Un convegno per ricordare Giovanni Lilliu

17 marzo Lilliu

di Aladin
Tutto secondo programma o quasi l’iniziativa di Lega Ambiente per ricordare Giovanni Lilliu, morto da quasi un mese. Una celebrazione che ha messo in luce non solo la grandezza scientifica e culturale del Sardus Pater ma soprattutto la sua capacità di essere un sicuro punto di riferimento per molte battaglie politico-culturali progressiste a partire da quelle per la salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio. Ruolo che mancherà molto a quanti sono impegnati in queste battaglie civili, ma che il prof. Lilliu continuerà ad esercitare, anche ora che non c’è più, con le testimonianze di chi lo ha conosciuto e con la mole impressionante di documenti che ci ha lasciato. Molti di questi costituiscono tuttora una sorta di “linee guida” con le quali orientarsi nell’impegno civile. Anche negli ultimi anni della sua vita, ultranovantenne, Lilliu partecipava come poteva ai dibattiti che avevano al centro la Sardegna e l’interesse dei sardi. Il convegno di oggi ne ha dato testimonianza sia attraverso un video, con il quale il professore conferma la sua posizione netta per la salvaguardia della necropoli e di tutto il compendio di Tuvixeddu-Tuvumannu, sia con le testimonianze dei suoi allievi (ora per lo più colleghi docenti) e dei giornalisti che sono intervenuti. Andando veloci. Insieme  a Vincenzo Tiana, presidente di Legambiente e al preside del liceo Siotto, Antonio Loddo, sono intervenuti: l’archeologo Alfonso Stiglitz, i docenti Enrico Atzeni, Piero Bartoloni, Attilio Mastino, Maria Antonietta Mongiu, i giornalisti Roberto Paracchini, Lello Caravano, Giacomo Mameli, e, infine, una insegnante della scuola elementare S.Caterina (ci è sfuggito il nome), che ha ricordato una “lezione” di Lilliu ai bambini, con la quale esprimeva le sue capacità di essere semplice e comunicativo anche parlando di argomenti di carattere scientifico. Ha concluso il Sindaco Massimo Zedda, che per essere presente al convegno ha rinunciato a partecipare a una cerimonia al Quirinale. Segno dell’affetto del Sindaco verso il professore, ma anche dell’importanza che ha avuto e ha Lilliu per la nostra città. Il Sindaco che è sì giovane ma politicamente scaffato (come dice lui è cresciuto a pane e politica) ha parlato del professore (“mi aveva chiamato per complimentarsi dopo la vittoria elettorale”), ha detto poche anche se importanti cose su Tuvixeddu e dintorni (“vorrei che il compendio fosse conosciuto di più dai cagliaritani e perciò reso agibile attraverso un parco che ne garantisca al massimo la salvaguardia”); ma poi ha rivolto la gran parte del suo intervento ai numerosi studenti del Siotto presenti nella loro aula magna. Scusandosi per la calcolata scortesia verso quanti erano seduti nelle prime sette file di posti, come lui ha contato (“siamo sempre gli stessi, che giriamo da un convegno all’altro”), ha intavolato un discorso diretto con gli studenti (che stavano oltre la settima fila), esortandoli a investire su se stessi, a pretendere risposte dalla società e dalle istituzioni, senza accettare come ineludibili le scelte di chi vuole smantellare lo stato sociale. Esiste la possibilità di percorrere modelli sociali nei quali siano prioritari gli interessi delle persone e ad essi subordinati anche gli interessi delle banche e della finanza.

C’è poco da fare l’attenzione degli studenti fin dall’incipit del discorso del Sindaco e gli applausi a conclusione gli danno ragione, caricando questo Sindaco di persistenti aspettative da parte dei giovani e della cittadinanza tutta.

Molte altre cose sono state dette. Altri organi di informazione ne daranno conto e noi stessi più avanti. Certo è che questa giornata sarebbe piaciuta a Giovanni Lilliu.

 Si segnala un servizio fotografico di  Dietrich Steinmetz sul suo sito fb

3 Responses to Un convegno per ricordare Giovanni Lilliu

  1. Aladin scrive:

    Da L’Unione Sarda di domenica 18 marzo 2012

    Il convegno organizzato da Legambiente. Tiana: «Da lui tanti consigli»
    Giovanni Lilliu, “sardus pater” di Tuvixeddu

