Per ricordare Gino Strada

a1f86697-a8f2-485e-8dee-c389b1fe63dbDedicare una Via/Piazza a GINO STRADA.
“Sloggiare” CADORNA!

di Francesco Casula

In molte città – fra cui Cagliari – si raccolgono le firme per dedicare una Via/Piazza a Gino Strada.
Trovo particolarmente interessante l’iniziativa di Milano (per cui sono state già raccolte più di 50.000 firme) che prevede di intitolare al fondatore di EMERGENCY il piazzale della stazione, facendo “sloggiare” il generale Luigi Cadorna.
Sarebbe un giusto e opportuno riconoscimento nei confronti di un uomo coraggioso, generoso e altruista. Un santo laico. Un eroe moderno. Che ha speso la sua vita per curare (e guarire) i disamparados, i dannati della terra: al di là delle appartenenze etniche, religiose, politiche. Considerati scarti. Istratzos betzos de nche frundire.
Un uomo di pace: contrario alle guerre, a tutte le guerre. Esattamente l’opposto di Luigi Cadorna, generale guerrafondaio e sanguinario, di cui potremmo finalmente liberarci. [segue]
Il Cadorna responsabile, nella Prima guerra mondiale, come capo di stato maggiore dell’esercito regio dei tiranni sabaudi, di veri e propri eccidi. Con migliaia e migliaia di giovani mandati al massacro. Un generale – lo definirà Emilio Lussu – “più utile al nemico da vivo che da morto”. Incapace oltre che guerresco.
Una guerra voluta proprio da Cadorna e da Sciaboletta, (alias Vittorio Emanuele III), dal ministro degli Esteri Sonnino e dal presidente del Consiglio Salandra.
Una guerra osteggiata persino dal Parlamento e comunque dal Paese «reale», in modo particolare dalle masse popolari (dai contadini, tanto quelli organizzati nelle leghe socialiste e cattoliche quanto quelli disorganizzati; come dagli operai dei centri industriali). Ma a fare la guerra saranno chiamati e «coscritti» soprattutto i contadini che non la volevano: nel maggio del 1917 se ne conteranno nelle trincee ben 2 milioni.
Sottoposti a una ferrea disciplina, con l’applicazione di misure di coercizione e repressione estreme che nel settembre del 1915, l’incapace, inefficiente e criminale Generale Cadorna, così specificava: ”Il superiore ha il sacro potere di passare immediatamente per le armi i recalcitranti e i vigliacchi. Chi tenti ignominiosamente di arrendersi e di retrocedere, sarà raggiunto prima che si infami, dalla giustizia sommaria del piombo delle linee retrostanti e da quella dei carabinieri incaricati di vigilare alle spalle delle truppe, sempre quando non sia freddato da quello dell’ufficiale”. Ben 211 mila saranno condannati e “freddati” perché “non volevano la guerra”!
Nella criminale e insensata guerra italica moriranno 13.602 sardi (più i dispersi nelle giornate di Caporetto, mai tornati nelle loro case). Una media di 138,6 caduti ogni mille chiamati alle armi, contro una media “nazionale italiana” di 104,9.

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