del nesso che lega la sopravvivenza dell’umanità e la salvaguardia del pianeta e del rischio che, per la prima volta nella storia, il genere umano, a causa delle nostre aggressioni alla natura, possa avviarsi all’estinzione;

decisi a salvare la Terra e le generazioni future dai flagelli dello sviluppo insostenibile, delle guerre, dei dispotismi, della crescita della povertà e della fame, che hanno già provocato devastazioni irreversibili al nostro ambiente naturale, milioni di morti ogni anno, lesioni gravissime della dignità delle persone e un’infinità di indicibili privazioni e sofferenze;

decisi a vivere insieme, nessuno escluso, in pace, senza armi mortali, senza fame e senza muri ostili, a garantire un futuro alla specie umana e alle altre specie viventi, a realizzare l’uguaglianza nei diritti fondamentali e la solidarietà tra tutti gli esseri umani e ad assicurare loro le garanzie della vita, della dignità, delle libertà, della salute, dell’istruzione e dei minimi vitali, promuoviamo un processo costituente della Federazione della Terra, aperto all’adesione di tutti gli Stati esistenti e finalizzato alla stipulazione di questo patto di convivenza pacifica e di solidarietà.

Qui il PDF
————-
Notizie di carattere organizzativo da Costituente Terra.
Sabato 5 giugno 2021 alle ore 11 ci sarà una nuova assemblea di “Costituente Terra” dopo quella dell’8 maggio, questa volta sulle scelte e gli eventi che si pongono in contrasto con il progetto di una Terra unita e costituzionale, a cominciare dalla guerra in Palestina, di cui oggi è in corso una fragile tregua.

L’assemblea del 5 giugno prossimo v. avrà per oggetto anche le altre due maggiori contraddizioni che oggi impediscono l’unità del mondo e fanno da forza frenante perché si possa dar luogo a una Costituzione della Terra: l’esclusiva privatistica sui vaccini che li sottrae ai Paesi poveri, e l’esclusione (lo “scarto”) dei migranti da parte di tutti gli Stati “sovrani” (o, come meglio dovrebbero dirsi, “sovranisti”). È su questi problemi che deve avanzare anche il pensiero che ne concepisca la soluzione, che è il compito specifico della nostra scuola.
Per partecipare all’assemblea il link per il collegamento è lo stesso di quello usato per quella dell’8 maggio. Chi non ne disponesse e lo desidera lo può chiedere rispondendo a questa lettera ( notizieda@costituenteterra.com ).

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>