    Il ricordo di Giovanni Lillu, “Un sardus pater per Tuvixeddu”. Una gran folla ha assistito ieri nell’aula magna del Siotto al convegno dedicato alla memoria dello studioso. All’incontro, organizzato da Legambiente, che aveva come tema, hanno partecipato la figlia dello studioso Caterina, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda e tanti studiosi, docenti e archeologi tra i quali Enrico Atzeni, Maria Antonietta Mongiu, Piero Bartoloni e il rettore dell’università di Sassari Attilio Mastino.
    Sono stati proiettati filmati con interviste del professore, che martedì scorso avrebbe compiuto 98 anni, che collaborò per un lungo periodo con Legambiente e per questo la sua firma è la prima, tra le oltre 5 mila, a sostegno della proposta di legge per l’istituzione del Parco paesaggistico – archeologico di Tuvixeddu-Tuvumannu che l’associazione ha consegnata ai consiglieri regionali che poi l’hanno presentata in Consiglio regionale. «Lilliu ci è sempre stato vicino», ha detto il presidente regionale di Legambiente Vincenzo Tiana, «e ci ha dato tanti consigli, partecipando a diverse nostre iniziative. Su Tuvixeddu abbiamo dialogato per vent’anni. Ci ha proposto i suoi punti di vista sulla Sardegna: i nuraghi come espressione di civiltà e i reperti archeologici di Tuvixeddu come un libro che narra la storia della città dal periodo fenicio-punico ai giorni nostri».
    Enrico Atzeni, archeologo e già professore ordinario di paleontologia e antichità sarde, è stato vicino a Giovanni Lilliu per più di cinquant’anni: «Siamo stati fianco a fianco nell’istituto da lui fondato di Antichità, archeologia e arte nella facoltà di lettere. Era un uomo di grande fascino e carisma, devo a lui se ho intrapreso l’attività di archeologo».
    Sergio Atzeni

  2. Aladin scrive:

    Da La Nuova Sardegna di domenica 18 marzo 2012
    DOMENICA, 18 MARZO 2012, Pagina 1 – Cagliari

    «Via le fioriere da Tuvixeddu»
    Il sindaco Zedda: «Vanno eliminate tutte le brutture»
    STEFANO AMBU

    CAGLIARI. Niente “Tuvixedduland”, ma un parco di percorsi che facciano innamorare cagliaritani e turisti. E, tanto per scendere nel dettaglio: un messaggio molto chiaro: «Vanno eliminate le fioriere e tutte le brutture». Lo ha detto ieri mattina il sindaco di Cagliari Massimo Zedda intervenendo nell’aula magna del liceo classico Siotto a un convegno-incontro con gli studenti organizzato per ricordare lo studioso Giovanni Lilliu.
    Un Sardus pater per Tuvixeddu, questo il titolo dell’appuntamento a cui hanno partecipato tra gli altri l’archeologo Alfonso Stiglitz, il presidente di Legambiente Vincenzo Tiana e tanti esperti. Un dibattito dedicato a Lilliu. Uno che a Tuvixeddu teneva parecchio: guardacaso l’accademico dei Lincei scomparso da poco è stato nei mesi scorsi uno dei primi firmatari della proposta di legge regionale di Legambiente sull’istituzione del nuovo parco. Migliaia le sottoscrizioni raccolte. Un invito a non mettere una pietra sopra il progetto di Tuvixeddu inteso come valorizzazione archeologica, naturalistica e paesaggistica del sito. Il ragionamento del sindaco è una strategia già delineata ogni volta che si parla della grande area verde, e storica, tra viale Sant’Avendrace, via Falzarego e via Is Maglias: aprire il parco, perché poi non se ne possa più fare a meno. Creare quella consapevolezza di bene prezioso che è il primo passo per la sua difesa. «Qui i turisti – ha detto – non vengono per i palazzi, ma per vedere spettacoli unici. Proprio come Tuvixeddu. È importante però fare capire che tipo di tesoro stiamo parlando. Perché spesso sono gli stessi cagliaritani a non rendersene conto. Quando qualcuno mi ferma per strada mi chiede dei baretti del Poetto o dello stadio. raro che si parli invece del parco». Sguardo e parole rivolti soprattutto agli studenti: «Noi – indicando le prime file dove erano sistemati esperti e rappresentanti delle istituzioni – ne abbiamo parlato tante volte. Ora è fondamentale che i ragazzi conoscano e apprezzino Tuvixeddu». E i ragazzi del Siotto studiano proprio lì, praticamente lungo il confine della grande area del parco. A meno di cinquanta metri, all’inizio di viale Sant’Avendrace, il progetto Soru prevedeva la porta d’ingresso di Tuvixeddu. Dalle parole ai fatti. Ma soprattutto ai soldi, quelli che ci vogliono per far sì che il parco diventi qualcosa che si possa vivere. Che diventi meta di passeggiate come adesso succede normalmente per posti come Monte Claro o Monte Urpinu. Parco. E non un campo di battaglia o una parola che faccia pensare a polemici batti e ribatti su accordi di programma, intese e vincoli. O a inchieste giudiziarie. Come quella sulle contestate fioriere che il sindaco ieri ha detto di voler cancellare. Nel convegno Zedda ha lanciato l’appello alla Regione: un invito a intervenire, con i finanziamenti che servono, per lanciare una volta per tutte il parco. Anche perchè i Comuni, e quello di Cagliari non fa eccezione, da soli non possono andare oltre i piccoli interventi. Un percorso, quello del coinvolgimento di viale Trento, già avviato dalla raccolta di firme promossa da Legambiente, poi diventata proposta di legge con l’intervento di un gruppo di consiglieri regionali dell’opposizione. Un documento di trentatré articoli, quello elaborato dall’associazione ambientalista, con un piano triennale da novanta milioni che sostenga anche il costo degli espropri delle aree. Un piano per valorizzare le tre “anime” del parco. Da quello archeologico, legato alla presenza della più grande necropoli punica al mondo, a quello paesaggistico. Senza dimenticare il riconoscimento di bene culturale anche come attestazione dell’attività mineraria che ha caratterizzato negli anni passati la storia dell’area. Tra le finalità del progetto c’è anche la promozione di scavi e ricerca archeologica d’intesa con le Soprintendenze. Un sogno. Ma nel frattempo ci sono passi concreti. Come la firma, a novembre, dei verbali di ripresa dei lavori a Tuvixeddu. Con tempi che non dovrebbero andare oltre i dodici mesi per la consegna della zona verde accanto alla necropoli con nuove piante, percorsi, illuminazione e centro servizi. Un punto di partenza. E di riferimento per chi vuole stare all’aria aperta e magari raccontare ai bambini la storia della città mostrando quella che viene definita come la più grande necropoli fenicio-punica del Mediterraneo. Potrebbe essere il regalo di Natale 2012 alla città.

