DOCUMENTAZIONE Sardegna-Europa. Giunta regionale: “Atto di indirizzo strategico per la programmazione unitaria 2014-2020″

bandiera-SardegnaEuropaREGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
GIUNTA REGIONALE
DELIBERAZIONE N. 19/9 DEL 27.5.2014
(ipertesto)

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REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
GIUNTA REGIONALE
DELIBERAZIONE N. 19/9 DEL 27.5.2014
(ipertesto)
Oggetto: Atto di indirizzo strategico per la programmazione unitaria 2014-2020.
Il Presidente riferisce che la Regione Sardegna ha da tempo avviato, in accordo con la Commissione Europea, con il Ministero dello Sviluppo Economico Mise/DPS e con il Mistero del Lavoro, il percorso di definizione della Programmazione 2014-2020. Parte di questo percorso è definito nel Documento Strategico Unitario, approvato con la Delib. G.R. n. 37/5 del 12.9.2013 e con la successiva Delib. G.R. n. 6/8 del 14.2.2014, che ha dato avvio alla stesura dei primi documenti programmatici da predisporre per il ciclo di programmazione 2014-2020.
Aggiunge il Presidente che, pur in continuità con questo percorso condiviso con il Partenariato economico sociale e istituzionale, occorre procedere alla rivisitazione ed all’adeguamento della Programmazione unitaria al Programma di governo della coalizione nonché alla nuova versione dell’Accordo di Partenariato, inviato alla Commissione Europea da parte del Governo Centrale in data 22 aprile 2014.
Con tale rivisitazione si intende avviare il processo istituzionale previsto dalla normativa regionale e dai regolamenti comunitari per la predisposizione della programmazione operativa dei fondi strutturali e di investimento europei (Fondi SIE) che dovrà concludersi, così come previsto dal Reg. CE 1303/2013, il 22 luglio 2014 con la presentazione dei documenti di programmazione alla Commissione Europea per poter avviare la consultazione formale.
In attesa che il Programma Regionale di Sviluppo definisca in modo più completo e organico le scelte di programmazione pluriennale del governo regionale e tenuto conto della stringente scadenza, è necessario formulare e dettare le linee guida per la programmazione unitaria la cui attuazione operativa si avvale delle risorse disponibili su una pluralità di fondi, tra i quali FESR, FSE, FEASR, FEAMP e FSC. L’architettura strategica si articola su otto tematiche, tra loro interconnesse, da attuare con la stretta integrazione delle risorse. In particolare, in stretta coerenza con il Programma di governo, vengono individuate le seguenti otto tematiche:
1. Investimento sulle persone, attraverso un’istruzione e una formazione inclusiva di alta qualità, una più ampia partecipazione al mercato del lavoro, l’equità intergenerazionale e le pari opportunità.
2. Creazione di opportunità di lavoro, attraverso il rafforzamento della competitività delle imprese, l’internazionalizzazione delle filiere e dei sistemi produttivi, una moderna politica industriale, una economia basata sulla qualità, sulla ricerca dell’eccellenza e sull’innovazione.
3. Società inclusiva, attraverso l’integrazione tra le politiche sociali e sanitarie, nuove politiche per il sostegno all’inclusione e all’innovazione sociale, la promozione della convivenza civile e dell’integrazione.
4. Ambiente sostenibile, attraverso la tutela e la valorizzazione del paesaggio quale elemento forte della identità regionale, l’efficienza energetica e il perseguimento dell’obiettivo “rifiuti zero”.
5. Sviluppo degli attrattori culturali e naturali e sviluppo delle aree interne, attraverso un nuovo legame tra aree urbane e rurali e politiche turistiche e territoriali orientate a fare sistema tra operatori economici e risorse ambientali e culturali.
6. Sviluppo urbano, attraverso politiche di rigenerazione urbana, nella consapevolezza che le città rappresentano sempre di più i centri di propulsione dell’innovazione produttiva e dell’innovazione sociale.
7. Potenziamento delle infrastrutture, attraverso la riduzione dei costi dell’insularità, il miglioramento della mobilità e dell’accessibilità, il potenziamento delle infrastrutture economiche e sociali.
