Una punta ‘e billettu per i ministri in visita

di Aladin

Come abbiamo appreso,  martedì 13 i ministri Corrado Passera e Fabrizio Barca insieme al sottosegretario Claudio De Vincenti arriveranno a Cagliari e  si recheranno direttamente nel Sulcis (senza passare per la sede della Regione, ma questo è bene, se hanno poco tempo). Si tratta quindi di una visita interamente dedicata al Sulcis Iglesiente, con la promessa di tornare in Sardegna a dicembre in altri territori in crisi e specificatamente nel Sassarese. Spicca l’assenza nella delegazione del ministro all’ambiente Corrado Clini, sopratutto in relazione alle auspicate incentivazioni alle politiche ambientali anche come alternativa alle obsolete scelte su settori decotti. La delegazione governativa  in mattinata farà la prima tappa a Carbonia, nell’auditorium della miniera di Serbariu, dove sono previsti gli incontri istituzionali con i rappresentanti della Regione e degli Enti locali. Sarà poi la volta dei sindacati e dei rappresentanti delle aziende in crisi (prime tra tutte Alcoa ed Eurallumina). Nel pomeriggio è prevista la firma di un protocollo d’intesa per lo sviluppo dell’area sulcitana, quindi la conferenza stampa finale, a cui seguirebbe un mini tour nel territorio.

Proprio in relazione a tale “protocollo d’intesa”, che crediamo e speriamo comporti veri impegni e adeguate risorse per un piano alternativo di sviluppo eco-compatibile del territorio del Sulcis Iglesiente (e oltre), con l’intento di corroborare la documentazione da consegnare ai ministri,  ci permettiamo segnalare il documentario “Miniere di Cultura”, realizzato nel settembre 2003 nel corso di un Master di comunicazione pubblica, che al riguardo contiene alcune proposte, che in verità si stavano già percorrendo e che incredibilmente e irresponsabilmente sono state abbandonate o comunque rallentate. Ci riferiamo in particolare nel primo caso (abbandono) alla chiusura dei corsi universitari fortemente innovativi di Monteponi e nel secondo caso (esasperato rallentamento) a tutta la vicenda del parco geominerario. Sull’argomento recentemente l’economista Giulio Sapelli intervenendo sul Corriere della Sera sulla questione della crisi delle miniere in Sardegna ha sostenuto “ Un’alternativa più praticabile esiste ed è quella percorsa in Europa in tutte le aree ad antichissimo insediamento carbonifero: la trasformazione dei siti in complessi culturali ed espositivi secondo i canoni dell’archeologia industriale, disciplina in cui noi italiani siamo maestri”. Ed è proprio quanto da oltre un decennio si sta cercando di fare!

Torneremo presto su queste questioni, rimarcando come spesso non manchino le idee e le risorse quanto la volontà di fare le cose. Ma l’attuale situazione e i comportamenti che l’hanno determinata non sono ulteriormente sostenibili!

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