La Camera di Commercio di Cagliari abbandona il progetto della Zona Franca. Ma il Commissario non ha il potere di modificare la politica espressa fino ad oggi dagli organi di governo della Camera in sintonia con gli indirizzi della Regione Sarda

porto-pan“Buttare via il bambino con l’acqua sporca”. E’ quanto ha fatto il Commissario straordinario della Camera di Commercio di Cagliari con riferimento alla parrtecipazione della stessa alla compagine di gestione del punto franco doganale di Cagliari. Sull’argomento una presa di posizione di Cagliari Città Capitale.
Cagliari città Capitale 1La Camera di Commercio di Cagliari abbandona il progetto della Zona Franca. Ma il Commissario non ha il potere di modificare la politica espressa fino ad oggi dagli organi di governo della Camera, in sintonia con gli indirizzi della Regione. Cagliari Città Capitale chiede la revoca della determina e chiarimenti sull’iter di attuazione del Punto franco doganale di Cagliari

Apprendiamo dal sito della Camera di Commercio di Cagliari che il Commissario straordinario ha stabilito – con propria determinazione (n. 22 dell’11 novembre 2015), avente per oggetto “Approvazione Piano di razionalizzazione delle società partecipate (art. 1, comma 611 della legge n. 190/2014, n.190)” – di comunicare alla società “Zona Franca di Cagliari S.c.p.A.” la volontà di non dar seguito a quanto stabilito dalla Giunta camerale con deliberazioni n.73 dell’8 maggio 2007 e n.64 del 28 giugno 2013.
- SEGUE -
La Giunta Camerale, con le citate deliberazioni, aveva stabilito di aderire e di confermare l’adesione della Camera alla società “Zona Franca di Cagliari S.c.p.A.” nella misura del 2% del capitale sociale, comunicando la disponibilità ad acquisire ulteriori quote del capitale sociale sino alla misura del 20%. A tali deliberazioni, anche in assenza di un riscontro da parte della società “Zona Franca di Cagliari S.c.p.A.”, non era seguita alcuna attività della Camera per portare a compimento l’iter formale di ingresso nella compagine societaria per alcuna quota.

L’inerzia della Camera di Commercio al riguardo (peraltro in buona – si fa per dire – compagnia con il Sindaco del Comune di Cagliari, anch’esso inadempiente rispetto ad analogo indirizzo del Consiglio Comunale stabilito dall’Ordine del Giorno n° 38 del 01/07/2014) avrebbe dovuto spingere il Commissario straordinario a dare attuazione alle delibere, piuttosto che a disattenderle.

Si rammenta che l’attuazione della Zona Franca di Cagliari (ma meglio sarebbe dire, per evitare confusioni e fraintendimenti, del “Punto franco doganale”), costituisce un preciso impegno della Giunta regionale di Francesco Pigliaru, recentemente ribadito con grande enfasi mediatica dagli assessori Raffaele Paci (Bilancio e Pro-grammazione) e Maria Grazia Piras (Industria).

L’attuazione del punto franco doganale ha possibilità di successo e può apportare benefici alla città e alla Sardegna solo se gestito da una compagine che attui un programma di adeguate iniziative economiche specifiche e indotte. Sulla base delle migliori esperienze di uguali caratteristiche (Barcellona), la compagine di indirizzo e gestione della Società deve essere formata dalla Città capoluogo (con la presidenza del Sindaco), dalla Regione, dall’Autorità portuale, dal Cacip, dall’Università e, appunto dalla Camera di Commercio. Non si comprende pertanto la decisione del Commissario straordinario della Camera, che peraltro ha agito in eccesso di potere rispetto alle previsioni di legge e ai limiti imposti dal decreto di nomina del presidente Pigliaru (n. 74 del 25 giugno 2015).

Chiediamo al presidente Pigliaru di chiarire quale sia l’iter di attuazione del Punto franco doganale di Cagliari e, per la parte che gli compete, di motivare il comportamento del Commissario straordinario della Camera di Commercio. Il presidente deve inoltre intervenire perché venga ritirata la determinazione della stessa Commissaria per la parte che si riferisce alla partecipazione della Camera alla “Zona Franca di Cagliari S.c.p.A.”.

Se questo non si facesse, sarebbe solo l’ennesimo grande imbroglio a danno dei cittadini sardi.

Il Comune di Cagliari, su questo tema, non è pervenuto.

Per Cagliari Città Capitale
Enrico Lobina

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“Buttare via il bambino con l’acqua sporca”. Si usa in tutti quei casi in cui si vuole criticare qualcuno che, per risolvere una situazione problematica, decide di “azzerarla”, o ricominciare da capo, ma così facendo elimina non solo il problema, ma anche tutti quegli aspetti positivi della situazione in questione che meritavano di essere preservati.

