Gli OCCHIALI di PIERO

LUCIO LIBERTINI
Nasce a Catania il 1 giugno 1922. Un cammino da sinistra verso sinistra, inizia nel 1946 nelle file del Partito Socialista, assertore della necessità di abolire la proprietà privata. Quando il Psi si allea al governo con la Dc passa al Psiup e viene eletto deputato. Allo scioglimento del Psiup nel ’72 entra nel Pci e nel ’76 è di nuovo deputato. Proprio in quell’anno ho avuto il piacere di conoscerlo. Venne a Cagliari come Presidente della Commissione trasporti della Camera e in un incontro con la CNA, l’organizzazione degli artigiani con la quale allora collaboravo, chiarì che cosa vuol dire continuità territoriale: lo Stato deve garantire ai cittadini e alle merci di attaversare il mare agli stessi costi che se viaggiassero sulla terraferma. Non so se sia chiaro: come se il mare fosse terra! significa che tutte le chiacchiere che sul concetto di continuità territoriale si sono fatte da 40 anni a oggi sono mistificazioni.
Quando il Pci cambia nome, Libertini è con Rifondazione Comunista, eletto senatore. Muore a Roma il 7 agosto 1993, vent’anni fa.

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