Oggi giovedì 16 giugno 2022

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Opinioni, Commenti e Riflessioni————
Pagliarulo: Pace, un obiettivo possibile
16 Giugno 2022 su Democraziaoggi

Gianfranco Pagliarulo, Anpi:
Perché con Arci, Movimento Europeo e il direttore de “L’avvenire” abbiamo promosso la conferenza stampa del 20 giugno
. L’urgenza di una generalizzata mobilitazione popolare. Il ruolo della UE, i suoi ritardi e le sue contraddizioni. Lo scenario continentale e mondiale
[…]
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Enrico Rossi oggi 16 giugno 2022 sulla sua pagina fb.
Buongiorno.
Tra i giornali nazionali solo Il manifesto e Avvenire riportano in prima pagina la notizia fornita dall’ISTAT che in Italia ci sono ben 5 milioni e 600 mila persone che versano in una condizione di povertà assoluta. (Segue)
Una condizione di miseria nella quale non si dispone – o si dispone con grande difficoltà o intermittenza – delle primarie risorse per il sostentamento umano come il cibo, il vestiario, e altri bene necessari per una vita dignitosa.

Un numero così alto di persone, nonostante il reddito di cittadinanza, attesta come il Italia la povertà non riguardi soltanto chi è disoccupato ma anche coloro che svolgono lavori precari, vivono in famiglie numerose e con più figli, sono lavoratori dipendenti o autonomi a basso reddito.

Diversamente da quanto stabilisce la Costituzione, art 36, secondo cui “il lavoratore ha diritto a una retribuzione sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”, oggi il lavoro non garantisce più un salario adeguato.

Il salario minimo almeno a 10 euro l’ora per coloro che hanno contratti più bassi, il rinnovo dei contratti per gli altri lavoratori e l’aumento delle buste paga anche detassando gli incrementi a favore dei lavoratori sono assolutamente necessari, sono una questione prioritaria su tutte le altre.

Ma non basta. Occorre anche eliminare o almeno ridurre quanto più possibile il lavoro precario che è una vera piaga sociale e una causa importante di povertà.
In Spagna si è riusciti a fare una riforma del lavoro che ha ridotto drasticamente il lavoro precario e che prevede, in accordo con i sindacati, solo due tipi di rapporti a termine: quello strutturale, per circostanze legate alla produzione, e quello di sostituzione di un altro lavoratore.
Anche in Italia si deve intervenire utilizzando quel modello che ha funzionato.

Ancora, una causa importante della povertà è l’aumento dell’inflazione a cui si dovrebbe far fronte a ristabilendo un paniere di generi di prima necessità per i lavorate le categorie più deboli da finanziare con tasse sugli extraprofitti sui redditi da capitale

Ma in Italia ci sono forze che sono contrarie al reddito di cittadinanza, che certo andrebbe riformato ma non abolito.
Figuriamoci se con questo governo si può mettere al centro un dibattito su un pacchetto di proposte e che vadano nel senso di tutelare i lavoratori e i ceti più deboli dal rischio povertà.

Però, almeno il PD, Il M5stelle e Leu dovrebbero su questi temi preparare una proposta precisa, semplice ed efficace e dare battaglia fino in fondo.

Altrimenti, a mio avviso, la vittoria della destra è assai probabile e il rischio di trovarci Giorgia Meloni a Palazzo Chigi altissimo.
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