Che succede nel Pianeta?

b8d4f079-0a9d-4306-b131-9b630a570a4ecostituente-terra-logo Costituente Terra Newsletter n. 126 del 19 luglio 2023 – Chiesadituttichiesadeipoveri Newsletter n. 306 del 19 luglio 2023

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QUALE SOVRANO

Cari amici,
dal vertice di Roma del novembre 1991 quando la NATO decise di volgersi ad opere di pace a quello di Washington dell’aprile 1999 in piena guerra jugoslava, e a quelli successivi, ogni riunione apicale della NATO ha segnato un cambiamento di fase. Ma il vertice di Vilnius dell’11 luglio ha segnato un cambiamento d’epoca. E che questo non sia solo programmato, ma già stabilito, e consista nell’istituzione di un sovrano universale, lo veniamo a sapere dal comunicato stampa diramato a conclusione del vertice. I comunicati stampa danno notizia non di cose che verranno ma di cose già avvenute, e di queste, a Vilnius, ben oltre la pura e semplice informazione sull’evento, ne sono state registrate molte: si tratta infatti di un “comunicato” che in inglese consta di 33 pagine e 13.289 parole. Nessuno lo conosce perché, al di là delle decisioni sull’Ucraina, non è stato pubblicato sui giornali, perciò ve lo riferiamo qui [https://www.chiesadituttichiesadeipoveri.it/il-comunicato-stampa-del-vertice-di-vilnius/].
Il comunicato sostanzialmente è, con i dovuti adattamenti, la ricezione e la condivisione da parte di tutti gli Stati membri della NATO (ci siamo anche noi) delle due dichiarazioni di intenti americane sul mondo prossimo venturo, emanate dalla Casa Bianca e dal Pentagono nell’ottobre scorso, la “Strategia della sicurezza nazionale” e la “Strategia della difesa nazionale” degli Stati Uniti. E il cambiamento d’epoca consiste in questo, che si chiude il lungo periodo storico in cui la guerra, secondo il detto di Eraclito (VI sec. a. C.), è stata sovrana del mondo, “re e padre di tutte le cose”, e se ne apre un altro in cui la guerra istituisce come suo vicario un sovrano universale che mediante la guerra governa il mondo come se il suo fosse l’unico mondo, conformato a un sistema di guerra e fatto a sua immagine. Questo sovrano, ed è questa la novità di Vilnius, non sono gli Stati Uniti, come una facile polemica sosteneva fin qui, ma è, con gli Stati Uniti, “l’impareggiabile rete di alleanze e partner dell’America”, come viene chiamata, altrimenti detta “area euro-atlantica” o “Occidente allargato”. Questa area è formata anzitutto dai 33 Stati membri dell’Alleanza riunitisi a Vilnius, che con la Finlandia e ben presto la Svezia si attestano ormai molti “centimetri quadrati” più a Est dei territori originari, e non si arresta ai confini della Russia, ma abbraccia la Georgia, la Repubblica di Moldova, la Bosnia Erzegovina, Israele e si proietta nell’altro emisfero, attraendo nella sua orbita l’altro mare, l’Indo-Pacifico, fino all’Australia, alla Nuova Zelanda, al Giappone, alla Corea del Sud, i cui capi erano pure convocati e presenti a Vilnius e altri che verranno in futuro.
Gli Stati che formano il corpo di questo sovrano non hanno in comune né lingua, né costumi, né religioni, né ordinamenti; la sola cosa che li unisce è il vincolo militare, e il sistema di cui si fanno eredi e che rendono perpetuo è un sistema di dominio e di guerra. Tale sistema, che deve sussistere anche in “tempo di pace”, ha bisogno comunque che una guerra ci sia, che la guerra se ne faccia “costituente”. Il vertice di Vilnius riconosce questa funzione alla guerra d’Ucraina, per la quale viene attivato un meccanismo tale per cui essa non deve finire mai, e comunque non col negoziato, secondo il dettato di Kiev; ed il meccanismo è questo: l’Ucraina è pienamente integrata nella NATO, già è realizzata l’”interoperabilità” tra le sue Forze Armate e quelle della NATO, e questa la riempie di armi, fino alle bombe a grappolo e ai missili a lunga gittata o ad uranio impoverito, però essa non deve essere oggi nella NATO, perché questo vorrebbe dire la guerra tra l’America e almeno gli Stati europei dell’Alleanza contro la Russia, cosa che nessuno vuol fare, per non costringere Putin a usare l’atomica; si assicura però che l’ingresso anche formale dell’Ucraina nell’Alleanza avverrà appena la guerra sia finita e la democrazia del Paese comprovata, ed è per questo che la guerra non deve finire. È una finzione, di quelle così care al potere e alla ragion di Stato, ma anche la Russia deve stare al gioco.
La guerra d’Ucraina ha dunque una feroce veste militare e una funzione politica, serve ai fini di una persuasione di massa di un’opinione pubblica renitente, perciò ha una così straordinaria copertura mediatica, come l’hanno avuta solo la prima guerra del Golfo e quella del Vietnam, e in casa nostra la lunga agonia di Moro, per convincere tutti che la guerra si deve fare, col nemico non si tratta, che c’è sempre una vittima ma è per il bene di tutti, e questa è la cosa buona e giusta da fare; e la sovranità così innalzata sul trono è piena di valori, dei “nostri valori”, in continuità con la dismessa, vecchia “cristianità”.
Secondo il “comunicato stampa” tutto ciò è già storia in atto, non una nuova storia da imporre. Ma è così? Il nostro governo lo sa? Il Parlamento lo ha deliberato? Il Presidente della Repubblica lo ha promulgato? In realtà quanto a legittimazione democratica siamo ancora solo alla firma e alla ratifica parlamentare del Patto atlantico del 1949.
Non è vero che di tutto ciò ci sia solo da prendere atto. C’è un altro rovesciamento da fare, dobbiamo deporre ogni preteso sovrano universale dal trono e fare sovrana la pace. È lei la madre e “il” re di tutte le cose. È lei che deve farsi soggetto costituente, che deve essere fatta sistema. Alla politica, interna e internazionale, il compito di provvedervi.
Nel sito pubblichiamo il comunicato del vertice di Vilnius “Il nuovo sovrano universale” e un articolo molto allarmante sulla sorte dei migranti colpiti dagli accordi con la Tunisia patrocinati dall’Italia e dall’Europa, e, in morte di Mons. Luigi Bettazzi, alcune testimonianze in ricordo di lui.
Con i più cordiali saluti,

Costituente Terra – Chiesadituttichiesadeipoveri
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Il nuovo sovrano universale
IL “COMUNICATO STAMPA” DEL VERTICE DI VILNIUS
19 LUGLIO 2023 / EDITORE / DICONO I FATTI /
Si tratta del documento rilasciato dai Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri della NATO a seguito della riunione del Consiglio Nord Atlantico tenutasi a Vilnius l’11 luglio 2023

Quello che segue è il “comunicato stampa” diffuso al termine della riunione di vertice della NATO a Vilnius; in realtà non si tratta di una informazione, ma di un documento di indirizzo politico, apparentemente obbligante almeno per i Capi di Stato e di Governo che l’hanno rilasciato. Ne pubblichiamo una traduzione italiana, non sempre corretta: trattandosi di una nostra copia di lavoro, essa reca evidenziazioni in neretto di cui si può non tenere conto

Il Paese invitato ad aderire all’Alleanza si associa al presente comunicato.

1. Noi, Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri dell’Alleanza Atlantica, uniti dai nostri valori comuni di libertà individuale, diritti umani, democrazia e stato di diritto, siamo riuniti a Vilnius mentre la guerra nel continente europeo continua, al fine di riaffermare l’immutabilità del nostro legame transatlantico, della nostra unità, della nostra coesione e della nostra solidarietà in un momento critico per la nostra sicurezza e per la pace e la stabilità internazionale. La NATO è un’alleanza difensiva. È il forum transatlantico unico, essenziale e indispensabile per la consultazione, il coordinamento e l’azione su tutte le questioni relative alla nostra sicurezza individuale e collettiva. Riaffermiamo il nostro fermo impegno a difenderci reciprocamente e a difendere ogni centimetro quadrato del territorio dell’Alleanza in ogni momento, a proteggere il miliardo di persone delle nostre nazioni e a preservarvi la libertà e la democrazia, conformemente all’articolo 5 del Trattato di Washington. Continueremo a garantire la nostra difesa collettiva contro tutte le minacce, indipendentemente dalla loro origine, seguendo un approccio a 360 gradi per l’adempimento dei tre compiti fondamentali della NATO: deterrenza e difesa, prevenzione e gestione delle crisi e sicurezza cooperativa. Aderiamo al diritto internazionale e agli scopi e ai principi della Carta delle Nazioni Unite e siamo determinati a preservare l’ordine internazionale basato sulle regole.
2. Siamo lieti di dare il benvenuto al Presidente Zelensky alla riunione inaugurale del Consiglio NATO-Ucraina. Attendiamo con impazienza discussioni fruttuose in occasione di questo vertice con i capi di Stato e di governo di Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Repubblica di Corea, nonché con il presidente del Consiglio europeo e il presidente della Commissione europea. Accogliamo inoltre con favore i previsti scambi con i Ministri degli Affari Esteri della Georgia e della Repubblica di Moldova e il Vice Ministro degli Affari Esteri della Bosnia-Erzegovina, in quanto l’attuazione delle misure di sostegno individualizzate adottate dalla NATO continua ad essere oggetto di strette consultazioni.
3. Diamo il benvenuto alla Finlandia, l’ultimo paese ad aderire all’Alleanza. Questa adesione è un passo storico per questo paese e per la NATO. Per anni abbiamo collaborato strettamente come partner; oggi sediamo insieme nell’Alleanza. L’appartenenza alla NATO rende la Finlandia più sicura e la NATO più forte.
4. Riaffermiamo il nostro impegno nei confronti della politica della porta aperta della NATO e dell’articolo 10 del Trattato di Washington. Ogni paese ha il diritto di scegliere le disposizioni di sicurezza che desidera per sé. Ci rallegriamo alla prospettiva di accogliere la Svezia come membro a pieno titolo dell’Alleanza e, a questo proposito, accogliamo con favore l’accordo raggiunto dal Segretario Generale della NATO, dal Presidente della Turchia e dal Primo Ministro della Svezia.
5. La pace che regnava nell’area euro-atlantica è stata infranta. La Federazione Russa viola le regole e i principi che hanno contribuito alla stabilità e alla prevedibilità dell’ordine di sicurezza europeo. Essa costituisce la più grande e diretta minaccia alla sicurezza degli Alleati e alla pace e stabilità nell’area euro-atlantica. Il terrorismo, in tutte le sue forme e manifestazioni, è la minaccia asimmetrica più diretta alla sicurezza dei nostri cittadini e alla pace e alla prosperità internazionali. Siamo di fronte a minacce globali, collegate tra loro.
