Dibattito politico

Caro Amsicora, lavoriamo ad unire la sinistra
altan1-25-ott1725 Ottobre 2017
Roberto Mirasola su Democraziaoggi.

Ecco una risposta all’articolo un po’ provocatorio di Amsicora sulla sinistra.

Caro Amsicora,
le tue preoccupazioni mi hanno rattristato alquanto. Comprendo l’incertezza che trova un compagno di lungo corso come te, sempre attento e presente nelle battaglie politiche di primaria importanza. Una tale frammentazione di sigle a sinistra non si era forse mai vista. Come non […]

Caro Amsicora, lavoriamo ad unire la sinistra
di Roberto Mirasola
Caro Amsicora,
le tue preoccupazioni mi hanno rattristato alquanto. Comprendo l’incertezza che trova un compagno di lungo corso come te, sempre attento e presente nelle battaglie politiche di primaria importanza. Una tale frammentazione di sigle a sinistra non si era forse mai vista. Come non condividere quindi la tua amarezza? Amarezza e disillusione che coinvolge molti altri che da tempo stanno a guardare l’operato di noi dirigenti di sinistra. Certo che questo mi rattrista ed è per me evidente che Il grido che si alza dalla nostra gente non può essere ignorato se non vogliamo correre il rischio di perderla definitivamente.
Non è mai inutile però ricordare che l’attuale scenario è preoccupante. Il rischio che le forze di sinistra siano esse organizzate in partiti, movimenti, associazioni o comitati, possano essere spazzate via è quanto mai reale. Dopo l’entusiasmante campagna referendaria, la vittoria è stata messa a tacere e questo ci dovrebbe far riflettere, tant’è che oggi ci troviamo a dover digerire l’amaro boccone del Rosatellum. Organizziamo dunque l’ennesima protesta? Pensiamo veramente che il non voto possa essere la soluzione? Pensiamo che un’astensione superiore al 51% possa veramente impressionare chi detiene il potere oggi in Italia? Al riguardo sono interessanti le parole di Warren Buffet , il terzo uomo più ricco al mondo: “La lotta di classe esiste da venti anni e la mia classe l’ha vinta”.
Se al prossimo turno elettorale la sinistra dovesse stare fuori dal Parlamento, beh allora non credo possa esserci molto da rallegrarsi per il prossimo futuro. Una volta fuori dal gioco si potrà solo stare a guardare senza toccare palla. Certo mi si potrà obiettare che esiste una forza anti sistema come il M5S. Ma possono persone di sinistra accettare le loro posizioni sui migranti, le ONG taxi del mare e i sindacati da riformare a colpi di interventi normativi ? Solo per citare alcune loro idee. Per me non può essere questa la soluzione. Per quanto mi riguarda da tempo ho fatto la mia scelta e non può che ricadere nel mio campo. Certo il panorama attuale non è dei più confortanti ma non posso tirarmi indietro, ora più che mai. Che cosa bisogna fare? Si tratta di ricomporre i cocci, bisogna elaborare lo tsunami di questi ultimi vent’anni. Abbiamo creduto che si potesse domare il capitalismo, che il mercato potesse avere un suo fascino e ci siamo lasciati travolgere. E’ un dato di fatto che la gente ritiene la sinistra colpevole del peggioramento delle loro condizioni di vita.. Qualcuno crede che il problema del PD sia solo Matteo Renzi imputandogli la paternità del Jobs Act, della Buona scuola e via dicendo. La realtà è che la precarizzazione del mondo del lavoro, la privatizzazione delle aziende pubbliche, l’inserimento del pareggio di bilancio in Costituzione sono antecedenti all’attuale segretario PD. E da qui bisogna ripartire per costruire. E’ pur vero che chi in buona fede ha creduto in quel progetto ha bisogno di tempo . Il famoso percorso unitario è però in atto. Ci vuole tempo, pazienza, confronto. Sarebbe deleterio creare un partito nuovo senza dargli le dovute robuste fondamenta.
La rinascita della sinistra, ha dunque bisogno di tempo e di contenuti ed è proprio in questa fase che il contributo di tutti diventa importante e qualificante, nessuno si senta escluso e nessuno si senta messo da parte. Certo si tratterà di percorrere una strada piena di insidie. Ci sarà chi si preoccupa della propria posizione in lista, chi di fare accordi di potere pur di non abbandonare le posizioni di privilegio, chi è convinto che sia sufficiente ricostruire un passato idealizzato, ma ci sarà anche chi si batte a viso aperto per costruire una nuova visione di mondo. Ecco, a questi ultimi bisogna ed è necessario dare una mano. Non sarà semplice, ma è una battaglia di valori, di democrazia, di libertà, di diritti civili che vale la pena di essere combattuta. Non mi pare vi siano al momento particolari alternative.
Quindi, caro Amsicora, capisco la tua disillusione ma chiedo anche a te un ulteriore sforzo etico e morale per ricompattare i cocci della sinistra. Abbiamo bisogno di tutti.
Roberto Mirasola
Segretario S.I. Città Metropolitana di Cagliari
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