8. Qualità istituzionale, attraverso processi di sburocratizzazione e semplificazione, razionalizzazione delle risorse, partecipazione, trasparenza e valutazione.
Pertanto, al fine di dettagliare le strategie di programmazione unitaria, il presente Atto di indirizzo strategico, individua le priorità del programma di governo della coalizione e di quelle indicate dalla Commissione Europea nella Comunicazione “Europa 2020 – Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva” con la quale vengono individuati una serie di obiettivi quantitativi cui tendere per poter garantire uno sviluppo del sistema socio economico regionale che faccia leva sulla ricerca e l’innovazione e sulla promozione delle tecnologie dell’informazione, che sia sostenibile in quanto rispettoso delle vulnerabilità ambientali ed infine che sia in grado di favorire l’inclusione sociale per le classi di popolazione più deboli.
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In particolare gli obiettivi da raggiungere per l’Europa entro il 2020 sono:

- portare al 75% il tasso di occupazione delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni;
- investire il 3% del prodotto interno lordo (PIL) in ricerca e sviluppo;
- ridurre le emissioni di carbonio del 20% (e del 30% se le condizioni lo permettono), aumentare del 20% la quota di energie rinnovabili e aumentare l’efficienza energetica del 20%;
- ridurre il tasso di abbandono scolastico a meno del 10% e portare al 40% il tasso dei giovani laureati;
- ridurre di 20 milioni il numero delle persone a rischio di povertà.
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Il Presidente precisa che, al fine di garantire i tempi prefissati e il rispetto degli adempimenti connessi, occorre definire con rigore i processi ed i tempi della programmazione, in quanto la Regione Sardegna intende adempiere agli impegni ed alla tempistica richiesta a livello comunitario.
Al fine di garantire il corretto e puntuale coinvolgimento del Consiglio Regionale, anche nel rispetto con quanto disposto dalla L.R. n. 13/2010, è necessario che nel più breve tempo possibile vengano inviate alle competenti Commissioni idonee ed esaustive informazioni, in modo da consentire alle stesse di formulare gli indirizzi programmatori previsti. Successivamente, nel rispetto del Codice di condotta del partenariato europeo, tale coinvolgimento dovrà essere esteso al Partenariato, in modo da consentire allo stesso di poter formulare le proprie osservazioni.
Sulla base di tali indirizzi dovrà quindi essere predisposta la programmazione operativa nel rispetto delle regole dei singoli fondi, in modo da poter avviare il negoziato formale con la commissione europea per l’approvazione degli stessi.
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La tempistica stringente, continua il Presidente, impone che il cronoprogramma possa essere il seguente:
- entro il 30 maggio, invio di idonee informazioni alle competenti commissioni consiliari;
- entro il 6 giugno, convocazione del Partenariato allargato per la condivisione degli indirizzi strategici;
- 11 giugno, discussione di tali indirizzi, nell’ambito del Comitato di Sorveglianza FESR ed avvio del negoziato informale con i referenti comunitari;
- 17 giugno, discussione di tali indirizzi, nell’ambito del Comitato di Sorveglianza FSE ed avvio del negoziato informale con i referenti comunitari;
- 18 giugno – 4 luglio, sulla base degli indirizzi del Consiglio Regionale e dei contributi del Partenariato allargato, predisposizione della programmazione operativa dei fondi SIE;
- 8 luglio 2014, approvazione dei Programmi Operativi FESR, FSE, FEASR da parte della Giunta regionale;
- 9 luglio 2014 invio al Consiglio regionale per la presa d’atto definitiva;
- entro il 22 luglio 2014, invio dei Programmi Operativi FESR, FSE, FEASR alla Commissione Europea e avvio della consultazione.
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Ricorda il Presidente che negli ultimi anni l’Unione Europea e il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) – Dipartimento delle Politiche di Coesione (DPS) hanno predisposto regolamenti, documenti di orientamento, linee guida e indirizzi da adottare per la predisposizione dei Programmi regionali. Il MiSE – DPS, nello specifico, così come previsto dal disposto regolamentare [art. 14 – punto 4 Reg. (CE) 1303/2013], ha trasmesso il 22 aprile 2014 alla Commissione europea l’“Accordo di Partenariato”, quadro di riferimento nazionale per la definizione delle scelte che l’Amministrazione Centrale – di concerto con le Amministrazioni regionali – assume per l’utilizzo delle risorse UE e del relativo cofinanziamento nazionale per il periodo 2014-2020. Nell’ambito di tale documento dovranno essere selezionati i “risultati attesi” e le “azioni” programmatiche più adeguate per affrontare le sfide che la Regione Sardegna intende assumere per il periodo 2014-20.
