SANT’ELIA e DINTORNI, ma tra questi è scomparsa la FIERA

plastico Fiera Asso 1L’Unione Sarda
S. Elia, non solo stadio

Il progetto sposta anche gli equilibri commerciali – La struttura ospiterà uffici, negozi, hotel, palestre e centri medici

Lo stadio del centenario e le sue appendici – dai negozi all’hotel fino ai servizi – completerebbero l’opera. Ma il quadro del quartiere di Sant’Elia che guarda al futuro riluce già di suo: il piazzale nuovo di zecca del Lazzaretto e i parcheggi, il lungomare interrotto dal porticciolo per la piccola pesca che sta per essere realizzato, poi il progetto di riqualificazione delle abitazioni Area, il bando per la realizzazione del primo lotto del Parco degli Anelli, progettato dall’architetto Joao Nunes. – segue – Il Comune ha avuto la vista lunga: non soltanto per il voto dell’altra sera in Consiglio (26 sì della maggioranza e un astenuto, Pierluigi Mannino) che ha approvato la dichiarazione di pubblico interesse per la “Proposta di affidamento della concessione per la realizzazione e gestione del nuovo stadio” (come dispone la legge di stabilità 2014), ma per aver investito sulla riqualificazione del quartiere quando ancora Sant’Elia era sinonimo di periferia e abbandono. Fisicamente, oggi rispetto al passato, il borgo vecchio e quello nuovo sono meno lontani dalla città. Lo saranno ancora meno quando lo stadio da 55 milioni di euro accenderà le luci e, come ha annunciato il presidente della società rossoblù Tommaso Giulini, ospiterà la festa per il centenario del Cagliari (nel 2020), mezzo secolo dopo lo storico scudetto.
I TEMPI Concretamente, perché l’impianto moderno da 21 mila spettatori diventi luogo simbolo di passione sportiva e luogo ideale dove conciliare servizi e turismo, occorrono alcuni adempimenti. Il cronoprogramma, illustrato l’altra sera dal sardista Roberto Porrà in Consiglio comunale: dopo il sì dell’Aula al “pubblico interesse”, il Cagliari calcio dovrà presentare entro 90 giorni il progetto definitivo dello stadio (nel frattempo – durante la campagna elettorale e il voto al Bilancio – sarà variato il Puc), centoventi giorni dopo dovrà essere espressa dal Consiglio la “dichiarazione di pubblica utilità”. Se saranno rispettati i tempi, si procederà alla gara di “evidenza pubblica” internazionale: se oltre al Cagliari calcio giungeranno altre proposte, la società rossoblù potrà far valere il “diritto di prelazione” entro due settimane dall’indizione dell’appalto.
NOVITÀ Sullo stadio sono in arrivo altre novità. Fanno parte di un ordine del giorno (collegato alla delibera approvata l’altro ieri) presentato dai capigruppo Davide Carta (Pd), Sergio Mascia (Sel) e Claudio Cugusi (La Base), dai Socialisti-Rossomori Emilio Montaldo e Giuseppe Andreozzi e dal vicecapogruppo dei Democratici Fabrizio Rodin. Il documento sarà esaminato la settimana prossima a palazzo Bacaredda. Impegna sindaco e Giunta a «valutare, entro luglio 2016, in un quadro di utilizzo ottimale del patrimonio attualmente in carico all’amministrazione, l’effettiva necessità di superfici di uffici-servizi per il pubblico a vantaggio dell’amministrazione», definendo «in via prioritaria funzioni di carattere sociale per il quartiere di Sant’Elia», cioè «asili nido, scuole per infanzia, luoghi di aggregazione, presidio di ordine pubblico, sport».
CANONE Sempre entro luglio dovrà essere valutato «il valore del diritto di superficie, in relazione alle aree interessate dal complessivo intervento, anche in relazione all’utilizzo delle stesse», per una «corretta valutazione del Piano economico e finanziario del proponente e la valutazione di congruità della proposta, anche in termini di canone di concessione, nel rispetto dell’interesse dell’amministrazione». Chi costruirà lo stadio dovrà pagare un canone, da concordare. Capitolo pallone geodetico del Sant’Elia. Per consentire l’utilizzo alle società sportive che attualmente svolgono la propria attività al suo interno, bisogna trovare spazi alternativi quando il pallone sarà demolito. Tra le altre proposte: la «possibilità di realizzazione di un palazzetto dello sport da almeno 4 mila posti» e «nuove connessioni pedonali tra l’area dello stadio e il quartiere», anche realizzando discese a mare, che possano «consentire le attività sportive acquatiche».
IL PONTE La ricucitura del quartiere con la città (e le altre periferie) è e – promette il Comune – sarà fatta di progetti. Come la prevista realizzazione di un ponte ciclopedonale per il collegamento all’altezza del Padiglione Nervi che colleghi il lungomare e il centro città passando per Su Siccu.
Pietro Picciau
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Fonte: L’Unione Sarda 8 aprile 2016, ripreso da CagliariComuneNews.
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L’Unione Sarda
Gli urbanisti favorevoli all’impianto ma divisi sui benefici per il rione
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I pareri di Mistretta, Meloni e Zoppi