  3. […] Importante e interessante l’assemblea tenutasi oggi nell’aula magna del Liceo Alberti a Cagliari in via Ravenna. Manifestazione che contribuisce a tenere alta l’attenzione sul problema dell’allontanamento delle scuole storiche dalla città. Numerose e rappresentative le presenze in sala e numerosi gli interventi dopo i saluti e le considerazioni del preside dell’Alberti Raffaele Rossi e le relazioni introduttive di Rita Sanna e Gianna Lai (rispettivamente a nome del Forum e del Cidi). Precisamente sono intervenuti nel dibattito: Gianni Marilotti (docente dell’Alberti), Matteo (studente dell’Alberti), Esmeralda Ulzega (studentessa del Motzo), Sandra Mureddu (docente del Martini), Gabriele Siddi (alunno del Martini), Signora (mamma di un’alunna del Martini), Laura e Michela (alunne del Martini), Massimo Zedda (Sindaco di Cagliari), Giorgio Sanna (ex assessore della Provincia), Riccardo (Associazione Eureka), Enrico Lobina (Consigliere comunale di Cagliari), Marco Rocca (libero professionista e docente), Marco Sini (ex sindaco di Monserrato ed ex alunno del Martini). Applausi di chiusura. Ecco un mini servizio fotografico apparso in tempo reale in Facebook, con alcuni commenti a caldo. Torneremo sui contenuti del Convegno e in generale su queste tematiche quanto prima. Assemblea all’Alberti per la salvaguardia della permanenza delle scuole storiche (Alberti e Martini) in città. Coordinano per i promotori Rita Sanna e Gianna Lai; unici politici in sala il Sindaco Massimo Zedda e il Consigliere comunale Enrico Lobina… Rita Sanna: Aggiungiamo Francesca Ghirra, che segue con attenzione e partecipa a tante iniziative delle associazioni degli insegnanti.Franco Meloni: Sì è vero. Interviene Esmeralda Ulzega, alunna dell’Istituto Motzo, scuola attualmente smembrata in sei diverse sedi a Quartu e Selargius… Interviene la prof. Sandra Mureddu del Martini. C’è la paura fondata che si voglia allontanare definitivamente il Martini dalla sua sede storica. Non lo consentiremo! Giovanna d’Arco: la nostra amata scuola!!! Intervengono Laura e Michela, rappresentanti di classe del Martini: abbiamo scelto il Martini soprattutto per la sua collocazione in città. La mamma di un’alunna del Martini. Non possiamo fidarci dei tempi della Regione… Parla il Sindaco. Lo svuotamento della città delle sue scuole viene da lontano. Come Sindaco si oppone, ma ha poche competenze. Aspetta di essere Sindaco metropolitano! L’AlbertI è al sicuro almeno per cinque anni. Il Martini scatena appetiti ma lo spostamento deve essere temporaneo, perché il Martini deve tornare nella sua sede storica… Ultimo intervento Enrico Lobina. Poi applauso di chiusura e colletta finale per contribuire alle spese. Giusto. Un plauso alle organizzatrici Rita Sanna e Gianna Lai anche al posto del Sindaco che in questa come altre occasioni ha fatto il giovane giovanilista…. Sì perché in queste occasioni quando ci sono i giovani e giovanissimi lui (il Sindaco) cerca di instaurare un rapporto diretto con gli stessi come interlocutori privilegiati. E va bene, ma senza esagerare. Senza il lavoro di Rita, Gianna e colleghe/i con la collaborazione del preside dell’Alberti non si sarebbe fatta l’assemblea e non si potrebbe costruire la mobilitazione necessaria per la salvaguardia delle nostre scuole. Perlomeno andavano ringraziate come persone e per quanti rappresentano. Insomma mi danno fastidio i comportamenti giovanil-giovanilisti convinto come sono che solo le alleanze tra generazioni ci potranno salvare… Ecco un precedente: http://www.aladinpensiero.it/?p=491#more-491 […]

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