La programmazione dei fondi SIE 2014-2020 dovrà rispondere alla regolamentazione comunitaria e alla normativa nazionale e regionale, recependo i contributi di analisi e valutazioni sviluppate dagli organi tecnici/amministrativi in coerenza con il programma di governo.
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Pertanto tale Programmazione dei Fondi SIE, secondo il presente Atto di indirizzo, si baserà sui seguenti elementi che rappresentano i riferimenti essenziali per la programmazione 2014-2020:
- approccio di programmazione unitaria che prevede una stessa articolazione di Obiettivi gerarchizzati per tutte le fonti finanziarie attivabili;
- concentrazione e specializzazione delle risorse per definire adeguata “massa critica” tale da aggredire realisticamente le criticità presenti e per utilizzare fonti mirate per problemi specifici;
- attenzione ai luoghi (città – aree interne);
- integrazione a livello di fonti finanziarie, di natura tematica e territoriale, nonché attivazione di efficaci sinergie tra enti/istituzioni ed operatori privati e pubblici (governance multilivello);
- valutazione dei risultati (adozione di opportuni indicatori per la loro sorveglianza);
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Il Presidente ricorda che gli undici Obiettivi Tematici contenuti nel Regolamento generale n. 1303/2013 all’art. 9 rappresentano una più precisa articolazione degli elementi che concorrono al perseguimento delle tre priorità della strategia Europa 2020. In tal senso si colloca anche l’art. 18 dello stesso Regolamento relativo alla “concentrazione tematica”, che stabilisce che gli Stati membri debbano favorire il sostegno agli interventi che garantiscono il maggiore valore aggiunto in
relazione alla strategia dell’Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
Per quanto concerne le Regioni in transizione (tra le quali ricade la Sardegna) esistono i seguenti vincoli di destinazione:
- almeno il 60% del totale delle risorse del FESR a livello nazionale deve essere destinato a due o più obiettivi tematici tra gli OT 1, 2, 3, 4. Almeno il 15% del totale delle risorse FESR a livello nazionale è destinato all’OT 4;
- almeno il 5% delle risorse del FESR assegnate a livello nazionale sono destinate ad azioni integrate per lo sviluppo urbano sostenibile delegate alle città per essere gestite attraverso lo strumento degli Investimenti Territoriali Integrati (ITI) di cui all’art. 99 del RRDC;
- almeno il 70% del totale delle risorse del FSE deve essere concentrato su un massimo di cinque priorità d’investimento, scelte fra le 18 di cui all’art. 3 del Regolamento 1304/2013.
Almeno il 20% del totale delle risorse FSE a livello nazionale è destinato all’OT 9 “Promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà”;
- almeno il 30% del contributo totale del FEASR, secondo la proposta di regolamento sullo sviluppo rurale, deve essere destinato a misure connesse all’ambiente e al clima.
Sulla base di tale quadro regolamentare ed alla luce dei vincoli in termini di assegnazione delle risorse, come esplicitate nell’ambito dei Regolamenti specifici per Fondo, il presente Atto di indirizzo strategico sulla programmazione unitaria 2014-2020 della Regione Sardegna per l’utilizzo dei fondi SIE, illustra gli obiettivi tematici e le relative quote percentuali delle risorse su cui sarà imperniata la programmazione delle risorse comunitarie per il periodo 2014-2020.
Il Presidente precisa che tale Atto e le sue successive definizioni, sono rafforzate da un continuo confronto con gli Assessorati regionali e con il recepimento dei contributi trasmessi sino ad oggi dal Partenariato socioeconomico ed istituzionale in sede di formulazione del Documento Strategico Unitario.
