Sa die de sa Sardigna 2015. Parole (non molte), Opere (poco o niente), Omissioni (molte, troppe)…

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Sa die, per la messa in cattedrale
Cagliari 18 aprile 2015
duomo cagliari Cari Amici,
Vi confermo che, su richiesta del Comitato per sa die de sa Sardigna, la mattina del prossimo 28 aprile, l’Arcivescovo di Cagliari, mons. Arrigo Miglio, concelebrerà con alcuni sacerdoti la messa nella cattedrale di S. Maria, a partire dalle ore 10,30.
Buoncammino-chiesa-300x202 Per meglio preparare la celebrazione del 28 aprile, la Chiesa di san Lorenzo – con il suo rettore mons. Mario Ledda – e la Fondazione Sardinia promuovono due incontri sul tema “LINGUA SARDA E LITURGIA”. Questi si svolgeranno nella chiesa di San Lorenzo in Buon Cammino a Cagliari (di lato all’ex-carcere) nei due lunedì, 20 e 27 aprile, a partire dalle ore 18,30. L’incontro di lunedì 20 aprile sarà guidato da don Antonio Pinna, docente di Sacra Scrittura presso la Facoltà Teologica, e avrà quale titolo: “Orientamenti per la traduzione in sardo della Bibbia e della liturgia: la teoria e la pratica”.
L’incontro del 27 aprile, con inizio alle ore 18,30, sarà guidato da mons. Mario Ledda ed avrà quale titolo: “Dio parla ai Sardi tramite il salmo 87”.
Nella mattinata del 28 aprile, ad iniziare dalle ore 9,00, nel salone di Palazzo Regio, il Comitato si riunirà con le associazioni degli artisti della cultura poetica e musicale sarda, per aprire le celebrazioni di sa die de sa Sardigna del 2015. Dal salone ci si sposterà in cattedrale alle ore 10,30.
Siamo tutti invitati a partecipare a queste iniziative.
Saluti SALVATORE CUBEDDU
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Sa die: aspettendi sa regioni… aspetta e spera…
Leggete, che forse vi interessa.
di Marco Deplano (da fb)
Otto aprile 2015: con una delibera, l’Assessore regionale alla cultura Firino ha ufficialmente messo a disposizione 160.000 euro per ‪#‎SaDie2015‬ .
Oggi, 19 aprile, a dieci giorni dalla ricorrenza, è tutto ancora in alto mare. Ci sono le risorse, ma non ci sono i tempi tecnici per far partire la macchina organizzativa come si dovrebbe. Cosa sappiamo:
- che il Presidente del Consiglio regionale non ha disposto alcun momento di celebrazione a livello istituzionale (smentendo tutti, compreso lo scrivente).
Il Consiglio regionale di via Roma presumibilmente sarà VUOTO e, a discapito di quanto contenuto nella delibera dell’Assessore regionale Firino – documento al vaglio della Commissione cultura del Consiglio – non è stato previsto alcun impegno ufficiale, né dentro né fuori dagli spazi istituzionali,
Martedì 28 alle 10.30, dopo un incontro prevalentemente commemorativo presso il Palazzo Viceregio (apertura dei lavori prevista per le ore 9), messa in Cattedrale, in lingua sarda, officiata dall’Arcivescovo, per iniziativa del Comitato Pro Sa Die, alla presenza di qualche politico e dei cittadini (credenti o praticanti occasionali).
Altri gruppi propongono attività encomiabili, ma isolate (segnalo ad esempio Sa die de sa Sardigna in tundu). Stop.
Ponzio Pilato lava mani-Duccio_maesta_detail4- Il Presidente della Giunta non ha proferito parola pubblicamente rispetto a Sa Die, scaricando le responsabilità sull’Assessore alla cultura, lassandela a sa sola.
Può un Presidente della RAS lavarsene le mani?
Può un Presidente del Consiglio regionale RAS valutare di non celebrare la giornata del 28 in Aula?
L’Assessore regionale alla cultura è stata l’unica a mostrare sensibilità e impegno per questa situazione e si accinge a presentare un calendario di eventi diffusi sul territorio (diciamolo, ancora di fatto non si sa nulla…) in programma tra il 24 e il 28 aprile. Personalmente le sono grato e ne apprezzo la dedizione, ma la latitanza delle altre istituzioni è dimostrazione di superficialità per una parte della storia che è, loro malgrado o, malgrado loro, patrimonio di tutti.
La mancanza di empatia, di interesse e di rispetto sono il segno di uno dei momenti più bui della nostra Autonomia. Ciò è perfettamente in linea con la politica che il governo italiano conduce accentrando su di sé poteri e competenze delegittimando le specialità regionali. Mi avvilisce che siamo noi stessi a mortificarci da soli.
Alle decine di associazioni con cui ho preso contatto in questi giorni dico con le lacrime agli occhi che non esistono i tempi burocratici per poter organizzare un evento in grande stile. L’unica possibiltà, seppure tardiva, è un intervento politico massiccio (consiglieri regionali, giunta in toto, comune, autorità varie).
Altrimenti, ciò che ci resta è prendere vino e formaggio. Spezzare il pane e stare insieme in una bella piazza. La parola d’ordine per partecipare la conoscete ed è la stessa dal 1794: ‪#‎cixiri‬

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