in giro con la lampada di aladin…

lampada aladin micromicroPartiti in crisi e vecchie ricette
- Servono novità e nuove idee.
. Anthony Muroni su L’Unione Sarda.
- logo_new GULFMEDITERRANEAN GULF FORUM. Pubblicato sulla pagina fb del Convegno il video dell’intervento del Presidente della Regione, Francesco Pigliaru.
- Immigrazione, Soru all’MG Forum: “Ue verso la revisione dei regolamenti di Dublino”. Pubblicato il video dell’intervento dell’eurodeputato europeo Renato Soru (sulla pagina fb).

12 ottobre 2014

Partiti in crisi
e vecchie ricette
– Servono novità e nuove idee
di Anthony Muroni su L’Unione Sarda

Della crisi del centrodestra (anche sardo), senza più leader né identità, ha parlato con la solita acuta nettezza Roberto Casu su L’Unione di mercoledì scorso. Per completare il quadro occorre, per onestà intellettuale, volgere lo sguardo verso il campo che per vent’anni – nell’unica prospettiva di contrastare lo strapotere di Berlusconi – si è via via evoluto (o, meglio, involuto), perdendo per strada alcune caratteristiche che nella storia repubblicana hanno rappresentato le peculiarità dei progressisti italiani: la rappresentanza dei lavoratori, la volontà riformista, la capacità di scontrarsi arrivando comunque al dialogo col mondo imprenditoriale, il senso dello Stato e la collaborazione istituzionale, il forte dibattito interno mai fine a se stesso e la naturale predisposizione a far maturare una classe dirigente via via allevata a salire i vari gradini istituzionali.
Il Pd di oggi cos’è? «Nient’altro che un partito personale, una Forza Italia 2.0», ci ha sussurrato all’orecchio un paio di sere fa un anziano notabile democristiano transitato, senza nessuna esitazione, prima tra i Popolari, poi nella Margherita e ora tra i democratici. Sarà forse una definizione ingenerosa nei confronti di Renzi che, in fin dei conti, gioca la sua partita con abilità in un momento in cui il suo partito rischia l’implosione per assenza di avversari e di un progetto di società a media-lunga scadenza. Messo in soffitta lo spauracchio del regime mediatico berlusconiano, domati i grillini alle Europee e isolati tutti i partiti alla propria sinistra, il Pd è nudo. Prigioniero delle contraddizioni, mai risolte, che hanno portato alla sua frettolosa fondazione.
Il matrimonio di interesse – spazzato via il trattino che Cossiga avrebbe voluto mettere tra centro e sinistra – fra gli eredi del popolarismo e della socialdemocrazia che fu comunista ha avuto l’effetto di annacquare valori e di permeare il nuovo soggetto delle innovazioni e delle distorsioni che proprio la discesa in campo di Berlusconi hanno portato sul panorama politico italiano (e dunque anche sardo) negli ultimi venti anni.
La Sardegna, ancora una volta, non ha saputo e non sa distinguersi. Nel campo del centrodestra si è comodamente intruppata nella casa madre “azzurra”, sfruttando ora l’onda lunga dei successi di Sua Emittenza, ora la comodità delle rendite di posizione e dei seggi sicuri. A sinistra si è via via persa l’autonomia che la Federazione isolana aveva saputo conquistarsi, negli anni, rispetto al Partito. Man mano che il Pci-Pds-Ds-Pd cambiava forma nel corso degli anni, a Cagliari come a Sassari, nel Sulcis come nel Nuorese, la sinistra è diventata meno sinistra. Ne è venuta fuori una maionese impazzita che proprio in queste settimane, basta dare uno sguardo alle pagine di cronaca del nostro giornale, provoca litigiosità, ricorsi, minacce di denunce, espulsioni, accuse di brogli e di falsi tesseramenti.
