Buona Pasqua da Assisi. Buona Pasqua dalla Sardegna

539495a0-1e50-406a-8cee-cfb6393f53dcMessaggio in occasione della S.Pasqua 2023 di Tonio Dell’Olio, Presidente della Pro Civitate Christiana, rivolto ai Volontari ma anche agli amici che ne condividono il percorso.
Gli Amici di Aladinpensiero ricambiano di cuore!


La perla evangelica che abbiamo pensato di condividere per la Pasqua di quest’anno è un versetto piccolo piccolo che l’evangelista Luca pone sulle labbra di Gesù con il soffio di una raccomandazione, un insegnamento, un invito, un incoraggiamento… e che qualcuno interpreta come un rimprovero. Questi versetti sono situati praticamente con le stesse parole all’inizio (v.40) e alla conclusione (v.46). “Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: Pregate, per non entrare in tentazione” (Lc 22,39-40). Al termine della sezione vi sono le parole che trovate in apertura di questa lettera. In questo modo Luca presenta un frammento particolarmente intimo e profondo della vita di Gesù, una lotta interiore, un momento faticoso e difficile. E quasi ci meraviglia che il richiamo ai discepoli che egli ha voluto con sé anche in questo frangente, non sia tanto sulla mancanza di solidarietà verso la sua sofferenza ma piuttosto chiede di vigilare sulle loro stesse vite.

Nella nostra sensibilità la tentazione da cui Gesù chiede di affrancarsi è in relazione al peccato, nel linguaggio biblico dice molto di più. Indica un cedimento sulla vita, una prova
difficile, una sofferenza interiore. E Gesù chiede ai suoi di resistere, di essere forti, di non varcare la soglia del soccombere. Nello stesso tempo chiede loro di non chiudere gli occhi (dormire) di fronte al male, all’ingiustizia, di vincere l’indifferenza, di non essere insensibili e li invita piuttosto ad alzarsi in piedi. Il verbo utilizzato è quello della resurrezione e pertanto l’invito anche a noi, a te, oggi, è di non sottostare al male, di non rassegnarsi. Né verso il tormento interiore che proviene dalla malattia o dalla delusione, dallo scoramento o dalla sconfitta. E nemmeno dalle tentazioni (prove) cui siamo sottoposti come comunità, famiglia o
condominio, quartiere o pianeta. I motivi per non arrenderci al sonno delle coscienze o della fede ci sono tutti. Le ragioni per alzarci prontamente ce le offre la storia come una provocazione.

Allora di fronte alla disumanità che mostriamo verso i deportati dalla fame, dalla persecuzione e dalla guerra che chiamiamo migranti, non possiamo formulare altro augurio che questo: non dormite e alzatevi. Di fronte alla violenza che si diffonde in tutte le forme che conosciamo; davanti alla tragedia dei conflitti armati; dinanzi al disastro ecologico con cui umiliamo la nostra madre terra, siamo chiamati ad alzarci e pregare. Alzarsi e pregare sia
l’augurio e la pratica che accogliamo in questa Santa Pasqua come fratelli e sorelle che hanno accolto l’invito ad ascoltare la voce di Gesù per poter essere fedeli all’annuncio del suo Vangelo.

Di ritorno dalla Quinta carovana di Stop the war now in Ucraina (Odessa e Mykolaiv) abbraccio ciascuno nel proprio Orto degli ulivi pensando all’Orto nel quale il Cristo oggi ci chiede di essere luce e speranza. Ci chiede di alzarci, cioè di risorgere. Di non essere
spettatori ma protagonisti della resurrezione.

Hasta la paz!
Tonio dell’Olio
Pasqua di resurrezione 2923.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>