Con questo Atto di indirizzo e i relativi Programmi Operativi che deriveranno si tiene conto della passata esperienza di gestione dei Fondi comunitari che ha mostrato difficoltà e scarsa efficacia nel promuovere un adeguamento sostanziale e duraturo della struttura amministrativa. In questo contesto si colloca la necessità di una riorganizzazione e rafforzamento delle strutture dedicate all’attuazione.
Coerentemente con tale impostazione il Presidente ricorda che il Centro Regionale di Programmazione, nella sua qualità di Autorità Procedente ai sensi della Delib. G.R. n. 34/33 del 7.8.2012, in virtù della Delib.G.R. n. 37/5 del 12.09.2013, ha portato a compimento le prime due fasi della VAS (fase preliminare e scoping) per i Programmi regionali cofinanziati dai fondi FESR, FEASR ed FSE e, poiché l’Autorità Competente ha dichiarato l’esclusione del Programma Operativo FSE, a seguito di queste due fasi, sta procedendo, contestualmente alla redazione dei Programmi da parte delle competenti Autorità di Gestione FESR e FEASR e in raccordo con esse, alla predisposizione del rapporto ambientale, il quale costituirà parte integrante dei Programmi. Al riguardo, il Mise/DPS ha recentemente chiarito che per l’invio ufficiale dei Programmi Operativi e l’avvio del negoziato formale con la Commissione sarà sufficiente aver avviato e non anche già concluso la consultazione sul PO e sul Rapporto ambientale da parte dei soggetti competenti in materia ambientale e del pubblico.
Il Presidente ricorda inoltre che l’informativa al Consiglio regionale e al Partenariato dovrà essere articolata, per ciascun obiettivo tematico, secondo il seguente schema:
- gli obiettivi da assumere;
- il collegamento tra obiettivi tematici e comunitari;
- le sinergie tra azioni dei POR e dei PON:
- le fonti finanziarie da attivare;
- i risultati da conseguire.
Sulla base delle elaborazioni attuali e delle indicazioni del DPS, la quantificazione finanziaria per i singoli programmi operativi comprensiva di cofinanziamento nazionale, pari al 50% del totale, è la seguente:
- PO FESR: 927,6 milioni di Euro;
- PO FSE: 444,8 milioni di Euro;
- PSR FEASR: 1.255 milioni di Euro.
Il Presidente rappresenta inoltre la necessità di un collegamento programmatico e funzionale dei Programmi Operativi Regionali con i Programmi e le relative risorse dell’Obiettivo “Cooperazione Territoriale Europea”. Precisa che a tali risorse, sulla base della programmazione nazionale e su tematiche specifiche, potranno essere aggiunte anche le risorse dei Programmi Operativi Nazionali la cui gestione è demandata alle amministrazioni centrali ma che dovranno assicurare la ricaduta territoriale degli interventi e le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC).
Il Presidente evidenzia l’importanza di dare unità programmatica e finanziaria all’insieme degli interventi previsti con la Programmazione 2014-2020 sottolineando il fondamentale ruolo che può svolgere il Fondo FSC. A tal proposito evidenzia come sia attualmente in fase di concertazione con il Governo Centrale la ripartizione delle risorse finanziarie dello stesso sia a livello territoriale che tematico. Non di meno è evidente il contributo che potrà svolgere il FSC in una prospettiva di
programmazione unitaria in considerazione della sua specializzazione sul finanziamento di progetti infrastrutturali strategici sia di carattere materiale che di carattere immateriale. In particolare, la complementarietà e l’integrazione del FSC permetterà il superamento dei vincoli settoriali e dimensionali che caratterizzano l’attuale programmazione comunitaria. Secondo tale logica, le risorse del Fondo saranno programmate verso interventi di natura infrastrutturale strettamente connessi e complementari agli interventi programmati a valere sulle risorse comunitarie. Le risorse del Fondo potranno, altresì, essere destinate all’integrazione finanziaria degli interventi strategici il cui fabbisogno finanziario non trova una completa copertura sulle fonti comunitarie.
