con la lampada di aladin… sbattendo contro un muro

lampadadialadmicromicro133IL DIBATTITO CRESCE, IL COMUNE MINIMIZZA. San-Michele muro Biolchini
- Piazza San Michele, parla la progettista Ilene Steingut: “Ecco le nostre ragioni. Ma sulla partecipazione serve un dibattito”. Sul sito vitobiolchini.it
- Il coinvolgimento deve essere una pratica quotidiana. Intervento di Enrico Lobina su L’Unione Sarda di oggi, ripreso dalla pagina fb di CagliariCittàCapitale. – Per correlazione: aladinews sul muro.

Piazza San Michele e la democrazia ogni cinque anni
Enrico Lobina, su L’Unione Sarda del 3 ottobre 2015

Il muro che stanno costruendo in piazza S. Michele è brutto. Lo è oggettivamente. Non sappiamo come sarà alla fine, ma quasi tutti i cagliaritani hanno paura di un risultato negativo. Qualcuno, astutamente, suggerisce di chiedere al maestro Sciola di portare alcune sue opere per abbellire il muro antistante la “parrocchia-bunker” (copyright Paolo Matta).
Non so se a fine lavori il muro sarà così brutto. Se rimarrà come prevede il progetto, lo immagino presto di mille colori e con mille scritte, speriamo artistiche. Agli abitanti di S. Michele è stato chiesto cosa ne pensassero? Quando, in che data?
La città è in declino, e la lista delle cose da fare, o mal fatte, è lunghissima. Ma, sicuramente, la riconversione economica della città non può avvenire senza un vasto processo di partecipazione, del popolo e delle classi dirigenti. Ecco l’errore fondamentale successivo all‘“ora tocca a noi” del 2011, che è diventato “ci vediamo tra cinque anni”. Si è pensato che la partecipazione, la condivisione, il coinvolgimento non dovesse essere una pratica continua, quotidiana. Il caso, diverso da S. Michele, dell’ecocentro a S. Elia è un altro esempio.

Dal 2011 non esistono più le circoscrizioni. Avevano perso quasi tutta la loro capacità di coinvolgere la popolazione nelle scelte che riguardavano i loro quartieri.
Si potevano sostituire con tanti altri strumenti. Non è stato fatto. Volutamente non lo si è fatto. Si è assunta la posizione ideologica per cui la democrazia è votare ogni cinque anni. Per esempio, per rimanere nella cronaca di questi giorni, non è stato permesso a Cagliari di esprimersi sull’ennesima discarica che si sta aprendo poco fuori dai suoi confini, a Machiareddu.
Democrazia non è votare ogni cinque anni. Non è mai stato così. La democrazia è una conquista quotidiana. La città ha bisogno di una profonda trasformazione, perché altrimenti continuerà ad essere sempre più povera. Questa trasformazione non la compiono dieci assessori e venti consiglieri. La compie una città. Se poi ci si limita ad amministrare, cioè a portare avanti atti amministrativi, è un’altra questione.
La circolarità è uno dei tratti propri delle civiltà sarda da riprendere. Cooperare, coinvolgere, dà sempre risultati positivi
Cagliari Città Capitale, al governo della città, avrà questo tratto caratteristico.

Il 3 ottobre la giunta è intervenuta sull’Unione per raccontare come ha coinvolto il vecchio parroco e la curia. Emerge che nessuna assemblea pubblica, o altra forma di partecipazione, è stata portata avanti.
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SanMichele progetto iniz
Comitato spontaneo per la Piazza San Michele
Dott. Claudio Mudu
Bassu Rosa Fausta
Presso salone parrocchiale
Chiesa Madonna della Medaglia Miracolosa
Piazza San Michele, 1 – Cagliari

Al Sig. Sindaco del Comune di Cagliari
Massimo Zedda

E per conoscenza
All’Eccellenza Rev.ma Mons. Arrigo Miglio
All’Assessore Comunale ai Lavori Pubblici
Al Presidente della Commissione Comunale Lavori Pubblici
All’Assessore Comunale Urbanistica Ambiente Verde Pubblico
All’Assessore Comunale alle Politiche Sociali
Al Presidente della Commissione Pari Opportunità
All’Ufficio Regionale per la tutela del paesaggio
Al Corpo Forestale e Vigilanza Ambientale
A Tutti gli organi di stampa
Loro Sedi

Oggetto: richiesta/variante-petizione / Riqualificazione della Piazza San Michele in Cagliari

I sottoscritti cittadini firmatari della presente petizione:

Visto lo stato attuale di realizzazione dei lavori di riqualificazione della Piazza san Michele, che consente di constatare l’impatto estetico e sociale reale e non ipotetico/virtuale dell’opera.

Vista la realizzazione di muraglioni di cemento armato particolarmente alti in prossimità dell’attuale scivolo di accesso alla Parrocchia della Madonna della Medaglia Miracolosa.

Vista la mancata previsione a progetto di una zona verde dove dovrà essere riposizionata la statua di padre Abbo.

Considerato che non si tratta di muri di contenimento sottoposti a carico verticale, né tantomeno a spinte di taglio orizzontale, non si comprende la necessità e l’utilità per cui sia stata realizzata questa opera, non funzionale dal punto di vista estetico, visivo e sociale fortemente impattante in un ambiente già di per se gravemente degradato.

Considerato che tali muri in cemento armato costituiscono una ulteriore barriera architettonica e sociale di divisione tra la chiesa e la piazza; tra le case comunali di Piazza Medaglia Miracolosa, via Premuda/Podgora e il resto del quartiere.

