Doing Business 2012: il rapporto sui Paesi dove è più facile fare affari. Marocco meglio dell’Italia che risulta 87esima

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Ecco la notizia riportata dalla news “First online”

Secondo il rapporto “Doing Business 2012 – Doing business in a more transparent world”, è il Paese nordafricano quello che ha meglio riformato il proprio sistema negli ultimi anni, rendendo più agili le attività economiche. Al primo posto sempre Singapore, mentre la Danimarca (sesta) comanda la graduatoria europea. Indietro l’Italia: 87esima.

Se vuoi leggere tutto l’articolo collegati alla rivista . L’articolo è stato ripreso anche da Aladinpensiero fbAbbiamo ripreso questa notizia incuriositi da quanto riportato dal Ministero dello Sviluppo che cita espressamente la “classifica Doing Business” a commento dell’art. 23 della proposta di modifica all’attuale normativa sulla SSRL (società semplificata a responsabilità limitata) a tutt’oggi inattuata per colpevole inefficienza degli uffici governativi, o forse per studiato comportamento dilatorio del governo medesimo, il quale nel cercare il meglio futuribile determina il peggio maledettamente attuale. Cercherò di spiegarmi più avanti, speriamo con chiarezza. Dunque, l’estensore della nota a commento di detto art. 23 sostiene testualmente. “La proposta emendativa contribuisce a migliorare la posizione del nostro Paese nella classifica Doing Business. L’Italia occupa il 77° posto della classifica nella specifica voce “Starting a business” [vedi le classifiche], scontando prevalentemente  i maggiori costi per l’avvio di impresa. La graduatoria viene compilata su specifici case study e la fattispecie Srl semplificata oggetto della norma non viene presa in considerazione in quanto limitata ai soli under 35. La sola rimozione del vincolo anagrafico consentirebbe di uniformarsi al benchmark dei nostri competitors Ue, garantendo un avanzamento di ben 6 posti nella classifica generale, con i conseguenti effetti – diretti ed indiretti – sulle dinamiche economico produttive. Contestualmente la stessa norma sostituisce il regolamento di attuazione ancora in corso di attuazione con un modello standard di statuto inderogabile, che faciliterà il lavoro – con sensibile riduzione dei costi – dei notai, e mantiene l’esenzione dai diritti di bollo e dalle altre tasse solo in caso di età inferiore ai 35 anni al fine di mantenere l’invarianza di spesa”.

Ora noi non abbiamo ragione di dubitare circa il verificarsi della previsione di miglioramento nella classifica Doing Business per la specifica voce “Starting a business”, almeno quando questa norma sarà entrata a regime (tra due o tre mesi?) nell’ordinamento giuridico del nostro Paese. Ce lo auguriamo! Allo stato, proprio in materia di “avvio di impresa”,  in una nostra classifica speciale di ”Starting a business”, da noi inventata ad hoc, dobbiamo segnalare il pessimo piazzamento dell’Italia per il fatto che il governo Monti ci ha fatto perdere oltre cinque mesi di tempo, conteggiati dal mese di gennaio ad oggi, esattamente da quando lo stesso presidente del consiglio aveva annunciato la norma di costituzione della nuova tipologia di impresa (la società semplificata a responsabilità limitata) fino ad oggi. E se quattro di questi cinque mesi di ritardo il governo può addebitarli alle procedure di formazione delle leggi nel nostro paese, almeno per 26 giorni (fino ad oggi) deve assumersi totalmente la responsabilità. Si tratta infatti del ritardo fino ad oggi accumulato, computato dalla data ultima prevista dal decreto legge 1/2012 convertito nella legge 27/2012 (60 giorni dalla conversione del decreto legge 1/2012 con la legge 27/2012, entrata in vigore il 25 maggio u.s.). Noi ci auguriamo che questo ritardo non cresca per una possibile scelta scellerata del governo di rinvio dell’attuazione della normativa vigente in attesa che entri in vigore la nuova progettata. Che dire? Siamo all’assurdo che per cercare qualcosa di meglio dell’esistente il governo non  tiene conto delle enormi aspettative create in moltissimi giovani dalle preannunciata costituzione delle SSRL, nonostante le norme che ne prevedono la costituzione siano finalmente formalmente in vigore, ma colpevolmente allo stato non attuate per mancanza di un decreto interministeriale regolamentare, ignorando i danni che ha provocato e sta provocando agli stessi giovani aspiranti imprenditori. Come dire che mentre si cerca l’ultimo trovato della medicina, nonostante quella disponibile sia giudicata comunque efficace, qualche paziente è morto e qualche altro si aggrava senza cura in una spasmodica attesa del meglio che dovrà (forse) arrivare!

(f.m.)

One Response to Doing Business 2012: il rapporto sui Paesi dove è più facile fare affari. Marocco meglio dell’Italia che risulta 87esima

  1. admin scrive:

    Per aggiungere ulteriori preoccupazioni rispetto alla scellerata idea di rinviare tutto all’approvazione del decreto crescita di Passera (http://www.pmi.it/wp-content/uploads/2012/06/DL-Sviluppo_Incentivi_imprese.pdf), che, ricordiamolo, dovrà essere convertito in legge, prendiamo atto che il cammino parlamentare del provvedimento non sarà né veloce né facile. Le forze politiche, di opposizione e di maggioranza, sono infatti sul piede di guerra per il fatto che detto decreto non convince rispetto alla sua portata (quanto sono davvero i fondi a disposizione?) e alla sua efficacia.

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