6. La competizione strategica, l’instabilità e gli shock ripetuti sono tutte caratteristiche che caratterizzano il nostro più ampio ambiente di sicurezza. I conflitti in Africa e in Medio Oriente, così come la fragilità e l’instabilità di queste regioni, compromettono direttamente la nostra sicurezza e quella dei nostri partner. La Repubblica popolare cinese (RPC) mostra ambizioni e persegue politiche coercitive contrarie ai nostri interessi, alla nostra sicurezza e ai nostri valori. Rimaniamo disposti a interagire con essa in modo costruttivo, in particolare a vantaggio di una maggiore trasparenza reciproca, con l’obiettivo di tutelare gli interessi di sicurezza dell’Alleanza. Continuiamo ad affrontare minacce informatiche, spaziali e multiformi (ibride) e altre minacce asimmetriche,
7. La Russia ha la piena responsabilità della guerra di aggressione illegale e ingiustificabile che sta conducendo contro l’Ucraina, una guerra che non è provocata e danneggia gravemente la sicurezza euro-atlantica e internazionale, e per la quale dovrà rispondere pienamente delle sue azioni. Continuiamo a condannare con la massima fermezza la flagrante violazione da parte della Russia del diritto internazionale, della Carta delle Nazioni Unite e degli impegni che ha assunto e dei principi che ha sottoscritto nell’ambito dell’OSCE. Non riconosciamo e non riconosceremo mai le annessioni, illegali e illegittime, che la Russia ha effettuato, compresa quella della Crimea. I crimini di guerra e le altre atrocità perpetrate dalla Russia non possono restare impuniti, compresi gli attacchi ai civili e la distruzione delle infrastrutture civili, che impediscono a milioni di ucraini di accedere ai servizi di base. Tutti gli autori di abusi o violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale, in particolare contro la popolazione civile ucraina, compresi coloro che si impegnano nella deportazione di bambini o nella violenza sessuale nel contesto del conflitto, dovranno rispondere delle loro azioni. La distruzione della diga di Kakhovka è un esempio delle terribili conseguenze della guerra iniziata dalla Russia. Questa guerra ha profonde implicazioni per l’ambiente, la sicurezza nucleare, la sicurezza energetica e alimentare, l’economia globale e la qualità della vita di miliardi di persone in tutto il mondo.
8. La Russia deve porre immediatamente fine a questa guerra illegale e aggressiva, smettere di usare la forza contro l’Ucraina e ritirare completamente e incondizionatamente tutte le sue forze e attrezzature dal territorio ucraino delimitato dai suoi confini internazionali riconosciuti, che si estendono alle sue acque territoriali. Esortiamo tutti i paesi ad astenersi dal fornire alla Russia qualsiasi tipo di assistenza nel contesto dell’aggressione dell’Ucraina e condanniamo tutti coloro che facilitano attivamente questa guerra. Il supporto fornito dalla Bielorussia è fondamentale, poiché questo paese continua a mettere a disposizione delle forze russe il proprio territorio e le proprie infrastrutture per consentire loro di attaccare l’Ucraina e continuare l’aggressione. Bielorussia in particolare, ma anche Iran,
9. Accogliamo con favore il forte sostegno espresso nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per le iniziative volte a promuovere una pace globale, giusta e duratura in Ucraina. Siamo lieti che il presidente Zelensky abbia tenuto a stabilire, nel piano che ha proposto, i principi di tale pace, un approccio che sosteniamo. Siamo determinati a realizzare una pace giusta e duratura in conformità con i principi della Carta delle Nazioni Unite, che sono in particolare la sovranità, l’integrità territoriale e l’indipendenza. Sottolineiamo che la pace non può essere stabilita senza il ritiro totale e incondizionato della Russia. Abbiamo esortato la Russia a impegnarsi in modo costruttivo in sinceri negoziati con l’Ucraina: La russia non ha mostrto alcuna genuina apertura per una pace giusta e duratura.
10. Riaffermiamo la nostra incrollabile solidarietà con il governo e il popolo dell’Ucraina, che stanno eroicamente difendendo la loro nazione e il loro suolo, insieme ai nostri valori comuni. Sosteniamo pienamente l’Ucraina nell’esercizio del suo diritto intrinseco all’autodifesa, sancito dall’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Rimaniamo fermamente impegnati ad aumentare ulteriormente il nostro sostegno politico e pratico all’Ucraina, che continua a difendere la sua indipendenza, sovranità e integrità territoriale all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale, e manterremo questo sostegno per tutto il tempo necessario. Lodiamo gli sforzi di tutti i paesi dell’Alleanza e di tutti i partner che forniscono sostegno all’Ucraina.
11. Sosteniamo pienamente il diritto dell’Ucraina di scegliere le proprie disposizioni in materia di sicurezza. Il futuro dell’Ucraina è nella NATO. Riaffermiamo l’impegno assunto nel 2008 al vertice di Bucarest, vale a dire che l’Ucraina diventi membro della NATO, e oggi riconosciamo che il paese ha già compiuto progressi sufficienti sulla strada della piena integrazione euro-atlantica in modo che un Piano d’azione per l’adesione non è più una necessità. L’Ucraina ha aumentato il suo livello di interoperabilità e interazione politica con l’Alleanza e ha compiuto grandi progressi sulla via delle riforme. In conformità con la Carta del partenariato specifico tra la NATO e l’Ucraina del 1997 e la Dichiarazione del 2009 che integra questa Carta. Gli alleati continueranno a sostenere e monitorare i progressi dell’Ucraina verso l’interoperabilità e le ulteriori necessarie riforme del settore democratico e della sicurezza. I ministri degli esteri della NATO valuteranno regolarmente i progressi rispetto al programma nazionale annuale adattato. L’Alleanza aiuterà l’Ucraina ad attuare queste riforme e ad avanzare nel suo cammino verso la futura adesione. Potremo estendere un invito all’Ucraina ad aderire all’Alleanza quando gli alleati decideranno di farlo e le condizioni saranno soddisfatte.
12. Gli alleati e l’Alleanza attribuiscono grande importanza alla sicurezza dell’Ucraina. Per aiutare il paese ad avanzare sulla via dell’integrazione nella NATO, oggi abbiamo adottato una nuova serie sostanziale di misure di sostegno politico e pratico. Abbiamo deciso di istituire il Consiglio NATO-Ucraina, in cui gli alleati e l’Ucraina siedono su un piano di parità per promuovere il loro dialogo politico, le interazioni e la cooperazione e per consentire all’Ucraina di compiere progressi nel realizzare le sue aspirazioni euro-atlantiche di adesione alla NATO. Questo consiglio fornirà un quadro per discussioni, decisioni e attività congiunte e fungerà da organo di consultazione tra la NATO e l’Ucraina in caso di crisi.
13. La fornitura da parte della NATO, nell’ambito del pacchetto globale di assistenza per l’Ucraina (PAC), dei mezzi militari non letali di cui il paese ha urgente bisogno rimane una priorità. Dal vertice di Madrid, alleati e partner hanno impegnato più di 500 milioni di euro per la PAC. Per aiutare l’Ucraina a fornire deterrenza e difesa a breve, medio e lungo termine, oggi abbiamo deciso di trasformare ulteriormente la PAC in un programma pluriennale. Ciò includerà aiutare l’Ucraina a ricostruire il suo settore della sicurezza e della difesa e raggiungere la piena interoperabilità con la NATO. Gli alleati continueranno a finanziare la PAC in modo sostenibile e prevedibile.
14. La Russia ha rafforzato la sua posizione militare e la sua presenza in tutte le aree del Baltico, del Mar Nero e delle regioni del Mediterraneo e mantiene significative capacità militari nell’Artico. Il suo atteggiamento più assertivo, le sue capacità militari innovative e le sue attività provocatorie, in particolare vicino ai confini della NATO, così come le sue esercitazioni di allerta su larga scala organizzate senza preavviso, rimangono una minaccia per la sicurezza dell’area euro-atlantica. Nell’estremo nord, la sua capacità di ostacolare i rinforzi alleati attraverso il Nord Atlantico e la libertà di navigazione in quest’area costituisce una sfida strategica per l’Alleanza. La NATO e gli alleati continueranno a svolgere le attività richieste, in modo calibrato e coordinato,
15. L’approfondimento dell’integrazione militare tra Russia e Bielorussia, compreso il dispiegamento di capacità militari avanzate e truppe russe in Bielorussia, ha implicazioni per la stabilità regionale e la difesa dell’Alleanza. La NATO resterà vigile e continuerà a monitorare da vicino gli sviluppi; sarà particolarmente attenta ai possibili dispiegamenti di “compagnie militari private” in Bielorussia. Chiediamo alla Bielorussia di porre fine ai suoi atti malvagi contro i suoi vicini, di rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali e di rispettare il diritto internazionale.
16. La Russia sta modernizzando le sue forze nucleari, comprese le sue vaste scorte di armi da teatro, ed espandendo i suoi nuovi dirompenti sistemi di consegna a doppia capacità. È inaccettabile che utilizzi tali vettori per sferrare attacchi contro la popolazione e infrastrutture civili critiche in Ucraina. Condanniamo l’annuncio della Russia della sua intenzione di dispiegare armi nucleari e sistemi con capacità nucleare sul territorio bielorusso, un’altra dimostrazione dei suoi ripetuti attacchi alla stabilità strategica e alla sicurezza generale nell’area euro-atlantica. Condanniamo l’irresponsabile retorica nucleare della Russia e il suo brandire la minaccia nucleare. Vi ricordiamo che il 3 gennaio 2022, i leader dei cinque Stati dotati di armi nucleari hanno rilasciato una dichiarazione congiunta volta a prevenire la guerra nucleare ed evitare la corsa agli armamenti. Chiediamo alla Russia di riaffermare, con le parole e con i fatti, la sua adesione ai principi enunciati in questa dichiarazione.
17. Le azioni della Russia riflettono una posizione di intimidazione strategica e richiedono alla NATO di continuare a monitorare tutti questi sviluppi e di adattare la sua posizione di conseguenza. Gli alleati continueranno a lavorare a stretto contatto per affrontare le minacce e le sfide poste dalla Russia e riaffermare che se la Russia dovesse utilizzare armi chimiche, biologiche, radiologiche o nucleari, andrebbe incontro a gravi conseguenze.
18. La Russia ha intensificato le sue attività ibride contro i paesi membri e partner della NATO, anche attraverso l’uso di intermediari. Questi includono interferenze nei processi democratici, pratiche politiche ed economiche coercitive, estese campagne di disinformazione, atti informatici dolosi e attività dirompenti condotte illegalmente dai servizi di intelligence russi. Stiamo rafforzando gli strumenti a nostra disposizione per contrastare l’attività ibrida russa e faremo in modo che l’Alleanza e gli alleati siano pronti a scoraggiare e difendersi dagli attacchi ibridi.
19. Cerchiamo stabilità e prevedibilità nell’area euro-atlantica così come tra NATO e Russia. La NATO non cerca il confronto e non rappresenta una minaccia per la Russia. Date le politiche e le azioni ostili della Russia, non possiamo considerarla un partner. Affinché le nostre relazioni con questo paese si evolvano, dovrà abbandonare il suo atteggiamento aggressivo e rispettare pienamente il diritto internazionale. Rimaniamo pronti a mantenere aperti i canali di comunicazione con Mosca per gestire e ridurre i rischi, prevenire l’escalation e aumentare la trasparenza. Allo stesso tempo, continueremo a consultare e valutare le implicazioni delle politiche e delle azioni russe per la nostra sicurezza,
20. Rifiutiamo categoricamente il terrorismo e lo condanniamo con la massima fermezza. La lotta al terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni è essenziale per la nostra difesa collettiva. Il ruolo della NATO nella lotta contro il terrorismo contribuisce ai tre compiti fondamentali dell’Alleanza ed è parte integrante dell’approccio a 360 gradi dell’Alleanza alla deterrenza e alla difesa. Gli Alleati continueranno a combattere questa minaccia con determinazione e risolutezza, in uno spirito di solidarietà. Nell’ambito di uno sforzo generale per migliorare la risposta collettiva a questa minaccia, svilupperemo ulteriormente le capacità degli alleati e continueremo a lavorare con la coalizione globale contro Daesh e con i paesi partner per sostenere i loro sforzi e aiutarli a costruire le loro capacità antiterrorismo. La NATO continuerà inoltre a impegnarsi, se del caso, con altri attori internazionali per fornire valore aggiunto e complementarità.
