Sardegna Corsica Baleari: verso l’euroregione? Questa è una notizia! Ma non sarà certo la Regione Sarda a trainare il possibile progetto. Uno analogo patrocinato da Renato Soru nel 2008, che nelle intenzioni doveva comprendere anche Sicilia, Creta, Malta e Cipro (oggi non contemplate) fu riduttivamente concretizzato nel progetto Gect Archimed. A proposito, che fine ha fatto il Gect Archimed?

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- A proposito di euregioni: che fine ha fatto il Gect Archimed?
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La doppia lezione politica che ci arriva dalla Corsica
di Vito Biolchini, su vitobiolchini.it

A volte anche gli estremi si incontrano: come Francesco Pigliaru e Gilles Simeoni. Secondo il presidente della Sardegna la nostra isola può essere maggiormente autonoma solo nella misura in cui dimostra di meritarselo (e chi è che ci dà la pagella da bravi amministratori, la corrottissima Italia?), mentre il presidente della Corsica contesta l’atteggiamento del governo francese che blocca alcune decisioni assunte dall’assemblea territoriale (il loro consiglio regionale), rivendica più poteri e per uscire dal vicolo cieco in cui Parigi vuole costringerlo cerca nuove alleanze nel Mediterraneo. Pigliaru sogna un’Europa in cui le aree più deboli si impegnano e fanno sacrifici per diventare virtuose come quelle più forti, Simeoni invece crede che l’Europa debba essere il luogo in cui le diversità vengono tutelate ed esaltate.

Due modi evidentemente molto diversi di concepire la politica e di interpretare un ruolo molto particolare, quello di presidente di una regione insulare con una forte caratterizzazione identitaria. D’altra parte Simeoni è un nazionalista corso, mentre Pigliaru è un nazionalista italiano.

Detto questo, pochi giorni fa Sardegna e Corsica si sono incontrate per la prima volta in maniera ufficiale, e lo faranno ancora tra un mese ad Ajaccio, per poi volare alle Baleari nel mese di maggio per provare a gettare le basi per la creazione di una euroregione delle isole del mediterraneo occidentale.
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Cos’hanno da guadagnarci le due isole da questa alleanza? La giunta Pigliaru può accrescere la propria consapevolezza politica ed allargare i suoi orizzonti, al momento abbastanza angusti e fatti solo di infiniti tavoli aperti a Roma per tutte le nostre infinite vertenze. Perché la Corsica oggi ha una sua visione politica mentre la Sardegna l’ha delegata al governo italiano di turno da cui aspetta la gentile concessione di ogni beneficio, anche quello dovuto per legge.

Grazie al confronto con la realtà della Corsica e delle Baleari, riuscirà Pigliaru a comprendere che la legittimazione della nostra autonomia discende dalle originalità storiche e culturali proprie della Sardegna e che il suo ruolo di presidente può essere interpretato in maniera più coraggiosa e originale?

Poi c’è la questione che riguarda i nostri partiti autonomisti e sovranisti. Se Gilles Simeoni è diventato presidente della regione Corsica è perché tutte le forze che si riconoscevano a vario titolo in un’idea nazionalitaria e non violenta si sono unite in uno schieramento plurale. Nessuno ha cannibalizzato nessuno, nessuno ha fatto affidamento su pezzi di destra o di sinistra improvvisamente convertiti sulla via di Damasco.

Ergo, se i partiti e i movimenti identitari sardi (Partito Sardo d’Azione, Partito dei Sardi, Progres, Sardigna Natzione, Rossomori, Unidos, Sardigna Libera, Sardegna Possibile, Irs, e scusate se sto dimenticando qualcuno) ambiscono a governare la Sardegna, in vista delle elezioni regionali del 2019 non possono far altro che condividere una piattaforma comune e mettere in campo le loro leadership. Non esiste un’altra strada possibile se non questa.

Chi continua a fomentare divisioni e chi immagina di poter raggiungere l’obbiettivo annientando l’avversario si sta assumendo la responsabilità storica di bloccare un processo che molti sardi chiedono che sia finalmente intrapreso: quello della formazione di uno schieramento plurale nazionale sardo in grado di governare l’isola.

