Riflessioni elettorali. Truzzu, il fascino popolano della mediocrità

img_6101.img_3442 Avevo scritto alcune settimane fa che non avrei parlato più di Soru. Oh Renato, teni passienzia, teneusu atra cosa importanti de fai. Ponidi a una parti! Sono costretto invece a tornare su alcune questioni. La mia valutazione sulla base della lettura dei dati delle precedenti consultazioni era (ed è) che inesorabilmente lo scontro decisivo coinvolge esclusivamente le grandi coalizioni di centro sinistra, con Alessandra Todde e di centro destra, con Paolo Truzzu. La coalizione capeggiata da Renato Soru comunque vada guadagnerà il terzo posto: un pugno di mosche, che a prescindere dai numeri vedrà inesorabilmente Soru neppure eletto. E il prodotto della pessima legge elettorale, lo sappiamo.
A questo punto l’obbiettivo di Soru va dal “cerchiamo almeno di non fare una figura di merda” a “cerchiamo di rastrellare più voti possibile” per fare entrare il Consiglio una pattuglia di cinque/sei consiglieri. E chi s’e’ visto s’e’ visto.
Che fare allora? “La coalizione più contigua e’ quella del centro sinistra: cerchiamo i voti li”
E come fare? Strappiamoli alla Todde, in tutti i modi possibili. Ecco allora il quotidiano tiro al bersaglio. Indaghiamo, qualche peccato lo scopriremo. Roba seria, tipo evasione fiscale, compravendite sospette, etc. Difficile. Ma anche denunciare che da piccola Alessandra ha sicuramente sputato in chiesa. E ora come lo spiegherà al mondo cattolico che la sostiene?
A parte le amenità, trovo che il comportamento di Soru sia vergognoso e, in ogni caso privo di utilità, per lui.
Comunque più che avvantaggiarlo il suo comportamento costituisce un danno reale o almeno potenziale per Alessandra Todde. A mio parere non bisogna perdere tempo a inseguire Soru, se non liquidarlo con poche battute. Fatti salvi gli aspetti di tutela personale in via giudiziaria. Soprattutto che Soru venga messo da parte rispetto allo scontro decisivo Todde-Truzzu.
Truzzu, si è visto, e’ una muzziga surda. La sua campagna elettorale sarà molto dedicata al silenzio. La sua “cifra” è la mediocrità. E con questa sua “s-qualità” cerca di catturare consensi. Da questa lettura emerge che l’astensionismo danneggerà maggiormente il centro sinistra.
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Qualche consiglio?
Per quanto mi riguarda solo pochi:
1) replicare subito alle loro dichiarazioni in modo secco: “Porteremo tanti soldi” . Bugie: non li avete portati in cinque anni, peggio sarà nei prossimi.

2) Contrastare la campagna di immagini della Meloni. E cercare di spiegare il metodo usato, anche se noto.

AVVERTIAMO LA DESTRA che le Elezioni del 25 febbraio 2024 chiamano i sardi a scegliere i consiglieri regionali e il presidente o la presidente della Regione. Cosa c’entra la presidente del Consiglio? Nulla. E’ un’operazione meschina e imbroglionesca contro i sardi.
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