21. Le organizzazioni terroristiche mettono a repentaglio la sicurezza dei nostri cittadini, delle nostre forze e del territorio dei nostri paesi. Stanno espandendo le loro reti, migliorando le loro capacità e investendo in nuove tecnologie per espandere la loro portata e aumentare la loro capacità letale. Continueremo a scoraggiare, difendere e rispondere alle minacce e alle sfide che esse pongono utilizzando una combinazione di prevenzione, protezione e interdizione. Oggi abbiamo incaricato il Consiglio in sessione permanente di aggiornare le linee guida e il piano d’azione della NATO sulla lotta al terrorismo e, in questa occasione, di rivedere, in consultazione con i nostri partner regionali, le aree in cui l’Organizzazione può fornire loro assistenza civile-militare. Il nostro approccio al terrorismo e alle sue cause è coerente con il diritto internazionale e con gli scopi ei principi della Carta delle Nazioni Unite ed è coerente con tutte le pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite relative alla lotta al terrorismo.
22. Il vicinato meridionale dell’Alleanza, in particolare il Medio Oriente, il Nord Africa e il Sahel, deve far fronte a sfide intrecciate in materia di sicurezza, demografiche, economiche e sociali e politiche. Queste sfide sono amplificate dagli effetti del cambiamento climatico, dalla fragilità delle istituzioni, dalle emergenze sanitarie e dall’insicurezza alimentare. Tale contesto favorisce la proliferazione di gruppi armati non statali, comprese le organizzazioni terroristiche. Consente inoltre ai concorrenti strategici di impegnarsi in atti di interferenza destabilizzanti e coercitivi. La Russia alimenta tensioni e instabilità in queste regioni. Il clima di instabilità si traduce in violenze contro i civili, compresa la violenza sessuale legata ai conflitti, nonché in danni ai beni culturali e all’ambiente. Dà luogo a sfollamenti forzati che alimentano il traffico di esseri umani e la migrazione irregolare. Questi fenomeni sono fonte di grandi sfide umanitarie, di portata transnazionale, e colpiscono in modo sproporzionato donne, bambini e minoranze. In risposta alle profonde implicazioni di queste minacce e sfide, che colpiscono l’area euro-atlantica e il suo vicinato, oggi abbiamo incaricato il Consiglio Nord Atlantico in sessione permanente di avviare una riflessione globale e approfondita sulle minacce e sfide attuali e quelli emergenti nonché sulle possibilità di interazione con i paesi partner.
23. La Repubblica popolare cinese (RPC) mostra ambizioni e persegue politiche coercitive contrarie ai nostri interessi, alla nostra sicurezza e ai nostri valori. Utilizza una vasta gamma di strumenti politici, economici e militari per rafforzare la sua presenza nel mondo e proiettare il suo potere. Allo stesso tempo, mantiene vaghezza circa la sua strategia, le sue intenzioni e il rafforzamento del suo sistema militare. Le sue operazioni informatiche ibride o dannose, la retorica ostile e le attività di disinformazione prendono di mira gli alleati e minano la sicurezza dell’Alleanza. La RPC cerca di esercitare il controllo su tecnologie chiave e settori industriali, infrastrutture critiche, materiali strategici e catene di approvvigionamento. Usa la leva economica per creare dipendenze strategiche e aumentare la sua influenza. Funziona per minare l’ordine internazionale basato su regole, anche nei settori spaziale, cibernetico e marittimo.
24. Rimaniamo pronti a impegnarci costruttivamente con la RPC, anche a beneficio di una maggiore trasparenza reciproca, con l’obiettivo di proteggere gli interessi di sicurezza dell’Alleanza. Stiamo lavorando responsabilmente insieme come alleati per rispondere alle sfide sistemiche che questo paese pone alla sicurezza euro-atlantica e per garantire che la NATO rimanga in grado di sostenere la nostra difesa e sicurezza. Stiamo affinando la nostra comprensione comune dei problemi, costruendo la nostra resilienza, aumentando il nostro livello di preparazione e proteggendoci dalle tattiche coercitive impiegate dalla RPC e dai suoi tentativi di dividere l’Alleanza. Difenderemo i valori che condividiamo, così come l’ordine internazionale basato su regole,
25. Il rafforzamento del partenariato strategico tra la RPC e la Russia, così come i loro tentativi di rafforzarsi reciprocamente per destabilizzare l’ordine internazionale basato su regole, vanno contro i nostri valori e interessi. Chiediamo alla RPC di svolgere un ruolo costruttivo, in qualità di membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, di condannare la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, di astenersi dal sostenere in alcun modo lo sforzo bellico della Russia, di smettere di fare eco alla falsa retorica della Russia secondo cui l’Ucraina e la NATO sarebbero responsabili della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e di aderire agli scopi e ai principi della Carta delle Nazioni Unite.
26. Nel 2014, al vertice del Galles, i capi di Stato e di governo della NATO si sono impegnati a investire nella difesa. Da allora, gli alleati hanno compiuto notevoli progressi in questo senso: tutti hanno aumentato le loro spese per la difesa, sviluppato ulteriormente le loro forze e capacità e contribuito alle operazioni, alle missioni e alle attività dell’Alleanza. Tuttavia, come affermato nel Concetto strategico, i paesi dell’Alleanza affrontano attualmente le più gravi minacce e sfide alla sicurezza dalla fine della Guerra Fredda.
27. In conformità con gli obblighi di cui all’articolo 3 del Trattato di Washington, ci impegnamo, nel tempo, a destinare ogni anno almeno il 2% del nostro prodotto interno lordo (PIL) alla difesa. Riteniamo che sia urgente fare di più se vogliamo continuare a onorare gli impegni che abbiamo assunto come membri dell’Alleanza, e in particolare soddisfare le principali esigenze di equipaggiamento identificate da tempo, raggiungere gli obiettivi di capacità stabiliti nell’ambito del quadro della NATO, finanziare i nuovi piani di difesa e il nuovo modello di forze dell’Organizzazione e contribuire alle operazioni, missioni e attività della NATO. Noi affermiamo che in molti casi occorrerà destinare più del 2 per cento del PIL alle spese per la difesa per giungere a rimediare alla insufficienze attuali e a soddisfare i bisogni che in tutti i campi fa sorgere la crescente sfida al quadro della sicurezza.
28. Ci impegniamo a destinare almeno il 20% dei nostri bilanci per la difesa alle principali attrezzature e alla ricerca e sviluppo. Siamo consapevoli che questo dovrebbe andare di pari passo con l’impegno a investire ogni anno nella difesa almeno il 2% del PIL. Dobbiamo mantenere il nostro vantaggio tecnologico e continuare a modernizzare e riformare le nostre forze e capacità, anche attraverso l’integrazione di tecnologie innovative.
29. Ci impegnamo a fornire alla NATO le forze, le capacità e le risorse necessarie per l’intera gamma delle sue operazioni, missioni e attività. Ciò comporterà, tra l’altro, soddisfare le esigenze di deterrenza e difesa della NATO, fornire le forze necessarie per realizzare i suoi piani di difesa e contribuire alle sue operazioni di gestione delle crisi. Faremo in modo che le nostre forze siano pronte e dispongano di tutto ciò di cui hanno bisogno in termini di manodopera, attrezzature, addestramento, ricambi, logistica, infrastrutture e scorte. Ci impegniamo a migliorare l’interoperabilità delle nostre forze nazionali, anche rispettando in modo trasparente gli standard e le dottrine della NATO e sviluppandone di nuovi.
30. Per costruire le capacità di cui ha bisogno, l’Alleanza deve poter contare su un’industria della difesa forte ed efficiente, supportata da catene di approvvigionamento resilienti. Una forte industria della difesa in tutta l’Alleanza, in particolare un’industria della difesa più forte in Europa e una maggiore cooperazione degli appaltatori della difesa all’interno dell’Europa e al di là dell’Atlantico, rimane essenziale per la fornitura delle capacità richieste. Inoltre, coerentemente con i nostri impegni e obblighi e in conformità con i nostri processi, appianeremo ed elimineremo, se necessario, le barriere che impediscono gli investimenti e il commercio tra alleati nel settore della difesa.
31. La NATO è il fondamento della nostra difesa collettiva. La sua ragion d’essere e la sua responsabilità primaria è garantire la nostra difesa collettiva contro tutte le minacce, da qualunque parte provengano. Continuerà a svolgere tre compiti fondamentali: deterrenza e difesa, prevenzione e gestione delle crisi e sicurezza cooperativa.Si tratta di compiti che si completano a vicenda a beneficio della difesa collettiva e della sicurezza di tutti gli alleati.
32. La deterrenza e la difesa sono al centro dell’Alleanza e si basano sull’articolo 5 del Trattato di Washington e su un vincolo transatlantico immutabile. Stiamo modernizzando la NATO per una nuova era di difesa collettiva. Siamo uniti nella nostra ferma determinazione a sconfiggere qualsiasi aggressore e difendere ogni centimetro del territorio alleato.
33. Guidati dalle nostre decisioni sovrane, e in risposta alle minacce che affrontiamo, rimaniamo vigili e restiamo uniti assicurando una forte presenza continua delle nostre forze militari in tutta l’Alleanza, a terra, in aria e in mare, in conformità con il nostro approccio a 360 gradi. La posizione di deterrenza e difesa della NATO combina opportunamente capacità di difesa nucleare, convenzionale e missilistica, che sono integrate da capacità spaziali e informatiche.È difensiva, proporzionata e pienamente coerente con i nostri impegni internazionali. Risponderemo a qualsiasi minaccia alla nostra sicurezza come e quando lo riterremo opportuno, nell’area di nostra scelta, utilizzando strumenti militari e non militari in modo proporzionato, coerente e integrato.
34. Di fronte a un ambiente di sicurezza in mutamento, stiamo rafforzando la difesa collettiva della NATO contro tutte le minacce, indipendentemente dalla loro origine. Non si può escludere il rischio di attentati alla sovranità e all’integrità territoriale dei paesi dell’Alleanza. Dopo il 2014, in particolare al vertice tenuto a Madrid nel 1922, abbiamo preso delle decisioni volte a consolidare la nostra posizione e stabilire una rotta chiara per accelerare l’adattamento militare dell’Alleanza. Oggi abbiamo compiuto passi importanti che ci consentiranno di rafforzare ulteriormente la deterrenza e l’assetto difensivo della NATO in tutti i settori, comprese le difese avanzate e la capacità dell’Alleanza di fornire rapidamente rinforzi a qualsiasi alleato minacciato. Noi attueremo pienamente queste misure al fine di togliere a qualsiasi avversario potenziale ogni possibilità di perpetrare un’aggressione.
- Abbiamo posto in essere una nuova generazione di piani regionali di difesa, elaborati sulla base dei piani strategici esistenti e dei piani per area. Questa famiglia di piani migliorerà in modo significativo le nostre capacità e prontezza a scoraggiare e difenderci da tutte le minacce, incluso il mancato preavviso o il breve preavviso, e rafforzerà rapidamente tutti gli alleati, seguendo il nostro approccio a 360 gradi. Più che mai dalla fine della Guerra Fredda, la pianificazione della nostra difesa collettiva si adatterà perfettamente alla pianificazione delle nostre forze, alla gestione della nostra posizione, alle nostre capacità e al nostro sistema di comando e controllo.