Conquistato il governo della Regione, più per demeriti altrui che per meriti propri (basti ricordare la telenovela delle primarie, la vittoria e la sconfessione della Barracciu) il Pd è scomparso dalla scena, se non fosse per i soliti appetiti riguardo a uffici di gabinetto e di staff, enti, aziende sanitarie e via poltroneggiando. Se fossero vere le previsioni – se non lo fossero significa che i notabili del partito verrebbero definitivamente sconfessati – nell’anno del Signore 2014 il nuovo segretario sarà lo stesso che guidò per cinque anni la Regione e che al termine del suo mandato venne sconfitto. Lo stesso già protagonista di un epico scontro con l’ex nemico Antonello Cabras all’epoca di precedenti e disgraziate primarie. Lo stesso che non ha trovato il tempo per fare il consigliere regionale di opposizione, che ha nei mesi scorsi stravinto le Europee sarde ma che pare mostrare poco interesse a essere assiduamente presente a Bruxelles.
Ci domandiamo, senza pregiudizi, se Renato Soru è l’uomo giusto per il Pd e se sarà, nel caso, il segretario giusto per dare supporto e non fare un pericoloso controcanto al governatore Pigliaru. Un uomo allo stesso tempo “forte” (nel senso della propensione al comando e al decisionismo) e “debole”, considerati i precedenti, anche recenti.
Al passato, infatti, qualche volta bisogna guardare anche per ricordare a tutti errori (e qualche volta disastri politici e amministrativi) documentati dalla storia e dunque non redimibili. Qua c’è un allarme vero, sul futuro della Sardegna, al quale tutti abbiamo il diritto-dovere di concorrere. C’è da promuovere un approccio nuovo, c’è da stimolare i partiti sardi a essere più indipendenti da Roma e più sintonizzati con la gente. C’è anche da fare agli auguri alle giovani classi dirigenti che si affacciano (e il Pd mostra in questo senso sprazzi di interessanti novità, in questi giorni) in Sardegna, da Cagliari a Oristano, dalla Gallura al Nuorese.
La Sardegna è una sola ed è di tutti. I signori politici si mettano in testa che non è più il tempo di spartirsela ma è arrivata l’ora di governarla, nell’interesse pubblico.
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Immigrazione, Soru all’MG Forum: “Ue verso la revisione dei regolamenti di Dublino”
Dalla pagina fb di Renato Soru, sabato 11 ottobre 2014
(nota della Redazione del blog) “L’Europa si sta preparando alla ridiscussione degli accordi di Dublino 2 che vincolano la permanenza dei richiedenti asilo nei paesi d’arrivo”. Ad annunciarlo è stato l’eurodeputato Renato Soru, ospite questa mattina a Cagliari del Mediterranean-Gulf Forum, meeting internazionale che guarda a soluzioni comuni per le comuni sfide dei paesi del Mediterraneo e del Golfo Persico, promossa dal Centro di Consulenza e Ricerca “Abhath” di Abu Dhabi e dal Centro Studi “Mutawassit – Mediterraneo” con l’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica e del Ministero degli Affari Esteri.
Soru ha voluto ricordare come oggi, anche grazie allo straordinario sforzo umanitario dell’operazione Mare Nostrum e alla generosità dei cittadini di Lampedusa, stia maturando in Europa una coscienza nuova: “Dall’inizio dell’anno sono morte nello stretto di Sicilia più persone che nella striscia di Gaza”, ha detto l’eurodeputato sardo, eletto nel collegio “Isole” nelle competizioni europee dello scorso mese di maggio ed attualmente presidente della commissione Politica, Diritti Umani e Sicurezza dell´Assemblea Parlamentare dell´Unione per il Mediterraneo (AP-UpM) .
“Noi oggi siamo qui per dire che non vogliamo che il Mediterraneo diventi un gigantesco cimitero. Il varo dell’operazione Frontex Plus allargata, a un anno dalla tragedia di Lampedusa non è un caso: il tema dell’immigrazione è fra le priorità dell’agenda europea e tutti i paesi hanno capito di dover fare la loro parte per garantire il rispetto dei diritti umani nell’area mediterranea”.

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