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DOCUMENTAZIONE PERTINENTE
logo CCCIAA Cagliari
Determinazione del Commissario Straordinario n. 22 dell’11 novembre 2015
Oggetto: Approvazione Piano di razionalizzazione delle società partecipate (art. 1,
comma 611 della legge n. 190/2014, n. 190).
VISTA la legge n. 580/1993, così come modificata dal decreto legislativo n. 23/2010;
VISTO lo Statuto camerale, approvato dal Consiglio camerale con deliberazione n. 2 del
17luglio 2001 e modificato da ultimo con deliberazione n. 19 del 24 settembre 2013;
VISTO il decreto del Presidente della Regione Autonoma della Sardegna n.74 del 25
giugno 2015 di nomina della Prof.ssa Paola Piras dell’Università degli Studi di Cagliari a
Commissario straordinario della Camera di Commercio Industria Artigianato e
Agricoltura di Cagliari;
VISTO l’articolo 3, commi 27, 28 e 29, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, in merito
al divieto per gli enti pubblici di costituire società non strettamente necessarie per il
perseguimento delle proprie finalità istituzionali e di assumere o mantenere
partecipazioni, anche di minoranza, in tali società, con le relative disposizioni in materia
di dismissione delle partecipazioni vietate;
VISTA la legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015),e, in particolare l’art.
1, commi 611, 612, 613 e 614, che rafforza il principio della partecipazione del sistema
camerale agli obiettivi di contenimento della finanza pubblica, già previsti dalla legge n.
244/2007 e ss.mm., al fine di assicurare il coordinamento della finanza pubblica, il
contenimento della spesa, il buon andamento dell’azione amministrativa e la tutela della
concorrenza e del mercato;
CONSIDERATO che la suddetta legge di stabilità 2015 ha espressamente previsto,
anche per le Camere di commercio, all’articolo 1, comma 611, che a decorrere dal 1°
gennaio 2015, sia avviato un “(…) processo di razionalizzazione delle società e delle
partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, in modo da
conseguire la riduzione delle stesse entro il 31 dicembre 2015, anche tenendo conto dei
seguenti criteri:
a) eliminazione delle società e delle partecipazioni societarie non indispensabili al
perseguimento delle proprie finalità istituzionali, anche mediante messa in
liquidazione o cessione;
b) soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un
numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti;
c) eliminazione delle partecipazioni detenute in società che svolgono attività
analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici
strumentali, anche mediante operazioni di fusione o di internazionalizzazione
delle funzioni;
d) aggregazione di società di servizi pubblici locali di rilevanza economica;
e) contenimento dei costi di funzionamento, anche mediante riorganizzazione degli
organi amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, nonché attraverso
la riduzione delle relative remunerazioni.”
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RICHIAMATA, altresì, la deliberazione n. 93 del 28 ottobre 2014 con la quale la Giunta
ha autorizzato il recesso dalle seguenti società, consorzi e associazioni: Banca di Sassari
S.p.a., Catais – Consorzio Assistenza e tutela attività imprese Sud Sardegna, CI.S.Co.,
S.T.L. Karalis, S.T.L. Medio Campidano;
PRESO ATTO, altresì, che l’articolo 1, comma 612, della legge n.190/2012, ha sancito
che gli organi di vertice delle amministrazioni camerali “(…) definiscono e approvano,
entro il 31 marzo 2015, un piano operativo di razionalizzazione delle società e delle
partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, le modalità e i tempi
di attuazione, nonché l’esposizione in dettaglio dei risparmi da conseguire;
PRESO ATTO che, al fine di osservare quanto disposto dalla legge sopra richiamata, fin
dallo scorso mese di gennaio è stato avviato il percorso per l’approvazione del Piano ma
che, a causa della situazione politica che ha portato allo scioglimento del Consiglio
camerale e alla nomina del Commissario Straordinario, non si è potuto procedere
all’approvazione del Piano nei termini previsti dalla legge;
SENTITO il Segretario Generale,
Determina
1) di approvare il Piano di razionalizzazione delle società partecipate, la Relazione
Tecnica e i relativi allegati A e B, che fanno parte integrante e sostanziale della
presente determinazione;
2) di rendere la presente determinazione immediatamente esecutiva;
3) di disporre l’immediato invio del Piano di razionalizzazione, corredato dalla
relazione tecnica, alla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti.
La presente determinazione sarà pubblicata all’Albo camerale informatico di questa
Camera di Commercio, istituito ai sensi dell’art. 32, Legge n. 69/2009, conformemente
a quanto previsto dall’art. 39 dello Statuto camerale.
Cagliari, 11 novembre 2015
Il Vice Segretario Generale Il Commissario Straordinario
(Simonetta Oddo Casano) (Paola Piras)
(firma digitale ai sensi del D.Lgs. n. 82/2005) (firma digitale ai sensi del D.Lgs. n. 82/2005)
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PIANO DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE
Approvato con determinazione del Commissario Straordinario n. 22 dell’11 novembre 2015
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Sommario: 1. Premessa. 2. Azioni e tempi di attuazione. 3. Risultati contabili.4.
Cronoprogramma delle dismissioni. 5. Allegato A). 6. Allegato B). 7. Relazione
Tecnica.
1. Premessa
Obiettivo del presente documento è definire in modo organico la pianificazione degli
interventi di razionalizzazione di società e partecipazioni societarie della Camera di
Commercio di Cagliari, così come richiesto dal comma 612 dell’art. 1 della legge 23
dicembre 2014, n. 190 (Legge di stabilità per l’anno 2015).
Considerato il ritardo con cui l’Ente procede alla redazione di un documento organico
in ragione dell’impossibilità di funzionare nei primi mesi del 2015, che ha portato, in
data 25 giugno 2015, allo scioglimento degli organi camerali e al
Commissariamento, il presente documento prende le mosse dalla bozza presentata
alla Giunta nella seduta del 19 febbraio 2015, che ha rappresentato l’avvio del
processo di razionalizzazione, e tiene conto delle scelte assunte dal Commissario
nelle more della predisposizione di un piano organico, elaborato a seguito del
Commissariamento, e completo di tutti i dati tecnici allora mancanti.
Il documento è integrato dai seguenti allegati:
(…)
_____________________________________________________________________________________

RAS Presidente Prot. n. 12467
DECRETO N. 74 DEL 25.6.2015 Oggetto: Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Cagliari. Scioglimento del Consiglio camerale e nomina del Commissario straordinario. Legge 29 dicembre 1993, n. 580 , articolo 5 .

http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_22_20150702090750.pdf

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