- Abbiamo convenuto che i nostri piani di difesa sosterranno l’organizzazione delle nostre forze e gli specifici requisiti militari che la NATO chiede loro di soddisfare, in modo da poter reagire più rapidamente e su scala più ampia. Nell’ambito del Nuovo modello di forza della NATO, adottato al vertice di Madrid, gli alleati stanno specificamente mettendo a disposizione un pool più ampio di forze con capacità di combattimento, comprese forze ad alta prontezza, che ci consentono di migliorare la nostra reattività militare, mettere in gioco le competenze regionali e trarre vantaggio di prossimità geografica. Siamo inoltre impegnati a istituire una Forza di risposta alleata multinazionale e multidominio, che amplierà la gamma di opzioni a nostra disposizione per rispondere rapidamente a minacce e crisi, da qualunque parte provengano. Ci impegniamo a fornire tutte le forze e le capacità necessarie a tale scopo.
- Abbiamo deciso di rafforzare la posizione di comando e controllo della NATO, in modo da avere la flessibilità, la resilienza e la forza lavoro per eseguire i nostri piani. Saremo così maggiormente in grado di condurre esercitazioni, di gestire la posizione della NATO in tempo di pace e durante la transizione verso una situazione di crisi o di conflitto, e di assicurare il comando e il controllo dell’intero spettro delle missioni, comprese le operazioni su larga scala multidominio al servizio della difesa collettiva – svolto da SHAPE e dai suoi comandi subordinati, compresi i tre Joint Force Commands, con capacità equivalenti.
- Abbiamo riaffermato le decisioni prese al Vertice di Madrid di dispiegare forze più consolidate e pronte al combattimento sul fianco orientale dell’Alleanza, aumentandone le dimensioni, dove e quando necessario, dagli attuali Gruppi tattici alle brigate, sostenute da rinforzi credibili e rapidamente disponibili, da attrezzature preposizionate e da migliori risorse di comando e controllo. Gli otto gruppi tattici multinazionali previsti sono stati istituiti. Continueremo a lavorare per attuare queste decisioni, in particolare dimostrando la nostra capacità di rafforzare la nostra presenza militare attraverso robuste esercitazioni condotte in condizioni reali in tutto il fianco orientale dell’Alleanza. Accogliamo con favore gli sforzi degli Alleati per aumentare la loro presenza sul fianco orientale della NATO, una presenza che accresce ulteriormente la credibilità della deterrenza e della posizione difensiva. Tutte queste forze dimostrano la nostra prontezza e determinazione a difendere ogni centimetro quadrato del territorio alleato.
- Abbiamo deciso di migliorare ulteriormente la prontezza, lo stato di preparazione e l’interoperabilità della difesa aerea e missilistica integrata della NATO, anche attraverso l’addestramento regolare e il dispiegamento, a rotazione, di sistemi e capacità di difesa aerea moderna in tutta l’area di responsabilità di SACEUR, e soprattutto, inizialmente, sul fianco orientale dell’Alleanza, per rafforzare il nostro sistema di deterrenza.
- Abbiamo deciso di continuare il nostro lavoro sulle operazioni multi-dominio, che, grazie allo slancio generato dalla trasformazione digitale della NATO, consolida il nostro vantaggio militare e tecnologico e rafforza così la capacità dell’Alleanza di condurre operazioni decisive in terra, aria, mare, cyber e domini spaziali.
35. Accogliamo con favore i rapidi progressi compiuti verso la piena integrazione della Finlandia nella posizione di deterrenza e difesa della NATO, e concordiamo di completare questo processo il prima possibile.
36. Abbiamo bisogno di un’industria della difesa solida e resiliente, che sia in grado di soddisfare, nel tempo, la necessità di una difesa collettiva significativamente rafforzata. Abbiamo approvato un piano d’azione per la produzione della difesa e le misure in esso contenute. Questo piano cercherà di assicurare un impegno duraturo della NATO in tutta l’Alleanza basato sui principi di trasparenza, trattamento equo e partecipazione inclusiva. Riflette la nostra determinazione a garantire che l’Alleanza svolga appieno il suo ruolo – garantendo il coordinamento, stabilendo standard, definendo e aggregando i requisiti, facilitando le consegne – a sostegno delle priorità fissate dagli Alleati, e contribuendo così alla sostenibilità di una capacità di difesa industriale. Questo lavoro comporterà una rapida rifocalizzazione sull’interoperabilità e il miglioramento della standardizzazione tecnica, e inizialmente sulle munizioni per la componente terrestre, con l’obiettivo che le nostre forze possano operare insieme in modo ottimale. Questo piano ci consentirà di avere una panoramica dell’industria della difesa a livello dell’Alleanza, comprese le piccole e medie imprese, ci aiuterà ad aggregare la domanda per soddisfare gli obiettivi di capacità fissati nel quadro della NATO, promuovere la cooperazione multinazionale e l’adozione di sistemi più agili metodi di appalto e migliorare la trasparenza con l’industria. L’obiettivo è che le nostre forze possano operare insieme in modo ottimale.
37. Le nostre significative capacità militari sono essenziali per la deterrenza e la difesa della NATO. Stiamo investendo sempre più in capacità avanzate e interoperabili in tutti i domini, con un’attenzione particolare alle forze di fascia alta a partire dai mezzi pesanti capaci di combattere e alle relative capacità. Queste saranno basate sui requisiti risultanti dai piani di difesa della NATO e da altri compiti. Faremo in modo che queste capacità siano finanziate in modo tale da poter mantenere l’elevato livello di prontezza richiesto. Continuiamo a migliorare la schierabilità, l’interoperabilità, la standardizzazione, la reattività e l’integrazione delle nostre forze, nonché il supporto loro fornito, al fine di poter svolgere operazioni ad alta intensità, comprese le operazioni di risposta alle crisi, in ambienti difficili e garantire un sostegno a lungo termine. Il processo di pianificazione della difesa della NATO svolge un ruolo chiave nella ripartizione dei rischi e delle responsabilità, e ribadiamo il nostro impegno a contribuire, nella misura appropriata a ciascuno, alle capacità di cui l’Alleanza ha bisogno per svolgere i suoi tre compiti fondamentali. I nostri piani di sviluppo delle capacità ci consentiranno di mantenere il nostro vantaggio tecnologico; ci sforziamo di integrare rapidamente le tecnologie emergenti e dirompenti senza perdere di vista le sfide e le opportunità che comportano.
38. Continueremo a consolidare e testare regolarmente la capacità dell’Alleanza di rafforzare rapidamente qualsiasi alleato minacciato. Le esercitazioni sono un ottimo modo per dimostrare la determinazione e le capacità dell’Alleanza. Stiamo adattando e semplificando le nostre procedure decisionali e migliorando l’efficacia del nostro sistema di allerta e risposta.
39. Metteremo a disposizione, individualmente e collettivamente, l’intera gamma di forze, capacità, piani, risorse, mezzi e infrastrutture necessarie per la deterrenza e la difesa, compreso il combattimento multidominio ad alta intensità contro concorrenti ostili, ugualmente in possesso di armi nucleari. Allo stesso modo, rafforzeremo la formazione e le esercitazioni che simulano la dimensione convenzionale e, per gli alleati interessati, la dimensione nucleare di una crisi o di un conflitto, in modo da aumentare la coerenza tra le componenti convenzionali e nucleari della posizione di deterrenza e difesa, per tutte le aree delle operazioni e tutti i livelli di conflitto.
40. Abbiamo accelerato i nostri sforzi a livello nazionale e della NATO per facilitare le operazioni nell’area di responsabilità del SACEUR, compresa la logistica, e per aumentare la nostra capacità di sostenere il rafforzamento e il sostegno delle forze alleate verso, da e all’interno di tutto il territorio dell’Alleanza , compreso il preposizionamento di munizioni e attrezzature. Come parte della facilitazione dell’area di responsabilità SACEUR, stiamo continuando il nostro lavoro sugli accordi di consegna del carburante, sapendo che la rapida consegna di carburante alle forze militari della NATO ovunque ne abbiano bisogno in Europa, determina la disponibilità operativa e la reattività dell’Alleanza. Riconoscendo che il mutevole contesto di sicurezza rappresenta una sfida crescente per la logistica collettiva dell’Alleanza, lavoreremo a livello politico e militare per affrontarla, tenendo presente che la deterrenza e le difese credibili dipendono da capacità logistiche adeguate. Un’effettiva mobilità militare è essenziale per agevolare e c’è ancora margine di miglioramento al riguardo. Dovrebbero proseguire gli sforzi per attuare un approccio coerente e sviluppare sinergie tra la NATO e l’UE in questo settore.
41. La difesa aerea e missilistica integrata (IAMD) della NATO rimane essenziale per la credibilità dell’assetto di deterrenza e difesa, sicurezza, indivisibilità e libertà d’azione dell’Alleanza, compreso il rafforzamento della NATO e la capacità di risposta strategica. L’IAMD della NATO è una missione essenziale e permanente, sia in tempo di pace che in tempo di crisi o di conflitto. Comprende tutte le misure volte a contribuire a garantire la deterrenza contro qualsiasi minaccia aerea e missilistica, o a neutralizzarne o ridurne l’efficacia. Questa missione, condotta utilizzando un approccio a 360 gradi, è progettata per affrontare tutte le minacce aeree e missilistiche provenienti da tutte le direzioni strategiche, sia da parte di attori statali che non statali.
42. I mezzi IAMD schierati dai paesi della NATO, anche sul fianco orientale dell’Alleanza in risposta all’aggressione russa contro l’Ucraina, nonché le esercitazioni e l’addestramento in quest’area, testimoniano la solidarietà e la determinazione degli alleati. Sulla base del suo concetto strategico, concordato nel 2022 a Madrid e che ha ridefinito le basi della sua posizione di deterrenza e difesa, nonché su una nuova generazione di piani di difesa, la NATO continua a rafforzare i suoi mezzi IAMD migliorando la sua disponibilità operativa, la reattività , l’efficienza e l’interoperabilità in questo settore, nonché la disponibilità del suo spazio aereo. La NATO e gli alleati continuano a migliorare le loro capacità IAMD, sia in termini di sorveglianza, intercettori o il sistema di comando e controllo. Continueremo a tenere conto della crescente diversificazione e complessità delle minacce aeree e missilistiche, che vanno dai semplici droni ai missili ipersonici avanzati.
43. Lo scopo fondamentale della capacità nucleare della NATO è preservare la pace, prevenire azioni coercitive e scoraggiare l’aggressione. Le armi nucleari sono armi separate. Finché ci saranno, la NATO rimarrà un’alleanza nucleare. La NATO aspira a un mondo più sicuro per tutti; ci impegniamo a creare l’ambiente di sicurezza che renderà possibile la realizzazione di un mondo senza armi nucleari. È altamente improbabile che si verifichino le circostanze in cui la NATO potrebbe dovervi ricorrere. Qualsiasi uso di armi nucleari contro la NATO altererebbe radicalmente la natura di un conflitto.L’Alleanza ha le capacità e la determinazione per far pagare a qualsiasi avversario un prezzo inaccettabile, di gran lunga superiore ai guadagni che l’avversario potrebbe sperare di ottenere.
