Oggi martedì 21 settembre 2021

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413filippo-figari-sardegna-industre-2aladin-logonge-cover-1lampadadialadmicromicro13democraziaoggi-loghettogf-02
asvis-oghetto55aed52a-36f9-4c94-9310-f83709079d6dsard-2030schermata-2021-02-17-alle-14-48-00license_by_nc_sapatto-nge-2021-01-28-alle-12-21-48logo76
——————-Opinioni, Commenti e Riflessioni————————
La NATO, presidio di sicurezza, pace e libertà?
21 Settembre 2021
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
L’altro giorno il presidente della Repubblica Mattarella si è recato alla Base Nato di Lago Patria, in provincia di Napoli, per celebrare i 70 anni della Nato, dove ha dichiarato: «I risultati del lavoro della Nato sono evidenti, primo tra tutti gli oltre 70 anni di pace nel continente europeo. L’Alleanza Atlantica è una […]
——————————————–
IL PUNTO
di Antonio Dessì
Su fb

toninoLa stampa oggi riporta un’affermazione del Presidente Draghi contenuta nel videomessaggio che ha inviato venerdì al Presidente statunitense Biden per il forum sull’economia e il clima.
In sintesi, l’emergenza climatica secondo Draghi è di uguale entità della pandemia.
Ritengo che la il concetto sia stato espresso in tal modo per motivi di effetto comunicativo.
Non sembri tuttavia un eccesso di puntigliosità se esprimo l’opinione che si tratti di una forma riduttiva. [segue]
Il cambiamento climatico in atto, che si somma agli stravolgimenti ecologici determinati dal sistema economico, è già da tempo assai più devastante della pandemia, perché sta mietendo assai più vittime in vaste aree del pianeta, sta costringendo milioni di persone a nuove povertà e sta provocando massicce fughe migratorie.
Non si può nemmeno escludere che cambiamento climatico e stravolgimenti ecologici abbiano un nesso diretto con questa pandemia, con le sue origini, con i suoi effetti, con la difficoltà di controllarla, con la possibilità che si scatenino nuove pandemie.
Vi sono studi scientifici, anche risalenti, che questo intreccio lo hanno persino preannunciato.
I Paesi più sviluppati (comprendendovi anche le grandi potenze non occidentali) a me pare tuttavia si stiano allarmando soprattutto per quel che già colpisce i propri territori e le proprie popolazioni -si veda il rilevo che oggi i giornali stanno dando alle previsioni del Centro Euro-Mediterraneo relative all’impatto del cambiamento climatico previsto sulle realtà metropolitane- così come per la pandemia stiano confidando troppo sulla risolutività delle campagne di vaccinazione quando avranno raggiunto la massa convenzionale di salvaguardia per l’”immunità di gregge” nei medesimi Paesi.
C’è invece da ritenere invece che l’”immunità di gregge” diciamo così, “metropolitana” resterà improbabile anche nella “metropoli sviluppata”, se la campagna di immunizzazione non raggiungerà al più presto tutta la popolazione del Pianeta.
E viceversa che senza una rapida riconversione sostenibile del modo di produrre e di consumare della “metropoli sviluppata” non vi saranno attenuazioni degli effetti del cambiamento climatico sull’intero pianeta, ma anzi essi si aggraveranno in termini di ingiusta e discriminatoria distribuzione di questi effetti sul piano sociale interno alle rispettive società e fra aree ricche e aree povere del mondo.
Perciò bisogna accelerare in entrambe le direzioni, sapendo che sul terreno pandemico forse è ormai soprattutto questione di organizzazione, coordinamento, perfezionamento e disponibilità quantitativa degli strumenti preventivi e terapeutici ormai disponibili, mentre sul terreno ecologico è questione più complessa, persino più radicale, in termini di cambiamenti economici e sociali.
———————————————

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>