Salvare la sanità pubblica. Salvare gli ospedali sardi

rete-sarda-ospd-pubLa Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica di fronte alle imminenti e preoccupanti decisioni del Consiglio Regionale in materia di Riordino della rete ospedaliera sarda, in occasione della manifestazione del 6 luglio, organizzata da sindacati italiani, ritiene indispensabile che uno spazio di lotta autonomo e indipendente, venga occupato dai nostri comitati, dal Sindacato sardo, dal mondo indipendentista, identitario, sardista e da quell’ampia realtà di ribellione nei confronti dei partiti al governo della Sardegna, responsabili del disastro nella Sanità pubblica.
- Le scelte politiche in corso in Consiglio Regionale prevedono che i nostri ospedali vengano svuotati delle loro funzioni e dei servizi, per favorire la privatizzazione come unica soluzione.
- La privatizzazione attraverso le lobby delle Assicurazioni annienterà la solidarietà dell’universalismo della Riforma Sanitaria Pubblica (Legge 388 del 1978) tra le più grandi conquiste di diritti e di civiltà del 900.
- L’assistenza non sarà più uguale per tutti.
- Il diritto alla Salute sarà un privilegio di censo e di possibilità economica.
- segue –
Al Bilancio Sanitario Pubblico, con l’alibi di non farcela, va affiancandosi un Bilancio Privato rappresentato e gestito dalle Assicurazioni.
- I pacchetti assicurativi sanitari, che già iniziano a proporre i colossi delle Assicurazioni, a partire dalla Emilia Romagna con la UniSalute, organizzato ad hoc dal colosso Unipol, sono la “modernizzazione” che negli USA ha creato grandi disuguaglianze e il non accesso al diritto alla salute per tutti.
- La ministra della Salute Lorenzin dopo le sue recenti interlocuzioni con i referenti statunitensi, in previsione del semestre europeo a guida italiana, ha annunciato riforme in materia sanitaria che seguiranno il famigerato modello americano. Parla di crescita di Pil e di investimenti come se la salute fosse merce da introdurre nei mercati finanziari.
- Noi sardi non ce la faremo.
- Noi non possiamo perdere questa battaglia prioritaria per la nostra sopravvivenza.
OCCUPIAMO TUTTI GLI SPAZI DI LOTTA POSSIBILI
Per far sentire con forza la nostra voce anche
CONTRO il disagio dei lavoratori della Sanità
CONTRO il blocco dei contratti
CONTRO il blocco del turn over che vede la forte riduzione numerica e lo svilimento della professionalità e competenza del personale sanitario medico e paramedico nella Sanità pubblica
CONTRO l’ingresso del precariato più controllabile e più ricattabile dalle lobby della Sanità e dai loro sponsor politici.

Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica
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CSS loghettoLa Confederazione Sindacale Sarda-CSS ha aderito alla Manifestazione
contro la Riforma Regionale della Sanità che pone al centro i tagli e
non più la persona e l’ammalato, a cui sottrae strumenti e servizi
per la prevenzione e le cure, chiudendo Ospedali e strutture nei vari
Territori della Sardegna. Vengono messi in crisi le strutture
ospedaliere esistenti, depauperandole e privandole dei Reparti più
importanti ed essenziali, favorendo la mega-struttura del Mater Olbia in
mano agli emiri del Qatar che ne sono i veri padroni.
ATTENZIONE I SARDI SONO IN PERICOLO
DOBBIAMO ESSERCI TUTTE E TUTTI GIOVEDI’ 6 LUGLIO ALLA MANIFESTAZIONE
CON INIZIO ALLE ORE 9.30 IN PIAZZA DEL CARMINE INSIEME AI MOVIMENTI
DELLA RETE A DIFESA DEGLI OSPEDALI DEI NOSTRI TERRITORI E DELLA
NOSTRA SALUTE.

LA CSS sarà presente con le proprie bandiere all’angolo della Piazza
fronte via La Maddalena.
ADERIAMO NUMEROSI CON CONVINZIONE.
IL SEGRETARIO NAZ.LE CSS GIACOMO MELONI

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