44. Le forze nucleari strategiche dell’Alleanza, e in particolare quelle degli Stati Uniti, sono la garanzia ultima della sicurezza dell’Alleanza. Le forze nucleari strategiche indipendenti del Regno Unito e della Francia hanno il proprio ruolo deterrente e contribuiscono in modo significativo alla sicurezza generale dell’Alleanza. Il fatto che questi alleati abbiano ciascuno un centro decisionale separato contribuisce alla deterrenza complicando i calcoli dei potenziali avversari. La posizione di deterrenza nucleare dell’Organizzazione si basa anche sulle armi nucleari statunitensi dispiegate in avanti in Europa. Contributi nazionali alla missione di deterrenza nucleare della NATO, sotto forma di velivoli a doppia capacità, per gli alleati interessati,
45. La NATO farà tutto il necessario per garantire la credibilità, l’efficacia, la sicurezza e la protezione della sua missione di deterrenza nucleare, compreso il proseguimento dell’ammodernamento delle sue capacità nucleari e l’aggiornamento del suo processo di pianificazione in modo da aumentare la flessibilità e l’adattabilità delle forze nucleari dell’Alleanza, il tutto sotto un forte e costante controllo politico. L’Alleanza riafferma l’imperativo di assicurare la più ampia partecipazione possibile degli alleati interessati agli accordi della NATO per la ripartizione degli oneri nucleari al fine di dimostrare la sua unità e determinazione.
​​​​46. L’Alleanza è determinata ad andare oltre nell’integrazione e nella coerenza delle sue capacità e attività, per tutte le aree di operazioni e tutti i gradi di conflitto; allo stesso tempo, ribadisce che la deterrenza nucleare occupa un posto speciale, del tutto unico. La NATO continuerà a fornire una deterrenza credibile, rafforzare la sua comunicazione strategica, aumentare l’efficacia delle sue esercitazioni e ridurre i rischi strategici. Ha la volontà ei mezzi per scoraggiare ogni aggressione e per gestire i rischi di escalation in caso di crisi con dimensione nucleare.
47. La difesa antimissile può integrare il ruolo delle armi nucleari nella deterrenza, ma non può sostituirlo. L’obiettivo della difesa dai missili balistici (BMD) della NATO e i principi politici che la governano rimangono gli stessi definiti al vertice di Lisbona nel 2010. Il BMD della NATO è strettamente difensivo e mira a contrastare le minacce dei missili balistici provenienti dall’esterno dell’area euro-atlantica . Gli Alleati rimangono determinati a svilupparla pienamente, con l’obiettivo della difesa collettiva dell’Alleanza e per assicurare la piena copertura dei territori dei paesi europei della NATO, nonché la completa protezione delle loro popolazioni e delle loro forze contro la crescita della minaccia rappresentata dalla proliferazione di missili balistici.
48. Il BMD della NATO fa affidamento su contributi nazionali volontari, comprese le risorse dispiegate in Romania, Turchia, Spagna e Polonia come parte dell’approccio adattivo per fasi degli Stati Uniti alla difesa missilistica in Europa, nonché sul suo sistema di comando e controllo, l’unica componente ammissibile per finanziamento comune. Ulteriori contributi nazionali volontari forniranno solidità. Siamo determinati a mettere in atto gli elementi complementari essenziali del sistema di comando e controllo BMD della NATO, che è un passo necessario per raggiungere la prossima importante pietra miliare prima di raggiungere la piena capacità operativa.
49. La stabilità strategica, sostenuta da un’efficace deterrenza e posizione di difesa, dal controllo degli armamenti e dal disarmo e da un autentico dialogo politico condotto in uno spirito di reciprocità, rimane essenziale per la nostra sicurezza. Il controllo degli armamenti, il disarmo e la non proliferazione contribuiscono notevolmente al raggiungimento degli obiettivi dell’Alleanza. Attraverso la loro azione in queste aree, gli Alleati cercano di ridurre i rischi e migliorare la sicurezza, la trasparenza, il sistema di verifica e il rispetto degli impegni presi in questo settore. Lavoreremo su tutti i fattori strategici di riduzione del rischio, inclusa la creazione di fiducia e prevedibilità attraverso il dialogo, migliorare la comprensione e l’attuazione di efficaci strumenti di prevenzione e gestione delle crisi. Questi sforzi terranno conto del contesto di sicurezza prevalente così come delle considerazioni di sicurezza dei singoli alleati, e si aggiungeranno alla deterrenza e alla posizione difensiva dell’Alleanza. Utilizzeremo la piattaforma che la NATO fornisce per discussioni approfondite e strette consultazioni sulle iniziative di controllo degli armamenti.
50. Il controllo degli armamenti, il disarmo e la non proliferazione hanno dato e dovrebbero continuare a dare un contributo essenziale al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza dell’Alleanza così come alla stabilità strategica e alla nostra sicurezza collettiva. La NATO ha una lunga storia di contributi al disarmo e alla non proliferazione. Dopo la fine della Guerra Fredda, ha ridotto drasticamente il numero di armi nucleari di stanza in Europa, nonché la dipendenza dalle armi nucleari nella sua strategia. Gli alleati rimangono collettivamente impegnati a rispettare e sostenere gli accordi e gli impegni esistenti in materia di disarmo, controllo degli armamenti e non proliferazione. Continueremo a rafforzare il controllo degli armamenti, il disarmo e la non proliferazione,
51. Le violazioni e il selettivo rispetto da parte della Russia dei suoi obblighi e impegni in materia di controllo degli armamenti contribuiscono al deterioramento del contesto di sicurezza in generale. Condanniamo la “sospensione” da parte della Russia del Nuovo Trattato START e il suo mancato rispetto dei suoi obblighi giuridicamente vincolanti ai sensi di esso. Chiediamo alla Russia di tornare alla piena attuazione di questo trattato e di agire in modo responsabile e lavorare in modo costruttivo per ridurre i rischi strategici e nucleari. Condanniamo inoltre la decisione della Russia di ritirarsi dal Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa (CFE), un testo di importanza storica. La mossa dimostra ulteriormente il continuo disprezzo di Mosca per il controllo degli armamenti ed è l’ultima di una serie di azioni che minano la sicurezza euro-atlantica. Gli Alleati esortano la Russia a rispettare i propri impegni e obblighi e ad utilizzare il tempo rimanente prima del suo effettivo ritiro per riconsiderare la propria decisione. Gli Alleati continueranno a consultarsi sulle implicazioni del ritiro della Russia dal Trattato CFE e sulle sue conseguenze per la sicurezza dell’Alleanza.
52. Il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP) rimane il principale baluardo contro la diffusione di questo tipo di armi. Costituisce la pietra angolare del regime globale di non proliferazione nucleare e dell’architettura globale del disarmo nucleare, l’unico percorso credibile verso il disarmo nucleare e il quadro per la cooperazione internazionale per la condivisione degli usi dell’energia, della scienza e della tecnologia nucleare per scopi pacifici. Gli alleati rimangono fermamente impegnati nella piena attuazione dei tre pilastri del TNP, compreso il suo articolo VI. La Russia ha mostrato irresponsabilità nell’impedire il raggiungimento di un consenso alla decima conferenza di revisione del TNP. Chiediamo a tutti gli Stati parti del TNP di lavorare insieme per attuare e rafforzare questo trattato nel quadro dell’attuale ciclo di revisione. Sottolineiamo l’urgente necessità di mettere in vigore il Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari. Chiediamo l’immediato avvio e la rapida conclusione, nell’ambito della Conferenza sul disarmo, dei negoziati su un trattato che vieti la produzione di materiale fissile per la fabbricazione di armi nucleari o altri ordigni esplosivi, conformemente al rapporto CD/1299 della Conferenza sul disarmo e il mandato che contiene. Chiediamo a tutti gli Stati che non lo abbiano ancora fatto di dichiarare e mantenere, su base volontaria. Noi facciamo appello a tutti gli Stati che non l’hanno ancora fatto a dichiarare e a mantenere delle moratorie sulla produzione di materiali fissili destinati alle armi nucleari o ad altri dispositivi esplosivi nucleari.
53. Gli alleati sostengono il raggiungimento dell’obiettivo finale di un mondo senza armi nucleari, nel pieno rispetto di tutte le disposizioni del TNP e in un modo efficace e verificabile che promuova la stabilità internazionale e si basi sul principio della sicurezza assoluta per tutti. Gli accordi della NATO sulla ripartizione degli oneri nucleari sono sempre stati in piena conformità con il TNP.
54. Riaffermiamo che il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW) è in opposizione, in contraddizione e incompatibile con la politica di deterrenza nucleare dell’Alleanza, che va contro l’architettura esistente della politica di non proliferazione e di disarmo, che rischia di minare il TNP e che ignora l’attuale contesto di sicurezza. Il TPNW non modifica gli obblighi legali dei nostri paesi in materia di armi nucleari. Respingiamo qualsiasi argomento che rifletta lo sviluppo del diritto internazionale consuetudinario o vi contribuisca in qualche modo. Invitiamo i nostri partner e tutti gli altri paesi a riflettere realisticamente sull’impatto di questo trattato sulla pace e la sicurezza internazionale, e in particolare sul TNP.
55. La RPC sta sviluppando e diversificando il suo arsenale nucleare a un ritmo rapido, acquisendo testate e sistemi di consegna più sofisticati per stabilire una triade nucleare, senza veri sforzi di trasparenza e senza cercare, in buona fede, di ottenere il controllo degli armamenti e la riduzione del rischio nucleare . Ci opponiamo a qualsiasi tentativo di produrre o assistere alla produzione di plutonio per scopi militari con il pretesto di un programma civile, in quanto ciò va contro gli obiettivi del TNP. Esortiamo la RPC a partecipare alle discussioni sulla riduzione del rischio strategico e ad adoperarsi per la stabilità essendo più trasparenti riguardo alle sue politiche, piani e capacità in materia di armi nucleari.
56. Ricordiamo la nostra ferma determinazione a garantire che l’Iran non sviluppi mai un’arma nucleare. Rimaniamo profondamente preoccupati per l’escalation del programma nucleare iraniano. Chiediamo all’Iran di rispettare senza ulteriori indugi gli obblighi giuridici derivanti dall’accordo di salvaguardia del TNP nonché i suoi impegni politici sulla non proliferazione nucleare. È essenziale che l’Iran rispetti questi obblighi e impegni in modo che l’AIEA possa fornire rassicurazioni credibili sulla natura pacifica del programma nucleare iraniano. Chiediamo inoltre all’Iran di cessare tutte le attività di missili balistici che non sono conformi alla risoluzione 2231 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
57. Condanniamo con la massima fermezza le armi di distruzione di massa ei programmi di missili balistici della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC), che costituiscono una violazione di diverse risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Ribadiamo che la Corea del Nord deve abbandonare completamente, in modo verificabile e irreversibile i suoi programmi di armi nucleari, i programmi nucleari in corso e tutte le altre armi di distruzione di massa e i programmi di missili balistici. La esortiamo a tornare al TNP e all’accordo di salvaguardia dell’AIEA e a rispettarli pienamente. La invitiamo ad accettare le proposte di dialogo che le sono state più volte presentate da tutte le parti interessate, compresi il Giappone, gli Stati Uniti e la Repubblica di Corea.
58. La possibilità che attori statali o non statali ostili utilizzino sostanze o armi chimiche, biologiche, radiologiche o nucleari (CBRN) contro la NATO rimane una minaccia importante e in evoluzione per la nostra sicurezza. Stiamo implementando la nuova politica di difesa CBRN della NATO, adottata al vertice di Madrid, e investendo nelle capacità militari necessarie per operare efficacemente, combattere e prevalere in qualsiasi ambiente e per garantire la nostra resilienza nazionale e contro i rischi e le minacce CBRN.
