Oggi sabato, sabudu, 20 giugno, de lampadas, 2015

aladinewsGli eventi di oggi segnalati da Aladinpensiero sul blog Aladinews agorà. PUNT ‘E BILLETTU: La Scuola Popolare dei lavoratori di Is Mirrionis. ITI (Interventi Territoriali Integrati) a Is Mirrionis.
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L’enciclica papale
La Nuova Sardegna on line 20 giugno 2015

Francesco e l’ambiente, una lezione morale per sperare nel futuro
di Antonio Canu
Del Santo d’Assisi, il più vicino alla Natura, alle creature viventi, porta il nome: Francesco. Già dai suoi primi discorsi, il Papa ha fatto sapiente cenno al rapporto non certo armonico, anzi distruttivo, tra l’uomo e il creato. Ora ne sviluppa concetti, preoccupazioni, speranze, dedicando al tema una lettera pastorale. Dove, con il piglio che conosciamo, richiama la necessità a impegnarsi nel dialogo e nelle azioni che ne derivano, siano esse individuali che di politica internazionale. Il suo è un invito concreto, al fare e, come si augura con l’enciclica, a “riconoscere la grandezza, l’urgenza e la bellezza della sfida”. Per porre fine ad una concezione del mondo, non solo sbagliata, ma rischiosa. «Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla». Riferendosi alla sorella Terra, citando così il cantico dell’omonimo Santo. Francesco non è il primo Papa a pronunciarsi sull’ambiente. Lo fece già Paolo VI e ancora di più Giovanni Paolo II e il suo successore, Benedetto XVI. Papa Francesco ricorda il contributo di questi e degli altri, non solo religiosi: scienziati, filosofi, teologi, organizzazioni sociali. Cita in particolare il Patriarca Ecumenico Bartolomeo e il suo invito a pentirsi per come ognuno di noi, in diversa misura, maltratta il Pianeta. Nella lettera pastorale appena presentata, Francesco ha un approccio globale al tema ambiente, o meglio, alla casa comune. Denuncia che al suo interno c’è distruzione, saccheggio, rapina. Ci sono ingiustizie, disuguaglianze, violenze. C’è povertà, malessere, emarginazione, ci sono steccati tra chi ha tanto e chi non ha nulla. I temi ambientali, nella sua lettera, non sono più soltanto una questione scientifica. Diventano una questione morale ed etica. Al di là dell’impatto che potrà avere sulle coscienze dei credenti o meno, sarà interessante misurare le reazioni di chi governa e ha il potere di cambiare il mondo. Per quanto possa essere forte il richiamo del Papa e sacrosanto, è il caso di dirlo, l’invito a cambiare strada e quindi superare gli interessi e le politiche che li sostengono, nessuno è in grado di prevedere come tali appelli verranno recepiti e tradotti. Perché al di là dei commenti e delle testimonianze, certamente favorevoli e ossequiose, quanto l’onere ad affrontare le grandi emergenze del Pianeta, si tradurrà in azioni concrete? La perdita di biodiversità non è solo una sottrazione alla casa comune, è un impoverimento di risorse e di opportunità. I cambiamenti climatici non sono previsioni apocalittiche di alcuni scienziati, ma la prova evidente che l’uomo sta interferendo da tempo con le leggi naturali. Vogliamo porre fine a questi processi, per quanto ancora si possa, o lasceremo a chi verrà un mondo totalmente diverso da quello attuale? L’inquinamento dell’aria, dell’acqua, del suolo, è ancora oggi un prezzo salato da pagare per uno sviluppo sempre più fallimentare, o è tempo di rendere la casa comune salubre, investendo in uno sviluppo davvero sostenibile? Questa è la sostanza della lettera pastorale. Che coinvolge anche la sfera personale, il comportamento individuale, di ognuno di noi. Quegli stili di vita che possono fare la differenza e obbligare la politica a fare scelte diverse e davvero partecipate. Perché ognuno di noi ha la sua fetta di responsabilità. Anche nelle piccole azioni quotidiane. Che sia il risparmio, il riciclo, la rinuncia. Noi siamo la somma, soprattutto se abitiamo nel posto più fortunato del mondo. Da Francesco a Francesco, nella continuità che è religione, fede, preghiera. Ma è anche una visione moderna e obiettiva della realtà, quella che contiene tutto e tutti. Perché tali siamo, di fronte all’aria, al sole, all’acqua. Alla Sorella Terra.

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