Sulla base di tale impostazione unitaria della programmazione delle risorse e delle tematiche strategiche prima individuate, il Presidente illustra la allocazione percentuale delle risorse finanziarie per Obiettivo Tematico (Tab.1). Tali percentuali potranno, unitamente a quelle delle altre Regioni italiane afferenti alla categoria delle Regioni in Transizione, subire piccole modifiche nell’ambito dell’Accordo di Partenariato e della fase di negoziazione formale, in funzione degli
equilibri finanziari da rispettare sia a livello nazionale sia a livello di categoria di regioni.
Nel rispetto dei principi di concentrazione, il Presidente precisa che è stato necessario operare delle scelte e che gli obiettivi che non trovano attuazione nell’ambito del Fondi di riferimento potranno essere realizzati con il concorso di altri finanziamenti di fonte nazionale e regionale.
Il Presidente al riguardo sottolinea che nell’ambito del Quadro Strategico comune 2014-2020, oltre ai Fondi FESR, FSE e FEASR è presente il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca FEAMP, di diretta responsabilità del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, al pari dei PON (al momento si sta lavorando sull’ipotesi di attivare i seguenti PON: “Istruzione”; “Città” per le 14 città metropolitane tra cui Cagliari; “Inclusione Sociale” sui temi della povertà estrema;
“Governance”, “Competitività” e “Ricerca” ai quali si è aggiunto il PON “YEI-Garanzia Giovani”) la cui titolarità è a livello nazionale per i quali la Regione Sardegna sarà chiamata a declinare le priorità che potranno integrare le azioni dei programmi operativi.
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Tab. 1. Quote percentuali indicative delle risorse POR FESR, FSE e FEASR 2014-2020
assegnate agli OT (art 9 – RRDC 1303/2013)
Obiettivi tematici Contributo
FESR
Contributo
FSE
Contributo
FEASR
1 Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione 12% 5,%
2 Agenda digitale 14% 1%
3 Competitività dei sistemi produttivi 28% 42,7%
4 Energia sostenibile e qualità della vita 20% 7,6%
5 Clima e rischi ambientali 5%
36,9%
6 Tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse
culturali e ambientali 12%
7 Mobilità sostenibile di persone e merci 0% 0%
8 Occupazione 0% 38,5% 4,3%
9 Inclusione sociale e lotta alla povertà 3% 20% 0,5%
10 Istruzione e formazione 0% 36% 2,0%
11
Rafforzamento della capacità istituzionale e
promozione di una PA efficiente 2% 2,5% 0%
Assistenza tecnica 4% 3%
TOTALE 100% 100% 100%
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Una parte costitutiva del nuovo impianto programmatorio 2014 – 2020 è rappresentato dalla definizione di una strategia specifica per lo sviluppo territoriale integrato delle “Città” e delle “Aree Interne” che si basa su un approccio di tipo place-based di attenzione alle specificità dei luoghi.
Come specificato nell’Accordo di Partenariato, l’individuazione delle aree territoriali di intervento, siano esse città o aree interne, deve discendere da una serie di requisiti oggettivi. I Programmi Operativi dovranno, pertanto, contenere una precisa indicazione dei criteri da adottare per individuare le aree in cui si intende intervenire in maniera coerente con la strategia, degli obiettivi che si intendono perseguire e delle risorse finanziarie stanziate, in una logica di programmazione plurifondo FESR, FSE, FEASR.
A tale proposito, il Presidente informa che la Regione ha da tempo avviato una riflessione sulle modalità attraverso le quali attivare in particolari contesti territoriali i nuovi strumenti di attuazione delle politiche di sviluppo locale disposti dai nuovi regolamenti: Sviluppo locale di tipo partecipativo (Community-led local development), Piani di Azione Comuni, Investimenti Territoriali Integrati (ITI).
Per quanto riguarda l’ITI (Investimento Territoriale Integrato) esso appare lo strumento più idoneo per dare attuazione all’”Agenda Urbana” (art. 7 comma 2 del Regolamento UE n. 1301/2013).
Negli Atti di indirizzo per la Programmazione 2014-2020, sulla base dei parametri individuati a livello nazionale sono state selezionate le aree urbane candidabili all’attuazione dell’Agenda Urbana individuando le conurbazioni di Cagliari, Sassari e Olbia con le quali già dal mese di novembre 2013 l’amministrazione regionale ha avviato una serrata interlocuzione tecnica perrilevare i fabbisogni territoriali e le proposte di intervento, delineando e condividendo un percorso virtuoso di co-progettazione. Tale percorso prevede la definizione degli interventi ammissibili a possibili ITI da sperimentare inizialmente nelle tre aree urbane e l’individuazione delle Autorità Urbane a cui delegare differenti e graduate autonomie di gestione dei fondi strutturali a queste assegnate.