59. La NATO salvaguarda la libertà e la sicurezza di tutti i suoi membri utilizzando mezzi sia politici che militari. A causa dell’evoluzione del contesto di sicurezza, è sempre più necessario che utilizzi strumenti militari e non militari in modo deliberato, coerente e sostenibile, seguendo un approccio strutturato e adattato, sia in tempo di pace che in tempo di crisi o conflitto. La NATO utilizza una serie di strumenti non militari a sostegno dei tre compiti fondamentali dell’Alleanza. Continua inoltre a fungere da piattaforma per conferire maggiore coerenza all’uso di questi strumenti da parte degli alleati, sotto la loro autorità e controllo, e insieme ad altri attori internazionali. Continueremo a rafforzare i nostri sforzi per una comunicazione strategica efficace,
60. Con la guerra in Europa che ha determinato un profondo cambiamento nel contesto di sicurezza euro-atlantico, l’intelligence gioca ora un ruolo ancora più importante e decisivo nel processo decisionale e nella pianificazione strategica dell’Alleanza. Il valore dell’architettura di intelligence della NATO risiede soprattutto nella stretta collaborazione tra i servizi di intelligence e di sicurezza dei paesi dell’Alleanza, che condividono l’intelligence e assicurano che l’Alleanza comprenda la situazione strategica complessiva. Pertanto, le capacità di intelligence degli alleati contribuiranno a migliorare la comprensione da parte della NATO delle minacce, dei rischi e delle sfide e ad ottimizzare l’intera gamma delle nostre capacità analitiche. Rafforzeremo la nostra cooperazione in materia di intelligence all’interno dell’Alleanza e con i partner, a seconda dei casi. La NATO e gli alleati rafforzeranno le loro misure di sicurezza e controspionaggio per essere in grado di rispondere efficacemente alle attività di intelligence ostili.
61. La resilienza nazionale e la nostra resilienza collettiva sono fondamentali per la credibilità della nostra deterrenza e difesa e per il buon adempimento dei compiti fondamentali dell’Alleanza, e sono essenziali per i nostri sforzi per proteggere le nostre società, le nostre popolazioni ei nostri valori comuni. La resilienza è una prerogativa nazionale e un impegno collettivo derivante dall’articolo 3 del Trattato di Washington. Oggi abbiamo adottato gli obiettivi di resilienza 2023 dell’Alleanza. Ci basiamo sul maggiore impegno per una migliore resilienza che abbiamo preso nel 2021. Questi obiettivi assicureranno che la NATO e gli alleati siano meglio preparati per gli shock e le interruzioni strategiche. Miglioreranno anche la capacità individuale e collettiva degli Alleati di assicurare la continuità dei poteri pubblici e dei servizi essenziali alla popolazione e di fornire sostegno civile alle operazioni militari, in tempo di pace così come in tempo di crisi o di conflitto. Gli alleati utilizzeranno questi obiettivi come base per lo sviluppo di traguardi nazionali e piani di attuazione a tale riguardo, in conformità con i rispettivi profili di rischio. Lavoreremo anche per identificare e mitigare le vulnerabilità e le dipendenze strategiche, comprese quelle che interessano la nostra infrastruttura critica, le catene di approvvigionamento e i sistemi sanitari. Gli alleati dovrebbero anche costruire la resilienza delle loro società. Mentre raddoppiamo i nostri sforzi per costruire la resilienza, continueremo a lavorare con i nostri partner impegnati in iniziative simili, in particolare l’Unione europea, per rafforzare la sicurezza dell’area euro-atlantica e dei nostri vicini. Anche le azioni e gli impegni che i singoli Alleati assumono in altri consessi internazionali, nonché gli obblighi giuridici che vi assumono, contribuiscono a migliorare la nostra resilienza.
62. L’Alleanza fa sempre più affidamento sulle tecnologie digitali per svolgere i suoi compiti fondamentali. Consapevoli dell’urgente necessità che l’Alleanza cambi in questo settore, abbiamo approvato una strategia per l’attuazione della trasformazione digitale, che dovrebbe consentirci di svolgere operazioni multidominio, promuovere l’interoperabilità in tutti i settori, migliorare la nostra consapevolezza situazionale e facilitare consultazioni politiche e processi decisionali basati sui dati.
63. Le tecnologie emergenti e dirompenti comportano opportunità ma anche rischi. Stanno cambiando la natura dei conflitti, acquistando importanza strategica e stanno per diventare uno dei principali campi della competizione internazionale. La guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina ha dimostrato che le tecnologie emergenti e dirompenti sono importanti per le operazioni attuali, così come l’accesso e l’adattamento delle tecnologie commerciali. I concorrenti strategici e i potenziali avversari della NATO investono pesantemente in tecnologie che possono rivelarsi altamente efficaci, in particolare in attività ibride dannose, e svolgere un ruolo decisivo in un conflitto. Stiamo raddoppiando i nostri sforzi per mantenere la leadership dell’Alleanza nelle tecnologie emergenti e dirompenti per preservare l’interoperabilità delle nostre forze e il nostro vantaggio militare, anche attraverso soluzioni a duplice uso. Insieme, ci sforziamo di adottare nuove tecnologie, di implementarle, di cooperare con il settore privato, di proteggere i nostri ecosistemi di innovazione e di lavorare allo sviluppo di standard e rispettiamo i principi di un uso responsabile che rifletta i nostri valori democratici e diritti umani. Faremo in modo di agire in conformità con il diritto internazionale e cercheremo di guadagnarci la fiducia del pubblico. Il Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (DIANA) ha lanciato i suoi primi programmi rivolti alle start-up dei paesi della NATO. Per sviluppare ulteriormente il nostro ecosistema di innovazione transatlantico, nei prossimi mesi inizieremo a investire nella tecnologia profonda attraverso il Fondo per l’innovazione della NATO, il primo fondo di capitale di rischio multi-sovrano al mondo. Oltre alle sue strategie di intelligenza artificiale e sistemi autonomi recentemente adottate, la NATO ne svilupperà altre su tecnologie chiave emergenti e dirompenti, comprese le tecnologie quantistiche e le biotecnologie e il miglioramento delle capacità umane, strategie che affronteranno le opportunità e i rischi che queste tecnologie comportano.
64. Siamo sempre più di fronte a minacce e sfide ibride da parte di attori statali e non statali che, attraverso attività ibride, comprese le attività di interferenza e l’uso dannoso della tecnologia, attaccano le nostre istituzioni politiche, le nostre infrastrutture critiche, le nostre società, i nostri sistemi democratici, le nostre economie e la sicurezza dei nostri cittadini. Rimaniamo uniti nel difendere le nostre società aperte e democratiche contro queste attività dannose. Ricordiamo che le operazioni ibride effettuate contro gli Alleati potrebbero raggiungere la soglia corrispondente ad un attacco armato e portare il Consiglio ad invocare l’articolo 5 del Trattato di Washington. Continueremo a preparare, scoraggiare e difendere dalle minacce ibride, lottare contro queste e, se necessario, schierare squadre di supporto per combattere le pratiche ibride. Continuiamo ad ampliare la serie di possibili misure preventive e reattive e siamo pronti ad applicarle per aumentare la resilienza e dissuadere qualsiasi attore malintenzionato dall’impegnarsi in operazioni ibride. I singoli alleati possono prendere in considerazione l’attribuzione di attività ibride ove appropriato e rispondere in modo coordinato, riconoscendo che l’attribuzione è una rilevante prerogativa della sovranità nazionale. Continueremo ad affrontare la disinformazione e la falsa informazione, anche attraverso una comunicazione strategica positiva ed efficace. Continuermo egualmente ad aiutare i nostri partners a rinforzare la loro resilienza di fronte alle sfide ibride.
65. La minaccia per le infrastrutture subacquee critiche è reale e in crescita. Ci impegniamo a identificare e mitigare le vulnerabilità e le dipendenze strategiche nella nostra infrastruttura critica e a preparare, scoraggiare e difenderci dalla strumentalizzazione dell’energia e di altri processi ibridi da parte di attori statali o non statali per scopi coercitivi. Qualsiasi attacco deliberato alle infrastrutture critiche dei paesi dell’Alleanza sarà affrontato con una risposta unita e determinata, e questo vale anche per le infrastrutture sottomarine critiche. La protezione delle infrastrutture subacquee critiche sul territorio alleato rimane una prerogativa nazionale e un impegno collettivo. La NATO è pronta ad assistere gli alleati su richiesta. Abbiamo deciso di istituire, presso l’Allied Maritime Command (MARCOM), il NATO Maritime Center for Critical Underwater Infrastructure Security. Abbiamo anche deciso di creare una rete che riunisca la NATO, gli alleati, il settore privato e altri attori rilevanti che miglioreranno la condivisione delle informazioni e lo scambio di buone pratiche.
66. Il cyberspazio è teatro di continue contestazioni, con attori che cercano sempre più di destabilizzare l’Alleanza attraverso attività e campagne malevole. La guerra di aggressione condotta dalla Russia contro l’Ucraina dimostra fino a che punto il cyber sia parte integrante dei conflitti moderni. Lavoriamo per contrastare minacce informatiche sostanziali, in corso e in crescita, anche ai nostri sistemi democratici e infrastrutture critiche, anche quando fanno parte di campagne ibride. Ci impegniamo a impiegare l’intera gamma di capacità per scoraggiare, difenderci e contrastare l’intera gamma di minacce informatiche, compresa la considerazione di risposte collettive. Un atto isolato di cyber-dolo o una serie di atti di questa natura potrebbe raggiungere la soglia corrispondente a un attacco armato e indurre il Consiglio Nord Atlantico a decidere, caso per caso, di invocare l’articolo 5 del Trattato di Washington. Rimaniamo impegnati ad agire in conformità con il diritto internazionale applicabile, inclusa la Carta delle Nazioni Unite, il diritto internazionale umanitario e il diritto internazionale sui diritti umani. Continuiamo a promuovere un cyberspazio libero, aperto, pacifico e sicuro e continueremo gli sforzi per migliorare la stabilità e ridurre il rischio di conflitti garantendo il rispetto del diritto internazionale e l’applicazione di norme volontarie di comportamento responsabili degli Stati nel cyberspazio. Oggi, stiamo approvando un nuovo concetto inteso a rafforzare il contributo della difesa informatica alla nostra posizione generale di deterrenza e difesa. Questo concetto integrerà ulteriormente i tre livelli della difesa informatica della NATO – politico, militare e tecnico – e assicurerà così la cooperazione civile-militare in ogni momento, sia in tempo di pace che in tempo di crisi e conflitto, nonché interazioni con il settore privato, a seconda dei casi. Ciò migliorerà la nostra comune consapevolezza situazionale. Aumentare la nostra resilienza informatica è fondamentale per rendere la nostra Alleanza più sicura e maggiormente in grado di mitigare il rischio di subire danni significativi a causa delle minacce informatiche. Oggi, riaffermiamo e rafforziamo il nostro impegno per la difesa informatica; ci siamo posti nuovi ambiziosi obiettivi nazionali per migliorare ulteriormente, in via prioritaria, i nostri mezzi di difesa informatica, anche per quanto riguarda le nostre infrastrutture critiche. Abbiamo dotato la NATO di una nuova capacità di Remote Cyber ​​​​Incident Assistance (VCISC), che assisterà le nazioni quando dovranno intraprendere azioni di mitigazione di fronte a gravi eventi informatici dannosi. Questa capacità fornisce agli Alleati un ulteriore meccanismo di aiuto. Continueremo a cercare di sviluppare, se del caso, partenariati efficaci e reciprocamente vantaggiosi, anche con i paesi partner, altre organizzazioni internazionali, l’industria e il mondo accademico, continuare il nostro lavoro per la stabilità internazionale nel cyberspazio. Oltre agli scambi esistenti, il prossimo novembre a Berlino si terrà la prima Conferenza generale della NATO sulla difesa informatica, che riunirà i responsabili delle decisioni a livello politico, militare e tecnico.
