Elezioni regionali e legge elettorale

Elez dibattito 28 feb 14democraziaoggi loghettoDEMOCRAZIAOGGI comunica che venerdì 28, alle ore 17, presso la Sala del Banco di Sardegna in Viale Bonaria, si svolgerà un dibattito, indetto dal “Comitato 12 ottobre” e dall’Anpi-Cagliari ed altri sul tema “Elezioni regionali e legge elettorale”. In questo incontro si parlerà in dettaglio anche del ricorso al Tar per l’annullamento dell’atto di proclamazione degli eletti e dei rilievi sulla legge elettorale regionale da portare al vaglio della Corte costituzionale. Tutti siete sollecitati a partecipare.
- La legge elettorale viola innazittutto la libertà di voto. Intervento del giurista Alberto Rilla su Democraziaoggi
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Caro Andrea, la legge regionale viola anzitutto la libertà del voto

Alberto Rilla su Democraziaoggi

Caro Andrea,
ho letto, come tanti altri, le tue interessanti prese di posizione sull’incredibile violenza alla Costituzione perpetrata con la legge elettorale regionale, i cui risultati si sono visti in termini di astensionismo record ed esclusione da ogni forma di rappresentanza del 16% degli elettori votanti.
Da semplice cittadino, e a prescindere da schieramenti e posizioni, ho ritenuto dovere di coscienza attivarmi per quel che mi consentono le mie forze e la mia cultura giuridica.
Per quanto mi riguarda, a prescindere da ogni altra iniziativa che possa coinvolgere parti politiche direttamente interessate, in questo caso, verosimilmente, soprattutto Sardegna Possibile, che mi risulta abbia deciso di muoversi sul piano politico e non su quello giudiziario – mi sono concentrato sui lavori dell’Assemblea Costituente, oltre che sulla nota pronuncia della Corte Costituzionale sul Porcellum, per dipanare la matassa giuridica.
A mio avviso, proprio sulla base delle argomentazioni emerse dai lavori della Costituente in tema di libertà ed eguaglianza del voto, nonché della rilevanza dell’astensionismo – considerato dai Padri Costituenti un pericolo per la democrazia – nel contesto della qualità di dovere “civico” dell’esercizio del voto, vi sono fondati argomenti per ritenere che la diabolica disposizione di cui all’art. 1, comma 7, lettera a) della Legge statutaria 1/2013 sugli sbarramenti di coalizione violi l’art. 48 della Costituzione non solo sotto il profilo dell’uguaglianza del voto, ma anche sotto il profilo della libertà di voto, conseguendone non solo la necessità di riattribuzione dei seggi, ma quella dell’annullamento dell’intera consultazione elettorale. Forse, se non vi fosse la criticabile copertura dell’irresponsabilità dei consiglieri regionali per gli atti compiuti nell’esercizio del mandato, ex art. 25 dello Statuto, sarebbe ipotizzabile un vero e proprio “reato commesso per mezzo di norme di legge” – e specificamente quello di attentato ai diritti politici del cittadino previsto dall’art. 294 c.p. Questo articolo così recita: “Chiunque con violenza, minaccia o inganno impedisce in tutto o in parte l’esercizio di un diritto politico, ovvero determina taluno a esercitarlo in senso difforme dalla sua volontà, è punito con la reclusione da uno a cinque anni”. Ma questo è solo uno spunto per sottolineare il vulnus democratico contenuto nella legge.
Personalmente, stavo lavorando nell’eventualità di presentare una citazione individuale al Tribunale Civile sul modello di quella predisposta dall’Avv. Aldo Bozzi e che ha portato alla declaratoria di incostituzionalità del Porcellum, che presenterei comunque a titolo personale anche se nessuno si muovesse. Ora ovviamente bisogna vedere se è preferibile il ricorso al Tar, come, mi pare, tu proponga. Vi sono, a mio modesto avviso, altre possibili irregolarità abbastanza pesanti nell’applicazione della legge elettorale, derivanti soprattutto dall’autentico macello fatto dal legislatore con le disposizioni transitorie e coi rinvii ad altre leggi, ma questa è più propriamente materia da TAR.

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