Dantis Amor
Dante e Virgilio tra i seduttori e gli adulatori incontrano Venedico Caccianemico (che indusse Ghisolabella a “far le voglie del Marchese (Obizzo d’Este) ” e Taide, la puttana: (…) quella sozza scapigliata fante, / che là si graffia con l’unghie merdose, (…). Un esempio fantastico della varietà dei registri linguistici e della potenza “plastica” del linguaggio di Dante nonchè della sua straordinaria duttilità.
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