67. Lo spazio svolge un ruolo vitale per la sicurezza e la prosperità dei nostri paesi. È anche un’area di crescente rivalità, in cui i concorrenti strategici della NATO e i potenziali avversari si comportano in modo irresponsabile, conducono attività dannose e sviluppano capacità per la superiorità spaziale. Per garantire un’efficace deterrenza e difesa è fondamentale avere libero accesso allo spazio e poterlo utilizzare in tutta sicurezza. Come parte del nostro lavoro sullo spazio come dominio delle operazioni, stiamo accelerando l’integrazione dello spazio negli aspetti di pianificazione, esercitazioni ed esecuzione di operazioni congiunte e multi-dominio in tempo di pace, crisi e in tempo di conflitto, assicurare il coordinamento degli effetti del dominio spaziale con quelli di tutti gli altri domini. Ci impegniamo a condividere più dati spaziali, prodotti e servizi all’interno della NATO a sostegno dei requisiti e dei piani di difesa dell’Alleanza. Accogliamo con favore il lavoro in corso nell’ambito del programma multinazionale APSS (Allied Capability for Permanent Surveillance from Space) che rafforzerà le capacità di intelligence, sorveglianza e ricognizione della NATO. Accogliamo con favore la creazione in Francia del Centro di eccellenza della NATO per lo spazio. Gli alleati sono impegnati a rispettare il diritto internazionale e continueranno a sostenere gli sforzi internazionali per ridurre le minacce dallo spazio promuovendo norme, regole e principi di comportamento responsabile nello spazio.
68. La sicurezza energetica svolge un ruolo importante nella nostra sicurezza comune. La crisi energetica, che la Russia ha intenzionalmente aggravato, mostra l’importanza di un approvvigionamento energetico stabile e affidabile e di una diversificazione delle vie di trasporto, dei fornitori e delle fonti. Continueremo a sviluppare la capacità della NATO di aiutare le autorità nazionali a proteggere le infrastrutture energetiche critiche. Siamo determinati a fornire alle nostre forze militari forniture energetiche attraverso mezzi sicuri, resilienti e sostenibili. Mentre adattiamo la nostra Alleanza alla transizione energetica in corso, garantiremo la capacità, l’efficacia e l’interoperabilità delle forze militari.
69. Il cambiamento climatico è una sfida critica, con gravi conseguenze per la sicurezza degli alleati, sia per l’attuale generazione che per le generazioni future. Continua a fungere da moltiplicatore di minacce. La NATO si impegna a diventare l’organizzazione internazionale di riferimento per la comprensione e l’adattamento alle implicazioni sulla sicurezza del cambiamento climatico.Continueremo a concentrarci sull’impatto dei cambiamenti climatici sulla difesa e sulla sicurezza, in particolare sviluppando strumenti innovativi per l’analisi strategica. Prenderemo in considerazione il cambiamento climatico in tutti i compiti fondamentali della NATO e adatteremo le nostre infrastrutture, risorse militari e tecnologie per garantire la resilienza negli ambienti operativi di domani. Per aiutare a mitigare gli effetti del cambiamento climatico, ci impegniamo a ridurre in modo significativo le emissioni di gas serra dalle strutture e dalle strutture politiche e militari della NATO; Contribuiremo anche alla lotta contro il cambiamento climatico migliorando la nostra efficienza energetica, passando a fonti di energia pulita e sfruttando l’ultima generazione di tecnologie pulite innovative, il tutto senza compromettere l’efficacia militare o minare la credibilità della nostra deterrenza e posizione di difesa. Continueremo a rafforzare i nostri scambi con i paesi partner e la comunità scientifica, nonché con le organizzazioni internazionali e regionali che hanno un vivo interesse per i cambiamenti climatici e le questioni di sicurezza. Accogliamo con favore l’istituzione a Montreal di un Centro di eccellenza della NATO sui cambiamenti climatici e la sicurezza.
70. Siamo determinati a integrare i temi della “sicurezza umana” e di “donne, pace e sicurezza” in tutti i nostri compiti fondamentali. Continueremo a lavorare verso questo obiettivo, attraverso politiche solide e chiare linee guida operative, per migliorare l’efficacia operativa e generare sinergie tra strutture civili e militari. A tal fine, lavoriamo con i nostri partner, altre organizzazioni internazionali e la società civile. Riaffermiamo la nostra determinazione ad attuare un’ambiziosa agenda per la sicurezza umana. L’approccio e i principi guida che abbiamo adottato in questo campo ci consentono di acquisire una visione più completa dell’ambiente umano e, come tali, contribuiscono alla pace e alla sicurezza a lungo termine. Oggi approviamo la politica della NATO sui bambini nei conflitti armati, nonché la politica aggiornata sulla lotta al traffico di esseri umani. Il nostro attuale lavoro sulla sicurezza umana copre anche la protezione dei beni culturali.
71. Siamo consapevoli dell’importanza cruciale della piena e genuina partecipazione delle donne, su un piano di parità, in tutti gli aspetti del lavoro per la pace e la stabilità, sapendo che i conflitti, compresa la violenza sessuale correlata, hanno effetti sproporzionati su donne e ragazze. Continueremo ad attuare incessantemente la nostra politica sulle donne, la pace e la sicurezza, e in questo contesto promuoveremo la causa dell’uguaglianza di genere e integreremo la dimensione di genere e promuoveremo i principi del programma del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per le donne, la pace e la sicurezza in tutto ciò che facciamo, comprese le operazioni, le missioni e le attività della NATO e il nostro lavoro sulle sfide emergenti.
72. I partenariati della NATO sono e rimarranno essenziali per il funzionamento dell’Organizzazione. Svolgono un ruolo importante nel sostenere i tre compiti fondamentali della NATO e il nostro approccio a 360 gradi alla sicurezza. Esprimiamo la nostra gratitudine ai nostri partner per i loro significativi contributi alla consapevolezza situazionale della NATO e alle sue operazioni, missioni e attività, compresi i progetti del Fondo fiduciario. L’attuale contesto di sicurezza evidenzia l’importanza delle partnership. Queste sono cruciali per la protezione degli spazi internazionali e per il rafforzamento della nostra resilienza. Consolideremo i nostri legami con partner che condividono i valori dell’Alleanza e che, come essa, hanno interesse a salvaguardare l’ordine internazionale fondato su regole. Continueremo a rafforzare il dialogo politico e la cooperazione pratica tra alleati e partner, sulla base del rispetto, del vantaggio e dell’interesse reciproci. Contribuiremo così alla stabilità oltre i nostri confini, promuovendo al tempo stesso la sicurezza al loro interno. Svilupperemo contatti con i paesi del nostro vicinato più o meno lontano, e rimaniamo pronti ad avere scambi con paesi e organizzazioni, qualunque essi siano, quando ciò può rafforzare la nostra sicurezza reciproca. Rimaniamo fedeli ai principi su cui si basano le nostre relazioni con i nostri partner e abbiamo adottato misure per rendere le nostre partnership più strategiche, più coerenti ed efficaci. Rifletteremo su approcci comuni alle sfide della sicurezza globale in cui sono in gioco gli interessi della NATO, scambieremo opinioni attraverso contatti politici più profondi e cercheremo aree concrete di cooperazione per affrontare problemi di sicurezza comuni. In linea con il nostro piano d’azione per l’approccio globale, continueremo a lavorare per la coerenza degli strumenti e delle attività della NATO, per adottare approcci concertati con i paesi e le organizzazioni partner come le Nazioni Unite, l’UE e l’OSCE, nonché il dialogo con organizzazioni non governative.
73. L’Unione europea rimane un partner essenziale e ineguagliabile per la NATO. Il nostro partenariato strategico è fondamentale per la sicurezza e la prosperità dei nostri paesi e dell’area euro-atlantica. Si basa sui valori che condividiamo, sulla nostra determinazione ad affrontare le sfide comuni e sul nostro incrollabile desiderio di promuovere e preservare la pace, la libertà e la prosperità. La NATO riconosce l’interesse di una difesa europea più forte e più efficiente che dia un reale contributo alla sicurezza transatlantica e globale, integri l’azione della NATO e sia interoperabile con essa. Lo sviluppo di capacità di difesa coerenti, complementari e interoperabili, evitando inutili duplicazioni, è essenziale per i nostri sforzi congiunti volti a rendere più sicura l’area euro-atlantica. Tali sforzi, inclusi i recenti sviluppi, rafforzeranno la NATO, contribuiranno ad aumentare la nostra sicurezza comune, contribuiranno alla condivisione degli oneri transatlantici, faciliteranno la fornitura delle capacità necessarie e sosterranno un aumento della spesa complessiva per la difesa. Gli alleati non appartenenti all’UE continuano a dare un contributo significativo agli sforzi dell’UE volti a sviluppare le proprie capacità per affrontare le sfide alla sicurezza comune. È essenziale per il partenariato strategico tra la NATO e l’UE che gli alleati non appartenenti all’UE siano associati il ​​più ampiamente possibile alle iniziative di difesa dell’UE. Attendiamo con impazienza passi reciproci in questo settore, che rappresentino progressi tangibili, a sostegno di un partenariato strategico rafforzato. Ribadiamo, nella loro interezza, tutte le decisioni, i principi e gli impegni relativi alla cooperazione tra la NATO e l’UE. Continueremo a rafforzare ulteriormente questo partenariato in uno spirito di piena apertura reciproca, trasparenza e complementarità, nonché nel rispetto dei diversi mandati, dell’autonomia decisionale e dell’integrità istituzionale della NATO e dell’UE, e come deciso dalle due organizzazioni.
74. La cooperazione tra la NATO e l’UE è diventata sempre più importante da quando la Russia ha lanciato una guerra di aggressione contro l’Ucraina. Abbiamo inequivocabilmente dimostrato la nostra convergenza di punti di vista e la nostra comune determinazione a sfruttare i nostri ruoli complementari, coerenti e che si rafforzano a vicenda. La NATO e l’UE continueranno a sostenere l’Ucraina. In questo contesto, accogliamo con favore l’istituzione del Meccanismo di coordinamento NATO-UE dedicato all’Ucraina. Abbiamo inoltre ottenuto risultati concreti in termini di comunicazione strategica, in particolare nella lotta alla disinformazione, lotta alle minacce ibride e alle minacce informatiche, esercitazioni, cooperazione operativa, capacità di difesa, industria della difesa e ricerca nel settore della difesa, la lotta al terrorismo e il rafforzamento delle capacità di difesa e sicurezza. Continuiamo ad espandere la nostra cooperazione su questioni come la resilienza, la protezione delle infrastrutture critiche, le tecnologie emergenti e dirompenti, lo spazio, le implicazioni per la sicurezza del cambiamento climatico e la concorrenza geostrategica. Continueremo inoltre a rispondere alle sfide sistemiche che la RPC pone alla sicurezza euro-atlantica. Il dialogo politico tra la NATO e l’UE rimane essenziale per far progredire la cooperazione tra le due organizzazioni. le implicazioni del cambiamento climatico sulla sicurezza e sulla competizione geostrategica.
75. I Balcani occidentali sono una regione di importanza strategica per la NATO, come dimostrano la nostra cooperazione e le nostre operazioni di lunga data. Rimaniamo fermamente impegnati per la loro sicurezza e stabilità, attraverso il nostro sostegno alle riforme che potrebbero far avanzare le aspirazioni dei paesi della regione ad aderire alla NATO e/o all’UE. Continueremo a rafforzare il nostro dialogo politico e la cooperazione pratica per sostenere le riforme, promuovere la pace e la sicurezza regionali e contrastare l’influenza dannosa di attori statali e non statali, comprese le attività di disinformazione, le attività ibride e le minacce informatiche. La regione ha bisogno di un’attenzione e di un impegno costanti da parte dell’Alleanza e della comunità internazionale se vuole far fronte a queste sfide.