Gli urbanisti promuovono il nuovo polo che nascerà con lo stadio del futuro, ma si dividono sugli effetti per il quartiere. «Giudico molto positiva la scelta di creare una struttura polivalente che offra possibilità di accesso oltre le occasioni legate al calcio», commenta il professore emerito di Urbanistica Pasquale Mistretta, «abbiamo bisogno di frequentare shopping center, lo stadio organizzato in questo modo ha tutti i requisiti per potersi definire un centro commerciale. Prevedere spazi per acquisti e ristorazione è molto meglio rispetto a qualsiasi altro utilizzo bloccato. Parlo anche dal punto di vista personale: non vado alle partite ma andrei al centro commerciale in quella zona sul mare con tanti parcheggi».
Il nuovo stadio, secondo Mistretta, non risolverà i problemi del quartiere. «Lo stadio produce pendolarismo di cittadini e non cagliaritani, ma Sant’Elia ha bisogno di attenzioni molto più forti e di una riqualificazione dell’habitat sociale, economico e del lavoro», aggiunge lo storico rettore. «Si è accettato di intervenire in altre zone della città che erano povere, come Castello e Marina, ma non c’è lo stesso entusiasmo verso Sant’Elia. Ci sono i soldi da spendere e non si usano perché non si decide neanche se ristrutturare o demolire».
Lo stadio del futuro piace all’urbanista Italo Meloni, che legge il progetto nell’ottica della Città metropolitana. «Ci si è sempre occupati di Sant’Elia per se stessa, non di Sant’Elia per la città, è importante investire sulle grandi periferie con la localizzazione di centri di servizi di livello destinati all’area metropolitana», spiega il docente di Ingegneria. «Il progetto è positivo e va aggiunto al ponte su Terramaini, al recupero del Padiglione Nervi e al porticciolo turistico. Poi ci sono anche le aree di Calamosca e quelle militari». Meloni approva in toto il progetto: «Farà vivere quello spazio enorme. Certe volte sprechiamo i territori più belli senza che possano essere fruiti. Dobbiamo ragionare in chiave di città metropolitana di 450 mila abitanti che si relaziona con il resto della Sardegna».
Secondo il preside della facoltà di Ingegneria e Architettura Corrado Zoppi il nuovo polo commerciale non avrà ripercussioni negative. «Non comporterà un depauperamento di altre parti della città e della vitalità del centro storico. La natura urbana di Cagliari ci guadagnerà e il centro storico ne uscirà rafforzato più che indebolito», commenta Corrado Zoppi. «Sarà utilmente complementare alla città e avrà un bacino di utenza di carattere metropolitano. Un’opportunità in più per il tempo libero dei cittadini, per le attività economiche e anche dal punto di vista del decoro urbano». Per il preside di Ingegneria anche il quartiere trarrà beneficio dal nuovo stadio. «Non nasce in una situazione che sta degenerando, ma si integra con strategia di sviluppo urbano».
Marcello Zasso
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Fonte: L’Unione Sarda 8 aprile 2016, ripreso da ComuneCagliariNews.
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La foto della rappresentazione dell’area Fiera e dintorni è tratta dal materiale del concorso di idee sulla Fiera (2009)

One Response to SANT’ELIA e DINTORNI, ma tra questi è scomparsa la FIERA

  1. […] “centralità” della Fiera nell’area strategica in questione, troviamo strano che nelle interviste riportate oggi da L’Unione Sarda a illustri esperti, quali i proff. Mistretta, Meloni e Zoppi, la Fiera venga dimenticata, neppure […]

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