Considerato che la chiesa è frequentata anche da diversi anziani, che in seguito alla realizzazione di muri di cui sopra, soprattutto quelli provenienti dalla zona della via Abruzzi, Piazza Medaglia Miracolosa e via Emilia dovranno, con grande disagio allungare ulteriormente il percorso per raggiungere lo scivolo di accesso alla chiesa, aggiungendo un grande ostacolo alla già sacrificata agibilità della parrocchia.

Considerato che la piazza San Michele costituisce per questo quartiere popolare, l’unico “polmone verde” fruibile per gli abitanti delle case comunali sopra menzionate, questi muri costituiscono per loro una ulteriore barriera sociale di discriminazione in una zona disagiata già troppo penalizzata.

CHIEDONO

Che i muri in questione vengano, IMMEDIATAMENTE, rivisti come quote di progetto, e rimodellati limitando il più possibile l’impatto visivo e ogni tipo di divisione o recinzione architettonica, ambientale e sociale, dandogli un andamento che segua quello naturale dello scivolo esistente, come prevedeva il disegno originario dell’architetto che ha progettato la chiesa nel 1967, prot. del Comune di Cagliari 14083 del 5 dicembre 1967 e parere della Commissione Edilizia espresso nella riunione del 5/01/1968 prot. N.1 78, consultabile presso gli archivi comunali e disponibile presso gli uffici parrocchiali. Tali modifiche dovranno consentire di posizionare il cancello che si rende necessario per permettere di salvaguardare il sagrato della chiesa da incursioni vandaliche notturne. Tenuto conto anche del fatto che il progetto del 1967 è già condiviso dalla parrocchia e dal quartiere.
Che venga ripreso lo stesso motivo del sagrato, presente nel progetto sopra menzionato anche in prossimità dell’ingresso alla chiesa inferiore in modo adatto a non sottrarre ulteriormente luce e aria alle aule catechistiche e alla Cappella e ad eliminare le diverse zone nascoste e prive di visibilità, quali i muri che nascondono le scale in fase di realizzazione che portano dalla piazza alla chiesa superiore e relativi sottoscala e quinte non necessarie, che rendono di fatto non sicuro (scippi, spaccio, droga e quant’altro) l’accesso alla Cappella, alla chiesa superiore e la fruibilità della piazza.
Che nella zona dove sarà posizionata la statua di padre Abbo, venga ripristinato lo spazio verde eliminato.
Che gli arredi, in particolare le panchine siano funzionali per gli anziani e per i bambini, ergonomiche e con spalliere.

SEGNALANO INOLTRE

Che l’altezza attuale dei muri, crea zone di pericolo e causa degli strapiombi facilmente accessibili: per questo motivo domandiamo se siano state rispettate le norme di sicurezza e i vincoli paesaggistici esistenti.
Che la costruzione di tali setti curvilinei, muri o recinzioni, accentuano, visto l’aumentato dislivello, la raccolta di immondizia e acqua piovana, convogliata verso la Cripta e ai locali adiacenti adibiti a catechismo, aumentando in questo modo il problema degli allagamenti durante i temporali. Infatti, la costruzione di un varco per l’accesso alla Cripta di tali dimensioni posizionato a un livello notevolmente inferiore rispetto alla quota naturale di terreno, favorisce e facilita l’ingresso delle acque di precipitazione diretta o di deflusso superficiale legata a ruscellamento sul lastricato lapideo della piazza. Ci teniamo a ricordare che la piazza è posizionata in un’area sensibile a rischio idrogeologico in caso di elevati apporti pluviometrici, come testimoniano i frequenti allagamenti verificatesi in tempi recenti in via Emilia, Abruzzi e via Campeda in occasione dell’ultima alluvione del 22 ottobre 2008 a Capoterra. Eventi che hanno uno stretto collegamento con la struttura geomorfologica del territorio in quanto sull’ attuale zona di San Michele in passato, ovvero prima dell’espansione urbanistica, venivano convogliate le acque di ruscellamento provenienti dai versanti di Is Mirrionis e di Monte Claro e dai versanti sud-occidentali del colle di San Michele. Tale reticolo di drenaggio superficiale delle acque meteoriche risulta attualmente obliterato dai quartieri sviluppatesi negli ultimi settant’anni e le acque impossibilitate a filtrare e percolare nel sottosuolo tendono a confluire seguendo l’andamento delle pendenze naturali, verso l’attuale piazza. Pertanto in caso di copiose piogge la griglia e il sistema di smaltimento tramite pompe potrebbero non essere sufficienti all’eliminazione delle acque, soprattutto se tali sistemi non vengono adeguatamente manutenzionati.
Che l’accesso carrabile alla piazza situato in prossimità dell’incrocio semaforico, potrebbe creare numerose situazioni di pericolo sulla viabilità e sul transito pedonale.
Si ribadisce inoltre che non vi è, nella maniera più assoluta, alcuna intenzione di fermare i lavori, ma si chiede che vengano variati in corso di opera e terminati al più presto auspicando una fattiva collaborazioni tra gli enti preposti per rispettive competenze per ripristinare e restituire, nel più breve tempo possibile, l’agibilità, la sicurezza e la fruibilità della Piazza e di tutti i locali della parrocchia a tutti i cittadini.

Nella speranza di vedere accolte al più presto le suddette richieste, i firmatari della presente petizione attendono dalle SS.LL., ognuna per competenza, una tempestiva ed esaustiva risposta nei termini previsti dalla legge.

In fede

Cagliari, 2 ottobre 2015

Allegato:
1) Prima parte delle firme circa 1000

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