76. La NATO è fermamente impegnata per la sovranità e l’integrità territoriale di una Bosnia-Erzegovina stabile e sicura in conformità con l’Accordo quadro generale per la pace in Bosnia-Erzegovina e altri accordi internazionali pertinenti. Sosteniamo la riconciliazione nazionale ed esortiamo i leader politici a rinunciare a ogni retorica e azione divisiva e secessionista. Rimaniamo fedeli alle aspirazioni euro-atlantiche del paese. Continuiamo a sostenerlo nel suo lavoro di riforma, anche attraverso il pacchetto per lo sviluppo delle capacità di difesa recentemente adottato, attraverso il quartier generale della NATO a Sarajevo, con una serie di strumenti di sicurezza cooperativi e di partenariato, e nel quadro del programma di riforma che il paese ha stabilito con la NATO. Noi incoraggiamo la Bosnia Erzegovina a fare tesoro del sostegno della NATO per raddoppiare gli sforzi per far avanzare le sue riforme in settori chiave, e soprattutto nel campo politico, elettorale, dello Stato di diritto, de ll’economia e della difesa, in cui esse sono molto necessarie, e ciò indipendentemente dalle decisioni che saranno prese in fine riguardo all’adesione all’Organizzazione.
77. Una più stretta relazione NATO-Serbia gioverebbe all’Alleanza, al paese e alla regione nel suo complesso. Ci aspettiamo che la Serbia abbia interazioni costruttive con la NATO e con i suoi vicini, inclusa la sua comunicazione pubblica sui vantaggi della cooperazione NATO-Serbia per entrambe le parti. Sosteniamo il dialogo facilitato dall’UE e altre iniziative volte a normalizzare le relazioni tra Belgrado e Pristina, e sollecitiamo le parti a cogliere queste opportunità e ad impegnarsi in un dialogo in buona fede al fine di trovare una soluzione politica duratura. Chiediamo a entrambe le parti di iniziare immediatamente una riduzione dell’escalation, a riattivare il dialogo e à impegnarsi in maniera costruttiva a mettere in pratica l’accorso su un piano di normalizzazione delle relazioni tra Belgrado e Pristina concluso recentemente a Bruxelles e a Ohrid.

78. Rimaniamo impegnati a proseguire l’azione della NATO in Kosovo, in particolare attraverso la Kosovo Force (KFOR). La KFOR continuerà a garantire un ambiente sicuro e protetto e la libertà di movimento in Kosovo, ai sensi della risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. I recenti atti di escalation sono inaccettabili; condanniamo la violenza nel nord del Kosovo e gli attacchi perpetrati senza provocazione e in cui i soldati della NATO sono rimasti gravemente feriti. Abbiamo rafforzato la presenza della KFOR per rispondere alle ricorrenti tensioni. Eventuali modifiche alla posizione delle forze della KFOR rimarranno dettate dalle condizioni, non dal calendario. .
79. La regione del Mar Nero è un’area strategicamente importante per l’Alleanza. La guerra di aggressione che la Russia sta conducendo contro l’Ucraina ne è un ulteriore esempio. Vorremmo sottolineare il nostro continuo sostegno agli sforzi regionali degli Alleati per mantenere la sicurezza, la stabilità e la libertà di navigazione nella regione del Mar Nero, anche, come si conviene, ai sensi della Convenzione di Montreux del 1936. Continueremo a monitorare e analizzare gli sviluppi nella regione e migliorare la nostra cconoscenza della situazione, prestando particolare attenzione alle minacce alla nostra sicurezza e alle possibili opportunità di una più stretta cooperazione con i nostri partner nella regione, come sarà più conveniente.
80. Riaffermiamo il nostro impegno per l’integrità territoriale e la sovranità della Georgia all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti. Rimaniamo fermi nel nostro sostegno al diritto della Georgia di decidere liberamente del suo futuro e della direzione della sua politica estera, senza interferenze esterne. Chiediamo alla Russia di ritirare le forze che ha di stanza in Georgia senza il consenso della Georgia. Chiediamo inoltre alla Russia di revocare la sua decisione di riconoscere l’Abkhazia e l’Ossezia del Sud come regioni della Georgia, di porre fine alla militarizzazione di queste regioni, di smettere di cercare di separarle con la forza dal resto della Georgia costruendo ostacoli che assomigliano a confini, nonché porre fine agli abusi e agli attentati ai diritti umani, comprese detenzioni arbitrarie e vessazioni nei confronti di cittadini georgiani. Apprezziamo molto i sostanziali contributi della Georgia alle operazioni della NATO, testimonianza del suo impegno e della sua capacità di contribuire alla sicurezza euro-atlantica. Rimaniamo impegnati a fare pieno uso della Commissione NATO-Georgia e del Programma nazionale annuale (ANP) per approfondire il dialogo politico e la cooperazione pratica con il paese. Ribadiamo la decisione presa nel 2008 al vertice di Bucarest riguardo alla Georgia, vale a dire che questo paese diventerà un membro dell’Alleanza, il Piano d’azione per l’adesione (MAP) essendo parte integrante del processo; riaffermiamo tutti gli elementi di questa decisione così come le decisioni successive. Accogliamo con favore i progressi compiuti nell’attuazione del pacchetto sostanziale rafforzato NATO-Georgia, anche in materia di gestione delle crisi, sicurezza informatica, ingegneria militare e comunicazioni sicure, nonché nuove iniziative di difesa CBRN e centri di addestramento. Per realizzare le sue aspirazioni euro-atlantiche, la Georgia deve compiere progressi nell’attuazione delle sue riforme, comprese le principali riforme democratiche, e fare il miglior uso possibile dell’ANP..
81. Riaffermiamo il nostro impegno per l’integrità territoriale e la sovranità della Repubblica di Moldova all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale, e chiediamo alla Russia di ritirare tutte le forze che ha di stanza in Transdniestria senza il consenso della Repubblica di Moldova. Rimaniamo fermi nel nostro sostegno al diritto della Repubblica di Moldova di decidere liberamente del suo futuro e della direzione della sua politica estera, senza interferenze esterne, e rispettiamo pienamente la neutralità costituzionale del paese. La NATO sta intensificando il suo sostegno politico e pratico per aiutare il paese ad aumentare la sua resilienza e preservare la sua indipendenza politica di fronte al deterioramento del contesto di sicurezza. Gli alleati accolgono con favore gli sforzi della Repubblica di Moldova per promuovere le riforme democratiche e sono determinati ad aiutarla ad avanzare nel suo cammino verso l’integrazione europea. La NATO continuerà a fornire, attraverso l’ampliamento del pacchetto per lo sviluppo delle capacità di difesa, assistenza pratica al paese mentre lavora per rafforzare le sue capacità di sicurezza e difesa e modernizzare le sue forze armate.
82. Il Medio Oriente e l’Africa sono regioni di interesse strategico. Approfondiremo i nostri contatti politici con i nostri partner di lunga data nel Dialogo Mediterraneo e nell’Iniziativa di cooperazione di Istanbul, nonché le nostre attività di diplomazia pubblica per loro. Svilupperemo inoltre scambi con le organizzazioni regionali pertinenti, tra cui l’Unione africana e il Consiglio di cooperazione del Golfo. Stiamo attuando i pacchetti di potenziamento delle capacità di difesa per Iraq, Giordania, Mauritania e Tunisia. Esamineremo anche con le autorità giordane la possibilità di istituire un ufficio di collegamento della NATO ad Amman.
83. La NATO e gli alleati restano impegnati a sostenere l’Iraq e a fare in modo che il paese possa stabilizzarsi. Siamo consapevoli degli sforzi che il governo iracheno e le forze di sicurezza irachene continuano a dispiegare per combattere l’ISIL/Daesh, nonché i progressi che hanno compiuto. Incoraggiamo l’Iraq a compiere ulteriori progressi nella lotta contro il terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni. La Missione NATO Iraq, una missione di consulenza non di combattimento e di rafforzamento delle capacità, continua a sostenere le istituzioni di sicurezza irachene nella Grande Baghdad e ha approfondito la sua collaborazione con il Ministero della Difesa iracheno. In risposta a una richiesta del governo iracheno, intendiamo estendere questa missione fornendo al Ministero dell’Interno iracheno consulenze mirate sulla polizia federale. Le attività della missione NATO in Iraq continueranno a essere svolte su richiesta, con il pieno accordo delle autorità irachene, nel pieno rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Iraq e in stretto coordinamento con i partner e gli attori internazionali pertinenti.
84. Il sostegno dell’Iran alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina ha un impatto sulla sicurezza euro-atlantica. Chiediamo all’Iran di smettere di fornire aiuti militari alla Russia, e in particolare di fornire droni, che vengono utilizzati per attaccare le infrastrutture critiche e causare un gran numero di vittime civili. Siamo profondamente preoccupati per le nefaste attività che l’Iran sta svolgendo sul territorio dell’Alleanza. Chiediamo inoltre al paese di smettere di intraprendere azioni destabilizzanti, come il sequestro di navi, e di svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere la stabilità e la pace regionali.
85. La NATO attribuisce importanza all’Indo-Pacifico, poiché è probabile che gli sviluppi in quella parte del mondo abbiano implicazioni dirette per la sicurezza euro-atlantica. Lodiamo i contributi dei nostri partner dell’Asia-Pacifico – Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Repubblica di Corea – alla sicurezza nell’area euro-atlantica, inclusa la loro determinazione a sostenere l’Ucraina. Continueremo a rafforzare il dialogo e la cooperazione per affrontare le sfide comuni in materia di sicurezza, in particolare per quanto riguarda la difesa informatica, le tecnologie e le attività ibride, sulla base del nostro comune impegno a sostenere il diritto internazionale e l’ordine internazionale.
86. La collaborazione della NATO con altre organizzazioni internazionali e regionali, comprese le Nazioni Unite, l’OSCE e l’Unione africana, contribuisce alla sicurezza internazionale. Rafforzeremo queste interazioni per promuovere i nostri interessi comuni. Stiamo studiando la possibilità di creare un ufficio di collegamento a Ginevra, che ci permetterà di approfondire ulteriormente i nostri scambi con le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali.
87. Faremo in modo che le nostre decisioni politiche siano accompagnate da risorse adeguate. Ci baseremo sui progressi compiuti per garantire che l’aumento della spesa per la difesa dei nostri paesi e del complesso di finanziamento comune sia all’altezza delle sfide che si presentano man mano che l’ordine di sicurezza venga sempre più messo in questione.
88. Rendiamo omaggio a tutte le donne e gli uomini che lavorano instancabilmente per garantire la nostra sicurezza collettiva, a coloro che hanno compiuto l’estremo sacrificio o che sono stati feriti per proteggerci e alle loro famiglie.
89. La NATO rimane l’alleanza più forte di sempre. Continueremo, come abbiamo sempre fatto e senza mai venir meno, a preservare la libertà e la sicurezza degli Alleati e a contribuire alla pace e alla sicurezza.
90. Esprimiamo la nostra gratitudine alla Repubblica di Lituania per la generosa ospitalità che ci è stata riservata. Ci rallegriamo alla prospettiva di incontrarci a Washington nel 2024, in occasione del 75° anniversario dell’Alleanza, e poi nei Paesi Bassi nel 2025.
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