Martini: hic manebimus optime

H M O Martinihic manebimus optime
ape-innovativaHic manebimus optime. E’ il titolo che avevamo dato all’articolo di Rosamaria Maggio (ripreso dal sito di Vito Biolchini e pubblicato da Aladinews il 12 ottobre scorso) con il quale si apriva di fatto la vertenza per la permanenza dell’Istituto Martini nella sua sede storica di via Sant’Eusebio.
La frase (“Signifer, statue signum, hic manebimus optime”, vessillifero, pianta l’insegna, qui resteremo benissimo) è attribuita dallo storico latino Tito Livio a un centurione romano, come risposta alle intenzioni del Senato, che proponeva il trasferimento della capitale da Roma a Veio, dopo l’incendio di Roma a opera dei Galli (390 a. C.). Tale espressione, divenuta proverbiale e ripetuta anche in altre occasioni storiche, si usa per indicare la ferma volontà di non abbandonare un luogo o una determinata posizione.
E, appunto con questo significato io l’ho riportata volendo dare conto della ferma volontà dei ragazzi, delle famiglie, dei docenti e del personale tutto del Martini, di quanti vissero quei luoghi in passato come studenti o operatori della scuola, e, aggiungiamo, della gran parte dei cittadini cagliaritani, di opporsi all’allontanamento del Martini dalla sua sede storica. Non mi ero accorto che tale espressione è iscritta in testa a una lapide all’ingresso dell’Istituto, dedicata agli studenti del Martini che perserò la vita nella prima guerra mondiale. Dell’esistenza di questa lapide ci ha parlato alcuni giorni fa su Democraziaoggi Gianna Lai: “Ma avete visto la lapide degli studenti dell’Istituto Tecnico Commerciale morti durante la Prima Guerra mondiale? Si, quella di marmo posta all’ingresso, nell’androne, spettacolo commovente e monito contro tutte le guerre, picioccheddus costretti a abbandonare la aule per andare a morire in trincea? Trasferiamo anche quella al Besta o la regaliamo direttamente ai carabinieri, che la mostrino ai turisti in occasione di Cagliari musei aperti, insieme all’elenco degli ultimi 670 studenti, quelli di quest’anno, che hanno vissuto in questa scuola?”. Sono stato per cinque anni studente del Martini (dal 1964 al 1969) ma quella intitolazione proprio non me la ricordavo. Forse perché noi studenti gli ultimi scalini all’uscita dalla scuola, al termine dei quali sta la lapide, li facevamo con la massima fretta, a volte volandoci sopra, quando al suonar della campana lasciavamo le aule, dopo aver a malavoglia subito la costrizione di stare irregimentati (e rallentati), rigorosamente in fila per tre, secondo l’ordine impartito dal severissimo preside Remo Fadda! Però evidentemente quella frase l’avevo letta e introiettata. Questa mattina sono passato davanti al mio vecchio Istituto, sono entrato nell’androne per vedere la lapide e l’ho piacevolmente scoperta. Obbligatoria la foto, che trovate in testa a questo scritto. E dunque “hic manebimus optime”!
Con questa premessa che ribadisce il nostro impegno per il Martini e per tutte le scuole che sono in situazioni analoghe, riportiamo la lettera del Comitato Salviamo il Martini, che cogliendo l’occasione di una risposta alla lettera pubblicata su L’Unione Sarda di ieri da Francesca Ghirra (non riassumo nulla perché le pubblichiamo entrambe, integrali), aggiorna e rilancia la vertenza. Noi ci siamo e ci saremo. (Franco Meloni)
———–
Lettera aperta alla Pres.Commissione Cultura del Comune di Cagliari Francesca Ghirra
Salviamo il Martini… subito!!!

