con la lampada di aladin sull’Università… pensando all’Università sarda

universita_cultura_e_sapere2lampada aladin micromicroUniversità La Sapienza di Roma, il passato che continua.
- E l’Università sarda? Un promemoria di Aladinews.

Sapienza, il passato che continua con il nuovo Rettore Eugenio Gaudio (da La Repubblica on line)

Non ha vinto il migliore, ha vinto il candidato voluto dal rettore uscente e ancora ingombrante, Luigi Frati, che ora in aula magna gli passa la sua cravatta a strisce oblique blu. Ha vinto il preside di Medicina (e Farmacia), la lobby più potente della sempre meno potente Università La Sapienza in Roma, 1303 Dc. Il compassato Eugenio Gaudio, 58 anni, docente di anatomia umana, cattolico, dice a elezioni vinte: “Europa, didattica, aule. La Sapienza è un bene di tutti”. Abbastanza facile. Lo dice mentre il più autorevole ranking sulla piazza globale – il londinese Thomson Reuters – rivela che la più affollata università italiana, la terza in Europa per numero di studenti, è solo tra il 301° e il 350° posto nel mondo, con la Normale prima delle nostre al 63° e nove atenei di casa davanti.

Il professor Gaudio, specializzato in Medicina interna, nei giorni agostani delle presentazioni al pubblico aveva sciorinato il programma più banale tra i sei candidati: “Il tempio della cultura e i settecento anni di storia che questa università ci consegna”, è stato il passaggio più interessante di tutta l’autopresentazione. Accademia d’antan. Il preside Gaudio, aiutato da un avversario, Giancarlo Ruocco, che mai si è scrollato di dosso la fama di arrivista, di avversario tardivo del potente Frati, conferma di avere il “physique” adatto per garantire continuità. È difficile davvero credere che il rettore uscente, come ha detto lui stesso, si dedicherà ad altro. C’è tutto il grande affare del Policlinico Umberto I – 400 milioni da spendere nei prossimi anni – che fa dei medici della Sapienza un’istituzione decisiva per affidare appalti e ruoli.

Il professor Luigi Frati per lungo tempo aveva in verità lavorato per l’ingegnere informatico Tiziana Catarci come rettore della sua università, lasciando al serafico Gaudio la più consona seggiola del numero due. Poi il dominus si è accorto che la prima donna candidata non aveva numeri e dipartimenti dietro, e a peso morto si è buttato sulla sua Medicina, sull’affidabile Gaudio. Che ora s’affretta a dire: “A quello che ci risulta sulle inchieste penali sul rettore uscente ci sono state tutte assoluzioni”. Frati, d’altro canto, aveva un tempo affidato al dipartimento di Carlo Gaudio, fratello del candidato Eugenio, il proprio figlio cardiochirurgo, Giacomo. E nel dipartimento di Eugenio, Medicina legale, oggi si può trovare anche la figlia di Luigi il Magnifico, Paola.

Un rettore entrante e serio su questo dovrà, innanzitutto, esprimersi: sul baronato sprezzante del merito che si esercita alla Sapienza, soprattutto a Medicina. Sui concorsi farsa che ogni tanto – ogni tanto – approdano in procura. Il professor Eugenio Gaudio non sembra aver la forza, il physique, ecco. Né la giusta tradizione alle spalle per tagliare quest’erba gramigna.

(La Repubblica on line, 03 ottobre 2014)

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