L’Accordo di Partenariato 2014-2020 ha anche individuato le 10 città metropolitane designate con legge n. 56 del 7 aprile 2014 e le 4 individuate dalle Regioni a statuto speciale (Cagliari, Catania, Messina, Palermo) quali autorità urbane destinatarie di un “Programma Operativo Nazionale Città metropolitane”. Nel caso tale proposta dovesse essere condivisa dalla Commissione Europea, l’area vasta di Cagliari potrebbe essere finanziata anche con il suddetto PON.
Per quanto riguarda, infine, la Strategia per le Aree interne, il Presidente informa che è stato avviato il confronto tra la Regione Sardegna e l’Amministrazione Centrale (DPS-UVAL) per individuare le aree candidabili alla Strategia nazionale e il prototipo su cui sperimentare la Strategia nel 2014. L’individuazione delle aree a livello regionale avverrà secondo un processo selettivo che terrà conto prioritariamente, oltre che delle condizioni di marginalità geografica e di malessere
demografico dei territori, anche di potenziali risorse inutilizzate e della capacità amministrativa (Unione dei Comuni), organizzativa e progettuale dei soggetti locali.
La partecipazione della Regione alla Strategia per le Aree Interne consentirà anche di accedere ai finanziamenti previsti dalla Legge di Stabilità (art 1, comma 6-7-8-9) per istruzione, salute e trasporto locale. Tale partecipazione è subordinata all’individuazione nei Programmi partecipanti
alla Strategia di una quota di risorse finanziarie specificatamente dedicate.
La Giunta regionale, udita la proposta del Presidente, preso atto che il presente indirizzo strategico sulla programmazione unitaria dei 2014-2020 discende dal programma di governo della coalizione e dagli orientamenti e dalle disposizioni formulate in sede nazionale e comunitaria e che l’articolazione delle priorità di programmazione regionale in ambito FESR, FSE e FEASR rappresentano una ulteriore decisione assunta dalla Regione Sardegna che sarà completata con la formulazione dei tre Programmi Operativi FESR, FSE e FEASR da concludere e trasmettere entro tre mesi dalla presentazione dell’Accordo di Partenariato alla Commissione Europea, avvenuta il 22 aprile dell’anno in corso
DELIBERA
- di approvare il presente Atto di indirizzo strategico sulla programmazione unitaria del 2014-2020;
- di approvare il seguente cronoprogramma per la predisposizione dei Programmi Operativi:
a) entro il 30 maggio, invio di idonee informazioni alle competenti Commissioni consiliari;
b) entro il 6 giugno, convocazione del Partenariato allargato per la condivisione degli indirizzi
strategici;
c) 11 giugno, discussione di tali indirizzi, nell’ambito del Comitato di Sorveglianza FESR ed avvio del negoziato informale con i referenti comunitari;
d) 17 giugno, discussione di tali indirizzi, nell’ambito del Comitato di Sorveglianza FSE ed avvio del negoziato informale con i referenti comunitari;
e) 18 giugno – 4 luglio, sulla base degli indirizzi del Consiglio regionale e dei contributi del Partenariato allargato, predisposizione della programmazione operativa dei fondi SIE;
f) 8 luglio 2014, approvazione dei Programmi Operativi FESR, FSE, FEASR da parte della Giunta regionale;
g) 9 luglio 2014, invio dei Programmi Operativi FESR, FSE, FEASR al Consiglio Regionale
per la presa d’atto definitiva
h) entro il 20 luglio 2014, pubblicazione dell’avviso di deposito e avvio delle consultazioni VAS;
i) entro il 22 luglio 2014, invio dei Programmi Operativi FESR, FSE, FEASR alla Commissione Europea e avvio della consultazione.