Cara Presidente,
la ringraziamo per la sua attenzione al problema dello spostamento delle scuole in periferia ed in particolare all’urgente questione dello storico Istituto “P.Martini”.
Diamo atto anche al Sindaco di aver espresso la sua sensibilità con la partecipazione alla iniziativa pubblica organizzata dal Forum delle Associazioni Professionali degli Insegnanti, lo scorso 2 Dicembre.
Ciònonostante, al di là del titolo molto significativo della sua Lettera, rileviamo che ancora una volta ci si nasconde dietro il tema delle competenze amministrative, che ovviamente noi conosciamo molto bene.
In questo caso però non si tratta di competenze amministrative bensì di scelte politiche in una dimensione inter-istituzionale tra Comune, Regione e quel che resta della Provincia. – segue –
L’ipotesi da voi proposta, di rinviare la soluzione del caso all’eventuale istituzione della Città Metropolitana con la riforma degli enti locali in discussione in Consiglio regionale, ma ancora in alto mare, e che potrebbe attribuire tutte le competenze in materia di edifici scolastici al Sindaco, non tiene conto né dei tempi del varo della riforma, né dei risultati possibili alle prossime elezioni amministrative, nè altresì dell’urgenza di una iniziativa dovuta all’ imminente trasferimento del “Martini”. Cosa che quindi non ci consente di rinviare le inizative di lotta per salvare il Martini ad un prossimo futuro di cui non si sa niente.
Piuttosto pensiamo che il Sindaco, il Commissario della Provincia e la Regione Sardegna, nella persona dell’Assessore all’Istruzione Claudia Firinu e del suo Presidente – Francesco Pigliaru, potrebbero aprire un immediato tavolo di confronto con le parti, per rivedere la decisione di spostare il Martini nella sede del Besta di Monserrato, assunta dal Commissario Provinciale. Ciò potrebbe consentire di trovare una alternativa che consenta da un lato la realizzazione degli urgenti lavori di consolidamento e dall’altra agli studenti, primi danneggiati da queste decisioni in corso d’anno scolastico, di proseguire gli studi a Cagliari, anche se in altra sede provvisoria individuata in città.
Questa è quindi la richiesta degli scriventi:
Apriamo un tavolo immediato prima del trasferimento del Martini. (notizie ufficiose indicano come data per il trasferimento la ripresa delle lezioni a gennaio ).

Attendiamo quindi di essere convocati per questo tavolo urgente

Il Comitato Salviamo il Martini

——————————————

«La nostra lotta affinché il Martini non cambi sede»

Fonte: L’Unione Sarda 9 dicembre 2015
Lettera aperta della presidente della commissione comunale Cultura Francesca Ghirra

Cari ragazzi e professori, in queste settimane viviamo come voi la preoccupazione per l’eventualità di perdere un importante presidio culturale cittadino – l’Istituto Tecnico Martini – la cui rilevanza non è solo storica (la scuola superiore più antica d’Italia), identitaria e strategica (è frequentato da studenti di tutta l’area vasta), ma soprattutto qualitativa, poiché offre un’istruzione tecnica che si affianca ai licei classici, scientifici, artistico e degli istituti psico-pedagogici.
Come ha ribadito in diverse assemblee pubbliche il Sindaco il Comune non ha competenza sulle scuole superiori. Io, il Sindaco, l’assessore Puggioni e tutta l’Amministrazione pensiamo che sia stato un grave errore decentrare negli anni l’offerta formativa e depauperare la città di importanti presidi scolastici. E tanto più lo sarebbe oggi.
Occorre rafforzare la presenza di scuole in città e il numero degli iscritti garantendo, oltre a un’ottima offerta formativa, edifici sicuri e accoglienti. Purtroppo pochi amministratori investono in questa direzione, nonostante le scuole siano i luoghi più fequentati da ognuno di noi dall’infanzia all’adolescenza.
Il Comune ha lavorato da subito per riqualificare i propri edifici scolastici con un investimento di oltre 10 milioni di euro; ha introdotto il nuovo servizio di mensa verde; ha esteso il servizio di scuolabus alle scuole dell’infanzia e ha stanziato 2 milioni e mezzo di euro in due anni per arginare la dispersione scolastica con progetti di cui, per quanto la nostra competenza si concluda con le scuole secondarie di primo livello, avete beneficiato anche voi.
Più istruzione, meno speculazione è lo slogan che avete adottato per la vostra battaglia, che noi tutti condividiamo in pieno. Con la riforma degli enti locali finalmente il Comune avrà competenza anche sulle scuole superiori, e potete stare certi che ci batteremo con tutte le nostre forze perchè il Martini continui a formare i nostri studenti nella sede in cui ora si trova.
Francesca Ghirra
Pres. Commissione Cultura
———————————————————– Intanto sulla pagina dei lettori de L’Unione Sarda
unione sarda 10 12 15Martini su US 10 dic 15

One Response to Martini: hic manebimus optime

  1. […] Gianna, Rita e Stella, alla 
Democrazia Oggi priva di partigiani, come ci ricorda Andrea; l’Hic manebimus 
optime ricordato da Franco Meloni, (F. Casula per favore giragli questa 
mail), nella nostra battaglia […]

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>