L’esempio della Corsica è lì davanti a noi. Chi avrà il coraggio di seguirlo veramente, mettendo da parte le contrapposizioni personali?
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Un’unica “Euroregione” tra isole del Mediterraneo
(dal sito web della RAS 15 settembre 2008)
Il Presidente delle Isole Baleari in visita in Sardegna per discutere la costituzione di un unico gruppo europeo di cooperazione. Sardegna, Corsica, Sicilia, Creta, Baleari, Malta e Cipro insieme per rendere più efficace la collaborazione sui temi di interesse comune: dalla gestione sostenibile delle risorse naturali allo sviluppo rurale, dalla pesca ai trasporti, dalla cultura al turismo, fino alla ricerca e all’innovazione.
IL VIDEO

CAGLIARI, 15 SETTEMBRE 2008 – Il Presidente della Regione, Renato Soru, ha ricevuto una delegazione del governo delle Isole Baleari per discutere la Proposta di istituzione di un Gruppo europeo di cooperazione territoriale (Gect) delle regioni insulari mediterranee. Archimed, il nuovo progetto di collaborazione, è stato illustrato alla stampa dal Presidente Soru e dal Presidente delle Isole Baleari, Francesc Antich i Oliver. Si fonda sulla dichiarazione comune dei Presidenti delle isole del Mediterraneo (Taormina, 21 ottobre 2004), che auspicava la creazione di un’Euroregione. Ne farebbero parte tutte le sei regioni già appartenenti alla rete “Eurimed – isole del Mediterraneo” (Sardegna, Sicilia, Isole Baleari, Creta, Corsica, Isola di Gozo), più una rappresentanza regionale dell’Isola di Cipro (Agence de Larnaca).

Il Presidente Soru ha sottolineato quanto sia importante rafforzare la vicinanza fra isole e ha messo in luce le affinità fra Sardegna e Baleari: “Affrontiamo gli stessi problemi e mi sembra di capire anche con un approccio non molto dissimile. Il problema più importante – ha detto Renato Soru – in regioni con una importante vocazione turistica come per le Baleari e anche per la Sardegna è senza dubbio il governo del territorio. Le Baleari hanno avuto uno sviluppo turistico più importante del nostro, hanno 400mila posti letto alberghieri in questo momento, quindi una dimensione estremamente importante rispetto alla nostra e oggi affrontano la crescita con attenzione”.

“Non lo sapevo – ha proseguito il Presidente Soru – ma ci hanno raccontato come pochi mesi fa hanno approvato una legge di governo del territorio che ha cancellato la possibilità di urbanizzare molte migliaia di ettari che prima erano destinati alla costruzione. Indipendentemente da noi hanno fatto una cosa simile a quella che abbiamo fatto noi e si sono posti il problema di tutelare le coste dalle nuove costruzioni. C’è una norma importante che hanno fatto: per costruire un albergo con 100 nuovi posti letto, devono buttare giù 200 posti letto, quindi sono in un processo di totale riqualificazione piuttosto che di nuova costruzione, che è esattamente con il Piano paesaggistico regionale quello che la Sardegna ha affrontato negli anni scorsi”.

Il Presidente delle Isole Baleari in visita in Sardegna ha detto che le isole del Mediterraneo sono dotate di singolarità uniche per le relazioni con l’Unione europea, per questo diventa importante unificare gli sforzi.

Una struttura con personalità giuridica gestirà i progetti di interesse comune, con una struttura molto snella e un cambio di responsabilità fra regioni. L’attuale proposta della bozza di Statuto prevede: l’assemblea, il presidente e il vice-presidente, il direttore, il segretario tecnico e il certificatore dei conti.

Ai margini della conferenza stampa, il Presidente Soru ha risposto alle domande dei giornalisti a proposito dello strumento europeo di vicinato, Enpi: “Non era scontato che la Regione Sardegna vi partecipasse in maniera così importante, addirittura avendo l’onore di essere stata scelta dalla Commissione europea come autorità di gestione – ha detto il Presidente Soru – Il programma è già stato approvato e ad ottobre viene riunito per la prima volta in Sardegna il comitato di sorveglianza ed entro dicembre partono i bandi a cui le imprese di diversi Paesi possono partecipare. Quindi questo bando è pienamente operativo e anzi la Commissione europea ci sta chiedendo di fare da tutor in altri programmi europei di questo genere”.

2 Responses to Sardegna Corsica Baleari: verso l’euroregione? Questa è una notizia! Ma non sarà certo la Regione Sarda a trainare il possibile progetto. Uno analogo patrocinato da Renato Soru nel 2008, che nelle intenzioni doveva comprendere anche Sicilia, Creta, Malta e Cipro (oggi non contemplate) fu riduttivamente concretizzato nel progetto Gect Archimed. A proposito, che fine ha fatto il Gect Archimed?

  1. admin scrive:

    EUROREGIONI MACROREGIONI EUROPEE GECT
    Forse sarebbe necessario un approfondimento. Al riguardo avevamo auspicato un seminario dell’Università della Sardegna: http://www.aladinpensiero.it/?tag=macroregioni-euroregioni-gect-proposta-di-seminario-regione-unioncamere-universita-della-sardegna

    Altri approfondimenti su Aladinews: http://www.aladinpensiero.it/?p=46141

  2. […] Macroregioni, Gect? Di cosa cosa parlano Pigliaru e Simeoni? Cerchiamo di fare chiarezza. Noi ci proviamo da tempo… Al riguardo riproponiamo alcune […]

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