- di approvare, nel rispetto del principio di concentrazione nell’utilizzo delle risorse FESR-FSE, FEASR la ripartizione indicativa delle quote percentuali delle risorse finanziarie per gli Obiettivi Tematici selezionati (supra tab. 1);
- di confermare le tre strutture regionali che avranno il ruolo di Autorità di Gestione dei programmi operativi FESR, FSE, FEASR rispettivamente nel Direttore pro tempore del Centro Regionale di Programmazione incardinato nell’Assessorato della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio (FESR); nel Direttore pro tempore della Direzione generale
dell’Assessorato del Lavoro, Formazione professionale, Cooperazione e sicurezza Sociale (FSE) ed infine nel Direttore generale pro-tempore della Direzione generale dell’Agricoltura e della Riforma Agro – Pastorale (FEASR);
- di confermare il direttore, pro tempore, del Servizio Autorità di Certificazione, incardinato nell’Assessorato della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio, nel ruolo di Autorità di Certificazione dei programmi operativi FESR, FSE;
- di dare mandato al Centro Regionale di Programmazione di proseguire nel coordinamento delle attività connesse al dialogo con il Ministero dello sviluppo economico – DPS per l’aggiornamento dell’Accordo di Partenariato, in condivisione con l’Assessorato del Lavoro e con l’Assessorato dell’Agricoltura;
- di individuare nel Direttore pro tempore del Centro Regionale di Programmazione il responsabile del Gruppo di Coordinamento delle Autorità di Gestione e della relativa Segreteria per la programmazione dei Fondi SIE 2014-2020 che avrà il compito di occuparsi delle seguenti attività: valutazione dei Programmi; comunicazione istituzionale; monitoraggio dello stato di avanzamento finanziario, fisico e procedurale; sorveglianza dei PO; rapporti con il Partenariato;
- di confermare nel Centro Regionale di Programmazione, in coordinamento con l’Assessorato del Lavoro e con l’Assessorato dell’Agricoltura, l’Autorità procedente per la Valutazione Ambientale Strategica dei programmi regionali 2014-2020, ai sensi della Direttiva 2001/42/CE, con facoltà di deroga alle disposizioni operative di cui alla Delib.G.R. n. 34/33 del 7.8.2012
fermo restando quanto previsto dal D.Lgs. n. 152/2006;
- di incaricare il Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici di redigere, secondo quanto previsto dai regolamenti e dai documenti dell’Unione Europea, le Valutazioni ex-ante dei Programmi Operativi Regionali 2014-2020 relativi al FESR ed FSE, in modo che il processo valutativo accompagni e sostenga l’attività di redazione del Programma garantendo il
rigoroso rispetto dei tempi previsti, nonché di definire compiutamente, in sede di redazione dei PO FESR e FSE, il sistema degli indicatori, nonché il sistema statistico regionale che dovrà garantire l’aggiornamento degli indicatori stessi (Condizionalità ex ante trasversale n. 7 del Reg. 1303/13);
- di dare mandato all’Assessore degli Affari Generali, Personale e Riforma della Regione, in raccordo con l’Assessore della Programmazione, di provvedere ad una adeguata analisi per il rafforzamento delle strutture regionali dedicate alla gestione dei Fondi comunitari e per garantire un sostanziale miglioramento della Governance multilivello;
- di dare mandato all’Assessore della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio, nel rispetto degli indirizzi strategici contenuti nel presente atto, per la rivisitazione e l’aggiornamento della strategia unitaria per la programmazione 2014/2020 della Regione Sardegna, in stretto raccordo con gli Assessorati competenti, al fine di garantire completa ed esaustiva documentazione da inviare al Consiglio regionale per l’avvio delle procedure previste dalla L.R n. 13/2010;
- di dare mandato all’Assessore della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio, nel rispetto degli indirizzi strategici contenuti nel presente atto, in stretto raccordo con l’Assessore del Lavoro, Formazione professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale e con l’Assessore dell’Agricoltura e Riforma Agro – Pastorale, per l’avvio del percorso partenariale previsto dal Codice europeo di condotta sul Partenariato nell’ambito dei Fondi strutturali e di Investimento europei – Regolamento delegato (UE) n. 240/2014 della Commissione del 7 gennaio 2014.

Il Direttore Generale Alessandro De Martini

Il Presidente Francesco Pigliaru

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